[Recensione contest "Il vino buono sta nelle botti piccole"]
Sfaccettature. Tanti spaccati e sfumature, molti diversi e originali punti di vista su una guerra insensata e sulle sue devastanti conseguenze: non potevi scegliere un titolo migliore. Cominci presentando impressioni ‘umane’ sugli eventi (stupendo, tra l’altro, il particolare dei ricci e delle carezze), ma poi ti allontani da questo schema con i Soffi e introduci un ulteriore tema, quello della ciclica immutabilità del tempo che scorre insensibile a ciò che ha vita effimera. Quindi, introduci una creatura ‘fantastica’ che, in seguito, intuiamo essere lo Spirito di quella landa; e, qui, si innesta un altro tema, quello del degrado e della corruzione degli animi e della terra stessa, che pare vadano a braccetto. La ‘sfaccettatura’ seguente è particolare, perché il pv appartiene a una creatura ‘malvagia’; torna il tema della ciclicità, come rinascita e assenza di vuoto. La medesima tematica percorre poi anche la Drabble successiva, quella della Terra; mi è piaciuta questa personificazione. Gli spunti di riflessione lasciati dalla storia sono numerosissimi: brava! Per quanto riguarda la lingua… L’uso delle virgole è perlopiù soggettivo e dipende, soprattutto, dal gusto e dallo stile dell’autore, ma ricorda che la punteggiatura può essere molto utile per organizzare il periodo e rendere meno ambiguo il testo, oltre che per scandire il ritmo; al tuo posto avrei inserito qualche virgola in più. Inoltre, mi pare che tu tenda a utilizzare massicciamente gli articoli determinativi, ma a volte sarebbe più efficace, o addirittura più corretto, impiegare gli indeterminativi; in linea di massima se non si è mai parlato prima del referente, che quindi non è noto, si opta per gli aggettivi indefiniti. Perdonami, ma questa frase “E come sempre, tempo di realizzare questi spazi incongrui che già erano svaniti riempiti da altro, pacificando la sua coscienza” mi pare veramente molto contorta, se ne può intuire il senso generale ma così com’è dal pv logico e sintattico non funziona granché. Qui “i viticci che aveva per capelli, un tempo floridi di lussureggianti fiori, ormai marci e putridi” non credo che qui il verbo si possa omettere. Ti segnalo alcuni refusi: “riempendo” > riempiendo; “all'amplia schiena” > ampia; “che da vita ai loro viaggi” > dà; “di quella danza ancestrale coinvolgenti i Soffi, le nuvole e il vento” > ‘coinvolgente’, perché si riferisce a ‘danza’; ogni tanto ci sono delle doppie spaziature. E un paio di ripetizioni: “Nel cielo i draghi si affrontano nella danza mortale” la ripetizione appesantisce un po’ il testo, potresti, per esempio, sostituire “nella” con ‘in una’; “opaca fa intravedere solo […] specchi opachi”. Qualche appunto lessicale: “quasi a volergli incidere con la propria volontà un urlo silenzioso” forse intendevi ‘imprimere’ o altro, ma non mi sembra che ‘incidere’ abbia senso in questo contesto; “si coalizzavano e si scioglievano in nuvole e ventate” forse volevi dire ‘coagulavano’, ‘aggregavano’ o qualcosa di simile, perché ‘coalizzavano’ andrebbe bene, riferendoti ai Soffi come entità personificate, ma non in abbinamento a ‘scioglievano’. Il modello stilistico cui aspiri è certamente alto ed evocativo, ma tante piccole imprecisioni (grammaticali, sintattiche, lessicali…) sommate una all’altra azzoppano la tua storia; la base è ottima, quindi ti consiglio di lavorarci sopra! A volte è utile lasciar riposare il testo per qualche giorno prima di rileggerlo, in questo modo è più semplice notare le eventuali sviste. Attenta!! Componimenti di 86 e 111 parole non sono Drabble! Comunque la storia è interessante: brava :) frav |