Questa storia è stupenda. Punto. Sotto ogni punto di vista.
Magica, divertente, emozionante e, lasciamelo dire, scritta benissimo.
L’idea di Sherlock che a undici anni, nonostante le sue già notevoli capacità deduttive, crede ancora a Babbo Natale, mi ha stregato e mi ha intenerito, perché dolce e perfettamente in character, e ho letto tutta la storia con il fiato sospeso, in bilico tra il desiderio che qualcuno (Mycroft) intervenisse per mantenere viva questa sua illusione e la consapevolezza che prima o poi il nostro piccolo genio avrebbe scoperto la verità.
Sei stata bravissima perché sei riuscita a rendere reale e credibile la battaglia di Sherlock per dimostrare l’esistenza di Santa Claus, tutti i suoi tentativi, tutta la sua determinazione...
La scena ambientata in classe, quella in cui i suoi compagni colgono al volo l’occasione di burlarsi del bambino strano, saputello, che li eclissa con i suoi risultati ogni giorno, colpendolo proprio dove faceva più male, ha fatto male anche a me... mentre fuggiva dalla classe Sherlock sembrava così solo...
E bellissime le riflessioni di Mycroft:
“Esteriormente sembrava normale, per quanto Sherlock potesse sembrare normale, eppure per la prima volta nella sua vita Mycroft vide il dubbio nel suo sguardo, la paura di aver sbagliato.”
Ho adorato questa frase... l'incertezza che gli nasce nello sguardo, così evidente che anche Mycroft riesce ad accorgersene.
Il finale poi mi ha fatto stringere il cuore, dolceamaro, venato di speranza.
Bellissimo.
Ho letto che è la prima storia che scrivi per il fandom di Sherlock e ti prego... non smettere!!! Assolutamente!
Perché davvero non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di tuo. Complimenti!

Sofy

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Tranquilla, non sei l'unica a scrivere fic natalizie anche se non è Natale… Però manca solo un mese e mezzo, quindi la tua storia è molto gradita ù.ù
Povero piccolo Sherlock… sarebbe stato meglio per lui scoprire la verità su Babbo Natale da piccolo, invece che da grande. Ricordo che ero arrivata alla stessa conclusione a otto anni, dopo aver indagato un po' con mio fratello - per quanto possano "indagare" due bambini. Scoprimmo che anche nel nostro caso era mia madre che portava i regali. Ci rimasi malissimo, mentre mio fratello, che all'epoca aveva cinque anni, non se ne curò molto. Ecco, considerato come la presi male, penso che per Sherlock sia stato cento volte peggio. Lui ci credeva sul serio, e voleva a tutti i costi dimostrarlo. Rischiava il carcere minorile, ma dopotutto è Sherlock, no? Anche se da bambino non era ancora un "sociopatico ad alta funzionalità" come invece è da adulto, di sicuro non era un bimbo normale.
Trovo un po' esagerata la reazione di Sherlock, però non mi meraviglierebbe scoprire che ha iniziato a fumare proprio per una cosa del genere. Certo che anche Mycroft poteva stare attento alla sua tessera sanitaria!
Ah, Mycroft… lo hai descritto alla perfezione: in poche parole, è l'angelo custode di Sherlock. Penso che uno dei motivi che lo hanno spinto ad intraprendere una scalata sociale fosse non tanto la sete di potere, quanto invece l'essere in grado di evitare al fratellino il carcere a vita. Ma dopotutto è questo quello che fanno i fratelli maggiori, no?
Beh, detto questo non vedo l'ora di leggere qualche tua altra fic.
Alla prossima!

Delia :D

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