Quando ho visto che la tua flash riguardava uno dei miei adorati militari, mi sono incuriosita e l'ho letta.
Sono rimasta piacevolmente colpita: hai scelto un momento molto preciso ed intenso di questo personaggio e l'hai reso da un punto di vista del tutto originale. E, nonostante la brevità delle circa venti righe, sei riuscita a rendere pienamente giustizia alla marea di emozioni che deve aver provato Havoc in quel momento.
Sicuramente il sottotenente è l'elemento più vivace e scanzonato della squadra e dunque siamo rimasti tutti sconvolti quando si è scoperto che la tremenda ferita l'ha paralizzato. E se è stato così per noi, figuriamoci per lui (va bene, sto parlando di un pg di un anime/manga come se fosse una persona vera, ma non farci caso... sono così affezionata a loro che ormai mi paiono reali :P).
Mi è piaciuto molto che tu abbia parlato del fatto che diventare militare era il più grande sogno di questo ragazzo. E hai fatto di più: hai ricordato che spesso, nella vita, i sogni che si hanno nell'infanzia cambiano e gli obbiettivi diventano altri, ma per Jean non è stato così. E sicuramente non c'è nulla di più meraviglioso che vedere il proprio sogno, quello per cui si è sempre lavorato, quello che da bambini ci ha sempre fatto sognare, realizzarsi. Però abbiamo anche visto che a volte basta un secondo per distruggere tutti questi sacrifici, questo impegno e non c'è niente di peggio che ciò avvenga per mano di quella che credevi la tua donna.
Congedo: perché l'esercito non ha bisogno di una pedina immobile... non gli puoi essere utile con le gambe paralizzate. Sì, sicuramente è questo il dolore peggiore che prova Havoc: niente è più destabilizzante del sapere che non puoi più essere utile alla persona che segui fedelmente... a quella persona che vuoi vedere arrivare in alto perché il suo sogno è quello ed in qualche modo è diventato anche il tuo nuovo sogno. E per poter aiutare l'altro ad arrivare sei anche disposto a restare indietro, come una pedina degli scacchi che è stata mangiata... perché non si vuole essere un peso.
Eppure se c'è una cosa di cui sono sempre stata convinta, ed in fondo penso che lo sappiano bene tutti i membri del team, Havoc compreso, è che loro non sono fredde pedine degli scacchi, elementi sacrificabili. Mustang ha sì l'obbiettivo di arrivare in alto, ma il suo sogno prevede che accanto a lui ci sia la sua squadra, gli uomini a cui è legato da un profondo affetto, rispetto e amicizia. La sua vera famiglia. Per questo in fondo Havoc sa benissimo che Mustang non lo lascerà mai indietro, ma si volterà a tendergli la mano, assieme al resto della squadra.
Ok, scusa, quando parlo di questi meravigliosi soldati mi dilungo sempre ^^'
Veramente ben fatta, davvero complimenti ^_^ |
