Recensioni per
Il giorno di Giuditta e di Oloferne
di Nejisfan
Come prima cosa vorrei fare presente a tutti che il mio non è un giudizio universale. Non sono una critica ma solo una lettrice attenta. Dovete considerare il voto in trentesimi (stesso metodo delle università, il gradimento personale rappresenta un punto bonus/lode). Detto questo.. |
Ciao! Ho scelto di recensire questa tua storia perché fra tutte quelle che hai scritto è quella che mi ha intrigato di più sin dal titolo (ma ti trovo un'autrice promettente quindi credo che passerò a dare un'occhiata anche ad altri tuoi lavori). La storia non mi ha deluso, ho un piccolo appunto da fare ma dato che si tratta più che altro di gusti personali te ne parlerò fra qualche riga. Ho trovato interessante l'idea di partenza, specialmente l'accostamento con la vicenda di Giuditta e Oloferne e col quadro del Caravaggio (azzeccatissimo il banner). Come un dipinto di Caravaggio, la storia ha questi angoli di luce illuminante ma è piena di tenebre cupe. Questa dicotomia di luce e ombra si riflette in quella Marzia/Tommaso vs Giuditta/Oloferne. Ben resa la psicologia dei protagonisti, interessante proprio per questo desiderio di vendetta ma anche piacere che cova, e ci si chiede se lei - inteso come Marzia, bella scelta del nome tra l'altro - si renda conto di quel che sta accadendo oppure sia davvero divenuta Giuditta. Ti parlavo prima di un piccolo appunto che ho da fare, che è il seguente: la storia l'ho trovata scritta bene, la tematica mi ha interessato e ho apprezzato il modo in cui è stata trattata, e tuttavia non è riuscita a coinvolgermi quanto avrei voluto. L'ho trovata in generale un po' freddina e non sono del tutto riuscita a "entrarci"; non so se sia un effetto voluto o meno ma comunque prendi questo appunto per quello che è, una percezione del tutto personale che non vuole in alcun modo sminuire il tuo lavoro. |
o_o ma dove le nascondi queste robe tu, dannazione? Devi passarmele al volo, maledetta! Lo sai che dove ci sono deviazioni io ESIGO di poter fare capolino, dannata di una figlia! |
Ciao! Partecipo anch'io al contest 'opere d'arte in frasi' e sto dando una sbirciata alle altre storie in gara. W.O.W. questa storia è a dir poco intensa: coinvolge e sconvolge al tempo stesso. forse avresti potuto alleggerirla un po' dall'uso di tutti quegli aggettivi che risultano un po' ridondanti, ma a parte le questioni sintattiche, ci vuole coraggio a mettere insieme una storia così. Ci vuole coraggio e talento, sorella! E tu ne hai da vendere. È talmente sconvolgente l'immagine della testa mozzata che ho avvertito la necessità di interrompere la lettura... ma al contempo non sono riuscita a staccare gli occhi dal monitor. Rinnovo i miei complimenti, Un abbraccio Al. |
Ho i brividi. La frase finale mi ha creato i brividi. Una one shot fulgidissima, mi è piaciuta molto. Si vede che la hai scritta in stato di grazia, nonostante dici che non sia il tuo ambiente (ma è quello di famiglia però ghghgh). Il quadro del Caravaggio, questo qui, lo amo molto e mi provoca sempre emozioni profondissime che non ti sto a dire o descrivere. Sappi solo che mi ci identifico molto, in Giuditta. Anche nella Giuditta ed Oloferne di Klimt (se non lo conosci cercalo, è un quadro per me sconvolgente tanto che ti confesso che non riesco a guardarlo troppo a lungo). |
Parto col dirti che ho sempre adorato Caravaggio, fin da che ho avuto facoltà di sfogliare qualche libro d'arte. Non so se il quadro nel contest ti sia stato assegnato, sister, o se l'hai scelto tu. Nel secondo caso... scelta azzeccatissima, sul serio. Caravaggio ha una passione per le teste mozzate, e io credo di non aver mai ritrovato in nessun altro artista la capacità di dipingere il terrore negli occhi dei 'decapitati'; lui coglie l'attimo esatto in cui sono ancora vivi e trasporta sulla tela tutto l'orrore che ne deriva, cosa completamente fuori dagli schemi per la sua epoca, in cui i volti dei quadri erano solitamente idealizzati e la tendenza era quella di ignorare il culmine delle tragedie, quasi non fossero pregne di raccapriccio. Invece questo è un quadro che di raccapriccio ne è pieno. |
Credo che questa sia una delle One Shot più belle che io abbia mai letto. Dico suo serio, non sono ruffiana, non è nella mia indole. MogliA! E ti stupisco che io ti abbia messa fra gli autori preferiti? Questa storia è davvero un capolavoro! Punteggiatura al posto giusto, stile particolare e molto cinematografico, grammatica impeccabile, devo aggiungere altro? Io conosco molto bene il quadro da cui hai tratto espirazione e anche la vita del Caravaggio, per via della scuola che faccio. Un assassino, un genio della scarsa morale che io non amo particolarmente, ma un grandissimo pittore! Ecco cos'era e cosa sarà per sempre. La storia che hai narrato è agghiacciante, cupa, cruenta e molto perversa soprattutto nella scena finale. Io ho visto tutto, come in un film dell'orrore e mi sono sentita una spettatrice di quell'assassinio incapace di fare qualcosa per salvare Oloferne. Sì, perché io lo avrei salvato, perché seppur Giuditta stesse soddisfa di la sua sete di vendetta, non lo reputavo giusto. La scena finale, poi... Incredibile! Bellissima nella sua crudezza di dettagli. Hai raccontato tutto con una freddezza inumana, proprio come farebbe uno psicopatico. Per Giuditta era normale fare quelle cose, tanto che reputava le teste dei malcapitati dei souvenir o dei trofei di caccia. Ho avuto i brividi dalla prima all'ultima parola, quando rivela che suo padre è stato il primo uomo che ha decapitato, lo stesso che l'ha stuprata e ha ucciso la madre. Giuditta non si fermerà, mai, finché sentirà il bisogno di far giustizia, in un'apparente e momentanea realizzazione... Ne uccide uno ma poi deve passare ad un altro, non le basta. È questa la cosa più inquietante. Complimenti, Neji! Spero tu ottenga in bel risultato al contest! Io farò il tifo per te, perché questa storia possa arrivare prima classificata! Lo merita davvero... Tua mogliA giovane e figa, Zanna. |
Premessa: sono dal cell perché troppo pigra per abbandonare il calduccio di questo divano e questa coperta per mettermi al pc. Quindi non fare caso ad eventuali errori di battitura v.v E si, sappi che mi son letta la tua shot proprio dal pc. Partiamo subito con la vera recensione: Noto una certa differenza con il tuo solito stile e credo che questo adpetto sia condotto dal fatto vhr il tema ti ispirasse e neanche poco. Le descrizioni sono distribuite in maniera frammentata ma sono meravihliose perché non solo si legano al tuo stile ma soprattutto al tema di questa storia. La mentalità della protagonista esce prepotentemente fuori dalle tue righe, il disturbo della dua mente é palpabile come sono palpabili gli stati emotivi di Tomnaso: prima eccitazione, poi dubbio, poi perversione e per concludere il puro terrore. Mi piace, mi piace realmente molto. Complimenti, figlia. Tanto amore e tanta cacca. P.s. questa recensione potrebbe contenere svariati errori, causa cell e mancata rileytura v.v |
Quando penso a Giuditta e Oloferne mi viene in mente Caravaggio. |