Recensioni per
Il giorno di Giuditta e di Oloferne
di Nejisfan

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
21/12/13, ore 16:24

Come prima cosa vorrei fare presente a tutti che il mio non è un giudizio universale. Non sono una critica ma solo una lettrice attenta. Dovete considerare il voto in trentesimi (stesso metodo delle università, il gradimento personale rappresenta un punto bonus/lode). Detto questo..

Grammatica, ortografia:2/5
Lessico, stile ed espressività:4/5
Originalità:10/10
Coerenza con il dipinto: 10/10
Gradimento personale: 3/3
Punti totali: 29/33

Ma tu sei un genio! Questa storia è meravigliosamente contorta. La amo! Hai scritto i pensieri di Marzia in modo assolutamente unico, mi spiace solo di aver trovato degli errori grammaticali di cui uno in particolare un po’ importante: “Se avessi studiato abbastanza sapresti che fine fai" … che fine “farai” o “sapresti quale sarà la tua fine”. Purtroppo ho dovuto abbassare il voto, il lessico non è particolarmente ricercato e ho visto un po’ di fatica nei periodi lunghi o particolarmente articolati. Comunque corrette queste cosette è davvero una gran bella storia, la coerenza con il quadro è a dir poco eccelsa. Hai centrato in pieno l’essenza del contest, no…forse l’hai superato. Da questa frase in poi “"Io sono Tommaso, Marzia" sussurra, e ha la voce strozzata dalla paura.” sono stata completamente in balia della follia di Marzia. Mi è piaciuta molto la parte del bacio/tortura, la descrizione della scena è ottima. Una meravigliosa Giuditta sono davvero senza parole, per questo ti assegno il Premio Miglior Personaggio (il premio consiste in una recensione a mia scelta).

Complimenti davvero.

Baci Baci
Jogio

Recensore Master
14/12/13, ore 21:37

Ciao! Ho scelto di recensire questa tua storia perché fra tutte quelle che hai scritto è quella che mi ha intrigato di più sin dal titolo (ma ti trovo un'autrice promettente quindi credo che passerò a dare un'occhiata anche ad altri tuoi lavori). La storia non mi ha deluso, ho un piccolo appunto da fare ma dato che si tratta più che altro di gusti personali te ne parlerò fra qualche riga. Ho trovato interessante l'idea di partenza, specialmente l'accostamento con la vicenda di Giuditta e Oloferne e col quadro del Caravaggio (azzeccatissimo il banner). Come un dipinto di Caravaggio, la storia ha questi angoli di luce illuminante ma è piena di tenebre cupe. Questa dicotomia di luce e ombra si riflette in quella Marzia/Tommaso vs Giuditta/Oloferne. Ben resa la psicologia dei protagonisti, interessante proprio per questo desiderio di vendetta ma anche piacere che cova, e ci si chiede se lei - inteso come Marzia, bella scelta del nome tra l'altro - si renda conto di quel che sta accadendo oppure sia davvero divenuta Giuditta. Ti parlavo prima di un piccolo appunto che ho da fare, che è il seguente: la storia l'ho trovata scritta bene, la tematica mi ha interessato e ho apprezzato il modo in cui è stata trattata, e tuttavia non è riuscita a coinvolgermi quanto avrei voluto. L'ho trovata in generale un po' freddina e non sono del tutto riuscita a "entrarci"; non so se sia un effetto voluto o meno ma comunque prendi questo appunto per quello che è, una percezione del tutto personale che non vuole in alcun modo sminuire il tuo lavoro.
La mia opinione resta in ogni caso positiva, ragion per cui ti auguro buone feste e a presto! 

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Veterano
01/12/13, ore 22:27

o_o ma dove le nascondi queste robe tu, dannazione? Devi passarmele al volo, maledetta! Lo sai che dove ci sono deviazioni io ESIGO di poter fare capolino, dannata di una figlia!
Questa storia è incredibile. Cruda nella narrazione. Frasi brevi, dirette, frequenti pause: rendon la praticità dell'atto, che sebbene artistico resta estremamente brutale.
E c'è un orgoglio femminile tremendo, in queste righe. Sul serio. E c'è una forza incredibile, una caparbietà che nel prorpio eccesso trovo malata... è questo che mi strega.

"Le ho dato un nome, alla mia compagna di giochi, al pennello con cui dipingo le mie opere.
La mia spada."

Il dettaglio della spada mi ha esaltata, confesso.
Brava figliola, maledettamente brava.
E' scritta da dio, ma è l'idea a farmi venire i brividi <3

Recensore Veterano
28/11/13, ore 19:07

Ciao! Partecipo anch'io al contest 'opere d'arte in frasi' e sto dando una sbirciata alle altre storie in gara. W.O.W. questa storia è a dir poco intensa: coinvolge e sconvolge al tempo stesso. forse avresti potuto alleggerirla un po' dall'uso di tutti quegli aggettivi che risultano un po' ridondanti, ma a parte le questioni sintattiche, ci vuole coraggio a mettere insieme una storia così. Ci vuole coraggio e talento, sorella! E tu ne hai da vendere. È talmente sconvolgente l'immagine della testa mozzata che ho avvertito la necessità di interrompere la lettura... ma al contempo non sono riuscita a staccare gli occhi dal monitor. Rinnovo i miei complimenti, Un abbraccio Al.

Nuovo recensore
25/11/13, ore 14:25

Ho i brividi. La frase finale mi ha creato i brividi. Una one shot fulgidissima, mi è piaciuta molto. Si vede che la hai scritta in stato di grazia, nonostante dici che non sia il tuo ambiente (ma è quello di famiglia però ghghgh). Il quadro del Caravaggio, questo qui, lo amo molto e mi provoca sempre emozioni profondissime che non ti sto a dire o descrivere. Sappi solo che mi ci identifico molto, in Giuditta. Anche nella Giuditta ed Oloferne di Klimt (se non lo conosci cercalo, è un quadro per me sconvolgente tanto che ti confesso che non riesco a guardarlo troppo a lungo).
Quindi quando ha saputo che avevi scelto questo quadro per una OS la tua sorella trovatella sfigatella ha avuto un balzo ed una attesa piuttosto carica per leggere. E sei stata bravissima, bravissima a pennellare in poche frasi una vicenda nerissima... il bacio ed il frigo, che scossa alla colonna vertebrale! I miei complimenti. Questa va fra le preferite :-) E complimentissimi anche per il titolo, mi piace molto. 
La grafica di mamma non la commento, è eccelsa come sempre.

Sorella Trovatella 

Recensore Veterano
25/11/13, ore 12:57

Parto col dirti che ho sempre adorato Caravaggio, fin da che ho avuto facoltà di sfogliare qualche libro d'arte. Non so se il quadro nel contest ti sia stato assegnato, sister, o se l'hai scelto tu. Nel secondo caso... scelta azzeccatissima, sul serio. Caravaggio ha una passione per le teste mozzate, e io credo di non aver mai ritrovato in nessun altro artista la capacità di dipingere il terrore negli occhi dei 'decapitati'; lui coglie l'attimo esatto in cui sono ancora vivi e trasporta sulla tela tutto l'orrore che ne deriva, cosa completamente fuori dagli schemi per la sua epoca, in cui i volti dei quadri erano solitamente idealizzati e la tendenza era quella di ignorare il culmine delle tragedie, quasi non fossero pregne di raccapriccio. Invece questo è un quadro che di raccapriccio ne è pieno. 
Credo che tu sia riuscita ad interpretarlo squisitamente nelle tue parole. Mi fa strano leggerti in questa veste così sanguinolenta, completamente all'opposto rispetto a quello che scrivi di solito. Ma stranezza non è sinonimo di dispiacere, affatto. Anzi, la lettura di questa tua OS mi è piaciuta così tanto da avermi dato i brividi (forse non lo sai ma tua sorella ama le storie sanguinolente). 
Sangue a parte, è l'interezza del racconto che fa rabbrividire: questa ragazza così dolce e al contempo spietata, mossa alla vendetta dalla storia tragica sua e di sua madre, è la quintessenza di un disturbo che farebbe inorridire perfino chi con i disturbi mentali tratta per mestiere. Non è che lei non ami i suoi Oloferne, e questo è ben chiaro. Anzi, penso che da un certo punto di vista li ami fin troppo. Mi ricorda un po' quella puntata di Hannibal in cui il matto di turno porta alla perfezione le vittime scelte trasformandole in angeli. Per Giuditta è lo stesso, l'atto di decapitare e conservare le teste significa mantenere la perfezione di coloro che ha scelto, pur nella brama della vendetta. Certo questo esula un poco dalla trama originale del racconto di Giuditta ed Oloferne tramandatoci nelle Scritture, ma è una interpretazione che mi piace parecchio.
La scena del bacio finale mescola raccapriccio e dolcezza insieme, non è cosa che io abbia letto stesso. Perchè il pensiero di baciare un morto già crea ribrezzo, se poi pensiamo che quella è la testa decapitata di un morto, sento un qualcosa nello stomaco che somiglia a un conato di vomito. Tuttavia quel 'Vi amo' finale blocca il conato e apre quasi alla compassione verso questa ragazza.
E' uno di quei tipici scritti in cui non sai cosa scegliere. Vorresti da un lato poter assolvere Giuditta dai suoi molti omicidi, perchè i torti che ha subito sono così profondi e strazianti che, a pensarci bene, tu stessa cercheresti vendetta contro tutto il genere umano. Ma dall'altro lato sei così paralizzata dalla freddezza e dalla mancanza di pietà di quella stessa ragazza da sperare che prima o poi qualcuno metta fine a tanto orrore. 
Mi è piaciuta tanto tanto tanto.
Sullo stile in cui l'hai scritta non ho proprio nulla da dire: fluido e scorrevole e ripeto, così diverso dal tuo solito! E nonostante tutto hai maneggiato i dettagli crudi e quelli romantici in una maniera magistrale, devo farti i complimenti. In questa OS mi sei sembrata ispiratissima, quasi da immedesimarti nella protagonista e nella scena raccontata, non mancano le descrizioni - che i adoro - e le poche parole scelte per i dialoghi rendono il tutto solenne senza sfoggiare nello statico, proprio come se fossimo davanti al quadro di Caravaggio.
Bravissima sorellina, i miei complimenti.
Preferite subito, senza pensarci mezzo secondo.

Codi - Fratello(rompiscatole)Orso è orgoglioso di te!

Recensore Junior
24/11/13, ore 23:54

Credo che questa sia una delle One Shot più belle che io abbia mai letto. Dico suo serio, non sono ruffiana, non è nella mia indole. MogliA! E ti stupisco che io ti abbia messa fra gli autori preferiti? Questa storia è davvero un capolavoro! Punteggiatura al posto giusto, stile particolare e molto cinematografico, grammatica impeccabile, devo aggiungere altro? Io conosco molto bene il quadro da cui hai tratto espirazione e anche la vita del Caravaggio, per via della scuola che faccio. Un assassino, un genio della scarsa morale che io non amo particolarmente, ma un grandissimo pittore! Ecco cos'era e cosa sarà per sempre. La storia che hai narrato è agghiacciante, cupa, cruenta e molto perversa soprattutto nella scena finale. Io ho visto tutto, come in un film dell'orrore e mi sono sentita una spettatrice di quell'assassinio incapace di fare qualcosa per salvare Oloferne. Sì, perché io lo avrei salvato, perché seppur Giuditta stesse soddisfa di la sua sete di vendetta, non lo reputavo giusto. La scena finale, poi... Incredibile! Bellissima nella sua crudezza di dettagli. Hai raccontato tutto con una freddezza inumana, proprio come farebbe uno psicopatico. Per Giuditta era normale fare quelle cose, tanto che reputava le teste dei malcapitati dei souvenir o dei trofei di caccia. Ho avuto i brividi dalla prima all'ultima parola, quando rivela che suo padre è stato il primo uomo che ha decapitato, lo stesso che l'ha stuprata e ha ucciso la madre. Giuditta non si fermerà, mai, finché sentirà il bisogno di far giustizia, in un'apparente e momentanea realizzazione... Ne uccide uno ma poi deve passare ad un altro, non le basta. È questa la cosa più inquietante. Complimenti, Neji! Spero tu ottenga in bel risultato al contest! Io farò il tifo per te, perché questa storia possa arrivare prima classificata! Lo merita davvero... Tua mogliA giovane e figa, Zanna.

Recensore Veterano
24/11/13, ore 23:08

Premessa: sono dal cell perché troppo pigra per abbandonare il calduccio di questo divano e questa coperta per mettermi al pc. Quindi non fare caso ad eventuali errori di battitura v.v E si, sappi che mi son letta la tua shot proprio dal pc. Partiamo subito con la vera recensione: Noto una certa differenza con il tuo solito stile e credo che questo adpetto sia condotto dal fatto vhr il tema ti ispirasse e neanche poco. Le descrizioni sono distribuite in maniera frammentata ma sono meravihliose perché non solo si legano al tuo stile ma soprattutto al tema di questa storia. La mentalità della protagonista esce prepotentemente fuori dalle tue righe, il disturbo della dua mente é palpabile come sono palpabili gli stati emotivi di Tomnaso: prima eccitazione, poi dubbio, poi perversione e per concludere il puro terrore. Mi piace, mi piace realmente molto. Complimenti, figlia. Tanto amore e tanta cacca. P.s. questa recensione potrebbe contenere svariati errori, causa cell e mancata rileytura v.v

Recensore Veterano
24/11/13, ore 22:57

Quando penso a Giuditta e Oloferne mi viene in mente Caravaggio.
La pittura di Caravaggio, con i suoi toni caldi e scuri delle ambientazioni, fa risaltare i protagonisti del dipinto che sono, quasi sempre, illuminati da una luce.
Il tuo racconto mi fa lo stesso effetto.
I protagonisti spiccano come in un dipinto di Caravaggio, perché sono prepotenti con la loro presenza.
Tommaso è presente anche se incapace di parlare, perché è attraverso le parole di Marzia che lo conosciamo.
Sei stata molto originale a creare questo parallelismo con la storia di Giuditta e Oloferne.
Giuditta uccide per vendetta nei confronti di Oloferne, la tua Giuditta uccide per vendetta nei confronti del genere maschile tutto.
E' agghiacciante, lo sai?!
Non so come ti sia partito il cervello con questa storia ma, di certo, il nostro estro si esprime in un milione di modi e questo racconto non ti fa di certo apparire una malata mentale, tranquilla ^_^
Anzi, trovo molta originalità in questa storia.
Non deve essere facile scrivere di una pazza psicopatica e fare anche in modo di "giustificarla" agli occhi di chi la legge.
Ci sei riuscita, perché Marzia è macabra, è crudele, è terrificantemente cruenta ma, nello stesso tempo, sei riuscita a farmi diventare lei, cioè, sono riuscita a capirla perché sono diventata lei.
Sei stata perfettamente in grado di spiegare dei processi psicologici senza essere macchinosa.
Sei stata fluida e coinvolgente.
Il bacio finale è stato perfetto, quello alla testa priva del corpo e tutto il resto :P
Ti dico perfetto perché con quel gesto hai tradotto, in poche parole, tutto il disagio mentale di Marzia che prende e conserva le teste dei suoi Oloferne... brava!
E' la prima cosa che leggo di tuo e credo che leggerò ancora qualcosa.
Ti dico, però, che questa va nelle ricordate!!!
Brava davvero.
Bloom