E' proprio vero...
Quando si vedono le catastrofi in televisione ci appaiono come eventi che non ci toccheranno mai; siamo anche stranamente sicuri di questo. Non solo: a volte ci ragioniamo sopra con superficialità, cambiamo canale, ricercando cosa invece potrebbe farci sorridere e riporre le cose brutte in un angolo della testa e dimenticarle.
Finché non accade a noi stessi. Allora lì tutto cambia.
Tutti i progetti, come quelli del protagonista, vanno all'aria e tutto ciò che possedeva è perduto, tranne quella cassetta degli 883.
Inoltre, si sente avaro come il personaggio di Verga e questo gli provoca disgusto verso se stesso. E' normale provare questo sentimento in quanto umani, ma nonostante questo si sente comunque male.
Quel cartello ha una duplice accezione in questa ff: vieta appunto di andare accanto alle macerie per evitare spiacevoli inconvenienti, ma sembra volerlo arrestare nel normale corso della sua vita. Come se la sua vita fosse finita con quell'incendio.
Alla fine, però, il ritrovamento della gattina e della cassetta lo rincuora, dandogli un valido inizio (quello che appunto cercava) per ricominciare daccapo.
Blava, blava!! *^* |
