Questa storia è stata pubblicata molto tempo fa e dunque il mio commento qui è praticamente inutile, però, leggendo, non sono riuscita a trattenermi e mi sono detta: voglio dire all'autrice quello che penso.
E quello che penso non è totalmente positivo.
Hai descritto bene tutto quanto, le emozioni, i pensieri e le sensazioni del poveretto legato. Le descrizioni sono scorrevoli ed efficaci, molto precise e di bell'effetto. Ma hai fatto un paio di errori storico-tecnici che, almeno per me, non possono passare sotto silenzio.
La sciabola è una spada, non uno strumento di tortura. Si muore con un solo colpo, perchè la lama è fatta per tagliare pelle, carne e ossa come se fossero burro. Pensa che un singolo colpo di spada ben piazzato può uccidere un uomo nonostante l'armatura (nel mondo reale e non in quello dei videogiochi). Il tuo personaggio non indossa niente, mi pare di aver capito. Sarebbe dunque bastato un colpo solo e il tuo poveretto si ritroverebbe già a vagare per i regni di Arkay. Dopo 100 colpi, del tuo protagonista non rimarrebbe altro che brodaglia indistinguibile ...
Hai descritto molto chiaramente cosa ne pensa il protagonista delle sciabole ma ... la descrizione che fai (per altro assai ben fatta) non si adatta minimamente alla sciabola. Tu hai descritto un'arma più simile alla scimitarra (lama a falce di luna) con le proprietà di ferire del tutto simili a quella di una frusta qualunque o di un gatto a nove code (che sarebbe lo strumento adatto in questo tipo di situazione). La sciabola, come dicevo, è una spada lievemente arcuata, ma proprio lievemente. Solo il filo della lama è curvo, l'altro lato è praticamente dritto. La scimitarra, al contrario è completamente ricurva (come le spade dei redguard).
Ultima cosa ... non ho sinceramente capito in che posizione si trova il tuo protagonista: forse accovacciato? Ecco, se non leghi la persona che vuoi torturare puoi scordarti che quella resti ferma, in posa. Per una semplice questione biologica, gli spasmi sarebbero troppo forti e rimanere in posizione sarebbe impensabile, escludendo poi ogni eventuale tentativo di fuga più che legittimo. Ecco perchè solitamente si legano i poveretti che vengono torturati: per farli stare fermi durante le "operazioni". La forza di volontà non è una ragione valida, quelle sono cose da film americani.
Le frustate (che sarebbe il corrispondente più simile a quello che sta subendo il tuo protagonista) venivano date da in piedi: la persona veniva legata contro un muro e poi veniva colpita. Il movimento dell'aguzzino viene molto più naturale, così, e l'effetto finale è più efficace.
Un giretto su wikipedia ti avrebbe fatto bene, ai tempi, prima della stesura di questa fic.
Ultima osservazioncina tecnica: quanto fai i dialoghi sarebbe meglio usare " o - e non due volte < (che sarebbe poi un simbolo matematico, tra l'altro, e che non c'entra niente con il discorso diretto). Da vedere è molto brutto, secondo il mio parere personale.
Non ho detto ciò con l'intento di offenderti o sminuirti in alcun modo, semplicemente vorrei farti notare dove stanno gli errori e cosa non sarebbe da rifare, in una fic futura.
Alla prossima |