Buondì! Stavo spulciando tra le tue storie nella sezione e ho trovato questa, che mi ha incuriosita parecchio. Il pezzo che hai scelto di rivisitare è uno dei miei preferiti del secondo libro –  Peeta mi è piaciuto tanto in quel passaggio – forse perché io ho sempre avuto un po’ un debole per i personaggi “artisti”. E perché quello che fa Peeta per questa donna è di una semplicità e di una dolcezza che struggono, in contrasto con l’atmosfera violenta e crudele che caratterizza l’arena. Per questo sono stata contenta di leggere questo approfondimento sulla Morfaminomane e mi è piaciuto molto come hai scelto di analizzare la sua storia, e il suo rapporto con il compagno di Distretto, partendo dal corso di riabilitazione. Credo che il ritratto che hai dato tu di questa donna sia molto verosimile e hai tratteggiato sia lei che Ceel in una maniera molto nitida, quasi visiva, a punto tale che riuscivo a visualizzarli con facilità, nei loro sguardi spenti in contrasto con le macchie di colore con cui si imbrattavano durante le ore di pittura. Mi è piaciuto il concetto di equilibrio dei colori – che poi è ripreso nel titolo – e ho apprezzato molto il modo in cui hai mantenuto il parallelismo con il finale,  inserendoci anche il pensiero della donna a Ceel (tra l’altro il nome mi piace molto, perché mi fa pensare a “cielo” e dunque lo trovo molto adatto).
E ora c’è questo ragazzino. C’è questo ragazzino che mi tiene stretta la mano, che m’invita a guardare in alto, in cielo, dove infinite sfumature che oscillano dal rosso al rosa chiaro tremolano impercettibilmente. C’è questo ragazzino che mi dice di averlo trovato.
Questa parte mi ha colpito particolarmente; mi piace quel “questo ragazzino” che sottolinea quanto Katniss e Peeta siano in fondo appena due adolescenti, ma che è un concetto che un po’ sfugge nei libri, perché si è troppo abituati a vedere ragazzini scontrarsi a morte nell’arena – e lo stesso vale per gli altri personaggi molto giovani della serie.

Mi è piaciuta molto, complimenti!
un abbraccio
Laura

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Già, la scena della morfaminomane è stata devastante, ma anche la tua ff non scherza.
Quando nel libro lessi che loro due si erano salvati grazie alla mimetizzazione, pensai a Peeta. Anche lui per buona parte degli Hunger Games, nel primo libro, è riuscito a salvarsi così.
Immaginai, quindi, che anche loro sapessero dipingere bene come Peeta. Leggere tutto questo nella tua ff mi ha resa molto felice! :D
Ceel. Mi piace un sacco questo nome! Spero di pronunciarlo bene nella mia mente. xD
Il finale? Cavolo! Rivivere la scena della spiaggia dal punto di vista di lei è stato bellissimo. Quella domanda che non troverà risposta lascia afflitti.
Baci. ♥

Sono di frettissima mon trésor (?) Ma ci tengo a lasciarti una recensione! Come stai? ♥ Sono così contenta che tu sia tornata nel fandom pubblicato queste due storie, perché lo sai che scrivi benissimo e alimenti un fandom splendido, vero? :)
Ho già letto questa storia quando l'hai pubblicata, ma il tempo tiranno mi ha costretto a non poter lasciarti una recensione quindi sicuramene, oggi, sarà meno recensione delle mie solite e me ne scuso T_T

Ad ogni modo, mi sembra inutile dire che mi sia piaciuta! :) L'ho trovata molto dolce e molto reale. E mi è piaciuto come hai caratterizzato i personaggi.
"E ora c’è questo ragazzino. C’è questo ragazzino che mi tiene stretta la mano, che m’invita a guardare in alto, in cielo, dove infinite sfumature che oscillano dal rosso al rosa chiaro tremolano impercettibilmente. C’è questo ragazzino che mi dice di averlo trovato." Ho profondamente amato questo periodo perché, non lo so, perché è scritto dannatamente bene e mi ricorda tantissimo il film ed il libro. E mi ricorda la dolcezza di Peeta, ma anche la dolcezza della morfaminomane. ♥ Perché, anche se drogata, era dolce.
Bravissima come sempre, cara! Spero che le vacanze di Natale possano portarti tanta ispirazione :)
Bacioni
Deb

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Eccomi, nella mia meravigliosissima pausa snack al lavoro arrivo a recensire finalmente qualcosa! 
Quanto mi piace andare fra gli autori preferiti e vedere il tuo nome associato ad Hunger Games, non hai idea!
Comunque! I morfaminomani... Tu chiami questa ff favolosa "papocchio". Questo dovrebbe essere un reato! E' bellissima, eco...
Il modo in cui descrivi la loro vita prima di quell'arena, il modo in cui li hanno trattati. Rendi tutti terribilmente reale. E fa riflettere molto, perchè spesso nelle nostre vite siamo portati anche noi a giudicare, senza sapere effettivamente il perchè una persona abbia scelto quella via di fuga.
E mi uccidi sul finale, con quelle frasi stupende, con Peeta che le tiene stretta la mano e le parla con dolcezza. Lui che capisce le persone e che carca di alleviare la fine di questa donna che è muore per salvarlo, e lei che lo apprezza e vorrebbe condividere quella scoperta con Cell. (di questo nome che mi dici? :D ormai si è capito che invidio la tua capacità di sfornare nomi, vero?)
E' stata una scena bellissima da vedere in Catching Fire, hai proprio ragione. Avrei solo voluto che avessero fatto capire che Peeta ha quel talento!
Sei bravissima, riesci a scrivere di chiunque senza mai uscire fuori canon. <3 <3 <3 Questa storia merita tanti cuoricini! <3 <3 <3
Un abbraccio,
Gabry
(Recensione modificata il 04/12/2013 - 01:29 pm)

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Inizio col dire che io amo dipingere e in questa ff hai espresso tutto questo alla perfezione.

Dovevamo trovare la tonalità perfetta. Il giusto equilibrio fra una sfumatura d’arancione e l’altra, fra un giallo pallido e uno più carico. Dovevamo catturare l’essenza del tramonto.

È una frase stupenda. E la storia della morfaminomane è quella che mi ero immaginata. Le sue parole sono così giuste per questo personaggio.
Detto questo mi dileguo e ti ciedo un favore: passeresti a leggere e (magari recensire) la mia raccolta Memories?

Complimenti per la tua ff!!!
Hope 13

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