Immergersi nel p.o.v. di un personaggio che ancora non è apparso sullo schermo, cercare di darle un volto, uno spessore e dei pensieri non è facile ed un motivo in più di ammirazione verso la storia che hai scritto.
Sono riuscita a figuarmela come se fosse la scena del telefilm, Mary che entra in casa e si trova davanti un John assorto. Un uomo del quale, fino a quel momento pensava di conoscere ogni lato (anche il più oscuro, anche la depressione) ed invece, improvvisamente, è un estraneo. Penso che sia una situazione bruttissima, sconvolgente, una piccola rivelazione, una inezia capace di mandare in frantumi un mondo intero.
E, come se non bastasse, sulle labbra di John affiora il nome dell'uomo che ama davvero.
Hai detto bene quando hai scritto che possono esserci vari tipi - o gradazioni - di amore, e fino a quel momento probabilmente Mary aveva creduto di essere l'amore più grande di suo marito. Ovvio, normalmente è così, ed è il motivo, secondo me, per cui scoprire quel fantasma che aleggia attorno a John - che John ama più di lei che è viva - la spaventa tanto.

Leggi la risposta dell'autore

Davvero belllissima, i miei complimenti. È una OS carica di dolore e svariati sentimenti...ti sembra di essere lì, al posto di Mary, ad osservare John che soffre in maniera così dolorosa per la perdita di Sherlock. Perché lo ama: in modo diverso da come ama Mary, in modo più viscerale. E tu scrivi davvero bene, hai descritto perfettamente tutto ciò dal punto di vista di Mary. Mi è piaciuta molto, brava ;)

Leggi la risposta dell'autore