Recensioni per
Quando tramonta il sole
di Tsubaki3

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
12/12/13, ore 22:43

Ciao Pollon! =)
Ma che piacere trovarti in questo fandom, era ora che scrivessi qualcosa sul tuo amato Icchy! ;) E, ovviamente, non poteva mancare una mia recensione. Insomma, anche se sono mega impegnata, sono riuscita a scriverla nelle varie pause in aula-studio. ‘Na fatica, però, eccomi qua! xD
Allora, allora, ci sono tante cose da dire e, sfortunatamente, non tutte lodevoli. Ma partiamo dalle cose positive, come sempre.
Dunque, la trama e l’idea sono molto carine ed originali. Hai scelto un momento molto particolare, non solo per Ichigo, ma per tutte le persone. Credo, infatti, che nessun essere umano sia immune alla potenza dei sentimenti, che il Sole, calando, riesce a trasmettere all’anima. È un colpo forte, sordo, eppure ridondante, che difficilmente ci si riesce a scollare di dosso.
Mi piace molto anche il fatto che hai deciso di ritrarre Ichigo mentre rincasava, magari da scuola, e che si sia ritrovato così casualmente avvolto da quello spettacolo e dai conseguenti pensieri.
Anche ciò che pensa è molto bello, molto IC e profondo. Tuttavia (e qui iniziano le dolenti note), non sei riuscita a renderlo a dovere, a mio avviso.
Premettendo che io l’anime ho smesso di seguirlo a partire dalla fine della prima serie (quindi, alla fine della Saga della Soul Society), non ho idea a che episodio tu ti riferisca, ma, come ben sai, seguo il manga e, quindi, ho una buona idea di che tipo sia Ichigo.
La cosa che non mi è piaciuta per niente, infatti, oltre ad alcuni errori di posizionamento virgole, ma questi sono importanti fino ad un certo punto, sono i termini che hai messo in bocca (o in testa, per meglio dire) al protagonista di Bleach.
Ricordati che a parlare è Ichigo. Lui è una persona semplice, nei pensieri così come nelle azioni. Perciò, va bene che dentro di sé faccia dei ragionamenti “complessi” o comunque profondi, ma non mi piace vederlo utilizzare certe parole. “Analgesico” è forse il peggior termine che ho riscontrato.
Cioè, vuoi dirmi che tu, se ti fermassi a pensare della morte di tua madre e, in particolare, all’effetto che il tempo ha fatto alle tue ferite, perchè hai osato sperare in un cambiamento, è “Tutto fuorché analgesica è la normale elaborazione degli eventi”?
Capisco che tu abbia voluto “abbellire” il discorso usando parole particolari, anche per non ripeterti, ma devi anche tener di conto che non sei tu a parlare, non è un personaggio con chissà quale vocabolario. È un sedicenne (diciassettenne al massimo, a seconda di quando hai ambientato la storia), non esiste che uno faccia simili ragionamenti in tali termini, non un ragazzo al giorno d’oggi.
Per farti un esempio concreto, io con la mia fic su Sisifo posso giocare con termini arcaici e poco usati, perchè a parlare è Sisifo da morto, quando ormai ha trent’anni circa e, per di più, è un cavaliere del diciottesimo secolo.
Fai sempre molta attenzione al personaggio che vuoi analizzare, specie se lo fai parlare in prima persona, altrimenti rischi di scrivere una fic ricca di significato, ma totalmente OOC o comunque poco credibile.
Che poi, ho notato che passi da momenti in cui usi termini “strani”, ad altri in cui utilizzi un lessico totalmente colloquiale, ma che a leggersi suona malissimo. Prima di approfondire ciò, volevo dirti un’altra cosa. La prossima volta, usa un carattere un po’ più grande. La grandezza del testo (essendo poi tutto attaccato) mi ha dato molto fastidio, al punto che ho dovuto copiarlo su word e aumentarne le dimensioni. So che può sembrare una sciocchezza, ma come si suol dire “anche l’occhio vuole la sua parte”, di conseguenza, scegli con attenzione carattere e dimensione del testo. Una buona presentazione aiuta ad invogliare le persone a leggere! ;)
Ti riporto ora, di seguito, gli errori (o, comunque, quelli che io reputo errori):
“Giunto lì avrei visto il familiare ambulatorio dalle porte di vetro automatiche, mentre sopra di lui....”
Sopra di “esso”, perchè l’ambulatorio non è certo una persona. Inoltre, la frase seguente, mi è parsa un po’ pesante. Questo, però, è un mio punto di vista (dato che, ad esempio, a mio fratello piacciono molto i periodi lunghi), però personalmente una virgola l’avrei messa per rallentare un po’ la narrazione, quantomeno, per non far morire il lettore! xD
“Forse sto aspettando che accada qualcosa, o probabilmente, al contrario, spero che non succeda nulla.”
Allora, scritta così è illeggibile, io la risistemerei così:
“Forse sto aspettando che accada qualcosa o, al contrario, spero che non succeda nulla.”
“In realtà io ti aspettavo. Sempre.”
Metti una virgola dopo “in realtà”, suona meglio e dà la giusta enfasi alla frase.
“Se Yuzu e Karin non possono ricordarti sorridere è solo colpa mia. Se il vecchio sente la tua mancanza ogni giorno è a causa mia.”
Secondo me, “ricordare il tuo sorriso” è più adatto e suona meglio di “ricordarti sorridere”, ma questa è questione di punti di vista... Quello che, invece, va corretto è l’ennesima virgola mancante: “Se il vecchio sente la tua mancanza ogni giorno, è a causa mia.” (senti la differenza?)
“Tuttavia, la cosa che mi fa più rabbia è: che...”
No, no, e ancora no! Quei due punti non si possono vedere! Toglili e sostituiscili con una virgola, se proprio, ma puoi anche non metterci nulla.
“Proteggerò tutte le persone che mi stanno accanto; non permetterò a nessuna di loro di dissolversi davanti ai miei occhi. Non mi concederò un'altra volta di essere inutile come quel dì.”
Allora, via il punto e virgola tra “accanto” e “non”, metti una virgola, perchè spezzi troppo il periodo (senza motivo). E al posto del punto tra “occhi” e “non”, usa una virgola. Poi c’è quel “dì” che non mi piace nemmeno un poco, ma non saprei nemmeno io come sostituirlo... so solo che non mi piace, peccato.
“il tempo non accenna a muoversi fluentemente come fa di solito...”
“Come suo solito”, non suonerebbe meglio? Punto di vista personale, questo.
“non riesci a continuare a osservarlo”
“Ad osservarlo”, suona meglio.
“Purtroppo non basta illudersi che la conclusione cambi”
Più che conclusione, usa il termine “finale”. Hai fatto un paragone tra quello che è avvenuto ed un film, per cui, è più logico utilizzare quella parola, non pensi anche tu?
“In queste situazioni cedere alla speranza è il peggiore sbaglio...”
Virgola, virgola, virgola!! xD Caspita, Miky, in questa one-shot hai mandato le virgole in pensione!
“In queste situazioni, cedere alla speranza è il peggiore sbaglio...”
“Ciò nonostante, non è il segno indelebile che rimane da dover temere, bensì il processo. Tutto fuorché analgesica...”
Allora, ti ho già parlato del fatto che “analgesica” non mi piace, ma anche il termine “processo” mi suona malissimo. E anche il ragionamento seguente, mi è parso troppo poetico. Non so davvero che dire, perchè di solito adoro i termini così come i paragoni che utilizzi, ma in questa fic ho fatto davvero fatica ad immergermi e a godermi il tuo lavoro. Te l’ho detto, il fatto è che leggendo un racconto in prima persona di Ichigo, mi aspettavo un certo lessico e, invece, ne ho trovato un altro.
Sono i pensieri di Ichigo, ma raccontati da te, per questo non riesco ad essere coinvolta, mi dispiace.
“Alzo lo sguardo dall’acqua e noto che, ora, si sta tingendo di rosso il cielo”
Io “cielo”, lo metterei prima, perchè sennò mi suona strana la frase.
“... a quel sole scarlatto che cala lentamente”
Miky, come buona regola ortografica, sappi che dopo il “che” ci va la virgola. So che lo sai, ma qui sembra che tu abbia abolito tale concetto!
“Sospiro, è più forte di me e non riesco a trattenerlo.”
Di nuovo pensiero personale, ma più che “trattenerlo”, non sarebbe meglio “trattenermi”?
“... ti davo la mano...”
Personalissimo, ma “tenere la mano” secondo me è meglio. Come termine, mi dà una maggiore sensazione di calore e vicinanza, piuttosto che quel “dare” che suona più come un obbligo. Ma, ovviamente, è una mia opinione.
“... vedendo il sole sparire...”
“Osservando”, mica “vedendo”! Dai, qui lo senti anche tu quanto suona male!
“Tu ti fermasti a osservarlo...”
Ecco, qui suona meglio “guardarlo”. O sbaglio?
“Ichigo, a te piacciono?”.
Questo è un errore di battitura, ma te lo faccio notare comunque: togli il punto dopo le virgolette.
“No, non mi piacciono i tramonti Okaasan.” risposi io, negando anche con il capo, ma all’epoca... sulle montagne che facevano da sfondo al paesaggio.
Prima di “Okaasan” ci vuole la virgola, dopo “il capo” dovresti mettere un punto, invece, così eviti di continuare per trentordici righe un discorso che va proseguito in un’altra riga. Dopo un dialogo, infatti, ci vanno poche parole, non pensieri lunghi.
E tra “montagne” e “che” (indovina?) ci va la virgola.
“È un peccato, sono così romantici.” ribadisti tu con la tua voce dolce, che mi rassicurava sempre. Come quando...
A capo, Miky, a capo!! Che continui sulla stessa riga?
“con quella delicatezza che riservavi a tutti quelli che ti amavano.”
Perdono, ma più che “amavano” non era meglio “amavi”? Ha molto più senso logico, oltre al fatto che non ho mai sentito una frase simile...
“Ti sedevi sul mio letto e mi carezzavi la testa...”
Virgola!!!
“rincuorandomi che non ci sarebbe stato nessun mostro celato nell’oscurità, ...”
Punto e virgola.
“poi sussurravi la nostra magia scaccia paura; era solo una sciocca filastrocca”
Punto, mica punto e virgola!
“ma mormorata dalle tue labbra prendeva vita aderendo completamente al mio cuore.”
Più che “al” non sarebbe meglio “nel mio cuore”?
“Non potrò mai più risentire il tuo profumo Okaasan. Mai il mio naso potrà...”
Invece del punto, usa una virgola. E, qualunque cosa tu decida, prima di “Okaasan” ci va la virgola. (uff, inizio a stancarmi e a sentirmi ripetitiva! xD)
“Sai, mamma... che tanto adorava la sua mamma... che tanto ha amato la sua mamma”
... ehm, ho già detto “mamma?” Ah già, c’è anche nella riga dopo! xD E, tanto per cambiare... la virgola tra “strana” e “mamma”!!!
Più in basso c’è “Adesso invece non riesco...” e ti sei scordata di mettere due virgole tra invece “Adesso, invece, non riesco...” così è corretto.
“Non dovrei chiedertelo, ma Okaasan, potrai mai perdonarmi?”
Qui, ci va un’altra virgola.
“Non dovrei chiedertelo, ma, Okaasan, potrai mai perdonarmi?”
Oltre al fatto che è grammaticalmente corretta, così isoli il termine “Okaasan” e gli dai maggiore importanza.
“il quale, indica le sette e mezza.”
Mi pare giusto che, alla fine, dato che non hai messo tante virgole, adesso tu ne metta più del dovuto! xD Dopo “il quale” non serve, infatti.
Ed eccomi qui, alla fine di questa lunghissima recensione. Mi spiace che per la maggiore sia la copia e la correzione del tuo lavoro, ma mi sono sentita in dovere di farlo. In primo luogo, perchè sai che dico sempre quello che penso, soprattutto se è per aiutare un amico. Secondariamente, perchè mi avevi fatto leggere una prima bozza del racconto, ma poi avevi proseguito tendendomi all’oscuro di tutto. Non per cattiveria o per fare la rompi, ma non è stato una mossa molto carina, né furba.
Insomma, se mi chiedi un parere di un tuo racconto che stai scrivendo, è giusto che tu mi faccia vedere anche il progredire del tuo scritto, anche perchè così ti avrei evitato tutte queste righe di correzione nella recensione, dato che avresti potuto correggere al momento.
Se proprio non vuoi farmi leggere a me la bozza finale, per farmi una sorpresa, falla leggere a qualcun altro. Anche perchè, così, il mio “voto” finale non è granché positivo. Un vero peccato, perchè avresti potuto far di meglio, se fossi stata più attenta o, comunque, avessi fatto correggere il tuo lavoro a qualcuno.
Niente, non mi rimane che salutarti e augurarti buona fortuna per il tuo prossimo lavoro.
Un abbraccio,
Moni =)
Ps: Al diavolo, qualcuno ha recensito prima di me!! E nooooooooooo!!!! xD Vendeeeetaaaa, tremenda vendeeetaaaa su di me e la mia lentezza!!!

Recensore Junior
10/12/13, ore 21:02

Bellissima... Davvero profonda e toccante. Sei riuscita a scavare nell'animo di questo stupendo personaggio senza esagerare o scrivere polpettoni melensi. Complimenti, non ho parole! Rama