Leggo la tua storia facendo colazione e non c'è niente di meglio di un po' di angst per iniziare la giornata.
Selina è una dura, anche nella sconfitta, anche nella miseria c'è la fa. O forse dovrei solamente dire che è una donna innamorata e che Diana è cieca a sottovalutare questo aspetto della gatta. Può umiliarla, ferirla, farle del male, può offrirle la salvezza che passa attraverso un tradimento, ma non può davvero sconfiggerla, non ci riesce. In quella cella fetida, Catwoman è passata attraverso la disperazione e il dolore, sangue, lacrime e sporcizia. Infine ha preso la sua decisione, l'unica che potesse davvero prendere: accettare e unirsi a Superman — accettare e proteggere Batman. Perché è così che inizia e così che finisce, per Bruce, per un uomo piegato dal peso di innumerevoli lutti ma mai spezzato, per un uomo che lei ama al di sopra di ogni cosa — e non si è forse disposti a fare di tutto per una simile persona?
Diana traspare tra le righe della storia come una donna forte e crudele, educata alla guerra e al sangue, un'amazzone, la più forte. Eppure si colgono i segni di un logoramento interiore, che la lacera da dentro senza lasciare ferite evidenti, che si coglie in quell'insistente presentarsi alla cella di Selina quando ormai non ha più senso farlo. Saper riconoscere la sconfitta del nemico, il momento in cui la guerra finisce, capire quando fermarsi: sono queste le cose che fanno di un guerriero un gran guerriero, in grado di non lasciarsi sopraffare dai sentimenti ma di restare calmo e lucido. E Diana, con una Selina distrutta ai propri piedi, l'ha persa, quella lucidità.
Lo scontro, tra le due donne, il loro faccia a faccia rivela la debolezza di Wonderwoman e la forza, invece di Catwoman.
Hai fatto un bellissimo lavoro, come al solito: vintage is the way.
A presto,
Clà ❤️ |