Recensioni per
E quindi uscimmo a riveder le stelle
di lilac

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/01/15, ore 22:47

Bellaaaa!!!!!!!
Anche questa storia mi è piaciuta tantissimo! Forse pure più dell'altra!!!!!
In fondo posso capire le paure che Bulma scorge in quei momenti, dopo tutto quello che è accaduto al torneo, allo scontro tra Majin Bu e Vegeta, dove quest'ultimo si è sacrificato per la sua famiglia.
Non è facile tornare a casa e fare finta che non sia successo niente...
ovviamente il comportamento di Vegeta è sempre lo stesso...forse...in fondo, l'accaduto ha cambiato anche lui e non vuole ammetterlo.
Vuole mostrarsi freddo ed egoista, ma non è così e lo dimostra il suo bacio a Bulma alla fine del racconto, oltre al suo sacrificio, naturalmente.
Quello che non riesce ad esprimere a parole, lo dimostra con i fatti.
Ho apprezzato molto il modo in cui hai affrontato questa situazione post Majin Bu, hai descritto tutto nei minimi particolari...hai esposto chiaramente le riflessioni e le sensazioni dei personaggi in maniera precisa e dettagliata.
Secondo me hai fatto un buon lavoro!!! ;)
Davvero Brava!!!!!!

Recensore Master
30/06/08, ore 22:26

Una storia che mi ha fatto tanto riflettere, una bellissima fan fiction che nasconde un significato più "umano"... la paura, le ansie avute nel momento della difficoltà trovano sfogo più tardi, con quel senso strano che ti rende torpido a ciò che ti accade intorno. E' molto profondo il significato di tutta la storia che invita il lettore ad un'analisi dei tanti, minuscoli dettagli che fornisci man mano. Senza dire che trattandosi di due personaggi completamente diversi, è assai difficile metterli in un'unica situazione che si risolve con una sola piccola frase, ma ricca di significati! Insomma, complimenti perchè sei una grande scrittrice!

Recensore Veterano
15/06/08, ore 01:28

Amo il tuo modo di delineare Vegeta, lo adoro semplicemente. Riesci sempre a mostrare tante più sfaccettature di lui quante il lettore ne vuole vedere, credo che potrei perdermi per ore su una sola unica frase, dato che non lasci nulla al caso e imprimi forza ad ogni parola. La cosa che ho apprezzato di più in assoluto (e non è stato facile assegnare il podio, credimi) è nella parte iniziale, quando sia Bulma che Vegeta scorgono i riflessi della loro vecchia vita: è un'immagine dolce e malinconica che mi ha colpito tantissimo.
Perfetto anche il modo in cui li hai relazionati fra di loro, sembrano davvero usciti pari pari dalla testa di Toriyama in persona. Inoltre come non farti i complimenti per la frase finale? Avrebbe potuto dirle che l’amava. Ma non lo fece. insomma questo è così Vegeta-mode che davvero non so che dire, se non che spero di vedere ancora tante altre storie del genere scaturire dalle tue sante manine XD
Davvero tanti, tanti, tanti complimenti.
Shari.

Nuovo recensore
14/05/08, ore 01:15

La paura della morte in Dragon Ball è effettivamente paragonabile alla paura di contrarre una polmonite o qualche altra malattia relativamente grave ma comunque curabile, visto che ci saranno sempre le sfere del drago a risuscitare prontamente chiunque, a patto che non si fosse già morti due volte, mi sembra, ma credo sia comunque una fortuna potersi permettere di morire un paio di volte prima di ritirarsi ad una vita tranquilla. E' opportuno aggiungere che non è sempre certo il ritorno alla vita, in quanto si possono incontrare delle difficoltà di qualsiasi tipo ma è comunque sempre niente di paragonabile alla paura della morte senza ritorno, quello straziante terrore di perdere per sempre qualcuno senza alcuna possibilità di scampo. Questo Bulma avrebbe dovuto averlo a mente quanto Vegeta morì per la seconda volta, correggetemi se sbaglio, in seguito al suo comicamente inutile e forse troppo altruista sacrificio. Egli avrebbe davvero rischiato di non tornare più in vita prima di essere "salvato" da Mr Satan ma questo Bulma mi pare lo ignorasse al momento dell'accaduto. In sostanza, non intendo dire che avrebbe dovuto prenderla alla leggera perché "tanto prima o poi sarebbe tornato in vita" ma che, comunque, la disperazione per la morte di qualcuno in DB sa sempre di già visto e perde irrimediabilmente tutto il pathos che dovrebbe avere. E', invece, un espediente geniale per far provare il dolore della perdita al personaggio di turno, esplorando così le sue emozioni, rimettendo poi tutto a posto con il conseguente ricongiungimento. Ed è questa una cosa che, in fondo, io adoro dato che solitamente aborrisco i finali tragici alla Romeo e Giulietta. Ho scritto tutta questa sfilza di parole per dire che, purtroppo, le sensazioni di Bulma perdono un po' di consistenza alla luce di tali considerazioni. Anche se la sua paura della morte dovrebbe essere d'allora in avanti "reale" visto che lui non potrebbe più tornare in vita. Nonostante ciò, di cui tu non hai ovviamente colpa in quanto è qualcosa di intrinseco nella trama dell'anime stesso, la tua storia è davvero ben congegnata e riesce ad essere al tempo stesso semplice ma accurata nella descrizione dei pensieri e delle emozioni dei protagonisti. E', oltretutto, ben scritta e questa non è una cosa che capita di vedere spesso in questo tipo di fan fiction, quindi me ne compiaccio ancora di più. Bella, poi, la descrizione e la caratterizzazione di Vegeta, anche se, dopo aver sacrificato la sua "vita" (vedi sopra per la spiegazione delle virgolette) per lei e la sua famiglia, potrebbe adesso spendere un po' più di parole nei suoi riguardi, oltre che a darle un bacio che è stato comunque molto tenero e ha chiosato bene la storia. Davvero brava :)

Recensore Master
13/05/08, ore 18:01

mi è piaciuta davvero tanto... quant'erano belli quando hanno rivissuto i momenti di tanti anni prima, hanno ridetto le stesse identiche cose! complimenti!

Recensore Veterano
13/05/08, ore 16:02

Molto bella davvero. A parte che è ambientata in uno dei miei periodi preferiti di questa coppia, era da tempo che non leggevo qualcosa di così valido. Per fortuna che certe fanwriter ci sono ancora! ^^

Recensore Junior
13/05/08, ore 12:55

Bulma e Vegeta, mai così speculari tra loro come in questa storia, si completano con l'ambiente circostante.
Chiacchierona di natura, Bulma ascolta il silenzio del laboratorio e ne percepisce l'ingombro, taciturno l'altro, nota e registra i rumori di un paese brulicante senza farsi contagiare.
Di mezzo ai loro pensieri si insinua il manifesto di un vittorioso Mister satan e per entrambi una guardata distratta ad una vetrina diventa l'occasione per rivedersi come erano anni addietro.
Lilac è sempre brava ed originale nel comporre le sequenze, servendosi di un unico filo conduttore per ambedue i personaggi- dapprima descritti separatamente e poi fatti confluire in un'unica scena- lo rincorre abilmente, lo nasconde tra le righe e lo fa affiorare impercettibilmente.
A due giorni dalla sconfitta di Majinbu aleggia fra i due l'ombra di qualcosa che è rimasto in sospeso e che sembra gravare soprattutto su lei, sollecitando una voglia, quasi incontrollata, di rinnovamento tra le mura di casa.
Dopo l'inferno vissuto dai due, chi concretamente e chi in un altro senso- ed ecco l'intelligente scelta del titolo- un cielo stellato sarà l'occasione per farle dire che non intende mai più essere lasciata da sola e trovare conferma nel suo silenzio, condito da un bacio finale veramente emozionante per il suo breve accenno, che vale più di mille parole.

(Recensione modificata il 20/10/2009 - 10:21 am)

Recensore Junior
12/05/08, ore 22:41

Bulma sceglie di camminare quella mattina, di prendersela con calma e di godersi la sua giornata. Vegeta preferisce andare a piedi anziché immergersi nell’azzurro cielo che, nonostante tutto, gli sembra più azzurro del solito. Lei si ferma a specchiarsi in una vetrina rivedendosi da ragazza, il Dragon Radar per le mani, quasi per caso, e uno sguardo diverso da quello che aveva a sedici anni. Lui incrocia una macchina e a sua volta si rispecchia nella sua superficie osservando l’immagine di un guerriero non più furente e pieno di rabbia. Lo scouter sull’occhio, proprio come anni fa, ma lo sguardo diverso. Lei sente silenzio, lui sente rumore. Speculari, anche nell’esprimere pensieri all’eroe mondiale. E se da una parte il silenzio diventa una cosa rilassante dall’altra non è un fastidio, non più. Vegeta si ritrova a ripensare ai terrestri e inizia a non disprezzarli come faceva pochi giorni prima. Sono semplicemente creature che non disprezza e non apprezza, semplicemente non lo infastidiscono più di tanto. Ciò lo rende, finalmente, rilassato; al contrario di Bulma che è colta da un senso d’irrequietudine apparentemente insensato. Non si concentra, la sua mente è altrove, mentre i suoi occhi non possono fare a meno di fissare l’orologio, forse preoccupata che non sia tutto finito, forse preoccupata che il ritorno di Vegeta sia solo fittizio, che potrebbe non tornare o non essere tornato. Poi la scena dell’esplosione nel quale, Bulma dimostra di essere assolutamente tranquilla, nonostante il danno subito dalla casa. È proprio da lei passare da isterismi a discorsi pacati, per non dire quasi superficiali. Nonostante stia parlando con una certa naturalità, però il suo sguardo si tinge di malinconia. Videl sapeva che Gohan non era morto, lei non poteva dire la stessa cosa di Vegeta. È come se si sentisse in colpa, Bulma, tenta di riparare alla sua mancata fiducia cercando di innovare gli attrezzi da allenamento di Vegeta, ma finisce per immergersi in un singolare tuffo nel passato. Le parole che lui le rivolge sono le medesime che le disse allora, ma con una tonalità diversa, nonostante l’apparente disinteresse. E arriviamo alla scena finale. Già solo che sentano la presenza l’uno dell’altra anche se non possono vedersi è già un motivo di vicinanza. Mi è piaciuta Bulma che si arrampica fino in cima rendendosi conto, solo in un secondo momento, di avere alcune difficoltà a scendere. In quest’ultimo dialogo lei gli dice ben più di ciò che vuole lasciare intendere. Ha appena creduto e temuto di averlo perso; gli dice di non lasciarla sola tutto il giorno o per tutta la vita. Il succo del discorso è che vuole stare con lui e, ancora sconvolta, non vuole sentirsi nuovamente abbandonata. Dopo essersi sfogata torna a parlargli con naturalezza, come se nulla fosse accaduto. Come se, dopo aver dato voce alla sua frustrazione, tutto fosse tornato tutto alla normalità. E com’è solito finire tra questi due personaggi tutto si risolve in un dialogo silenzioso. Lui avrebbe potuto dire, ma lei sapeva già. Concludendo questo polpettone (eh sì la malattia è contagiosa) penso tu abbia capito che la storia mi è piaciuta. Per colpa tua ho esaurito il mio budget di parole in una volta sola. I miei complimenti XD

Recensore Master
12/05/08, ore 21:03

Ciao ^^ E come non ricordare la puntata n°124 (non sono andata a riguardare il numero della puntata, ma mi fido ^_-)? ** A metà storia circa, quando Vegeta dice a Bulma cose simile a quella puntata, mi sembrava una sensazione già provata! E infatti, me ne hai dato conferma alla fine. ^^
Comunque, storia degna del tuo nome. Come posso dirti... ho passato una buona mezz'ora (forze anche più =P), in compagnia dei miei personaggi preferiti! :D Anche perchè li hai caratterizzati benissimo e le tue introspezioni sono sempre curate e piacevoli. ^^ Per non contare tutti i particolari, che rendono la storia più ricca e ancora più piacevole da leggere, per non dire più viva!
Inoltre mi piacciono molto questi avvenimenti di vita quotidiana di Bulma e Vegeta, se così si possono chiamare. E poi la fine... magnifica. Hai dimostrato quanto Vegeta e Bulma siano simili, solo con la frase finale! **
Sai, dall'introduzione avevo pensato a un altro tipo di fic, ma con quello che ho letto non hai deluso affatto le mie aspettative; anzi, devo dire che mi è proprio piaciuta! ^^
Con questo ti saluto e spero di risentirti presto con un'altra fic! ^_-
Ciao!

Recensore Master
12/05/08, ore 19:55

Mi stupisce sempre come tu riesca ad attenerti allo stile di Tory in ogni tua fanfiction. E' la Bulma vanitosa e un po' snob che mi ha colpito tantissimo e che, nel Fics-Exchange, mi ha spinta a votare per te, ma non solo. Effettivamente, la scena che ci proponi è molto semplice, un episodio di vita quotidiana -ma non troppo, visto la famiglia protagonista-; è come ce l'hai presentato che colpisce subito il lettore. Per fare la sapientona (:-P), devo ammettere che mi hai ricordato un autore inglese, Coleridge, che fa più o meno la stessa cosa ma con temi e generi diversi. Va beh, la pianto con le citazioni da secchiona, quale NON sono (più)!!
L'opposizione rumore/silenzio: secondo la mia lettura, le rispettive paure di Vegeta e Bulma.
Adoro le riflessioni e le autoanalisi di Vegeta, sempre così profonde, un po' filosofiche, da persona che riesce a guardarsi dentro anche se non sempre capisce ciò che vede ma che, comunque, vuole trovare se stesso.
Il primo dialogo tra Bulma e Vegeta che, apparentemente, sembra una banalissima conversazione, eppure lui sembra ancora perso nella sua precedente riflessione che, stavolta, si allarga anche alla terrestre.
E quella frase di lei "Voglio stare con te - Non mi interessa nulla" nasconde forse un altro significato, più profondo di quanto possa sembrare? Un riferimento agli avvenimenti del Cell Game, immagino.
Va bene, meglio che io mi fermi qui ^_^
Complimenti ancora!

P.S. Finalmente qualcuno che sceglie una citazione di Dante che non sia "Amor, ch'a nullo amato amar perdona..." XD

Recensore Master
12/05/08, ore 18:03

wow...davvero molto bella,i personaggi erano perfettamente IC e le riflessioni erano estremamente pertinenti e per nulla pesanti,complimenti mi è piaciuta moltissimo