GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO ALLO «SPRING CONTEST»
«CHIUDI GLI OCCHI QUANDO BACI, SERY» DI MANUFURY
E anche se abbiamo corso troppo non ci mancherà mai il fiato, corriamo verso il futuro e non scappiamo dal passato. E quando il cielo grigio fa pandan con il tuo umore, solo se sarai felice ci sarà un giorno migliore.
- Sviluppo della trama e dei personaggi
Il ritorno di Serapion. In un certo qual senso fa quasi piacere rivedere un personaggio di cui già si conosce qualcosa, così da poter a poco a poco approfondire i vari aspetti dello stesso senza strafare. Ma facciamo un passo indietro.
C'è un buon bilancio tra l'auto-ironia del narratore principale e una breve visione del suo passato; la trama non brillerà di certo di una vera e propria originalità - in fin dei conti si tratta di una slice of life presente in una raccolta, se vogliamo metterla su questo piano -, ma nel mondo in cui essa è ambientata funziona bene, rende perfettamente l'idea di quella che sembra essere in tutto e per tutto una caserma - uomini atletici e virili, compagni di squadra pompati dagli allenamenti e sbobba rancida che viene servita alla mensa - e dell'atmosfera che si respira in essa durante una pausa pranzo.
Il racconto si apre con una sorta di vaga tranquillità in cui Serapion pare semplicemente ricordare il passato con Danila, ma ben presto esso si tramuta, con un buon salto tra illusione e verità, in quell'incidente improvviso che vede Serapion e Vassilij uniti in una situazione un po'... equivoca, se vogliamo usare questo termine. L'idea di provocare un avvicinamento così improvviso per dar vita ad un altrettanto bacio improvviso non è nuova - potrei citare anche vari esempi presenti non solo nei libri, ma persino in alcuni fumetti, famosi e non che siano -, ma diciamo che, visti i due personaggi, la cosa viene interiorizzata.
In questa shot vediamo anche un altro lato di Serapion che non era stato narrato nella prima storia che mi sono ritrovata a leggere su di lui, e il suo carattere, seppur non delineato come in quella, viene comunque a galla a poco a poco, dai ricordi che ha lui di Danila al modo in cui si rivolge a Vassilij; proprio su di lui, c'è bisogno di spendere un paio di paroline: è un personaggio che fa da contrapposizione a Serapion e non sembra avere una delineata caratterizzazione, ma dal modo in cui parla, dal modo in cui sorride tranquillo e dal suo atteggiamento, si comprendono almeno parzialmente i suoi modi di fare. Sembra essere un uomo che non bada alle apparenze e, anzi, se ne frega altamente di ciò che pensa la gente, e pare anche possedere uno spiccato sarcasmo che viene risaltato principalmente nel suo modo di agire e di parlare. Ha un suo background pur non essendo spiegato, ed è un ottimo modo per controbilanciare il comportamento di Serapion, personaggio auto-ironico che, di tanto in tanto, si lascia andare ai suoi tormenti interiori e ha qualche piccola ricaduta quando pensa al suo amore perduto.
- Stile, sintassi & grammatica
Alcune scelte stilistiche non sono riuscita a condividerle, poiché i componimenti delle frasi, in certi punti e in certi versi, stonavano un po' e rendevano la lettura meno gradevole di quanto ci si sarebbe aspettati al principio, ma nulla che non può essere sistemato con una rapida lettiura e con una piccola sistemata per quanto riguarda la punteggiatura presente.
Per il resto, invece, non ho trovato errori di distrazioni o errori grammaticali, il che ha fatto sicuramente guadagnare punti alla storia. Forse avrei evitato di spezzettare quella sorta di flashback in corsivo utilizzando un asterisco, ma questa è solo una semplice visione personale delle cose e, almeno per quanto mi riguarda, ha un po' staccato troppo i due passaggi. Ci sono modi e modi per far partire un flashback, e forse la cosa avrebbe funzionato anche lasciandolo solo in corsivo. Non si tratta però di un errore - dopotutto ognuno si giostra come preferisce quando si tratta di passaggi di questo tipo -, quindi te lo appunto a puro scopo illustrativo.
Qui di seguito ti lascio qualche piccolo accorgimento da prendere per quello che è:
❒ movimenti che non riesco però a identificare → movimenti che non riesco, però, a identificare
❒ Ma sento che c’è qualcosa → Non è consigliato cominciare una farse con una negazione
❒ quello non faccia altro che grattare → quello non facesse altro che grattare
❒ poi scendere in basso, alle sue spalle e abbracciarla come → poi scendere in basso, alle sue spalle, e abbracciarla come
❒ o forse no.
E dopo quest’attimo in cui le nostre anime → La frase può tranquillamente continuare su quella precedente
❒ Danila sul mio… → I punti di sospensione li trovo un po' fuori luogo
❒ non c’è il corpo magro, ma dalle belle curve di Danila, → non c’è il corpo magro - ma dalle belle curve - di Danila,
❒ bacio che intrattenevo → In questo contesto, utilizzare il verbo “intrattenere” riguardo un bacio fa storcere un pochino il naso. Ne utilizzerei un altro che potrebbe dare molto più senso
❒ l’argento dei miei occhi che è mutato in fuoco così ardente da incenerire il giovane ancora steso a terra → Rivedrei da capo questa frase. Si comprende che gli occhi argentati sono letteralmente infuocati, ma per com'è posta la frase si fa un pochino di confusione
❒ ci ha portato a limonarci → ci ha portato a limonare
❒ a terra.
Ma quel frocio del → Come sopra. La frase può continuare su quella precedente
❒ Ma ti pare che io mi tiro indietro quando un così bel ragazzo mi bacia? → Credo che “Ma ti pare che possa tirarmi indietro quando un così bel ragazzo mi bacia?” potrebbe suonare un po' più fluido
❒ Al’bert → Va scritto proprio così il nome, oppure è un errore?
❒ Eppure, nonostante abbia appena baciato un uomo, e non l’uomo più attraente del mondo, per giunta, per un attimo solo, mi era sembrato di sentire davvero le labbra di Danila sulle mie → Eppure, nonostante abbia appena baciato un uomo - e non l’uomo più attraente del mondo, per giunta - per un attimo solo, mi è sembrato di sentire davvero le labbra di Danila sulle mie
❒ Penso sbuffando e sedendomi → Penso, sbuffando e sedendomi
❒ Osservo i miei compagni, seduti a fianco e di fronte a me, ancora ridacchiano sotto i baffi, ovviamente, questa storia diventerà un vero tormentone qui al campo → Osservo i miei compagni, seduti a fianco e di fronte a me; ancora ridacchiano sotto i baffi, ovviamente... questa storia diventerà un vero tormentone qui al campo
❒ Roteo gli occhi annoiato e alzo → Roteo gli occhi, annoiato, e alzo
❒ indicente → incidente
- Parere personale
Al principio, ammetto che pensavo si trattasse di un ennesimo flusso di coscienza in cui il nostro caro Sery - oddio, in questo modo fa così tanto nome femminile, meglio chiamarlo Serapion - si perde nel ricordo di Danila, ma sono stata lieta che non fosse così. In questo periodo non ho molta voglia di leggere storie tristi o drammatiche, ma stendiamo un velo pietoso su questo pensiero strettamente personale.
Durante la lettura ho ridacchiato di gusto, sia per come hai saputo gestire la situazione sia per la semplicità e la naturalezza con cui si muovono nel racconto i personaggi stessi, in particolar modo credo di adorare Vassilij e il suo sarcasmo che, ironico a dirsi, riesce a colpire persino l'imperturbabile - o almeno così pare in alcune situazione - Serapion.
Pur non essendo una storia che brillava del tutto di originalità e quindi poter essere facilmente passabile per banale, è comunque riuscita a strappare un sorriso e, a mio modesto parere, è pur sempre una buona cosa per l'interazione che ha il lettore con i personaggi stessi. |