Recensioni per
Butcher
di Johnee

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/12/13, ore 02:54
Cap. 1:

Lenore... lei si che mi era mancata. Eccome se mi era mancata.
Mi fa ancora strano pensare che qui, nella situazione che hai narrato, lei abbia praticamente la nostra età. E' semplicemente incredibile... Puoi aver avuto tutto l'addestramento che vuoi, puoi aver vissuto tante esperienze formative, puoi aver visto tante morti... ma davvero a 23 - 24 anni si è pronti per compiere certe decisioni?
Per me è semplicemente inimmaginabile, e forse è anche questo che rende tutto così spaventoso.
Quel bg è sicuramente uno dei più difficili da analizzare, da comprendere. Certo, c'è Akuze... ma su Akuze non sei chiamato a decidere nulla. Su Akuze devi solo sopravvivvere, costi quel che costi. Invece su Torfan sei tu che decidi come vanno le cose, sei tu che decidi quanto e cosa vuoi sacrificare. Come ti dicevo, immagino che il bg Mindoir + Torfan possa essere uno dei più fighi da giocare. Ecco, non tanto per il gioco in sè, quanto per le speculazioni postume. Lì c'è proprio l'idea di rivincita, l'idea di giustizia che fino ad un certo punto puoi anche associare alla vendetta.
Ma qualunque siano le tue origini, gli schiavi restano schiavi, e gli schiavisti restano schiavisti. E non mi sento di biasimare Lenore per reclamare una testa di Batarian per ogni compagno morto. Sei giovane, hai una squadra da guidare, la morte ti rincorre e cerca di acciuffarti ogni secondo che passa... l'adrenalina e la rabbia scorrono nelle tue vene. Il sangue freddo lo mantieni solo per salvarti il culo, per il resto devi farti guidare dall'istinto di un soldato quale sei.
Adoro come il filo comune che lega questo racconto sia il senso del dovere. Lenore che continua a ripetersi "devo farlo perchè va fatto", e alla fine, nonostante il prezzo da pagare si sia rilevato troppo alto, continua a ripetersi che "andava fatto", senza remore... non apparentemente, almeno. In questo penso che tu abbia definito perfettamente la condizione di un soldato come lei. C'è poco da dire, gli ordini vanno seguiti... è per questo che ci si arruola, no? Non si decide di diventare soldati perchè si vuole comandare. Bisogna essere disposti ad andare avanti in ogni caso e ad ingoiare un'infinita quantità di rospi. Ti danno una medaglietta, ma nelle tue mani quella si sporca di sangue. E' così, e non ci si può fare niente. Si può soltanto fare tesoro di queste esperienze, intascarsele e usarle a mò di scudo per il futuro. Alla fine, ciò che non ti uccide ti fortifica. Una frase usata e riusata, ma spaventosamente vera.
Davvero tanti complimenti per questa stupenda OS. Breve, rispetto a quanto siamo abituati da te, ma dannatamente efficace.
Un abbraccio :3

Recensore Junior
19/12/13, ore 17:29
Cap. 1:

(cit.) "Siamo tutti incolumi, al contrario dell’avanguardia. Bene, un altro Batarian perderà la testa per questo. Una scusa in più per premere il grilletto, una scusa in più per giustificare un omicidio. Che i generali non mi vengano a dire che è illogico, ingiusto e crudele, perché è per questo che siamo qui: sterminare una quantità indefinita di Batarian. "
Apro la recensione con il pezzo che mi piace maggiormente in mezzo a tutto il resto che è una sintesi perfetta del profilo implacabile, un profile che dovrebbe suonare come Rinnegato, e che invece a me suona come ciò che fa un soldato sul campo di battaglia. Le parole sono per i Generali e per i giornalisti. Loro hanno il preciso compito di mantenere un'immagine "pulita" dell'istituzione militare dell'Alleanza dei Sistemi, lasciando ai soldati semplici e ufficiali inferiori il compito di sporcarsi le mani, mentre loro restano nelle retrovie ad osservare.
Come ti dicevo in privato, questo pezzo l'ho adorato, insieme a tutto il resto del contenuto di questa OS.
Shepard alle prese con Torfan. Un/una Shepard che ancora non è Primo Ufficiale della Normandy, ma che già dimostra di saper gestire una situazione ad alto rischio. Dimostrandosi anche implacabile, appunto.
Non sono mai stata d'accordo sulla definizione di questo background, se dobbiamo considerare implacabile qualcuno che raggiunge lo scopo della missione, con danni collaterali, come a tanti piace chiamarli, allora dovrebbero definire implacabile qualsiasi soldato.
E in questo caso si tratta anche di istinto di sopravvivenza, il classico mors tua, vita mea...
Detto questo, non mi resta che farti i complimenti per un'ennesimo spaccato ben scritto, ben dettagliato e diretto. Ero in quei cunicoli, assieme a CatFish e alla protagonista, sotto le macerie di quella esplosione, con il vetro del casco incrinato. Adoro i bg drammatici, forse saranno anche duri da descrivere, ma danno soddisfazione nel farlo.
Un grosso abbraccio, a presto e tantissimi auguri di buon Natale.
Nad.