Prologo molto intenso, carico di significato e introspezione. Promuovi un valore molto bello e su cui si può riflettere molto, il valore della vita spesso viene banalizzato e denigrato al punto da perdere spessore consistenza. In particolare questa frase "roviniamo tutto quello che ci capita tra le mani, roviniamo noi stessi e il più delle volte non ce ne rendiamo nemmeno conto" che hai scritto ad un certo punto mi è rimasta particolarmente dentro.
Ammetto di essere un po' confusa su quello che potrebbe aspettarmi dalla lettura di questa storia ma ne sono incuriosita e credo che la aggiungerò alle seguite e, senza alcun tipo di costanza, farò di nuovo capolinea tra i capitoli a recensire qualcosa.
Parlando invece di cose più tecniche, in particolare lo stile di scrittura, sia un po' lontano dalla narrazione canonica ovvero più che un prologo di un testo scritto assomiglia molto di più a una pagina di un diario o a un articolo di un blog personale dove è molto evidente il tuo punto di vista come scrittore/ICE. Allo stesso modo anche il lessico utilizzato appartiene ad un vocabolario prettamente discorsivo che svalorizza il contenuto. Questo non vuole assolutamente essere una critica, anzi, ognuno è libero di utilizzare qualunque modalità per scrivere (soprattutto on-line), voleva solo essere un mettere alla luce questa cosa che ha gli occhi di un assiduo lettore potrebbe far perdere l'interesse nella lettura redatta in maniera così differente rispetto ai metodi tradizionali.
Detto tutto questo lunghissimo papiro, spero di trovare presto il tempo per continuare a leggerti e cercare di capire l'orizzonte che questo testo vuole perseguire tutto.
A presto.
Alice.