Recensioni per
Alice e il Cappellaio
di Emily Alexandre

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
29/07/14, ore 13:11

MERAVIGLIOSA!! Una storia fuori dal comune!! Merita davvero di essere letta ed è resa ancora più bella dal fatto che le parole, i personaggi, le storie trasmettono la tua passione bello scrivere!! Ho adorato i piccoli brani conclusivi di ogni "capitolo", portano a riflettere ed a entrare nel meraviglioso mondo della scrittura...forse anch'io un giorno, come Alice, troverò il coraggio per pubblicare una mia storia su questo sito!! Sei straordinaria!!

Recensore Master
03/01/14, ore 23:54

Ho aperto questa storia senza nemmeno leggerne la trama (perché ormai lo so che con te si va sul sicuro) e siccome, appunto, non avevo letto la trama pensavo che si trattasse di una fan fiction in cui Alice realizza i miei sogni di shipper e si mette finalmente con il Cappellaio.
Poi ho iniziato a leggere e mi sono resa conto che come sempre eri riuscita a stupirmi perché in realtà quello che stavo leggendo era tutto fuorché una fan fiction.
E poi ho capito. Dopo 3 anni di conversazioni in un gruppo di disagiate non potevo non riconoscervi. Ci siete tutte, ma soprattutto ci sei tu, ed è stato proprio bello perché mentre leggevo mi ritrovavo a sorridere man mano che vi individuavo, che vi rivedevo in attori, baristi, giocatori di Hockey e avvocati.
Dentro le persone c'è un mondo, io avevo intravisto un pochino del tuo mondo parlando nel gruppo o in chat e conoscendoti dal vivo, ma leggendo sono riuscita a intravedere un altro pochino del mondo che sei tu.
Quindi grazie di cuore per aver condiviso con noi qualcosa di così personale e per averlo fatto, come sempre, con estrema maestria.

Recensore Junior
02/01/14, ore 13:07

You make me real. E potrei chiudere qui. Potrei farlo, perché Alice e il cappellaio ha detto tutto ciò che c'era da dire e, dispettosa come solo una regina sa essere, non hai lasciato molto spazio per altre parole. Ma è così, you make me real. Lo hai fatto e lo fai ogni giorno: hai preso pezzi di noi per modellarli in parole, qualcosa che se ben fatto - come a te viene naturale - riesce ad avere molta più consistenza e sostanza di occhi, naso e bocca. Non ci sono personaggi in Alice e il cappellaio, ci sono persone e la loro ricchezza interiore. Non ci sono storie, ma vite. Le nostre, ma soprattutto la tua. Sei in ogni singola parola di questa storia, Emi. Considerazione banale, dirà qualcuno, se è la tua storia devi per forza esserci. No, non è così scontato e io e te che ci siamo conosciute attraverso le parole lo sappiamo benissimo. In questa storia, Emily è ovunque, con il suo bisogno di parole, le sue ambizioni e il suo profondo affetto per quelle sciroccate che fanno incursioni nella sua vita di tutti i giorni. Emi è ovunque, nella sua bellezza e nelle sue paure. E questa storia è un monito a se stessa, ma anche agli altri e proprio per questo riesce ad essere ancora più bella - se possibile! -.
Nel film di Burton il cappellaio accusa Alice di aver perso la sua "moltosità" e, in fondo, credo che questo sia capitato alla nostra Alice all'inizio della storia. Sono i personaggi che incontra  e ciascuna delle sei cose impossibili a guidarla a quella moltosità che in realtà è sempre rimasta dentro di lei, in attesa di essere riscoperta. E se questa storia vuole essere una guida per la ricerca della moltosità, bene tesoro... ci sei riuscita benissimo. Le tue parole - quelle che ti premeva di più evidenziare, quelle che ti fanno star male a volte mentre altre ti fanno soltanto sorridere - sono andate tutte a segno, una dietro l'altra: anch'io voglio uscire dai binari, trovare una nota stonata, scegliere di scegliere la giustizia, cercare i mille volti che potrei assumere se solo lo volessi davvero, seguire l'istinto e farmi male e farmi bene e... No, diventare regina mai... quello  tocca solo a te e non vorrei mai che mi si venisse tagliata la testa!
Auguri di buon anno, tesoro. Che sia un anno all'insegna delle cose impossibili. Un anno di vite e parole.
 

Recensore Junior
01/01/14, ore 22:11

ciao, 
innanzitutto, buon anno!
Ti ringrazio per aver scritto e postato questa storia, l'ho trovata quasi per caso e riga dopo riga mi sono stupita di quanto il personaggio di Alice mi rispecchiasse.
Mi capita spesso di vedere immagini, mondi, crearsi davanti ai miei occhi, generati dalle parole che leggo ma non credo di essermi mai sentita coinvolta sino a tal punto, perchè non avevo mai pianto, leggendo una fanfiction. E questa volta l'ho fatto.
Avevo i brividi, credimi. Perchè credo che determinate cose ci accadono quando siamo predisposti a che accadano, ed è stato ciò che credo sia successo questa volta. 
Il tuo modo di scrivere è molto scorrevole perchè chiaro e schietto, e questo credo contribuisca al fatto che i personaggi siano così ben tratteggiati, inoltre, le frasi che hai scelto ad apertura ed a chiusura di ogni capitolo sono veramente attinenti.
Aggiungo che ci sono state le frasi di Alex, come la storia di Andrew, il monologo sulla capacità di scrivere di una sensazione pur non avendola mai provata in prima persona, che mi hanno colpita, sei davvero brava, complimenti!
Per passare alla storia, devo dire che Alice, nella sua ricerca di una meta, è veramente fortunata ad aver avuto qualcuno che abbia funzionato per lei come una "stella polare" ossia che sia stata in grado di vedere ciò che è veramente: lady Violet è fortissimo come personaggio, uno di quelli che funziona da perno alla storia, pur essendo in absentia.
complimenti di nuovo, e grazie ancora per aver postato la storia

Marty

Recensore Junior
01/01/14, ore 19:26

é mentre ascolto Paolino che canta che ti scrivo questa cosa.

In realtà, forse ho già detto tutto, o hai già fatto tutto tu, non lo so. So che dopo i messaggi di ieri sera, dopo tutte le parole, leggerti in questo modo mi ha aperto il cuore. Alice storia é meravigliosa, nonna, ma lo é soprattutto perché parla di qualcuno che conosco giusto un pochino, nel suo Paese delle Meraviglie. Che magari é popolato di gente disagiata e completamente furente (andiamo, dove li trovi un barista vestito di bianco con boa rosa sparsi per il proprio locale, un hockeista filosofo, due fratelli vomitevolmente fluff e un avvocato incantatore?), ma ai miei occhi così familiare e cara, che non ho potuto fare a meno di commuovermi e piangere e ridere fra le lacrime a ogni riga.
é un Paese dove, in fondo, da qualunque parte del globo ti trovi, sai che puoi sempre tornare. é casa, é famiglia.
E per questo...grazie, tesoro mio. Grazie perché hai dato vita a un sentimento, che ora posso leggere su carta ogni volta che lo desidero. Grazie perché hai detto molto di più con questo racconto che con mille parole e mille messaggi e mille chiamate che io ti possa fare, disperata, triste, euforica o petulante.
E ora so che, qualunque cosa succeda, quando mi sentirò persa potrò sempre ritrovarvi qui, nel  Paese delle Meraviglie di Alice.

Ti voglio bene.

Millins