Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup

Questa storia ha ottenuto 269 recensioni.
Positive : 267
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
13/01/15, ore 21:58

Grazie per aver scritto questa raccolta di poesie. Io non le ho recensite perché non mi piace recensire poesie. Quindi, ritieniti fortunata ad essere l'eccezione.

Hai una fantasia che dovrebbe farmi provare invidia, ma ti voglio troppo bene. Sì, ti voglio troppo bene nonostante non ci siamo mai scambiate nessun messaggio, nessuna risata, nessun commento sull'ultimo film uscito al cinema. Ma, dopo aver letto le tue poesie, credo di poteri vantare di conoscer hiccup. Non so perché, ma mi è dispiaciuto lasciare questo 2014. Sul serio. Tutta la giornata del 31 dicembre me ne sono stata a studiare, leggere e disegnare, per tenere la mia mente occupata. Forse perché sapeva che tutti i ricordi di quell'anno se ne sarebbero andati via, piano piano. Ed io non volevo perderli. Non VOGLIO perderli.

Ma, con la tua raccolta di poesie, potrò tornare ad ogni singolo giorno dell'anno, godendomelo come se lo stessi vivendo in quei pochi minuti. Perché, in fondo, è così.
Complimenti, davvero. Spero di leggere presto qualche altra tua opera.
Ciao,
me.

Nuovo recensore
21/08/14, ore 04:08

Non penso che recensirò ogni capitolo, o almeno, non tutti, ma mi sembrava doveroso informarti che citerò uno dei tuoi versi di questo componimento da qualche parte: nelle mie storie, in qualche lettera, chissà...
-Serena-

Nuovo recensore
16/07/14, ore 22:52

Anzitutto complimenti per l'idea che reputo geniale, e anche rievocativa del passato. Perché mi ricorda grossomodo l'idea con cui è stata concepita la raccolta de Le Mille e Una Notte, perché mi ricorda la mia infanzia quando leggevo queste fiabe, ignara del mio futuro incredibile.
Mi piace l'essere introspettivo di queste poesie, mi piace la loro diversità, la storia che raccontano, il fatto che, per quanto possa sembrare paradossale, abbiano una "terza dimensione", per così dire, quel qualcosa in più. E apprezzo il tuo sforzo di non perdere nemmeno un giorno.
È bellissimo perché è proprio come se me ne raccontassero una ogni sera, prima di dormire.

Recensore Master
11/06/14, ore 23:11

Allora.. sinceramente non avevo ancora avuto il coraggio di recensire le tue poesie.. le trovo veramente.. come dire.. strabilianti. Non so come tu riesca ogni giorno a scrivere in modo così incantevole. Però oggi mi sono fatta coraggio e ho deciso di recensire qualcosa. Recensisco questa perchè le altre le devo ancora digerire.. ahahah forse a dicembre ti farò sapere qualcosa su quelle di febbraio ;) Allora la mia domanda è: ma come diavolo fai? Qua si vede una persona che beve ed è rimasto sveglio a lungo. L'alcool non gli fa di certo bene.. ecco, punto. Fine della mia splendida recensione. Tu riesci a rendere tutto così bene che è inutile aggiungere e sprecare altre parole. I miei complimenti (che si vanno ad aggiungere anche ad un po' di sana invidia).
Ramo ;)

Nuovo recensore
26/05/14, ore 02:41

Molto carina.. spero che in un modo o nell'altro il tuo augurio si sia rivelato efficace

Recensore Veterano
27/03/14, ore 10:22

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
L'ennesima perla in una raccolta di liriche cariche di introspezione e espressività. L'ottantacinquesima poesia, dopo ottantacinque giorni di poesie, in cui ogni abbinamento lessicale è il risultato d'una scelta spontanea ma ponderata, brillante come un piccolo fuoco d'artificio, e tutti i frammenti insieme forgiano il ritratto di un'anima giovane e tormentata, piena di voglia di vivere e di paure da tenere a bada.
Una raccolta che si snoda fra temi più o meno ricorrenti, dei topos classici della poesia o personalissimi dell'autrice, che coniuga semplicità e raffinatezza, tecnicismi e ilarità. Poesie che sono spesso confessioni intime dei proprio dolori dell'anima, alla maniera del giovane Werther, e in cui è frequente per il lettore ritrovare schegge della propria anima.
Non manca l'originalità, l'audacia di certi azzardi semantici e di accostamenti decisamente poco ortodossi, non mancano componimenti dai ritmi blandi, lenti, dai contenuti leggeri e sbarazzini, ma per lo più è la stessa drammaticità del venire al mondo ad essere inclusa in ogni poesia, in cui cerchi di rappresentare, con fantasia e inventiva, un fedele ritratto di un mondo dai punti di riferimento sfocati, che manda allo sbaraglio ogni essere umano e in cui tu sei solo uno dei tanti.

Un percorso non ancora concluso, che mi auguro continuerà ad essere puntuale e ricco di quella freschezza che mi ha catturato sin dalla tua prima poesia che ho letto. Keep up the good work!

Spark

Recensore Veterano
24/03/14, ore 18:29

Eccomi, finalmente! Questa è la prima poesia della raccolta, quella che avrei dovuto/voluto leggere per prima, quella con cui avrei voluto scoprirti. Mi sarebbe piaciuto, sai? Io non amo i film a metà, già cominciati, né le storie in cui manca qualche pagina, quindi seguirti dall'inizio sarebbe stata una cosa molto più naturale. D'altro canto, così ho avuto la possibilità di viaggiare nelle tue liriche con più libertà, di andare avanti e indietro nei giorni a mio piacimento, utilizzando questo sito come se fosse una macchina del tempo. Ho ancora qualche tassello da completare, poi avrò letto tutta la tua raccolta - fino ad oggi. E spero di potertelo ripetere tra 282 giorni (mi piacciono i conti alla rovescia, forse l'avevi già intuito).
Questa prima poesia, in verità, l'ho letta molto tempo fa, all'incirca quando scoprii la tua raccolta, non fu il primo testo, ma lo andai a cercare perché mi piaceva moltissimo la breve descrizione che ne avevi dato e supponevo ci fosse qualche riferimento all'inizio;

“Anno nuovo, vita nuova, giusto?”
“Speriamo siano trecentosessantacinque giorni unici, emozionanti, miei. Non chiedo altro”
“Si inizia oggi; con questo sole aranciato e con questo sguardo stanco, ereditato dal passato.”

Niente di eccessivo, niente di appariscente, niente fronzoli (era da un po' che non te lo dicevo, yay). Solo, qualche riga sincera, un invito sottile a leggere, nessuna pressione, nessuna elaborazione complicata ed invitante, di cui saresti stata capacissima considerando le tue abilità espressive e comunicative. Una descrizione molto fine per una raccolta senza pretese. Mi ha colpito subito e mi colpisce ogni giorno di più, perchè lo rileggo ogni volta che apro le tue pagine e mi sembra una promessa al contrario, nel senso che prometti il minimo, forse perché avevi timore che dei gran proclami avrebbero poi deluso le aspettative. E tu sei una che ci tiene a mantenerle (le promesse e le aspettative).

La poesia è bella, riproduce la confusione e accentua il senso d'ebrezza della veglia, sensazioni che, oltre chiaramente alle allusioni più letterali, s'intonano anche con la volontà di spezzare, d'iniziare un anno che possa gettare fondamenta nuove, che possa ricostruire dei paradisi sulle ceneri d'un mondo in fiamme, assoldando schiere di nuovi architetti per demolire schemi mentali obsoleti, invecchiati, da superare.

Buon anno nuovo,

Stefano.

Recensore Junior
23/03/14, ore 11:41

Davvero bella questa poesia, devo ammetterlo. Ci vuole talento per descrivere così bene qualcosa, si tratti pure di una poesia. Mi piace sopratutto l'espressione riferita all'alcool definito "melenso e velenoso" allo stesso tempo. Dà un immagine particolare e non è cosa da tutti. Inoltre "C'è speranza nelle lacrime, nelle grida,nelle risate" devo dire che è un immagine bellissima da diversi punti di vista, che non sto qui ad elencare perchè ognuno ha la sua interpretazione (e sarebbero troppi). Ottimo lavoro comunque, spero di recensirti presto di nuovo,
Laura_Black82

Nuovo recensore
11/02/14, ore 20:00

E' certo che trasmette emozioni, senso di inadeguatezza, confusione, sofferenza. Il tutto espresso attraverso luci, suoni e odori noti a molti, perchè plausibilmente osservabili nella vita reale.
Mi piace l'ultimo verso perchè infonde speranza e inventa un nuovo inizio dando un taglio al passato.

Recensore Junior
02/01/14, ore 22:57

È particolare, va altre i solito schemi e questo mi piace molto. È scritta molto bene, non trovo alcuna pecca. Buon lavoro!

Recensore Veterano
02/01/14, ore 15:41

Oh, iniziare l'anno così è qualcosa di dolceamaro come piace a me. Brava Hic! Mi pascio del tuo scrivere dato che sai che ti seguo e sinceramente volevo leggere qualcosa d'altro di tuo. Tralasciando il fatto della poesia a se, che trovo consapevole tra i suoi "salti" tra le varie dimensioni e per la cura e la ricerca del verbo più adeguato, ne approfitto per farti gli auguri di buon anno e a me di soffermarmi sulla postilla a fine poesia. "Anno nuovo vita nuova, giusto?" Beh, è quello che umanamente tutti ci auguriamo, un altro anno significa anche maturazione, scelte, passi importanti, vittorie e sconfitte... ma cosa sarebbe allora la vita senza questo sale? Sicuramente sarà un anno di giorni unici. Mi trovi concorde sul fatto che solo per la questione di "vivere" un giorno in più, questo ci dia la possibilità di chiamarlo di già "unico", sicuramente le emozioni a venire saranno trasmesse da te qui ( io ci sarò! ) e, solleticando la mia fantasia, non vedo l'ora di leggerle. In ultimo, sul tuo "Ereditato dal passato" mi hai fatto aprire un po di più gli occhi. In effetti non solo l'anno inizia, ma pesca a sua volta dalla maturazione precedente, è come una piccola eredità che avrà impatto sull'avvenire ( artistico e meno ) di ognuno di noi. Per questo ti ringrazio e spero che per te possa essere davvero non solo "un anno" ma "L'anno", e che ti possa portare serenità, amicizia e un sacco di ispirazione per i tuoi scritti. A risentirci presto!
Mauro

Recensore Master
01/01/14, ore 23:44

Buon anno carissima! Ti auguro con tutto il cuore un 2014 pieno di nuove sorprese (solo piacevoli e mai negative), di ottimismo, di momenti belli passati insieme alle persone che si amano e pieno di ispirazione per questa nuova raccolta a cui ai dato inizio!
Mi stupisco sempre di più di come tu faccia a scrivere poesie ogni giorno con queste raccolte, hai fegato ragazza!
È stato un miracolo che mi sia accorta della nuova raccolta, mi stavo giusto chiedendo se ti avrei risentita e avrei letto altri tuoi "capolavori" (sono indecisa se mettere le virgolette o no, ho dei dubbi sul fatto che le tue poesie siano capolavori anche se si meritano tutti i miei complimenti!).... Menomale che ho fatto un salto sulla sezione perché in effetti avevo un certo presentimento sul fatto che avresti potuto incominciare a scrivere una raccolta per ogni giorno dell'anno! 365 giorni= 365 poesie ogni giorno! Ripeto ce ne vuole di fegato e di ispirazione per farlo, cosa che in me non si vede nemmeno l'ombra.
Cara mia, non ti libererai facilmente di me. Sarò qui ogni santo giorno a recensire ogni tua singola poesia dilungandomi in esse inserendo argomenti che non c'entrano e che forse ti annoieranno e ti faranno dire " Ma quando se ne va questa? ".
Cmq è stato per me un piacere vedere che ci sentiremo sempre, sai io mi sono affezionata a te e diciamo che sono dipendente ormai dalle tue poesie! Spero che per te non sia una pesantezza la mia presenza.
Parto con la vera e propria recensione sulla poesia: 1 gennaio, giorno di festa, di auguri dati e ricevuti tutto il giorno, di telefonate ai parenti, di pranzi lunghissimi (almeno cosi è nel mio paese) e di malessere alla fine della giornata.
Ancora io l'alcool non me lo posso permettere anche se qualche sorso allo spumante i miei genitori me lo concedono, ma vorrei ubriacarmi almeno una volta nella mia vita. Spero che in quel momento mi possa ricordare della tua poesia e ritrovare gli atteggiamenti descritti.
Non so perché ma il linguaggio che sto usando in questa recensione non è da me, insomma sembra scritta da mia madre!
Ma va, io sono molto più stravagante e pazzerella con un linguaggio un po' più giovane! Mi starai trovando noiosa, sicuramente.
Va bene, va bene, vado avanti DECENTEMENTE.
La cosa su cui sto ancora riflettendo è: gli intermittenti flutti rosacei, sono le luci? I fuochi d'artificio? Delle allucinazioni dovute all'alcool? Sto riflettendo su cosa possano essere ma non riesco a realizzare una risposta certa, sono tutte ipotesi!
È anche vero pero che non sono abituata a questi linguaggi poetici, è un po difficile per me capire il vero senso delle poesie senza averle rilette più volte e dopo aver chiesto il significato di alcune parole. Ti starai chiedendo perché allora leggo le poesie: perché mi affascinano e perché vorrei scrivere anche io come gli autori/ le autrici della sezione.
Ed infine la frase finale: C'è speranza nelle lacrime; nelle grida; nelle risate.
Io non sono sicura di essere certa che ci sia questa speranza ma spero si possa vedere almeno l'ombra. Le lacrime per me sono l'unica fonte di liberta con cui liberare le emozioni che non riesco a tenere dentro, le grida sono più che altro le parolacce che ci gridiamo tra amici per ridere e scherzare anche perché se gridassi in casa mi prenderebbero per pazza e per ultimi ma non meno importanti, le risate che nella mia vita non mancano mai: con i miei genitori, con i parenti, con gli amici... Eppure mi sento perennemente triste. Ma mio padre mi ha spiegato che è una situazione normale per una adolescente come me, quindi ho incominciato ad apprezzare questo carattere che ho e sto incominciando a trovarlo artistico e poetico.
Alla fine di questa recensione c'è ben poco di importante e che riguarda la poesia, come al solito mi sono dilungata e dileguata in altri argomenti che riguardano me ma parlarti di me mi fa capire meglio ciò che hai scritto quindi prendilo come una riflessione sui tuoi versi.
Ne è uscita una recensione lunghissima, record per me ma mancano i miei più sentiti complimenti che non devono mancare mai in una recensione secondo me perché "non bisogna credere di essere i migliori, c'è sempre qualcuno più bravo di noi al mondo" (frase detta da mio padre e fonte di forza per ogni giornata per me).
Ci rivediamo domani, spero. Ancora tanti auguri amica mia!
Baci by Fede