Ciao, di nuovo io. Avevo cinque minuti liberi e sono ripassata a vedere che altro c'era nel tuo profilo.
Allora, solitamente io suddivido le mie recensioni in due o tre parti:
1) Considerazioni su grammatica e ortografia (dico "considerazioni" perché la parola "giudizio" non mi piace, infondo io non sono nessuno per giudicare.)
2) Considerazioni sulla trama
3) Considerazioni sullo stile
Poi, spesso, cambio l'ordine o cambio totalmente ma per recensire questa storia adotterò questa scaletta. (Più che altro perché ho tante cose da dire e so che se non la usassi sarei troppo disordinata.)
Inizio con il dirti che mi ha colpito vivamente il titolo: già leggendo solo quello non ho potuto non immaginare il gesto di una persona che prova ad afferrare qualcosa a cui tiene con le dita, ma non ci riesce, come cercare di afferrare il fumo... e rimane con i suoi residui tra le dita, affranta e sconfitta. Dopo aver letto, ho compreso che l'immagine era abbastanza azzeccata e trovo che chi sappia comunicare già tanto solamente con il titolo meriti i miei sinceri complimenti, non è da molti.
Riguardo alla grammatica devo dirti che ho trovato dei piccoli errori. Tu scrivi: "Non capisco perché ora sono qui senza te; perché tu sei andato via e perché, purtroppo, le lacrime non smettano di scendere." Bene, c'è una piccola imprecisione, chiamiamola discordanza con i tempi verbali nella seconda parte della frase. La frase corretta sarebbe: "Non capisco perché ora io sia qui senza te; perché tu sia andato via e perché, purtroppo, le lacrime non smettano di scendere." Lo so, è solo una piccola modifica ma la trovo più azzeccata e corretta, credo che leggere due tempi verbali diversi in una frase sia una fonte di disturbo, hai usato il congiuntivo in una parte e credo sia il tempo verbale azzeccato per il resto della frase.
Una seconda imprecisione è questa: "E t-ti o-odio…perché mi hai fatta tua, nuovamente; e poi, poi sei semplicemente andato via… lasciandomi, solo, quattro parole." Parlando sempre dell'ultima parte della frase, c'è un abuso della virgola. Così come lo hai scritto è ambiguo. Mi spiego: "lasciandomi (ok, è il verbo e capisco che la sta lasciando), solo (lo hai diviso da "quattro parole" e sembra che sia un aggettivo rivolto alla protagonista e il lettore si chiede "perché solo? al maschile?), quattro parole. Se avessi scritto "lasciandomi solo quattro parole", senza virgole, secondo il mio parere sarebbe stato più comprensibile. So che magari hai messo la virgola per creare una sospensione ma rende la frase ambigua e rallenta la lettura.
L'ultima cosa è che dovresti cercare di non dividere i paragrafi semplicemente andando a capo ad ogni frase perché quella è una licenza poetica della poesia, non tanto della prosa.
Ok, adesso la smetto di fare l'antipatica e ti dico quanto mi è piaciuta la tua storia. Mi è piaciuta davvero! Leggendo si sente la disperazione fra le righe, un dolore profondo e lacerante. Sarà per una esperienza personale, ma mi ha colpita molto questo passo: "Sul davanzale ancora impresse sono le tue impronte, quelle che hai lasciato prima di girarti e sussurrarmi negli occhi - << non ti amo più >>." A parte che credo tu abbia voluto dire "sussurrarmi con gli occhi" e non "negli occhi" (sbaglio?), la trovo una delle cose più meste che esistano. Ho sempre pensato che una delle cose più dolorose che esistano sia appunto la persona che ami che ti dice che non ti ama più e, sarà che qualche anno fa mi è capitato o non lo so, ma credo sia la frase che mi ha colpita di più della tua storia. E la frase che ritorna sempre "Ho i tuoi residui tra le dita", come un sussurro lontano, una voce dentro la testa che ti ricorda che tu hai ancora qualcosa di lui e te lo porterai per sempre, anche se ti farà un male lancinante la porterai con te per sempre, è tristemente meravigliosa. Triste, ma azzeccata, non so se mi spiego.
In conclusione posso dirti che mi piace molto il tuo stile e sono contenta di averti scoperta,
a presto,
Nero Inchiostro. |