Ciao di nuovo! Inizio dall'angolo autrice, perché ciò che hai scritto mi ha colpita. Capisco molto bene la tristezza che hai provato, penso che sia assolutamente normale. Insomma, ti sei affezionata ad ogni personaggio, che, chi più, chi meno, ha fatto comunque parte di te. Ne hai scritto, probabilmente ti sei emozionata anche mentre mettevi su carta delle scene, come del resto hai fatto emozionare noi lettori. Concludere una storia è, da una parte, una grandissima soddisfazione, visto tutto il lavoro che c'è dietro, ma dall'altra anche un enorme dispiacere, perché staccarsi dai personaggi è come perdere una piccola parte di se. Io la vedo così, almeno. Chiamami troppo sensibile o troppo sentimentale, ma ci tenevo solamente a idrti come la penso a riguardo.
In secondo luogo, non ti preoccupare per la lunghezza dle capitolo! Non farti di questi problemi, davvero! Per me non è un problema, anzi. Io adoro i capitoli corposi. Non mi ha né stancata, né mi è risultato pesante; e poi un capitolo del genere meritava di stare tutto
insieme.
Bene, ora proseguo con la vera e propria recensione.
Beatrix è stata molto carina a preparare tutte quelle cose per Jay. Gli ha addirittura comprato i fiori! Aveva capito che qualcosa in quella casa non andava, che, come hai scritto nel precedente capitolo, la casa era piena di dolore e di lacrime. Aveva sicuramente ocmpreso che nella vita di Jay qualcuno di importante non c'era più, ma è stata discreta e, fino ad un certo punto, non ha fatto domande. Inoltre la ritengo molto cofraggiosa: si è ribellata ai genitori, non accettando un destino che, per lei, era già stato scritto e sembrava segnato. Non tutte le donne di quella cultura, o anche di altre (perché i matrimoni combinati non ci sono solo in India, purtroppo molti Paesi li celebrano ancora) sarebbero riuscite ad avere questa tempra. Lei, però, non si è affatto arresa, anzi, ha continuato a lottare finché ha raggiunto il suo obiettivo. E sono stat molto felice di sapere che i suoi genitori, alla fine, hanno rispettato e accettato la sua scelta e che non l'hanno allontanata.
E anche qui hai inserito un momento tra Jay e Izaya. Breve, ma a suo modo intenso. In effetti l'abitudine di Izaya di avere tante sveglie è particolare, e mi ha fatto sorridere che a Jay questa cosa non andasse molto giù. :)
"Aprì la porta e, immediatamente, un profumo intenso lo stupì.
Si ricordò di Izaya quando, nei giorni liberi, amava coccolarlo preparandogli manicaretti, ma se l’artefice di quello sfizioso profumo fosse stato davvero Izaya non si sarebbe ritrovato a sentire il dolore acuto che gli invadeva le guance."
Bellissimo il collegamento tra il profumo che Jay senbte e il dolore che prova. Anche cose così semplici come certi profumi possono ricordarci persone che abbiamo perduto, e fare male. Io lo so perfettamente.
Ciò che Brad ha fatto a Jay è veramente schifoso. Ed è diventato sempre più schifoso mano a mano che il tempo passava. Brad è un maledetto verme, che si approfitta della debolezza di Jay. Il suo amore per il ragazzo è malato, è sbagliato! Per fortuna Beatrix si è accorta subito che qualcosa non andava. Certo, come avrebbe potuto non farlo? Visto com'era ridotto, chiunque se ne sarebbe reso conto.
Questo passaggio mi ha colpita tantissimo:
"Beatrix si scostò e scrutando le spalle ricurve e fiacche di Jay poté intravedere ciò che esisteva davvero sotto la sua pelle: era l’anima a bruciare, a fare male, non il livido sul viso né la schiena piegata dai colpi; l’umiliazione che provava era infinitamente più grande di qualsiasi ferita aperta e sanguinante.
Si mise da parte, lasciandolo solo. Capì che non era stata una semplice scazzottata, lui era stato privato di qualcosa, lo sentiva nettamente: qualcuno gli aveva rubato un pezzo importante e l’aveva ridotto in cenere.
Era un Jay incompleto quello che aveva davanti, ma qualcosa le disse che stava sbagliando ancora, forse qualcuno l’aveva solo spogliato della sua maschera e quello che vedeva adesso era il vero Jay.
Il ragazzo si diresse verso la stanza da letto a passi lenti e mozzati dalla vergogna, non era più se stesso, non aveva reagito; si era lasciato picchiare e violentare senza combattere, ormai era stanco di nascondersi e aveva permesso a Brad di abusare della sua stanchezza.
Aveva sempre finto di essere un battagliero capace di tenere testa a chiunque, stavolta non riuscì a mentire e si lasciò prosciugare, fino a farsi svuotare a suon di pugni e calci. Brad aveva perso le staffe, d’altronde era stanco anche lui di lottare contro un ragazzo incapace di comportarsi in modo coerente; pensava questo, dandosi tutte le colpe, mentre si privava dei pantaloni intrisi di sangue asciutto.
Beatrix entrò nella stanza e lo aiutò a spogliarsi.
Lui ripeteva di continuo che stava bene, accennando un sorriso, ma tutto quell’ottimismo non la rassicurò neanche per un attimo poiché avevo imparato a sue spese, in passato, che quando si cerca di convincere qualcuno mascherando la realtà palese non si vuole fare altro che nascondere, agli occhi degli altri, ciò che è veramente importante, tuttavia in quel momento non era rilevante sapere se stesse bene, ma era prioritario, per lei, capire chi l’avesse ridotto in quel modo e perché."
Mi è piaciuta tantissimo la descrizione di Jay attraverso gli occhi di Beatrix. E' come se lei fosse riuscita a leggergli l'anima, in quel momento. Ha capito che era fragile e ferito non solo nel fisico, ma anche nello spirito. L'ho ammirata quando ha preso il tlefono dalle mani di Jay e ha urlato a Brad ciò che si meritava. Spero che l'uomo non si faccia vedere mai più, ma dubito che sarà così. Ho paura che, purtroppo, andrà da Jay per vendicarsi, soprattutto visto che comunque il ragazzo ha provato a reagire e a spiegargli che si sentiva usato. Sicuramente, inoltre, le dure parole di Beatrix non hanno fatto altro che accuire la sua rabbia. Mi auguro che Jay non sarà solo quando e se Brad tornerà da lui; o, se lo sarà, che stavolta riuscirà a reagire. In ogni caso, mi rivolgo a Beatrix per dirle: complimenti, cara! Sei una ragazza meravigliosa con un coraggio da leonessa! Hai un cuore grandissimo, e il modo in cui vuoi aiutare Jay è assolutamente fantastico!
Tornando al resto del capitolo, la ragazza si è presa cura di lui proprio come una madre, e poi l'ha lasciato parlare e sfogare. Jay è riuscito a piangere, a buttare fuori tutto il suo dolore, finalmente, dopo anni che se lo teneva dentro. In un certo senso Beatrix gli ha impedito di scoppiare, perché credo che se avesse continuatocosì sarebbe esploso. Chissà, forse si sarebbe semplicemente sentito male, o magari un giorno o l'altro avrebbe tentato il suicidio. Del resto, l'ha detto lui che la sua vita non aveva più senso.
"«Beatrix, perché hai pianto quando te l’ho detto?».
Il cuore le si fermò. Avrebbe potuto dire di tutto, ma l’unica realtà, che non avrebbe mai ammesso, era che dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lui, l’aveva amato. «Perché tu non hai idea di cosa sei, Jay. Appena ti ho visto ho pensato fossi il più bel ragazzo al mondo: la tua luce mi ha accecata e, chiamami sentimentale, ma penso che tu sia di un altro pianeta, la più bella persona che io abbia mai visto. Insomma Jay: credo che tu ti veda meno importante e speciale di quello che sei.» concluse con convinzione, provocando una risata scrosciante di Jay: «Forse sei tu che mi vedi migliore di quello che sono.»
«No. Io sono convinta che tu provi una disistima tale da credere che la vita non abbia più importanza, ti vendi perché non dai più valore a te stesso, pensi che non ti costi nulla venderti perché tu ti ritieni un nulla, questo perché Izaya, per te, era tutto. Per questo ho pianto, Jay. Perché non riuscivo a capacitarmi del fatto che un ragazzo così speciale, con quegli occhi sinceri e trasparenti, potesse svalutarsi così tanto per i soldi. Adesso so che non sono stati i soldi a muoverti, ma tu devi prendere coscienza di ciò che sei, devi rivedere la tua scala di valori ed è indiscutibile che al primo posto devi mettere te stesso… sopra a tutto! L’uomo della tua vita non c’è più ma tu esisti, vivi, il tuo cuore batte. Tu meriti di vivere e di ritrovare la fiducia, l’amore, le persone importanti, te stesso. Ti prego, fallo.» lo pregò piangendo, sentendo spezzarsi il cuore nel petto ad ogni parola. Desiderava fortemente ciò che diceva, voleva vederlo reagire e combattere per la sua vita, liberarsi di tutto il marcio del quale si era circondato.
Per la prima volta, Jay avvertì veramente il suo cuore scalciare nel petto, Beatrix era stata in grado di farglielo sentire ancora, ma non per rabbia o per dolore, sentì l’amore.
Beatrix non capì quali sentimenti avessero scatenato la reazione di Jay che cominciò a piangere così dolorosamente e apertamente che sembrava si potesse toccargli l’anima con un respiro. «Mi manca, mi manca come l'aria che respiro. Mi manca il suo abbraccio, il suo calore. Beatrix, a me manca Izaya» ruggì disperatamente tra le lacrime, stringendo la maglietta di lei che, inerme, assisteva alla manifestazione di un dolore più insostenibile di ciò che credeva. In quel pianto vide un ragazzo fragile e solo che non chiedeva altro di essere amato ancora, come aveva fatto Izaya; vide un ragazzo lacerato dal dolore della perdita, che aveva perso prima la sua famiglia, poi l’unico uomo che avesse mai veramente amato; vide un ragazzo smarrito al quale un uomo meschino e putrido aveva fatto credere che il suo valore potesse essere acquistato con il denaro, vide un ragazzo che non si perdonava per la sua incapacità di essere forte, per la sua debolezza nell’accettare il distacco, la perdita e l’abbandono. Beatrix l’abbracciò sciogliendosi in lacrime, sperando di poter allontanare dal cuore di Jay il dispiacere, la disillusione e il disprezzo per questa vita che l’aveva lasciato solo, in balìa degli eventi e dei suoi stessi errori.
Pensò che tutti quelli che l’avevano lasciato solo, compresi i suoi genitori, si fossero comportati come lei stessa aveva fatto con il suo account facebook: lo avevano cancellato dalla propria vita come una piccola foto vicina ad un nome, cestinando ogni suo sogno, ogni ricordo, ogni sentimento.
Ma Jay non era un contatto di facebook, lui era una persona, un ragazzo, un uomo capace di provare sentimenti talmente profondi e travolgenti da non riuscire ad accettare di essere lasciato indietro. Jay era stato rifiutato, ripudiato dal mondo, dalla vita delle persone, da Dio stesso.
Così lo abbracciò più forte, poggiandolo sul cuore, con la speranza che si sarebbe addormentato con la chiara sensazione che qualcuno, in questo maledetto mondo, non l’avrebbe mai abbandonato."
Ho citato questo lungo passaggio perché è qualcosa di meraviglioso. Non solo è scritto benissimo, ma penso che sia di una profondità straordinaria. Beatrix sta cercando in tutti i modi di far capire a Jay che lui è una persona meravigliosa (cosa che credo anch'io), che può ancora trovare delle ragioni per vivere. Quando la vita non ha più alcun valore per noi, l'autostima finisce sotto terra. E Beatrix sta cercando di far salire quella di Jay, almeno un po'. Le do assolutamente ragione: lui è speciale, però capisco perfettamente la sensazione che prova il ragazzo, che invece crede di non esserlo affatto. La capisco perché l'ho provata anch'io e spesso la provo ancora, per cui parlo per esperienza personale. Veatrix sembra un angelo sceso dal cielo per aiutare Jay ed è arrivata nel momento giusto. Evidentemente il destino, o la vita, aveva deciso che era quello il momento in cui farli incontrare, non prima e non dopo.
E' stupendo sapere che il ragazzo si sia sentito vivo grazie alla presenza e alle parole della ragazza, vivo come non si sentiva da anni. Si è aperto e sfogato con lei come non ha fatto con nessuno, secondo me, nemmeno con Brad. Con lui ha potuto aprirsi, sì, ma a me sembra che quella con Beatrix sia un'apertura diversa, senza filtri. Inoltre è stato molto toccante e commovente il momento in cui il ragazzo ha detto tutto ciò che gli manca di Izaya, parole che fino a quel momento aveva sempre e solo pensato, o tenuto dentro di se. Nemmeno con Lizzie si era mai apertocosì. Beatrix gli ha detto cosa deve fare, che deve darsi più importanza, ma non l'ha costretto a reagire subito, gli ha dato i suoi tempi, prima per decidere di parlare (anche se l'ha un po' spinto) e poi per sfogare il suo dolore. E' questa, secondo me, la cosa giusta da fare con chi soffre. Certo, ognuno è fatto a suo modo, c'è chi è reattivo e allontana il dolore per non pensarci, ma, come nel caso di Jay, poi questa sofferenza ritorna, più grande e più forte. E in ogni caso, lui ha sempre sofferto in questi due anni. Sarà ance riuscito a non pensarci come ha detto, ma dentro di lui il dolore continuava amacinare, macinare e macinare, consumandolo lentamente perché non riusciva ad uscire. Solo con Beatrix il ragazzo ce l'ha fatta davvero ad aprirsi. Le personecosì, con le quali si può parlare apertamente anche di ciò che ic fa più male, sono dvvero rare; e penso che la ragazza sia una persona speciale, visto che comunque lei a Jay si conoscono da poco eppure lui è riuscito ad aprirle il suo cuore, rivelandole il suo male più intenso e profondo.
Infine, il fatto che si siano addormentati in quella posizione è un ulteriore gesto d'affetto. Penso che Jay, per la prima volta in due anni, ora si senta davvero meno solo. Grazie a Dio ha conosciuto Beatrix!
Il capitolo mi è piaciuto da impazzire, come credo tu abbia capito da questa mia recensione.
Vado al prossimo, sono troppo curiosa!
Giulia |