Valutazione del contest 'Di prompt e di raccolte':
Grammatica: 9.9/10
IV drabble:
“bambino - vivono”: -0.10; ti è sfuggito un trattino breve dove andava quello lungo.
Stile e Lessico: 10/10
Hai utilizzato uno stile molto particolare, scrivi in terza persona eppure tu autrice sembri dialogare col tuo personaggio e con i tuoi lettori. Utilizzi il tono di chi ha visto certe cose e le racconta, le racconta così come sono, senza peli sulla lingua. La punteggiatura, compresa la scelta di avvalerti delle lineette, e le ripetizioni di uno stesso termine sono tutti dettagli che collaborano a creare questa atmosfera di ‘fatto raccontato’, è tutto inserito al punto giusto, così da dare un certo ritmo alla storia: sei tu a guidare il lettore, a costringerlo a porre l’attenzione su un certo dettaglio, a fargli fare pause, a farlo tornare – con una ripetizione – su uno stesso concetto.
Il lessico è adatto allo stile: è elegante, ricercato e diretto a un tempo, perché hai saputo ben equilibrare la scelta dei termini, una scelta che collabora alla scorrevolezza del testo, ovviamente.
Nel complesso, lo stile della raccolta è elegante e ‘tormentato’, perché le parole scelte, le continue interruzioni causate dalle lineette e le frasi con cui hai concluso ogni drabble riescono a trasmettere anche una certa angoscia, un certo tormento appunto, perché è evidente, attraverso lo stile utilizzato, che si sta raccontando qualcosa che genera dolore, che confonde: un puzzle che cerca di ricomporsi, ma lo fa con incredibile difficoltà.
In più, l’intera raccolta è molto omogenea nello stile: ogni drabble è legata all’altra, sia da un punto di vista narrativo – perché è un insieme di episodi legati tra loro – che da un punto di vista stilistico: costruzioni, pause, aperture e chiusure sono le stesse per ogni ministoria.
Non mi dilungo oltre perché rischierei solo d’essere ripetitiva. Non ho nessun appunto da farti riguardo allo stile, l’hai gestito bene ed è curato nei minimi particolari, quindi, 10/10 assolutamente!
Originalità: 5/5
La coppia Neville/Luna è molto gettonata e sono sicura che nel fandom ci sono tantissime storie che trattano di una Luna madre o incinta, ma il tuo racconto è diverso, è originale. In primo luogo, è originale, al di là del personaggio, il modo in cui hai interpretato e sviluppato il prompt: hai esaminato la citazione e attraverso questa hai costruito la raccolta. In secondo luogo, è originale l’intero contesto: la storia non ha uno sfondo felice, c’è anzi morte, fine, ci sono fantasmi e mostri e c’è poi una mamma, una mamma giovanissima, che riesce a staccarsi dal macigno fatto di follie, fantasmi e mostri, ma ci riesce con lentezza e con sacrificio, mettendo in discussione se stessa.
È una storia originalissima e io posso solo farti i miei complimenti e assegnarti 5/5.
Utilizzo dei prompt: 10/10
Cosa darti se non 10/10? Hai utilizzato un unico prompt per l’intera raccolta e hai sfruttato ogni sfaccettatura della citazione, sei stata davvero molto brava. È il prompt a scandire il tempo della tua storia: prima c’è l’incontro con i mostri e il loro essere reali, poi ci sono fantasmi, poi c’è il loro vivere dentro di noi e, quando tutto sembrerebbe perduto, ti distacchi abilmente dalla citazione, sfruttando quel ‘a volte’: i mostri e i fantasmi a volte vincono, ma non nella tua storia, dove c’è qualcuno che vince, ma è l’amore di una madre.
Un utilizzo veramente perfetto e molto in linea con Harry Potter! Il messaggio ‘l’amore di una madre vince su tutto’ è un po’ il messaggio alla base della saga scritta dalla Rowling.
Hai inserito il prompt nel suo significato, interpretandolo, e anche testualmente: ogni drabble si chiude con una frase che ne riassume un po’ il contenuto, frasi che messe insieme compongono proprio la citazione, un dettaglio che arricchisce la raccolta, certo, ma che mostra un’ennesima volta quanto sia riuscita a rendere tuo il prompt scelto. Bravissima!
Caratterizzazione e IC personaggi: 10/10
Non siamo abituati a leggere di una Luna così scossa dagli eventi, così a terra, ma va considerato il contesto in cui tu l’hai calata: una guerra ancora più cruenta, un amore appena perso e l’assassino di questo amore davanti ai propri occhi. Io non ho letto la tua long (anzi, credo di aver letto una volta, tempo fa, ‘Succo di Zucca’, ma lì non narri ancora della guerra vera e propria), ma non mi è stato difficile capire la tua Luna. Hai inserito la nota OOC, ma io credo che avresti anche potuto evitarla: la tua protagonista è IC perché c’è coerenza tra la Luna che siamo abituati a conoscere e la Luna che ci presenti tu, se viene ben considerato il contesto in cui è calata.
Della solita Luna Lovegood c’è quella curiosità, in questo caso ‘malsana’, che la porta a interrogarsi su tutto ciò che le accade e che la circonda, e allora eccola interrogarsi su mostri e fantasmi, su ‘cosa siamo noi’ e ‘cosa sono loro’, se esistono e dove esistono. Ma di lei c’è anche il suo apparire perennemente al di là della realtà, a un certo punto scrivi che è un bene per gli altri crederla folle, perché, è implicito, una folle non sa neanche soffrire, e in effetti anche la Luna della Rowling, in diversi momenti, è molto meno ‘svampita’ di come appare in genere ai più e allo stesso Harry, elemento che fa intuire quanto sia fuorviante quel modo di fare un po’ folle, un po’ ‘svitato’.
Oltre a tutto questo, che è il motivo per cui ho comunque trovato IC il tuo personaggio, va poi detto che Luna è coerente al contesto in cui l’hai calata: si percepiscono la sofferenza, i mille dubbi, l’ansia, la tensione, e poi si percepiscono la scoperta e l’insperata speranza nella vita, che investe la protagonista attraverso l’inaspettato bambino; l’hai strutturata talmente bene che non si fatica a crederla una persona reale, non si fatica a capirla, la tua Luna, a sentirsi vicini a lei.
Davvero complimenti. Caratterizzare un personaggio così bene in cinquecento parole non è per nulla semplice, ma tu ci sei riuscita, riuscendo, lo ripeto, a restare incredibilmente anche nei canoni del personaggio originale. 10/10.
Totale: 44.9/45 |