Recensioni per
And those who were seen dancing
di Kafkaesque

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/08/14, ore 09:58

morto? ma no:( poor Will! anyway gran bella storia, veramente! Scrivi davvero bene anche se è una traduzione, io ne ho lette di tutti i colori in inglese (ti parlo di Will tritone e Hannibal bambola maledetta, per dirne due normalissime:') ) comunque scritta bene senza errori, una lettura piacevole e scorrevole..mi oaice il fatto che Will si senta completo sapendo di essere sia nella parte del Killer sia in quella della vittima..e già, Hanni con il suo Sei Mio...chi non vorrebbe essere di quell'uomo, andiamo. Anche se ti mangia le labbra a morsi, è sempre un figo, c'è poco da dire. alla prossima! un bacio,
Ari (l'amante di Mads Mikkelsen)

Recensore Veterano
10/06/14, ore 09:03

Wow.
Potrei concluderla qui, la recensione. Wow e basta, perché è stato un viaggio nella testa e nel cuore di Will e ne sono uscita un po' turbata.
È tutto come deve essere. Hannibal preciso e gentile e spietato, Will disperato e confuso. E la mancanza di buon gusto di Freddie? È lei, è proprio lei!
Hai preso i colori delle puntate e la stessa eleganza formale e le hai trasformate in parole.
Che meraviglia. Grazie di averla scritta!

Recensore Junior
13/04/14, ore 00:07

Davvero bella. Sono rimasta col fiato sospeso. Ricalca esattamente lo stile macabro e oscuro di Hannibal.
Mi è piaciuta molto. Ed è scritta veramente bene.
E poi che dire, la bellezza è negli occhi di squarta. 

Nuovo recensore
02/03/14, ore 19:32

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia è oro puro.
Lo dico subito: gestire un pairing come l'Hannigram non è semplice. Affatto. Ma l'autrice con questa storia c'è riuscita in un modo che dir magistrale è poco.
Alla fine ero soggiogata a mia volta come Will da Hannibal. La sintassi perfetta, lo stile incisivo, la psiche in crollo di Will, sempre più instabile sotto l'influenza di Hannibal.
"And those who were seen dancing" non è una storia facile.
In alcuni passaggi ho dovuto leggere due volte, la confusione però si capisce presto essere voluta, essendo generalmente col POV di Will, quindi - ancora - non si può non sentirsi a propria volta risucchiati nella storia.
La dipendenza di Will da Hannibal, il suo lento declino mentale viene descritto con maestria, lo stile è elegante, senza strafare, niente paroloni, si adatta perfettamente ai due protagonisti, al loro approcciarsi, come due specchi o i due lati della stessa medaglia.
Quindi, oh, semplicemente desideravo condividere quanto abbia amato questa storia, che già so finirò per leggere e rileggere altre mille volte perché a mio parere esprime esattamente ciò che sia la Hannigram - ed è scritta benissimo e i personaggi sono straordinariamente IC e Will è bello, anche se mezzo andato di cervello (fa anche rima!)

Un bacio e tantissimi complimenti all'autrice.

Recensore Master
29/01/14, ore 21:37

Non so. Nel senso, forse non mi ha proprio ammazzata/terrorizzata come Anthurium, però in un certo senso è stilisticamente migliore e, se Anthurium ti avviluppa nella sua atmosfera creepy e onirica, questa ti uccide lentamente, in un modo dolcissimo.
Perché insomma, non è omicidio, quello di Hannibal: ha solo risposto alla richiesta di aiuto di Will. Torturandolo gli ha lavato via sensi di colpa e dolore, uccidendolo ha esaudito il suo ultimo desiderio. È equilibrio, ecco.
Sarò matta io, ma in questo rapporto malsano ho visto la parodia horror di una storia d’amore un po’ stereotipata: l’amato che compra doni e fa piccole sorprese alla sua fidanzata, che la mette su un piedistallo regalandole il piacere, che la protegge e che l’aiuta… e in effetti Hannibal è una figura protettiva nei confronti di Will (lo cura, gli prepara la cenetta e gliela porta in ospedale, lo ascolta), anche se poi il suo scopo è solo quello di studiarlo tipo cavia, di fare qualche esperimento col suo cervello, di spingerlo al limite della follia poi tramutatasi in follia omicida e infine accusarlo di tutto.
Insomma, nella tua shot avverto un’atmosfera romantica, da lento ballato in una stanza in penombra, pur se deviata e cupissima. Mi sembra la Hannigram di San Valentino, soprattutto col dettaglio del cuore mangiato e del ‘MIO’ inciso sulla pelle. (Bellissima scena l’ultima, eroticissima… sì, ripeto, pure creepy, ma io l’ho trovata erotica XD)
Prima ti ho citato Anthurium perché anche lì si parlava degli scherzi della mente, di insonnia e allucinazioni: forse un’atmosfera del genere me la sarei aspettata più in questo fandom che in HP. Però beh, non mi è dispiaciuto, diciamo che lì in certi punti era un po’ esagerato, mentre qui ci sta tutto, è tutto più serio…
Una cosa che forse inizio ad amare meno è quando divieni eccessivamente criptica e simbolista: lo vedo meglio in poesia che in letteratura, e anche lì inizia a stancarmi perché adesso vado più sul semplice/chiaro come l’acqua e così via, ma sono gusti. Una cosa che invece amo moltissimo di questo stile è che “condensa” i discorsoni in pochissime parole e che le immagini che crei diventano il perfetto specchio delle personalità e degli stati dell’animo dei personaggi – per esempio quando nomini gli omicidi avvenuti nella serie, la religiosità dell’assassino di Cassie Boyle, oppure i piccoli cenni allo stile di Lecter, il vino i quadri la calma, il nervosismo e l’isteria e il chiedere sempre ‘scusa’&‘per favore’ di Will…
Poi io amo questa coppia, li trovo molto complementari. Parlavi di equilibrio, ecco, io li vedo equilibrati insieme: Lecter è così rilassato che pare infondere pace, è così controllato che dona sicurezza, e fa passare qualsiasi immoralità per la cosa più normale e raccomandabile del mondo, mentre Will è caos allo stato puro, dai vestiti ai capelli al modo di fare sempre un po’ al limite tra normalità e disturbo mentale, la maniera smarrita in cui si guarda attorno alle volte, è un personaggio che ti fa male al cuore perché riesci davvero ad udire la sua invocazione d’aiuto… e Jack, l’unico che avrebbe il potere d’interrompere tutto questo, è invece quello che tende la mano e la ritrae subito perché tenersi Will gli fa troppo comodo.
All’inizio avviene l’identificazione con l’assassino, poi quella con la vittima, ciò che Will desidera di più: Hannibal è l’unico che riesca a farlo sentire vittima anziché carnefice. Qui abbiamo il processo inverso rispetto a quello della serie: Will accetta Hannibal, anche quando capisce lo accetta, lo accoglie come una benedizione, e da parte di Lecter è un atto d’amore molto più che lasciarlo in un ospedale psichiatrico… Nella morte si sono come completati a vicenda. Nel telefilm Hannibal faceva in modo che Will uccidesse perché desiderava portarlo ad identificarsi con il killer, in questa shot lo uccide perché lo ha portato ad identificarsi con la persona uccisa.
Ed è molto meglio così, oh. Un Will morto è uno Will felice!
Infine beh, BDSM e bloodplay ci stanno tutti con questo pairing; hai per caso letto a riguardo? Perché in effetti sono avvertimenti molto usati. Sai, io metterei rosso a questa e arancio ad Anthurium XDDD Comunque ci stanno perché Will è il prototipo del masochista da certi punti di vista (la faccia sperduta, la confusione, il rimorso costante che lo logora da dentro e che in qualche modo deve sfogare, “Può- quello?”) – e Lecter quello del sadico, un sadico raffinato, uno che gode più della sofferenza psicologica che di quella fisica.
Basta, chiudo qui che dovrei spedire curricula, altro che starmela  a menare su EFP!
P.S.: anche io pensavo che la frase fosse nietzschiana. Forse dovrei riguardare sui miei appunti di filosofia perché ricordo che la prof l’avesse citata ma son sepolti lontano…

Recensore Junior
29/01/14, ore 18:20

Ciao~
Ho da poco visto Hannibal e mi aggiravo qui su efp senza alcuna aspettativa, ed ho trovato la tua fanfiction subito in cima.
L'ho letta ieri, ma non sapevo cosa dirti, in una recensione.
A dir la verità non so che dire nemmeno adesso, a parte che mi è piaciuta moltissimo ;3
La infilo nelle preferite!
Alla prossima

Hime