Sono io la “Chiara” della dedica, vero? Eh? Eh?
Lo spero, perché devo dire che mi è piaciuta molto. Sei migliorata moltissimo, lo stile è decisamente più fluente ora.
La parte introspettiva è molto bella, curata, e anche emozionante. Io… quasi quasi provavo pietà per Lennon, il che è difficile, ultimamente. Almeno per quanto riguarda questo lato della sua vita.
Volevo andare con ordine in questa recensione.
La scena con Yoko… da quello che mi dicevi pensavo peggio, pensavo fossi stata più cattiva con lei, invece mi sembra che ci sia una giusta dose critica nei suoi confronti.
Mi sono piaciuti molo i richiami di Paul e Cynthia, sotto forma di senso.
“Il profumo del tessuto vellutato della cravatta di Paul. Il profumo della pelle di Cynthia.”
Bellissimo passaggio. *Paul... mmm... ahaha*
Altrettanto bello e forse ancora più dolce è l’immagine di Julian che arriva nella mente di John, quando si ritrova davanti casa di Cynthia e Julian. È così dolce, il bambino che corre dietro al pallone.
Arriviamo al punto di vista di Cynthia e Julian, decisamente malinconico. Due persone abbandonate in modo quasi crudele. Ma non voglio dilungarmi su questo punto, altrimenti non finisco più.
Quest’altro passaggio è stata come una pugnalata ghiacciata al cuore: “Il pensiero che anticipa il sonno è rivolto a quell’uomo sconosciuto a cui l’anagrafe pretende che lui dia il nome di “padre”.”
Lo vediamo bene, qui, il duello interiore di Julian, la parte che vuole amare il padre e quella che non lo considera più come tale. È una cosa che mette davvero tanta tristezza. Così come: “…che da ragazzo lo fa sembrare più affascinante agli occhi di quelle fanciulle che Julian vorrebbe non attrarre”
Ne esce fuori una figura di Julian che fa solo venir voglia di abbracciarlo forte forte. È come se evitasse tutto ciò che potrebbe fargli commettere gli stessi errori del padre. È molto maturo, forse, ma anche molto ingenuo. Mah, ci addentriamo qui in campi troppo filosofici…
Il “rispettoso disprezzo” di Cynthia è stupendo. Penso che la rispecchi perfettamente.
C’è poi la descrizione fisica di Julian, che è un passaggio bellissimo già solo visto dai nostri occhi. Visto nei panni di John è ancora più dolce. Sembra quasi che si accorga di avere un figlio solo in quel momento.
Infatti poi arriva questo periodo, “Quella somiglianza effettiva colma l’uomo di un orgoglio paterno che non ha creduto di poter possedere e che si vergogna di identificare solo ora”. Penso che lo rispecchi benissimo, che colga perfettamente come potesse sentirsi. La vergogna di essersene reso conto così tardi può essere la causa di quei comportamenti che, come dice Julian, lo mettevano in soggezione. Mi piace pensare che sia davvero questo il motivo di tali comportamenti.
Le pugnalate continuano: “John sussurra la buona notte alla superficie legnosa. Constata tristemente che non solo questa lo separa dal figlio e da quella realtà che sa di non avere più il diritto di condividere.”
Hai ricreato un’immagine che più straziante non si può. La porta di Julian per John è chiusa ormai. Mi viene da piangere. Mannaggia.
Finisco il poema con un’attenzione alla protagonista della os, Cynthia ne esce bene, tutto sommato. Mi piace il suo orgoglio, il suo voler sempre pensare prima a Julian più che a se stessa. Penso che lei sia davvero così. E la fine, il suo cedere a John, è quasi comprensibile. Per un momento si abbandona a lui sapendo che è sbagliato, ma sapendo anche che da domani tutto tornerà come prima.
Niente, sei bravissima, complimenti, mi è piaciuta veramente tantissimo.
Grazie per la dedica, sempre che sia io quella “Chiara” XD |