Recensioni per
Non ci resta che piangere
di FuRa14

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/03/14, ore 10:18

Ma... tu scrivi una fanfiction su South Park, la pubblichi e... non mi dici niente?
Non va bene il silenzio quando ci sono tali novità, anche perché è la tua prima ff di SP, ed io sono onorata di essere la prima a poterla recensire - ci mancherebbe -, tu mi lasci sempre magnifiche recensioni! Io non so essere prolissa come te, ma ogni volta che recensisco ci tengo particolarmente a far conoscere ogni mio singolo pensiero, senza trascurare nulla.
Ho trovato molto interessante che un tema scolastico ti abbia ispirato una ff, i temi dati sono sempre noiosi e - quando andavo a scuola - davo sempre il peggio di me non essendo ispirata ed avendo fretta, senza contare che nella mia scuola i temi avevano stampo umanistico e la consegna richiedeva quasi sempre un saggio breve; la creatività non era certo stimolata. Sono davvero curiosa di sapere il giudizio dell'insegnante al riguardo, perché nella sua forma di tema merita, è interessante e - pensando al titolo - molto originale! South Park deve averti proprio ispirata (o ossessionata?) per riuscire a trovare un collegamento simile, un'eccellenza all'originalità è dunque dovuta.
Ma ora caliamoci dentro la storia, che hai già annunciato esser privata del brio umoristico che contraddistingue la serie e... leggendo questa frase tutto diventa più chiaro: "Kyle ha ormai undici anni, proprio come i suoi migliori amici. Ma loro in qualche modo erano qualche passo avanti e questo, per lui, era divenuto un dramma."
E' anche la sintesi peretta di questa storia, una sintesi però che non dà nulla di scontato a questo racconto introspettivo - forse ricco di ripetizioni -, ma che è coerente allo spirito di Kyle, a quello di un bambino, a quello di una persona arrabbiata, frustrata... inoltre tocchi un punto nevralgico della serie che è molto attuale, in quanto - io stessa ne ho discusso più volte - Kyle sembra esser rimasto indietro agli altri. Non mi sento di accusarlo di immaturità come Stan (non potrei mai esser d'accordo su nulla con Stan!), ma è pur vero che il mondo cambia, sempre, il tempo scorrendo fa sì che ogni cosa sia finalizzata all'anzianità e, spesso, potrei ben capire il desiderio di Kyle di essere le lancette di un orologio o di avere la capacità di fermarle, due pensieri ossimori, ma che in realtà dimostrano solo un fatto: crescere, cambiare, è sempre difficile e - umanamente - si preferirebbe essere altro, il tempo stesso o il nulla dell'immobilità, ma non per tutti è così, specialmente nelle generazioni più giovani, dove c'è una vorace voglia di essere adulti, di cambiare, ma - una volta adulti - la nostalgia è inevitabile e ci si rende conto che i migliori anni della propria vita son passati nel cercare di ignorarli. Kyle, che ha compreso ciò, che sa di avere delle proroghe e vuole sfruttarle, finisce per essere incompreso e soffrire per questo, ma nelle sue lacrime, nel suo fermarsi a riflettere, nel suo desiderio di camminare nel tempo e non correre in esso, mostra una grande maturità perché riesce a dare un valore al tempo, alla sua età e - come al solito - è il più razionale anche nei momenti più emotivi: ha 11 anni, un'età critica, in cui l'adolescenza inizia a farsi sentire, ma... di fatto si è bambini, anche se si è circondati da una società che sprona essi a farli sentire più grandi di quello che sono, portandoli a perdersi molto dell'età più bella, perché contraddistinta da purezza, innocenza, un'innocenza che Kyle possiede e che gli fai mostrare.
Mi è dispiaciuto molto per l'incomprensione tra i due migliori amici, ma allo stesso tempo ho anche compreso in parte quello che Stan sperava di tirar fuori da Kyle; non è che abbia esattamente torto Marsh (e detesto dirlo), perché bisogna accettare i cambiamenti, ma allo stesso tempo - se Kyle sbaglia non sapendo accettare i cambiamenti - fa degli errori, delle valutazioni superficiali, poiché accettare il cambiamento, il fatto che si sta crescendo, non significa dimenticarsi chi o cosa si è, da come scrivi in questa storia sembra infatti che Stan si sia ostinatamente impuntato a non farsi piacere quello che prima amava.
Kyle non sbaglia nel mio giudizio e per questo suscita tenerezza, perché forse chi legge, essendo più grande (perché non credo EFP sia frequentato da undicenni, o per lo meno undicenni non sono nel fandom di SP), può capire meglio Kyle e capire che di negazioni simili ci si pente. Non c'è nulla di sbagliato quindi nel piangere - neanche quando si è adulti -, nel piangere per simili turbamenti che sono i boccioli dell'adolescenza, si può fare a testa alta e la pioggia aiuta molto, posso saperlo bene soprattutto perché sono nel fandom di FullMetal Alchemist e dove il connubio tra lacrime e pioggia ha un'importante significato, è calzante per personaggi forti ed orgogliosi, come vedo Kyle, nonostante qui ci riveli le sue debolezze.
E' stata interessante la tua analisi introspettiva, quanto quella relazionale tra il nostro ebreo preferito e il suo migliore amico, si cade con facilità nello slash, mentre tu sei riuscita a descrivere bene un rapporto di intima amicizia, puro quando forte e - per questo - doloroso nel suo indebolirsi; come hai detto nella prima parte della storia, i due hanno sempre fatto tutto insieme, quasi fossero un'unica persona perché sanno completarsi.
Veniamo ora alla parte più tecnica.
Il tuo stile e il tuo tono sono nettamente migliori rispetto ad altri lavori, ma c'è un bel po' di lavoro da fare: puoi migliorare tanto, intravedo grandi potenzialità, ma una rilettura più riflessiva è dovuta, non per errori - non mi sembra ce ne fossero di significativi -, ma per questioni di sintassi prevalentemente. Ci sono frasi molto complesse e lunghe che sono costruite in modo strano (e lo dico io poi, che faccio periodi stranissimi!), semplificarle sarebbe l'ideale! Inoltre in diversi periodi ho notato l'uso di due tempi verbali discordanti, presente e passato, nella parte in cui presenti i percorsi di crescita degli altri personaggi, è una parte su cui si dovrebbe lavorare, allo scopo di una lettura più fluida. Infine, ultimo appunto, ti consiglio di non ripetere troppi concetti già espressi, soprattutto se l'hai fatto poche frasi prima, appesantisce! Nella parte finale c'è molta ripetizione e ridondanza, sei stata particolarmente incisiva con la ripetizione del titolo (tre volte se non sbaglio?) e questo fa perdere molti punti ad una storia, per certi versi è anche puerile come scelta, pecca in stile, mostrandosi debole nel confutare; in linea generale però ho visto un netto miglioramento, come già ti ho detto, inoltre ho particolarmente apprezzato la tua capacità di caratterizzazione, come quella di citare, la citazione più bella è quella finale a Butters; anche se fai Kyle padrone del concetto della "bellissima tristezza", non lo trovo fuori luogo, ma adatto a lui, in fondo è anche lui molto sensibile, una sensibilità che hai ben palesato in ogni riga di questa storia, rendendola innovativa e piacevole.
Coraggio! Scrivi ancora su questo fandom!
(Recensione modificata il 24/03/2014 - 10:19 am)