Recensioni per
Long Walk Home
di MagicRat
Ciaooooo, come promesso rieccomi qua! |
Ciao, rieccomi a recensire! |
Troppo, troppo, troppo bello questo capitolo! |
Eeeeeh beh, che dire di questo capitolo! |
Ciao! |
Ciao, eccomi a leggere il secondo capitolo! |
Ciao! Arrivo il ritardo di soli nove anni a leggere questa fanfiction AHAHAH |
Ecco...e poi non so se sia più adorabilmente esilarante Bruce alle prese con Sparky o Roy alle prese con Evan e poi loro due, lui e Patti che sono tenerezza e allegria pura e poi la citazione de "Gli Intoccabili" e poi Steve e poi...boh...fatto è che anche questa volta sono arrivata in ritardo, anche questa volta che era l'ultimo capitolo. Insomma, comprendimi, mi state mollando tutte e il mio cuore batte un colpo ogni due secoli. Tu non immagini nemmeno lontanamente quanto mi mancherà l'ironia del tuo Bruce che brancola tra case e ricordi portandosi dietro un'immancabile traccia di nostalgia e malinconia. E'stata splendida. Hai presente...che ne so... il tuo libro preferito? Ecco la tua storia a me fa lo stesso effetto che a te fa il tuo libro preferito: ha qualcosa di familiare, sai di poterci trovare un conforto, una distrazione, una compagnia, ti sbriciola il cuore e, da un momento all'altro, sei lì a ridacchiare come se non ci fosse niente di meglio al mondo. |
Il mio capitolo preferito di questa fanfiction, senza dubbio alcuno. I miei complimenti più vivi -e insultami pure, perché sono scomparsa e non ho recensito veramente per tanto tempo e te ne chiedo scusa. |
"Sì, qualcuno vivo da queste parti c'è!" disse sbracciando disperatamente. |
Toc, toc...si può? |
Oh povero Steve! Ha beccato un momento un pelino sbagliato! |
Allora, partendo dal presupposto che per me questo evento dovrebbe entrare nei libri di storia un po'come il Big Bang, un po'come la scoperta dell'America...mi hai fatto morire dalle risate -le mitiche battutine di Danny e l'ancor più miiiitico divano- poi la porta che vola per aria, quei primi segni di amicizia e rispetto, la prima canzone suonata insieme e infine Bruce ipnotizzato e affascinato da Clarence proprio come chiunque altro ...è tutto così reale che mi sembra di essere lì, nascosta tra le custodie delle chitarre, ad osservare la scena e che bella scena...non so che dire, sono un po'rincitrullita e ho tanta voglia di rileggere questo capitolo! |
Leggendo il nome di Sonny all’inizio ho cominciato a dedurre e a sperare, dalla Chevy del ’69 in poi ho letto tutto in apnea. Ora che questo capitolo sia “un mattone”, scusami ma, è del tutto sbagliato. Perché questo capitolo ha un ritmo così coinvolgente e serrato tra dei dialoghi impeccabili che non può essere definito “un mattone”…ridevo più o meno come Bruce alla fine, un po’ perché hai citato una delle canzoni che inevitabilmente mi commuove ed una delle prime che si è appropriata della mia anima, un po’perché mi hai ricordato il Bruce di quel periodo con la barba e il mio povero cuoricino ne ha risentito, un po’per aver dato voce, vita, carattere ed immagine a Sonny creando un gran bel personaggio…per non parlare del gatto menzionato all’inizio, non ho fatto altro che pensare che, un momento all’altro, sarebbe spuntato un gatto morbidoso ed espressivo come quello di “A proposito di Davis”. Mi è piaciuto veramente tanto, questa raccolta migliora di riga, in riga e vorrei che non finisse mai…mi hai messo talmente tanta adrenalina che credo di dover andare a saltellare per casa per sfogarmi! |
Elvis, uno dei "migliori" consigli paterni della storia dei consigli paterni, dialoghi e situazioni così reali da far venire la pelle d'oca, da farti ridere con gli occhi a cuoricino davanti allo schermo, mentre immagini un piccolo Bruce che saltella in giro per casa, che disegna, che gioca agli indiani, che sogna il rock e...e...tu non immagini che cosa mi hai fatto ricordare! Insomma, non che avessi rimosso il mio titolo ufficiale di "piattola"...diciamo che ho adottato anch'io la terribile tecnica dello sfinimento alla tenera età di otto anni proprio per una chitarra, che è arrivata proprio il giorno di Natale e che, sì non era un granché, però era la mia prima chitarra...e tutto perché un certo Bruce Springsteen mi aveva messo in testa che non c'era niente di più meraviglioso e perfettamente imperfetto della musica...quindi grazie mia cara per i brividi e per i tanti sorrisi, l'unico consiglio è continua (ed è anche una supplica) e non associare più il concetto di schifo a ciò che scrivi, né, tanto meno, quello di schifissimo!! |