Recensioni per
Tamburi
di Marge

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
23/09/14, ore 15:10
Cap. 1:

Non sono ancora riuscita a capire bene cosa scateni in me questa storia. Voglio dire: è indubbiamente ben scritta (geniali sia i tamburi alla fine che la descrizione del padre all'inizio: non avevo nemmeno capito che fosse morto) ed è piena di spunti davvero interessanti e di cose dette e non dette. D'altro canto, però, mi fa innervosire in una maniera che non comprendo, e non so quanto questo dipenda dall'interrompersi delle vicende descritte proprio nel punto in cui avrei voluto vederle procedere e quanto, invece, dalla caratterizzazione dei personaggi. Ecco, penso che il punto focale sia proprio questo: i personaggi sono tanti e tutti davvero molto realistici, senza possibilità di redenzione in vista, così pieni di difetti che non si sono mai sforzati di colmare. Così poco ostinati.
E forse è proprio per questo che il personaggio che ho apprezzato di più è Clara, la sorella: lei è vissuta fino a questo punto trasformando la propria ostinazione in uno scudo. Chissà cosa le succederà dopo il funerale, ora che tutto è cambiato. Ecco, sì: questo sarebbe davvero un ottimo punto di partenza - e allo stesso tempo un ottimo finale e basta: c'è un sacco da raccontare prima e un sacco da raccontare dopo. E' una one-shot che funziona in entrambe le direzioni, ma che presa così da sola mi innervosisce.
Temo che il problema principale sia solamente il fatto che non sono minimamente tagliata per le storie drammatiche. Perdonami XD
Per il resto, Marge, devo dire che questa ancor più di tutte le altre si colloca alla perfezione nel tuo filone di storie veriste. E' un verismo molto attuale, non c'è che dire, e penso davvero che il fatto stesso che mi innervosisca sia indice del fatto che è un buon lavoro. :)

Recensore Master
02/07/14, ore 23:48
Cap. 1:

wow,davvero molto toccante questa storia.
insolita,ma originale e scritta bene.
sei stata realistica nella descrizione delal senzasioni di Marie nell'ultima parte, quando sente il batttito del cuore nelle orecchie!!!

Recensore Veterano
28/06/14, ore 13:24
Cap. 1:

Finalmente riesco a lasciarti un commento ^^
Innanzitutto ti faccio i complimenti per lo stile. Ne ho trovati pochi di così scorrevoli, qui su EFP. Hai una tecnica pulita, scevra di errori, e sei agile nel conciliare i dialoghi con le parti narrative anche in un contesto complicato come quello che hai scelto di narrare. Perciò: chapeau :)
Contenutisticamente: apprezzo la tua abilità di sintetizzate un tema del genere in una oneshot. Il lutto è già un tema delicato, ma la cosa si complica ancora di più se deve essere analizzato tramite l'introspezione dei membri di una famiglia, che si scontrano anche con i rimpianti e i dissidi che viviamo tutti i giorni tra le mura di casa.
Come tu stessa hai definito le tue produzioni originali, questa a mio parere è un'opera verista: non c'è niente di più autentico dei tuoi dialoghi, dell'evoluzione che hai dato al lutto e ai personaggi stessi; essi non sembrano personaggi rarefatti, appartenenti a un mondo che si immagina per conforto o sublimazione, ma sono al nostro stesso livello, accessibili, tangibili come pochi altri. Insomma, davvero, mi sei piaciuta tanto. I miei complimenti.
A presto, spero :)
 

Recensore Junior
28/04/14, ore 23:54
Cap. 1:

Ed eccomi qua...
Grammatica e ortografia: 8/10 

Stile: 8/10 
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10 
Evoluzione psicologica: 6,5/10 
Originalità: 3,5/5 
Gradimento personale: 3/5 
Totale: 37/50 
Non ho nulla in particolare da dire riguardo lo stile e la grammatica, a parte qualche errorino sparso non trovo nulla di grave. I personaggi sono ben delineati e credibili, traspare anche complessivamente l'utilizzo dello "show don't tell". Tuttavia una cosa mi ha lasciato perplessa: la ragazzina, la vera protagonista della storia, non è descritta. A tratti sembra il "mezzo" per far capire i rapporti tra i familiari e i loro caratteri e ciò non è in teoria un male, però da un personaggio così importante mi aspettavo di più. Non si comprendono i suoi pensieri e più che altro non sono riuscita a vedere il suo rapporto irrisolto con la morte, perché non c'è nulla che me lo spieghi. 
Ti suggerisco d'inserire un fatto, magari un flashback, che possa descrivere bene il mondo interiore della ragazza, altrimenti il finale della storia rischia di rimanere appeso e apparentemente immotivato.
A presto e non ti abbattere per ciò che ho scritto :)
x Tear of another world

(Recensione modificata il 28/04/2014 - 11:55 pm)

Recensore Master
20/03/14, ore 22:39
Cap. 1:

Questa storia mi ha catturato sin dalle prime righe per un motivo in particolare: l’ho trovata vera, perfettamente credibile, anche – e soprattutto – perché sono emersi proprio i difetti e le difficoltà che riscontra questa famiglia nell’interagire. La scena iniziale, per qualche strana ragione, l’ho trovata proprio ad effetto – credo che emerga già tantissimo di Clara in quelle poche righe. Il vederla prendersi cura del padre morto con tutta quella dedizione che ha mostrato sempre, sia con lui che con la madre come si scopre leggendo il seguito, i commenti sui fratelli che già lasciano intravedere le falle nelle loro dinamiche, l’evidente differenza con cui parla delle sue due nipoti, Marie e Martina. I brevi stacchi su Davide e Francesco lasciano intravedere qualche primo scorcio sulla vita di entrambi; in particolare ho apprezzato molto la parte con Davide e Marie, mi sono piaciute le riflessioni del padre nel riconoscere se stesso e la figlia quasi come due amici, entrambi con in mano il cellulare. La cena è stato un vero crescendo di tensione e la situazione, già incrinata per via del momento delicato e dell’episodio fra Clara e Marie, degenera. Ho apprezzato molto come tu sia riuscita a sfruttare questo momento per offrirci tantissime informazioni sui personaggi, sui loro background (come l’interesse di Francesco nei confronti di Vittoria), sul rapporto che c’è fra di loro. La scena finale è stata veramente ad impatto, e colpisce proprio come quel Tu-Tum che hai inserito fra le righe. Mi piace moltissimo il personaggio di Marie, questa ragazzina forte, ma che si trova a dover fare i conti con i pregiudizi dei propri familiari, e per questo ho apprezzato tantissimo il fatto che il racconto si chiuda con lei, così come mi è piaciuto leggere una parte di storia dal suo punto di vista. Ti faccio ancora tanti complimento, ho davvero apprezzato moltissimo il tuo racconto!

A presto!

Laura

Recensore Veterano
20/03/14, ore 20:39
Cap. 1:

Eccomi qui!
Parto col dirti che già dall’inizio, la trama della tua one-shot mi ispirava parecchio. È un tema molto interessante, quello che hai trattato: i rapporti tra i fratelli. E io l’ho apprezzato molto. Sono molto sensibile a certe cose, avendo due fratelli in casa e mi sono rivista molto nei personaggi.
Ma partiamo con la recensione vera e propria. A volte mi perdo un po’ quando scrivo, scusa!
Innanzitutto, la cosa che mi è piaciuta di più è stato il fatto che tu non solo hai inserito il tema dei rapporti tra i fratelli, ma ne sono emersi molti altri, per esempio il razzismo. Devo dire che il personaggio di Clara, per quanto possa sembrare egocentrica e fastidiosa, l’ho trovato ben caratterizzato. Si mostra forte, ma in realtà ha un disperato bisogno di avere qualcuno accanto. Non so, mi ha dato tanto quest’impressione!
Ammetto che all’inizio ho fatto fatica a star dietro a tutti i personaggi che apparivano, ma mea culpa: sono abbastanza stanca questa sera e non amo leggere dal computer. Ciò, però, non mi ha impedito di apprezzarli.
Le due nipoti le ho trovate molto dolci. Sono due ragazzine diverse – non solo come carattere, ma anche come nazionalità – eppure vanno d’accordissimo. Ecco, questa cosa mi è piaciuta molto: Martina vuole bene alla cugina come se fossero parenti strette, al contrario della zia che non la sopporta.
Un’altra cosa interessante: il modo in cui hai fatto emergere il rapporto tra Daniele, Francesco e Clara. Mi spiego: nonostante questa storia sia solo una one-shot, il rapporto tra i tre mi è parso subito chiaro, così come i loro caratteri. E ti ho già detto che li ho apprezzati, vero?
Che dire d’altro? La storia mi è piaciuta e non ho trovato errori. L’idea di trattare un tema come questo è molto bella! E ho trovato tutto, dai personaggi alla trama, più che plausibile.
Alla prossima,
Paola.

Recensore Master
20/03/14, ore 12:24
Cap. 1:

Questo posto “pieno di rovine romane e gatti” è quello di cui mi avevi parlato su facebook? Stai minando la mia determinazione a non venirci subito!
Comunque, questa storia è estremamente… vera. Non so come spiegartelo senza incepparmi nelle parole, ho scritto due righe e ho già fatto quindici pause, perché non riesco a esprimermi. Non sei catalogabile, hai davvero uno stile distintivo che è tuo e basta. Me ne sono accorta quando leggevo la storia che hai mandato per il mio contest e ne ho la conferma adesso: tu scrivi di vita vera, di cose che a volte sembrano essere inutili, magari vengono sottovalutate e considerate troppo quotidiane per meritare la conquista di un foglio bianco.
Gli screzi tra fratelli sono così reali, li ho visti nella mia famiglia, anche se in circostanze diverse e per motivi diversi. Ma chi avrebbe mai pensato che potessero diventare un oggetto di questo genere? Mi è sembrato quasi di percepire un odore di chiuso, di vecchio, come se avessero accumulato per anni troppe cose da dirsi e le avessero fatte ammuffire prima di rendersi conto di cosa vorticava nelle loro menti. E se ne sono resi conto nel modo peggiore possibile, dando all’istinto il più totale controllo sulla bocca e sulle parole.
Come ti ho detto, mi piace il fatto che ci sia molta attualità. Le famiglie si sfasciano di continuo per motivi più disparati, non li hai approfonditi in tutti i casi ed è anche giusto così, perché spesso nemmeno si sa cosa succede quando scatta nella testa della gente il pensiero di non voler più stare insieme.
E la piccola Marie è davvero forte, ho amato il modo in cui l’hai rappresentata. È così rispettosa, osservatrice, come qualcuno che ancora si muove con i piedi di piombo in un mondo che non è sicura di aver imparato a conoscere. L’unica con cui si lascia andare è Martina, perché è quella con un’età più vicina alla sua e probabilmente non le riserva pregiudizi. Dev’essere dura, per lei, sapere che una parte della famiglia di suo padre non l’accetterà mai e non la capirà mai. Clara, per quanto distrutta dalla perdita del padre, è sempre irrispettosa nei confronti della nipote acquisita e anche questo, purtroppo, rispecchia tanto la realtà.
Sull’ultima scena non oso nemmeno soffermarmi, e sinceramente mi chiedo come tu abbia fatto a scrivere una cosa così angosciante. Ha avuto il potere di appianare, anche solo momentaneamente, le divergenze tra i fratelli, forse li ha fatti riflettere in generale e Daniele tornerà a cercare Vittoria, forse Francesco vedrà Giovanna con occhi nuovi e magari Clara proverà a prendere in mano la sua vita, a capire che non ha sempre e solo avuto indifferenza dai fratelli, ma si è isolata da sola, più o meno involontariamente.
Il suono che hai catturato mi ha dato i brividi, per qualche strana ragione quando qualcuno muore il suo corpo viene considerato quasi sacro, c’è timore nel toccarlo, c’è attenzione nel trasportarlo. C’è molto più rispetto nella morte che nella vita, e, per quanto sia positivo che non si butti un cadavere senza amore in una fossa comune, bisognerebbe anche riflettere sul rispetto nella vita.
Se dovessi descrivere in poche parole ciò che hai scritto, direi che è una storia, non un racconto. Non hai raccontato qualcosa per il gusto di farlo, hai preso una storia vera e l’hai appiccicata su un foglio, riempiendomi di sensazioni, di domande senza risposta come nella realtà. Le situazioni si risolvono con il tempo, non capita mai di poter fermare l’orologio e fare un’accurata analisi introspettiva di ciò che sarebbe meglio dire o non dire, la realtà è fatta di momenti e se c’è una cosa che hai fatto meravigliosamente è catturarla, renderle giustizia nei pregi e nei suoi difetti.
Probabilmente ti ho lasciato una recensione poco chiara, ma mi hai praticamente sconvolta, e credo che sia per il tuo grande dono di non avere pietà di chi sta leggendo. Non hai addolcito la pillola, hai raccontato tutto nel modo più crudo possibile e senza fronzoli. Ti meriteresti una medaglia, ma purtroppo posso solo farti i complimenti!

Recensore Veterano
20/03/14, ore 00:23
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui a recensire, finalmente, la tua storia!
Devo ammettere che il tema trattato è abbastanza delicato, ma tu sei riuscita a maneggiarlo, in un modo o nell'altro. Mi spiego meglio: Clara ha appena perso il padre, uomo con cui lei ha condiviso la maggior parte della sua vita, sacrificando anche se stessa in un certo senso, e si ritrova in quel momento così difficile da sola. Aspetta altra gente, quelli che poi capiamo essere i suoi fratelli con le rispettive figlie e da lì in poi, il caos.
Io odio avere diversi POV all'interno di un capitolo, o in questo caso di una OS, e probabilmente anche per questo ho avuto difficoltà ad inquadrare per bene i personaggi. Hai detto che il tutto è visto dagli occhi di Marie e mi chiedo come faccia a raccontare eventi a cui lei non era neppure presente. Perdonami per questa precisazione, ma leggendo alcune parti, questo dubbio mi ha subito colpito. Forse intendevi l'ultima parte, quando la bara si capovolge e sbatte contro l'uomo: lì si capisce che la prospettiva è quella di Marie, perchè prima no! Prima parla Clara, poi Daniele, che inizialmente è uno qualunque e solo alla fine del "suo paragrafo" si capisce essere uno dei personaggi principali della trama, insieme alla figlia Marie che pensavo fosse in giovane età, invece, visto il suo vasto vocabolario, dovrebbe essere un bel pò grandicella; poi parla Francesco, che pensa al suo compagno tra i pantaloni al posto della morte del padre e, anzi, pensa di poter utilizzare questo fatto come possibile scusa per lasciare la sua ragazza, e con lui abbiamo anche Martina, di cui praticamente non si sa nulla.
Ecco, diciamo che ho dovuto lavorare parecchio per avere uno schema ben preciso di tutto.
Ma passiamo a quello che è il punto cruciale di tutta la OS: la cena. L'idea di prendere delle pizze non è poi così malvagia, anzi, mi piace parecchio, ma l'insolenza con qui lo chiede Marie mi ha fatto rimanere senza parole. Per non parlare dei problemi personali di ognuno di loro, partendo da Daniele e dalla sua separazione dalla moglie, da sua figlia che non riesce a stare zitta, da Francesco che pensa sempre al suo coso tra i pantaloni e da del cretino al fratello per aver lasciato la moglie di cui era innamorato da tanto tempo. Tutto questo, sempre con un morto in casa eh! Il loro padre!
Ho visto che è stata scritta per un contest, quindi non posso dure nulla sulla trama e sull'originalità, ma proprio questi atteggiamenti non mi sono piaciuti. Forse perchè sono una persona che ha vissuto certe esperienze, purtroppo, e cose del genere non ne ho mai viste, ma l'idea di avere una piccola riunione disastrosa di famiglia, il giorno prima del funerale del padre, è assurdo. Penso che proprio per la mancanza di quest'ultimo, dovrebbero invece mettere da parte i loro problemi e dedicarsi a lui.
Comunque, questo è un mio pensiero che di certo non attacca la tua idea per questa storia!
L'ho trovata carina, con qualche errore di sintassi e di punteggiatura qua e la ma ben scritta, e coinvolgente.
Alla prossima :)

Recensore Master
19/03/14, ore 12:20
Cap. 1:

Ciao.
Dunque, la storia indubbiamente mi è piaciuta. Hai trattato un tema di una certa delicatezza e l'hai fatto con serietà, ma anche con leggerezza. Parlando di leggerezza, ovviamente non intendo dire che tu sia stata superficiale. Assolutamente no. Intendo dire che hai reso la storia non strappalacrime, ma... agrodolce, ecco. Toccante in qualche modo, tesa e drammatica perché la morte di quest'uomo ha anche portato alla luce molti rancori repressi, come spesso capita quando viene a mancare qualcuno che è stato un po' il collante della famiglia. La storia è un crescendo di sensazioni, fino all'esplosione (se così si può chiamare) finale. Quel Tu-Tum sembra di sentirlo per davvero.
Stilisticamente direi che è molto buona. Nessun errore di battitura o grammatica. Almeno io non ne ho notati.

Recensore Master
24/02/14, ore 11:24
Cap. 1:

Tamburi – Marge86 
Ortografia, sintassi, grammatica in genere 8/10 
Caratterizzazione dei personaggi 9/10 
Originalità 8/10 
Gradimento 9/10 
Tot 34/40 
Voglio partire dallo stile per dirti che ho davvero, davvero apprezzato l’uso del presente, che ha fatto sì che l’intera narrazione si srotolasse davanti a me come un filmato, come se stesse accadendo. Complice il tuo modo di scrivere: non è molto descrittivo nei fatti, ma suggerisce molto bene quanto sta accadendo, cosa c’è intorno. Non è la cosa più semplice del mondo gestire una narrazione al presente quando si ha a che fare con un racconto così composito, fatto di vari personaggi, varie situazioni, vari momenti: davvero complimenti per l’orchestrazione del tutto. 
Molto buona anche la correttezza: tranne qualche scivolone, la narrazione si mantiene pulita. Con “scivoloni” mi riferisco alle virgole che andrebbero sempre prima del “ma” (sì, sì, termini come “sempre” e “mai” nell’interpunzione italiana non si usano, ma diciamo allora il 99,9%delle volte) e che hai spesso saltato [commossa ma dispensatrice di sorrisi / andar via anche lui ma non sa / abbottona la giacca ma poi apre i primi due bottoni] e molto raramente, solo per enfatizzare MOLTO la frase successiva e non come pausa, prima della “e” [sua mano, e con un fazzolettino / subito in lacrime, e Daniele / Ha la sindrome dell’infermiera, e quella frase è risolutiva / Francesco allusivo, e lui ripone]. Inoltre, anche per te: io stessa sono la prima a non farlo, è vero, ma se bisogna dire le cose corrette, la –d eufonica va solo davanti a vocale uguale. Quindi [sta dalla madre ed ha / ed appoggia una mano] sono, formalmente, errori. Altri errori minori sono [Marie sta dalla madre ed ha bisogno di tempo per prepararsi, e, inoltre, prima di ventiquattro ore non ci sarà stato molto da fare] quel “non ci sarà stato” è sbagliato perché dà il senso di passato; invece è come se tu stessi riportando un dialogo che avviene adesso, quindi Marie “sta” dalla madre, ok, e non serve che si venga prima perché “non ci sarà/non ci sarebbe nulla da fare”. Futuro semplice o condizionale, non futuro anteriore. [come gemme picee] qui ammetto la mia ignoranza: ho cercato, ma non ho trovato corrispondenze. Che sono??? [e gli pone il cellulare] allora, Marie sta guardando il cellulare e lo PORGE al padre: glielo pone sulle ginocchia, in mano… “porre” necessita del complemento di stato in luogo, del dove; inoltre se l’intenzione è quella di dire “glielo passa”, il verbo è proprio sbagliato e serve “porgere”. [Marie appizza le orecchie] metterei “appizza” in corsivo e/o fra virgolette, è un termine dialettale e non avendo tu usato altri termini simili va trattato come una parola straniera. Infine, della serie “per un punto Martin perse la cappa”… [, mentre Francesco, già allora, svolazzava di fiore in fiore impunito] il senso di questa frase è, per come appare, che Francesco fosse un farfallone che volava di fiore in fiore-impunito, al che sorge la domanda su cosa sia un “fiore impunito”. Si mangia? :D Serve la virgola dopo fiore, così diventerebbe chiaro che Francesco, impunito, fa il farfallone. La caratterizzazione l’ho trovata ottima: ci sono certe frasi che ho davvero amato per il modo in cui tratteggiano la personalità senza dire nulla più di quello che devono, come quando Daniele si ostina a pensare a lui e sua figlia come una coppia di amici in vacanza (la responsabilità di una figlia gli pesa, per quanto la ami, o è solo una mia impressione?) oppure quando Francesco ripensa a suo padre grazie al profumo del pennello da barba. Ma anche la figlia zitella che comunque si ostina a far apparire perfetto il padre morto… mi ha commosso, nonostante volessi lavarle la bocca con il sapone, immaginarla ad armeggiare con un fondotinta mai usato, altro dettaglio che dà l’idea di quanto poco esca, di quanto poco viva. Tutti i personaggi sono, a loro modo, disfunzionali: solo Martina sembra perfetta, ma di quella perfezione davvero troppo, troppo scontata. L’unica cosa che mi ha lasciata perplessa è il tuo aver detto che la protagonista è Marie: non è l’impressione che mi ha dato la storia. È una splendida storia corale, dove la fidanzata rigettata, e quasi solo nominata, ha quasi lo stesso spessore e umanità dei comprimari. Certo, Marie è forse quella che più degli altri filtra il funerale, e quindi l’epilogo: ma per il resto… non mi è parsa risaltare così tanto sugli altri. Solo questo. Come ho già detto, ma non mi stanco di ripetere: originalità è riproporre qualcosa che già esiste, esplorandone lati inediti, mostrandola sotto una luce nuova o inusuale. Qua c’è una storia di famiglia, una famiglia che si raduna solo alla morte del capofamiglia… ma, nonostante gli elementi del cliché ci siano tutti, sorella zitella compresa, il modo in cui i personaggi si approcciano fra loro, si scontrano, e quel finale così strano… davvero, è stato un continuo susseguirsi di cose inaspettate. Complimenti. Riassumendo? Personaggi perfetti, trama pulita, finale straniante: bella, bella storia. 

AFFINITÁ DI COPPIA 5/10: 
Vi voglio chiedere subito scusa: sono certa che, quando leggerete le vostre valutazioni e mi risponderete, io mi scorticherò la fronte a furia di facepalm. Perché sono certa sia una mia mancanza… vedete, non ho trovato correlazione fra le vostre storie. Quando ho letto quella di Marge ho pensato che la protagonista potesse essere la ex moglie di Daniele… per ricredermi dopo poche righe. Allora mi son detta, sarà un qualcuno che incappa nel funerale. E invece nisba. C’è un filo rosso di fondo, ma è molto intellettuale, molto “tutte le famiglie hanno del marcio, tutti abbiamo i nostri problemi, vediamo di lavorarci su” – ma non so quanto sia questo il punto che volevate sollevare o quanto sia stata io a vedercelo. L’unica cosa davvero in comune è il setting – Roma con la pioggia. Ma anche altri due racconti sono ambientati a Roma, avete forse fatto un accordo a quattro :D? Sorrisi a parte, davvero: sono due ottime storie, ma non trovo quell’elemento fisico che mi faccia dire “Ah, diamine, ecco dove si collegano”. Se Marie fosse venuta dal Brasile… e Hilario fosse stato magari interprete nelle trattative… oppure su Luisa avesse sentito la curiosa notizia di un incidente al cimitero di Roma, in cui una bara quasi si apriva… ecco, sono esempi stupidi, me ne accorgo, ma era questo che cercavo. Colpa mia, una volta in più, se non ero stata capace di spiegarvelo nel bando. 

Recensore Master
10/02/14, ore 15:10
Cap. 1:

Ehi, ciao. Ho letto molto volentieri la tua storia! L'ho trovata bella, originale nel contesto, e molto ricca di sentimento. Mi è piaciuta molto l'impronta che hai dato ai caratteri dei tre fratelli, ed anche l'inserimento nei dialoghi di un accenno alla loro storia passata. Hai costruito dei personaggi talmente veri... che mi ci sono pure rispecchiata. Ho adorato le due ragazzine, così attuali, nei loro gesti e pensieri.
In qualche capoverso ho faticato a capire il passaggio da un personaggio all'altro, ma dopo poche parole ho ritrovato il senso della narrazione.
Complimenti, davvero. Mi riprometto di leggere altre cose tue, perchè hai un modo di scrivere fresco e gradevole.
Baci,
Teresa