Non so bene come esprimere il mio giudizio riguardo questa storia, ma posso cominciare dicendo che è stupenda.
Non c’è nulla di romanzato, nulla che non entri nell’anima se non con la semplicità, se così possiamo dire, della realtà. Hai raccontato una storia vera e, forse sbaglio, mi hai dato l’impressione di averci raccontato ciò che a tua volta hai sentito dalla voce di qualcuno. Se è così posso solo ringraziarti perché trovo sia meraviglioso poter ascoltare, o in questo caso leggere, l’esperienza di vita di quella che potrebbe essere la nonna di chiunque, quasi a prenderla a simbolo della storia dei nostri cari. Se non è così tanto di cappello perché hai saputo renderla vera.
Poi il modo in cui l’hai raccontata, quasi fosse un sospiro rassegnato ed amareggiato dall’inizio alla fine, quel carattere che hai dato proprio alla narrazione che ti porta alla semplicità del paese, della vita quotidiana senza che tu abbia scritto in modo elementare, anzi, sei stata perfetta e ricca, ma non hai usato un linguaggio eccessivo e quindi, a mio avviso, inappropriato. Quindi anche a livello stilistico sei stata bravissima a ricreare le giuste emozioni e la realtà del contesto della tua storia.
Proprio una one shot stupenda, mi ripeto, lo so, ma l’ho amata e mi hai proprio fatto immedesimare.
Inoltre, altra nota positiva, hai reso alla perfezione la cultura di quei tempi che spesso, nelle storie, tende ad essere dimenticata.
Complimenti, davvero! |