Recensioni per
Silhouettes - Le Ombre, i Demoni e l'Arte della Guerra
di Ser Balzo

Questa storia ha ottenuto 68 recensioni.
Positive : 68
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/05/21, ore 23:40
Cap. 24:

E così ci siamo, finalmente. Non sarà facile fare una recesione degna a questo grandioso capitolo di chiusura, ma ci provo.

E' da quando hai cominciato a dipingere l'agonia di Capitol City che le immagini mi si sovrappongono sempre di più a quelle che ho visto nei documentari sulla caduta di Berlino nel 1945, e immagino che non sia un caso. Macerie e desolazione, intreccio di atti di esausta rassegnazione e di folle fanatismo: in effetti non c'è molta differenza, quando la capitale di un mondo totalitario crolla sotto i colpi della storia. Non riesco ad immaginare cosa questo possa significare per i suoi abitanti, ma mi dà un senso quasi di vertigine, immaginare il vuoto spaventoso che deve lasciare nell'animo di qualcuno che in quel mondo malato è nato e cresciuto, ne ha fatto parte più o meno attiva e ha creduto serenamente che sarebbe stato per sempre, salvo poi vederlo sgretolarsi inesorabilmente. E allora scene come quella della famiglia suicidatasi per mano del proprio Avox, o i consessi allucinati nel bunker del comando (deve esserci stata un'atmosfera del genere anche in quello di Hitler) assumono una terribile credibilità.

Erano una vera e propria orda, decine e decine di giovani rigidi e ciondolanti che lo fissavano. Armati di spade, coltelli, asce, lance, giavellotti e archi, indossavano tutti una giubba viola. I loro volti erano grigiastri e tirati, le loro bocche e i loro nasi nascosti da maschere per l’ossigeno. Gli occhi, vuoti, brillavano di un luccichio spettarle. Ed erano tutti fissi su di lui.
Ecco, ci mancavano giusto gli zombie.

Due labbra livide si piegarono in un sorriso. «È bello rivederti, fratellone.»
Peggio. Gli zombie terminator e congiunti. Ci sarà mai fine alle follie dei tecnici militari capitolini? A ogni modo, è un capolavoro di raccapricciante inventiva (non so bene se sembra un complimento, ma giuro che lo è), che fa sembrare gli ibridi canini con gli occhi dei Tributi morti dei simpatici animaletti da compagnia. Che vita di melma però, quella dei Tributi, neppure da morti un attimo di pace.

«Maledetto imbecille» disse lei.
Poi lo afferrò per la camicia e lo baciò sulle labbra.

"«Vi pare il momento?» gemette Harry debolmente."

In cima, stagliato contro il grigiore dei palazzi e del cielo, c’era uno squadrone di cavalieri neri.
Lontano come il riflesso del sole su una moneta, lampeggiò l’acciaio di una spada.
«Morte!» gridò una voce stridula ma possente.
«Morte!» risposero tutte le altre.
Un urlo di gloria e pazzia scese giù rotolando dalla china, seguito dalla schiera buia come la notte lanciata a tutta velocità.

Devo dire però che questi invasati a cavallo fanno la loro porca figura. In effetti rispecchiano fedelmente lo studente medio dell'Unifi mentre prepara un esame da 12 crediti. Ci sono pure le citazioni latine.

Due minuti dopo la fine della guerra, il cuore di Danyl Martin smise di battere.
E così cala il sipario, con mestizia. Di più: con l'amarissima ironia dell'essere l'ultimo dell'immenso mucchio, quando ormai nulla per cui si sparava ha più motivo, tutto lo scatafascio che doveva succedere non è successo, e quindi è davvero tutto senza senso. Ed è inutile anche inveire contro il Bianco ed esplicitare dove se lo poteva mettere, quel fucile, perché tanto non si scappa, in qualche modo ci si sentiva che doveva finire così. Ma, se il finale non mi ha sorpreso, mi ha sicuramente lasciato tristezza a palate. In tutto questo tempo mi ero sinceramente affezionata al nostro protagonista, e non ha alcuna importanza l'impressione che mi possono aver fatto le sue ultime evoluzioni (ho provato a rileggere il tutto sulla base di quanto mi hai illustrato nella risposta alla mia ultima recensione, e, anche se continuo a non trovarmici del tutto, non posso che trovarlo un personaggio a tutto tondo e assolutamente interessante), lo stupido mandriano del Dieci ormai era uno di famiglia. E vogliamo parlare dell'altra?
Ora erano cenere, corpi morti, memoria.
Lei, invece, no.

Due righe che racchiudono tutta la condanna di quella che ormai era l'ultima persona al mondo a voler vincere l'ultima "edizione" dei Giochi. Ma ormai lo sappiamo, quello che uno vuole, in questo mondo, conta ben poco, e non c'è che prendere quello che la sorte maligna ti assegna, a suo capriccio. E fortunati quelli che sono riusciti a trovare pace per sempre, perché agli altri non rimane che raccattare i cocci e andarsene chissà dove.

Bene, mentre scorrono i titoli di coda e gli addetti alle pulizie entrano a spazzare via i resti di pop corn, c'è spazio per qualche ultima considerazione. Sopra a qualunque altra cosa, i doverosissimi complimenti, perché portare a conclusione una storia così ricca e complessa, oltretutto dopo uno standby di qualche anno, non è cosa affatto semplice e dunque li meriti tutti. E poi, naturalmente, non posso che confermare, ancora una volta e con sempre più convinzione, il mio apprezzamento per il risultato finale. E' già stato detto e probabilmente ridetto, ma concordo ancora una volta: è una validissima alternativa all'ultimo libro della saga, e per tanti versi, è pure meglio di questo: questa è la Katniss che più o meno tutti avremmo voluto vedere, una che reagisce alla scomoda etichetta piumata che le hanno appiccicato addosso e fa consapevolmente le sue scelte, e non l'ameba che resta perennemente in balia di quelle altrui, salvo poi passare il resto della vita a macerarsi nei sensi di colpa per le tragiche conseguenze. Collins, leggi e prendi nota.
Perfettamente centrati gli altri personaggi, sia quelli canonici che quelli creati ex novo, e ancor di più è stata rispettata l'atmosfera opprimente propria di questa saga. Forse la durata è stata leggermente lunga, ma il materiale in campo era tanto e spettacolare dal punto di vista dell'inventiva, e sarebbe stato davvero un peccato non sfruttarlo appieno.
Non mi resta dunque che accomiatarmi, ringraziandoti per quanto ci hai trasmesso in questi capitoli e assicurandoti che continuerò a bazzicare da queste parti, perché anche se questo fandom è ormai un po' in disarmo, c'è sempre la speranza di poter leggere qualcosa che valga la pena... Sicuramente ce n'è nel profilo dell'autore... Tre dita al cielo, e buon proseguimento!

Recensore Junior
21/03/21, ore 20:22

Sono un'altra volta in  ritardo. Mi metto subito all'opera.

Il gemito lo strappa a me un inizio di capitolo del genere. Non anche loro due!

Quando aveva visto l’imbottitura sparsa per terra, Clove era stata ad un passo dal dire agli altri due di non raccogliere il pane. Ancora adesso, non riusciva a capire perché.
Lo capiamo noi, però: ormai la nostra si è ammorbidita come un frollino del discount  nel caffellatte. Niente niente, tra un po' si metterà a condividere buongiornissimi e video di gattini.

I soldati in linea si scambiarono sguardi nervosi. Le armi puntate a terra, esitavano.
«Plotone!» strillò la donna, paonazza. «Ho detto caricate!»
Leggendo questa parte (più di una volta, perché decisamente non mi tornava e pensavo di non stare capendoci una mazza) trasecolo. Gente che si legge la condanna e se la dirige, se la canta e se la suona, come a Trastevere. Non so che problemi abbiano alla Guardia, ma sono sempre più felice di non avere fatto finire i miei personaggi in questa gabbia di folli scimmie urlatrici.

"..si può forse spiegare con l’incuria e la forte umidità che aveva corroso le tubature e con i prodigi che può creare l’adrenalina quando si riversa nel corpo di un essere umano deciso a proteggere i propri figli."
Potrei sbagliarmi, ma mi pare di ricordare che in qualche tua recensione, o forse risposta ad una mia, non saprei, avessi detto qualcosa sulla forza dell'istinto materno e sulla pericolosità di questo quando i cuccioli sono minacciati, e che ci avresti scritto su qualcosa, prima o poi. Ecco, se è così, direi che il momento è arrivato in pieno. Solo che sarebbe stato meglio vedere una tigre coi denti a sciabola o qualcosa del genere in azione, sicuramente sarebbe risultata più zen e garbata. Per quanto questi due psicopatici siano ributtanti, mi hanno fatto pure pena. Mai svegliare il cane, pardon, l'istinto di protezione che dorme...

La parte finale è veramente un gioiello. In fondo, Clove e i suoi tormenti di coscienza li abbiamo ormai sviscerati, ma di Cato, cosa sappiamo? Praticamente niente, anche se lui era l'ultimo che mancava all'appello della gente tormentata ed era intuibile che anche lui avesse passato le sue magagne, ma qui ci sorprende tutti e rivela una coscienza ed una ponderatezza che veramente non ti aspetteresti dal più temuto dei Favoriti.
E che un minuto dopo se ne va, così. Dopo essersi rivelato per quello che è davvero solo negli atti finali della sua vita (e mamma Rowling insegna, questo è solo dei personaggi più controversi e quindi interessanti).

Ma veniamo alla seconda rivelazione, quella del nostro protagonista principale. Ecco, qui devo ammettere le mie perplessità. Comprendo bene che diverso tempo separa i capitoli iniziali di questa storia dagli ultimi, e che nel mentre le cose possano aver preso vie traverse. E sono d'accordo anche sul fatto che Dan abbia avuto una profonda evoluzione nel corso degli eventi. Ma un rivoltone così... Onestamente non mi convince, anche se ci provo. Mi pare davvero poco compatibile con il Dan dei primi capitoli, che era, almeno mi pareva, esattamente quel che sembrava: un normale, bonario ragazzo di campagna, che sicuramente doveva fare i conti con l'insanabile ferita della fine della sorella e con quello che questo poteva fargli nascere nel cuore, ma ciò, sostanzialmente, come una persona qualsiasi, ed era il suo bello. Vederlo come una macchina da guerra in incognito, talmente in incognito che si è trovato ad attraversare una guerra come uno chiunque di noi farebbe, arrancando alla meglio tra orrori e traumi, per poi rifare emergere tutto solo alla fine... Ecco, onestamente mi sembra un po' forzato. E' pur vero che un conto è addestrarsi per fare a pezzi la gente ed un altro trovarsi a farlo davvero, per cui i cambiamenti a cui uno va incontro possono essere imprevedibili, ma confermo l'impressione che ne ho avuto, che comunque non inficia l'ottimo livello della storia.

E niente, ormai le aspettative per il finale sono ben più che elevate, e non mi resta che mettermi comoda per godermelo come si deve.

Recensore Junior
08/11/20, ore 23:35

Recensisco con quasi un mese di ritardo, ma il lavoro preme e la voglia di scrivere spesso è pari a quella di Katniss di interagire con esseri senzienti.

Il fatto che Rorke abbia già avuto modo di pasticciare con supersoldati assassini non è molto rassicurante, tanto più che gli stessi a loro tempo si sono rivelati fin troppo zelanti e qui ci manca solo qualcosa del genere per aggiungere un altro po' di caos allo scenario. Gli è andata bene, allo scienziato pazzo, di poter essere ancora in circolazione, dato che gli Strateghi che hanno deluso le aspettative degli alti piani nel gestire i Giochi, in genere, non hanno avuto questa fortuna.

Bombe e gente pronta a menar le mani al suono dell'inno (non so chi abbia ideato quello capitolino, ma quanto è meravigliosamente distopico?!) son cose che ci piacciono sempre. Ma qui non c'è tempo per altri scontri epici, la scena deve tornare sui nostri sfortunati, che si devono ritrovare loro malgrado sotto il bombardamento del Tredici. Giusto perché finora non ne hanno avuto abbastanza.

E poi arriviamo anche alla doverosa finaccia dell'unica vera cattiva di questa storia (ma lo sarà poi davvero?). Non prima però di avere fatto danni là dove conta: non so per chi mi dispiaccia di più, se per Penny e Lee, timida coppia appena accennata in mezzo al casino delle vicende belliche o se per l'ineffabile capitano, grottesco quanto si vuole, ma che in fondo finisce per fare simpatia come quei vecchi zii un po' eccentrici.
Poi però il colpo di scena. La spietata assassina coltellara e il ragazzo della porta accanto hanno finito il lungo percorso di scambio delle parti.
Perché la cosa, pur lasciando l'amaro in bocca, non mi sorprende? Probabilmente perché era chiaro fin dall'inizio, e tu del resto lo hai detto e ridetto: nessuno può attraversare un simile infinito loop di fuoco, fiamme e sangue senza uscirne altro da come vi è entrato. Questo però non toglie che la scena sia disturbante al punto giusto. Turba davvero vedere il buon Dan fare a fette la sia pur psicopatica Artemisia accompagnandosi con battute crudelmente sarcastiche, proprio come avrebbe fatto la stessa in tempi migliori. Così come turba vedere l'implacabile assassina perdere la sua maschera e cadere bruscamente nell'umanità atterrita di chi si trova davanti a una brutta e sanguinosa morte. La morte classica dei cattivi, ad opera di qualcuno di coloro a cui non avrebbero dato un centesimo, nella fattispecie di uno di quegli "animali dei distretti bassi".

«....ad ucciderla era stata l’ultima persona che lei avrebbe ritenuto capace di farlo. E di cui, adesso, poteva anche avere paura.»
Niente da aggiungere. Davvero niente. Solo un rispettoso silenzio sulla scena che si chiude.
 

Recensore Junior
05/06/20, ore 18:55

Vedo con molto piacere che un nuovo capitolo è già pronto: tocca allora fare un elenco di tutto ciò che lo rende memorabile.
- Johanna e il suo inossidabile, turpiloquente sarcasmo.
- «Già» disse Artemisia. «Potrebbe piovere.» La citazione, già esilarante di per sé, fatta dalla persona più improbabile del mondo.
- Aber che, contrariamente a quanto da me scritto nell'ultima recensione, si scompone. Pure io non posso fare a meno di chiedermi come Capitol possa aver già debellato una rivolta e tenuti asserviti per decenni undici distretti, quando ha gente del genere a comandare il suo esercito.(«Ma così mi sporcherò l’uniforme» protestò lui. ...seriamente?!?Però capisco perfettamente come questo personaggio sia il tuo divertissement di scrittore: deve essere spassoso da scrivere almeno quanto da leggere.

«Restare morta è una cosa che mi riesce un po’ difficile.» Ancora una volta sono d'accordo: ormai ho perso il conto delle volte che Clove avrebbe dovuto logicamente tirare l'ala: neppure la regina Elisabetta è allergica all'Aldilà come questa ragazza.

E lei avrebbe vinto gli Hunger Games? Brucia, eh?

Clove però, da impietosa osservatrice qual è, è un ottimo punto di vista su Katniss, che qui inizio a riconoscere come quella dei primi due libri. Chissà che possa mantenere questo profilo anche nel continuo, mentre se la vedono con il terzo incomodo di questa guerra (il quale, da manipolatore infido qual è, ha appena pensato bene - per dirla alla Johanna - di sputtanare la povera Ghiandaia via video. Veramente pessimo quanto teatrale, ma da uno del genere non è che ci si possa aspettare altro).

Bene, anche questo capitolo non ha deluso: è un crescendo di sclero in cui ognuno dà il meglio di sé, fino al momento di pausa solenne in cui i rappresentanti delle parti in gioco si rendono omaggio a vicenda. I pezzi più importanti della banda sono sani, salvi e operativi, e ora li aspetta l'ultimo atto nella capitale, che non ho dubbi sarà all'altezza di tutto il resto.

Recensore Junior
26/05/20, ore 23:02

Terrificanti, questi supersoldati in viola. Apprezzamento di default - ormai puoi considerarlo incluso nella recensione - per la citazione storico classica, ma veramente spaventosi. Mi consola che possano essere uccisi, a quanto pare (all'inizio pensavo fossero una sorta di automi semi-invulnerabili), ma son più resistenti di un boss di fine livello in Crash Bandicoot. E comunque "stupido pezzo di merdaccia capitolina" mi ha fatto troppo ridere.

Anche gli IEROS a quanto pare devono fare i conti ogni tanto con qualcuno cazzuto come loro... Che stavolta siano stirati sul serio? Mi risulta difficile crederlo ("Osservò la loro tensione inarcare le linee dell’elettrocardiogramma e spostare verso l’alto gli indici del battito cardiaco"), oltretutto già una volta sembravano morti male e invece sono saltati di nuovo fuori, vivi e vegeti. So che dovrei detestarli e sperare in una loro pronta eliminazione da parte dei nostri eroi (cosa che peraltro prima o poi capiterà), ma innanzitutto ho un debole per le cattivone psicopatiche, e poi continuo a credere che in una storia come si deve ci sia sempre bisogno di cattivi a modo, con buona pace delle smanie di protagonismo di Rorke.

«Lo sapevo che prima o poi avresti deciso di salvare il mondo.» E' quello che abbiamo detto tutti, mi sa.
Quando quelle parole lasciarono la sua bocca si rese conto che, per la prima volta, desiderava vivere non per vincere o vendicarsi, ma solo per vivere. Ecco, appunto.

Sulla divisa di Aber non so fare previsioni,anche se dubito che qualcosa possa mai turbare il look dell'ufficiale più imbarazzante di Panem (mi cita persino a sproposito gli aforismi latini, suvvia); ma per i nostri eroi in fuga il tifo è assicurato. Tanto più che tra loro c'è Ayla, uno dei personaggi che - mi pare di averlo già detto in precedenza - mi ispira più simpatia con il suo coraggio semplice di persona comune; e dato anche che finalmente la Ghiandaia essere tornata fuori dopo aver fatto qualcosa di utile ai fini della storia.

E niente, avanti così, di nuovo. Con il piacere, ogni volta, di scoprire pubblicato un nuovo capitolo, e poi quello di gustarselo tutto d'un fiato. Tante care cose a te!

Nuovo recensore
11/05/20, ore 11:42
Cap. 1:

wow

ecco la mia prima impressione. sei molto bravo e abbiamo uno stile molto simile. anche io ho prima visto i film da dei miei amici (cosa che sò non va molto bene, ma vabbè) e poi letto i libri in inglese ( quindi alla fine mi sono rifatta).
di solito non leggo storie di clove, cato e via dicendo, ma lo sprazzo di testo che hai pubblicato come "intro/trama del libo", è stata convincente, e poi dopo aver letto il prologo, dire che sei solo brava è un eufemismo.
spero che il resto dei capitoli mi convincano come questo.

ciao, passa una buono vita

Recensore Junior
29/04/20, ore 21:39

Cos...?!?

Bene. Uno lascia un mondo distopico in disfacimento per ritrovarsi da un momento all'altro una commedia americana per teenager, un'ammucchiata tra vivi e redivivi, una rissa da saloon e, per finire in bellezza, un altro tête a tête a lume di candela tra i due protagonisti. Che la cosa non potesse essere reale ne avevo avuto sentore dall'inizio, pur ipotizzando qualche uso troppo radicale del siero, ma vedendo un simile rimescolamento di ordine sociale e di gente ufficialmente trapassata che si fa cocktail a bordo vasca, direi che è una certezza. 
A proposito dei Nostri: Clove versione college, degradata dai coltelli alla dialettica, è decisamente spassosa. Non vorrei essere nei panni di Rose quando dibattono, però. Anche gli IEROS nei panni degli immancabili bulletti guastafeste, con la stronza psicopatica in testa, sono stati azzeccatissimi. Normalmente non sono amante né degli alternative universe né tanto meno dei teen drama americaneggianti, ma se dovessi combinare le due cose con questo fandom, vorrei leggere esattamente qualcosa del genere. Sono andata anche a cercarmi la canzoni con cui è intervallata l'azione (sono totalmente ignorante del genere) e credo proprio che sia stato il trip mentale meglio descritto degli ultimi anni.
 
Non che il ritorno alla realtà sia meno straniante. «Altra ragazza, altro pianeta», ma qui davvero non sappiamo in che razza di pianeta stiamo precipitando. Va bene che tra i due litiganti goda il terzo, ma Rorke mi pare che stia un pelo esagerando: questo piano pare un delirio di qualche imperatore galattico in piena fissa di onnipotenza... Oppure l'ultimo guizzo di un autore con un'inventiva incredibile. E se poi ci cali giù pure un Cato che parla di riportare in vita morti, così, come se niente fosse... Beh. Questa storia avrebbe tutte le carte in regola per diventare un romanzo distopico a sé stante, con un intreccio e una solidità di costruzione che non ha niente da inviare all'originale. Non lo dico per sviolinare.

Bene, se la quarantena ha di questi effetti, forse dovrebbe durare ancora un po' (ma anche no...). Di nuovo in attesa, spero a quanto prima!

Recensore Junior
18/01/20, ore 23:34

Non ho parole. Sono onorata oltre misura.
Era già stata una gradevolissima sorpresa scoprire che la pubblicazione di questa storia era ripresa, ma arrivare al quinto capoverso e leggere quel nome... Beh.
E' stato un po' come ritrovare una vecchia conoscenza persa di vista per tanto tempo. In altro contesto, diversa, con anni di vita alle spalle di cui non sai niente, ma sempre lei.
E' abbastanza per leggere tutto il resto del capitolo con dita intrecciate sotto il mento e occhi a cuoricino.

Lee lanciò un breve sguardo a Penelope, che gli rivolse un timido sorriso. «Amen, sorella. Dov’è il tuo cuore.»
Che carucci questi due (pur non essendo soltamente una che shippa gente, devo dire che li vedo proprio bene)!

Ma poi, il bloccogranito Ares che conversa amabilmente con Codrina. Solo questa straniante scena vale tutto il capitolo. Non credevo che questo tipo, che finora aveva mostrato la varietà di emozioni di un cucchiaino (cit.), sapesse e potesse concedersi tali amare riflessioni introspettive.

«Dimmi…»

«…Ares.»

«Ares. Oh, lei avrebbe gradito…»


Lei non ha gradito: lei ha adorato tutto ciò.

«Per lei forse lo fu. Non l’ho mai veramente capito. Anche adesso, a trent’anni di distanza, mi chiedo se non fosse quello il suo unico scopo. Una morte nobile, un guanto di sfida lanciato alla tirannia, all’oppressione e al folle massacro dell’innocenza.» Lo sguardo cadde dal cielo e andò a morire sul fuoco. «Ci sono notti in cui ancora non la perdono.»
E dopo aver letto questa, ci saranno notti in cui la recensora piangerà abbracciando la sua Dory di peluche, incurante del fatto che i personaggi causa della sua commozione non esistano se non in un sito di scrittura per svalvolati.

Codrina rimase in silenzio. «A volte» disse infine. «Quel che è certo, è che non la dimenticherò mai.»
E con questa mi hai definitivamente ucciso. Sappilo.

Dana assottigliò lo sguardo e tirò su una faccia scioccamente minacciosa. «Fai bene.»
Dana e i suoi siparietti: mi sta sempre più simpatica questa ragazzetta. Non è che ce la fai fuori a freddo, stile George R.R. Martin, vero?

E dopo le parentesi pucciose e rivangatrici di passato, c'è una nuova sorpresa: bella la trovata del siero che cancella i ricordi, fa molto Matrix, ma forse non occorre andare così distante: abbiamo già visto che le menti oscure di questa società non si peritano particolarmente a giocare con quelle dei disgraziati che capitano loro sotto, e tanto meno con i loro ricordi (chiedere a Peeta per conferma).
So che ovviamente non farai spoiler, ma oso esternare un qualche sospetto sul fatto che la nostra disagiata protagonista (ormai quasi ex) serial killer potrà avere a che fare con questa sorta di medicinale della memoria, quando tutto questo sarà finito... Vedremo.

Concludo il pippone spandendo ringraziamenti a piene mani come grano ai piccioni in piazza San Marco per l'immeritata pubblicità che mi hai riservato nelle note di chiusura, e attendendo con ansia il prossimo capitolo. Ormai non ne posso più fare a meno.

Recensore Junior
27/12/19, ore 18:18

L'azione si dipana, ed ecco che si fa trionfalmente (si fa per dire) ingresso nel Distretto Due.
Mi piace, e mi piace la conformazione orografica che gli hai dato: l'enorme diga-cancello tra le montagne ha un che di tecnologicamente opprimente, in pieno stile Panem. E la distesa di morte e distruzione che si trovano davanti i nostri ha poco da invidiare alla macabrissima scena in cui Katniss si reca al Dodici dopo il bombardamento che ne ha fatto terra bruciata.

«Porca merda» fu il commento di Johanna. Ecco, appunto. Sublime sintesi.

E con Faccia di Volpe - Cordelia c'è persino una puntata nel "mio" distretto d'adozione: il Cinque con tutti i suoi secchioni disadattati. Sette più, decisamente.

I suoi occhi erano grandi, scuri, castani. Un attimo... Si sta parlando di Katniss, giusto (dato che il punto di vista è quello di Clove)? Da quando ha gli occhi castani? Mi sono persa qualcosa (il che potrebbe anche essere, l'età avanza e magari il dettaglio è stato precisato nei capitoli precedenti, nel qual caso mi scuso in anticipo)?
Clove si rese conto che forse, nonostante ne fosse uscita indenne, celeberrima e con il suo amato tra le braccia, anche Katniss Everdeen era ancora lì, con lei, un'ombra danzante dentro l'arena dei Settantaquattresimi Hunger Games. Ehi, è empatia, quella che leggo??? Ok, confermo quanto detto nella recensione del precedente capitolo sulla nostra assassina preferita: la vecchia Clove sta sparendo, non importa cosa possa dire o quante parti deboli di sé possa crudelmente uccidere: è alla frutta.

E sulle note della Canzone degli Impiccati, sulla cui epicità concordo in pieno, si infrangono i sogni di gloria del capitano Aber, che a ogni sua uscita mi appare sempre più preso di peso dal ponte di un vascello di Trafalgar e scaraventato senza troppi complimenti nell'ostile e tecnologica distopia capitolina. Mi sa che la caduta di quest'ultima sia ormai prossima, anche se come ben sanno Katniss e compagni, la capitale non è osso tanto tenero, e ci sarà ancora senz'altro qualche gatta da pelare... E da recensire.

Alla prossima, dunque!

Recensore Junior
22/12/19, ore 23:15

Dunque. Quattro anni.

In effetti è un po' di tempo, e ho dovuto tornare indietro a rileggere dall'inizio, per poter riprendere il filo della storia e buttare giù una recensione coerente (per quel che si può...). Ma ne vale la pena: la narrazione non ha perso smalto; le situazioni, le sorti e le relazioni si intrecciano, si capovolgono e approdano a esiti interessanti.

Tra tutti il faccia a faccia in mezzo alle Luminarie tra Dan e Clove: immaginavo che prima o poi sarebbe arrivato, ma questa nuova coltellara che, dallo psicopatico, va virando decisamente all'introspettivo lo rende degno di nota.
L'odio brucia, e non mi meraviglia che anche la nostra assassina vada esaurendo il carburante, anche se non mi sbilancio troppo sull'immaginare dove questo la potrà portare. Ma andrà a finire che per avere una sadica squilibrata come si deve dovremo rivolgerci alla sua terrificantemente perfida compagna di scudo...

A ogni modo complimenti per la frase di chiusura, l'ho trovata deliziosamente evocativa.

E niente, ci vediamo al prossimo capitolo (una promessa è una promessa)!
(Recensione modificata il 22/12/2019 - 11:17 pm)

Nuovo recensore
13/12/19, ore 21:51

Rieccomi! — dopo un numero di capitoli inversamente proporzionale ai giorni di assenza, ma dettagli, ho intenzione di recuperare in fretta u.u

Questo capitolo è una bomba spappola-cervelli. Ahimè, nel senso più letterale del termine.
La scorrevolezza della sintassi è una cosa assurda, la struttura lineare è controbilanciata da una profonda proprietà di linguaggio — e di conoscenze storico-militari, aggiungo. Su questo sento davvero che non potrai mai deludermi.

Davvero intrigante il ruolo di Clove: sembra quasi la controparte di Katniss, una nuova eroina per le dinamiche bellicose dei Distretti. Solo che al posto di uccidere il nemico da lontano, con una freccia, Clove sa come affondargli un coltello a strettissima vicinanza. Sono molto curiosa di scoprire che cosa succederà con i compagni di squadra e come agiranno. Purtroppo, l'incontro con il presunto Cato mi ha lasciata un po' perplessa... mi è sembrato un po' sbrigativo, non so.

Con l'attacco al Distretto Quattro penso che tu abbia colto il segno: hai fatto nutrire speranza in una vittoria che poi si è trasformata in un massacro orridamente riuscito. Le descrizioni raccapriccianti che ti travolgono come il ritmo frenetico degli spari.
Mi permetto tuttavia di fare un appunto su Agnes: non tanto sulla sua morte, perché non tutti possono sopravvivere, ma ho trovato qualcosa di forzato nell'amicizia con Dan e Lee in un contesto del genere. Hai creato uno splendido rapporto fra i tre ragazzi, fin troppo splendido, e interromperlo subito è molto rischioso; perché l'impressione è quella che ormai sia un fenomeno indispensabile quello di far morire i personaggi migliori, o con le migliori prospettive, per il gusto di sorprendere il lettore — o almeno molto più di quello che succederebbe con personaggi "anonimi". A parer mio, sarebbe stato più credibile lasciarla gravemente ferita. Oppure, trattandosi di una sparatoria a grande scala, fare in modo che anche i personaggi principali subiscano dei colpi. Ma sono solo suggestioni, perché non si può dire che la tua scrittura non sappia stare in piedi da sola!

Tanti complimenti, sappi che non sarà l'ultima recensione questa ;)

Nuovo recensore
06/11/19, ore 22:53

Sono in ritardo? Sempre, su tutto. E il fatto che abbia iniziato a usare questa piattaforma solo nella decade successiva alla sua creazione un po' lo dimostra. Solo un po'. 
Comunque, parlando della tua storia. Non so quanto possa interessarti nel 2019 un commento di un tuo scritto pubblicato probabilmente cinque anni fa — quando adesso potresti già essere direttore di una casa editrice o qualcosa del genere —, ma ormai ho anche messo le lineette quindi per coerenza editoriale ci tengo a scriverti qualcosina di forbito anche dal punto di vista contenutistico.
 
Sono una fan di Hunger Games a livello ipersonico, quindi già bastava questo ad attirare la mia attenzione. Sì, sono facilmente corruttibile quando si tratta di tematica distopica.
Mi piace come stai caratterizzando i personaggi, forse all'inizio i dialoghi sono un po' macchinosi e le descrizioni molto serrate ma vedo già che la scrittura sta prendendo più ampio respiro.
Ho letto — forse — che non sei amante delle descrizioni particolareggiate, e un po' mi dispiace perchè hai una scrittura molto fluida e nelle tue descrizioni mi ci perderei volentieri. Forse. 
Non sono una persona assillante — a meno che non me lo si richieda dietro compenso — quindi la smetto qui. Ciao!

Recensore Veterano
02/01/16, ore 21:15
Cap. 6:

Se tu avessi sentito il mormorio che ho emesso alla morte di Elias, avresti forse capito quanto tu sia stato crudele e sadico. Pensavo di recensire al 15º capitolo, e lasciare una recensione intera e con significato vero e proprio, come non faccio dal prologo ormai.
Ci rivediamo al 15º, un abbraccino!

Recensore Veterano
02/01/16, ore 14:56

Avrei dovuto cominciare a studiare alle 14:30, e invece...
"Il sollievo si dipinse sul volto dell’uomo. Poi l’acciaio affondò nella sua trachea, e il sollievo divenne pace.
La ragazza pulì il coltello sui pantaloni del morto, e con un sospiro soddisfatto lo infilò nella cintura.
Il giovane era ancora a terra. Aveva assistito alla rapida e sanguinosa scena lottando fra il terrore e l’ammirazione per quella ragazza così brava ad uccidere."
Mi piace, ragazzo, mi piace. La freddezza e la consapevolezza di Clove nell'uccidere mi affascina, mi fa credere capace di cose simili. Ma poi mi ricordo del sangue che mi è uscito dal naso stamattina, e allora rinnego tutto. Questa fanfiction mi piace ogni giorno di più. Non solo è dannatamente scrupolosa e crudele come la ragazzina del 2, ma ha anche un titolo che riporta la mia canzone preferita (sì, lo so, è lo stesso dall'inizio, ma mi dimenticavo di scriverlo).
Ora che i sensi di colpa si fanno sentire, corro a studiare, giuro che poi torno.
 

Recensore Veterano
02/01/16, ore 14:32

La signora Martin comincia a darmi sui nervi, sul serio. Che qualcuno le chiuda quel becco. Ad ogni modo, se possibile, questo capitolo l'ho apprezzato più dei precedenti. Anche se non penso sia possibile. Mentre cercavo (inutilmente) di convincere il mio migliore amico ad appassionarsi alla lettura, ma... battaglia persa.
La crudeltà di Clove mi ha sempre, in un certo senso, affascinata e resa partecipe dei suoi atti malvagi, ad esempio lanciare un coltello nella schiena di un ragazzino che non doveva avere più di 15 anni.
È una recensione banale, lo so, ma mi lasci sempre senza parole, tutto qui.

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