Recensioni per
La notte
di Nahash

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/14, ore 19:27
Cap. 1:

Ciao!
Gli haiku sono la mia grande passione in campo di poesia, pieni di un fascino ermetico e allo stesso tempo orientale, data la loro provenienza dalle terre del Sol levante.
In genere non frequento molto questa sezione, ma quando mi capita di vedere certi scritti accorro subito e non potevo certamente fare a meno di puntare qui il mio occhio, anche perché si tratta pur sempre di un tema che affascina l’uomo dagli albori, assumendo le più variegate sfaccettature in ogni epoca.
La notte, colma di mistero, di malinconia, passione e aspettativa, rifugio di grandi artisti e culla dei sognatori, presentata in una serie di haiku è il sogno di chi come me è avvezzo a certi stili.
Dopo questo piccolo preambolo passo subito ai miei più sentiti complimenti, visto e considerato che, come tuo solito, sei in grado di trasmettere delle emozioni diverse e stillate in ogni piccola goccia; detto questo passo all’analisi approfondita di ogni componimento, perché com’è che dovrebbe essere, di sicuro non posso tralasciarne neppure uno per via del fatto che si trovano tutti racchiusi in un solo file – non dono forse opere a sé stanti?
1) Nel primo haiku ho notato una certa vena introduttiva, un primo approccio al tema, non precisamente dettagliato, ma semplicemente effimero e sfuggente, come fosse osservato da lontano. Mi è molto piaciuto a dirla tutta, perché pare che in qualche modo tu voglia presentare la notte a noi lettori, così si apre un bel sipario sui seguenti versetti.
2) Vorrei commentare questo haiku con una canzone, ma so benissimo di non poterlo fare, così mi limiterò a citarne il titolo e a spiegare nello specifico il motivo di una mia simile associazione: “Das tier in mir” degli Enomine. È una canzone, questa, che vedo molto bene per il tema scelto, un lento calare nelle profondità stesse che precedentemente sono state presentate; ma si tratta di una stilla a sé, un qualcosa di diverso e spasmodico al contempo, perciò colma di una vitalità tale che sembra assumere le sembianze animalesche e aprire le fauci verso il lettore. Bellissimo, introspettivo ed eternamente coinvolgente – almeno per me.
3) Questo haiku pare assumere le tonalità lussuriose di una promessa fatta tra amanti, un ammiccamento soave della notte stessa, per questo è tanto affascinante: sembra proprio che tu voglia presentare una sorta di storia d’amore tra colui che pensa e redige e la notte stessa nella sua pienezza più fulvida.
4) Nell’eterno vorticare tra satellite e stella, questa controproducente duplicità assume le sembianze di un vero e proprio tao, una nemesi se vogliamo, cosa che rende questo haiku terribilmente caratteristico fino a farmi immaginare quegli esemplari rari cui sole e luna, fondendosi assieme in uno sprazzo, sanno dar vita a delle atmosfere magiche a seconda delle tanto attese eclissi.
5) Ed è proprio qui che mi riaggancio al commento precedente: l’eclissi. Io vedo questo, probabilmente mi sbaglio, ma vedo solo il nero più puro, magari una notte di luna nuova o chissà, magari l’abbraccio di quest’amante chiamata notte.
6) Ah, la morte e il risorgere perpetuo tra luce e oscurità: dove perisce l’una s’innalza l’altra e viceversa. Si commenta da sola, credo, per quanto è d’impatto.
7) La ricerca, ecco cosa immagino con questo haiku, la ricerca della notte e della sua attenzione, magari l’ispirazione – e qui mi rifaccio all’antecedente discorso dell’artista e della notte come musa. Davvero d’impatto, sembra quasi che stia sfuggendo, pare che il sole, in procinto di sorgere, tolga le speranze all’osservatore di averla ancora un po’ solo per sé.
8) E questa notte, un po’ diversa dalle altre, entra nelle ossa, nella pelle, oltre la carne e la bellezza che questa suggerisce non ha confini quanto il suo stesso tormento. È una notte fredda, forse addirittura gelida, che per ossimoro e paradosso diventa bollente e scivola nelle vene, soave.
9) No, davvero, vorrei commentare degnamente questo haiku, ma credo di non esserne in grado, perciò mi limiterò a dire che è semplicemente bellissimo e che dal basso della terra sembra innalzarsi un ululato che magicamente si ricollega al secondo, alla bestia di “Das tier in mir”.
10) Ah, le allegorie, le metafore, quale creazione dell’uomo possono essere a volte! Ebbene, trovo che nulla sia più giusto, perché io vedo il volto della luna in questa notte appena descritta, nonché la fine della stessa e il rilucere argenteo e lontano delle prime ore del mattino nella fine del sogno che per dieci haiku ci ha cullato.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Junior
23/02/14, ore 22:20
Cap. 1:

Ohhh, questi haiku dedicati alla notte sono sublimi. Quando l'ispirazione c'è non bisognerebbe mai fermarla e tu la usi in modo fantasico! Davvero stupendi!