Recensioni per
Caravanserraglio venexian
di OttoNoveTre

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/07/14, ore 11:33

Avevo adorato la prima versione e ho adorato anche quest'ultima.
Ho letto la recensione di Veronica e diciamo che riassume alla perfezione quello che è il mio pensiero riguardo alla storia in questione. Sono belli e originali i personaggi, è bella la trama, è stupenda l'atmosfera carnevalesca, è meravigliosa la tua Venezia, sono divertentissimi i dialoghi e i siparietti comici con Basilio e la padrona di casa malignetta.
Ho notato una cosa. Che ti riescono particolarmente bene i bambini (forse te lo avevo già detto) (normalmente nelle storie i bambini sono odiosissimi, i tuoi invece sono sempre adorabili). E che i bambini o i personaggi "infantili" (sì, Corin, sto parlando di te) ricorrono spesso nelle tue storie. E forse è per questo che quando leggo le tue storie noto una certa nota fanciullesca nel tuo stile. Mi riesce difficile spiegarmi. Non sto dicendo che scrivi come una bambina, eh? Lo sai che penso tu sia bravissima e che invidio da matti il tuo stile. Solo che ognuno lascia un'impronta diversa quando scrive, esattamente come le impronte sulla sabbia che cambiano da persona a persona: nelle tue storie riconosco una specie di giocosità fanciullesca nel raccontare i fatti. E grazie a questa atmosfera, eventi stranissimi come la maschera che vola o la gatta parlante diventano normalissime, perché si sa che i bambini hanno la mente più aperta e non si stupiscono di nulla. Ecco, è come se la voce narrante delle tue storie fosse quella di una bambina. Questo particolare filtro attraverso il quale "guardiamo" la storia accentua la comicità di certi momenti o personaggi (Basilio che assaggia la salsa "densina" ad esempio o il pavone che becchetta "con aria cattiva") o stempera i momenti più tristi (le mille sventure di Corin) senza però rovinarli.
Probabilmente non ci avrai capito nulla e la colpa è solo mia che non so spiegarmi.
Va be', ci ho provato. XD
In poche parole: bellissima storia.

Recensore Master
13/03/14, ore 10:57

Rileggo per l'ennesima volta questa storia, e sono davvero contenta che tu abbia deciso di riprenderla in mano e sistemarla, dandole finalmente lo spazio che merita. Senza contare che ho adorato Edoardo e Jerome da quando li ho visti la prima volta, quindi è bello vederli finalmente in azione.
Questa è una di quelle storie che riesce ad essere contemporaneamente un episodio e un racconto compiuto: l'avventura inizia e finisce, ma i personaggi no, hanno fatto tante cose prima e tante ne faranno dopo. Adoro questa stranissima "famiglia" composta dai due uomini, una ragazzina, una gatta parlante e adesso anche uno spirito e un pavone; mi ricordo quando ti ho detto "due uomini con una figlia, ma qui è slash!" e tu, cara, che non ci avevi pensato. E di conseguenza la scena della vicina (con le colte citazioni pratchettiane) mi fa morire dal ridere, soprattutto considerato il fatto che in quella bottega i due uomini con la bambina sono tutto sommato la cosa più normale.
E qui veniamo al punto: questa storia è un carnevale!
Sia un po' nel senso antropologico del termine (a Carnevale tutte le regole vengono sovvertite e blabla, ma non stiamo a fare i fighetti eruditi), sia proprio a livello di atmosfera: maschere, colori, confusione, una girandola variopinta e frenetica e chiassosa. I personaggi sono ben pensati, e adoro come si muovono nella stramberia che per loro è normalità: Edoardo leggermente esasperato, Jerome il ladro fygo che come alibi piuttosto alimenta sospetti equivoci, e Marina che alla fine è una bambina e per lei la stranezza della casa non è nulla di strano. Bellissima anche la scena di Jerome che saltella sui tetti con piazza San Marco come cornice; sarà che conosco bene i luoghi, ma ho la scena davanti alla faccia come se ci fossi davanti. Che poi, se togliamo i vaporetti e i foresti, sarebbe ripetibile uguale identica anche adesso!
Senza contare che questa storia, pregio assolutamente non da poco, fa morire dal ridere. Sì, anche il djinn con l'umorismo tutto suo.
Questa recensione è un po'sconclusionata, ma spero si capisca che mi è piaciuta tantissimo... non dovresti ricominciare con le 1000 parole al giorno? Su, su, che carnevale è passato, ma tra un po'è Pasqua!
Complimentoni!

P.S. Nota di merito al povero signor Basilio, l'unico normale in questa girandola: anche se risulta comicissimo, povero caro, lo capisco. Il Carnevale si sa che è un incubo quando ci lavori dentro!
P.P.S. Io lo so dove abitano!