Rileggo per l'ennesima volta questa storia, e sono davvero contenta che tu abbia deciso di riprenderla in mano e sistemarla, dandole finalmente lo spazio che merita. Senza contare che ho adorato Edoardo e Jerome da quando li ho visti la prima volta, quindi è bello vederli finalmente in azione.
Questa è una di quelle storie che riesce ad essere contemporaneamente un episodio e un racconto compiuto: l'avventura inizia e finisce, ma i personaggi no, hanno fatto tante cose prima e tante ne faranno dopo. Adoro questa stranissima "famiglia" composta dai due uomini, una ragazzina, una gatta parlante e adesso anche uno spirito e un pavone; mi ricordo quando ti ho detto "due uomini con una figlia, ma qui è slash!" e tu, cara, che non ci avevi pensato. E di conseguenza la scena della vicina (con le colte citazioni pratchettiane) mi fa morire dal ridere, soprattutto considerato il fatto che in quella bottega i due uomini con la bambina sono tutto sommato la cosa più normale.
E qui veniamo al punto: questa storia è un carnevale!
Sia un po' nel senso antropologico del termine (a Carnevale tutte le regole vengono sovvertite e blabla, ma non stiamo a fare i fighetti eruditi), sia proprio a livello di atmosfera: maschere, colori, confusione, una girandola variopinta e frenetica e chiassosa. I personaggi sono ben pensati, e adoro come si muovono nella stramberia che per loro è normalità: Edoardo leggermente esasperato, Jerome il ladro fygo che come alibi piuttosto alimenta sospetti equivoci, e Marina che alla fine è una bambina e per lei la stranezza della casa non è nulla di strano. Bellissima anche la scena di Jerome che saltella sui tetti con piazza San Marco come cornice; sarà che conosco bene i luoghi, ma ho la scena davanti alla faccia come se ci fossi davanti. Che poi, se togliamo i vaporetti e i foresti, sarebbe ripetibile uguale identica anche adesso!
Senza contare che questa storia, pregio assolutamente non da poco, fa morire dal ridere. Sì, anche il djinn con l'umorismo tutto suo.
Questa recensione è un po'sconclusionata, ma spero si capisca che mi è piaciuta tantissimo... non dovresti ricominciare con le 1000 parole al giorno? Su, su, che carnevale è passato, ma tra un po'è Pasqua!
Complimentoni!
P.S. Nota di merito al povero signor Basilio, l'unico normale in questa girandola: anche se risulta comicissimo, povero caro, lo capisco. Il Carnevale si sa che è un incubo quando ci lavori dentro!
P.P.S. Io lo so dove abitano! |