Facciamo finta che la frase con cui si apre la tua storia non sia quella che ho amato di più nell'intera serie, perché inizierebbe a diventare sospetto. Però, insomma, lo è. In realtà credo che fosse "Being miserable doesn't make you better than anybody else, House. It just makes you miserable.", ma direi che va benissimo lo stesso - e sto andando a memoria anche io, quindi potrei tranquillamente sbagliare.
Per il resto, la storia vera e propria. E' tanto bella, innanzi tutto. E' sul confine tra quello che si può capire e quello che non si può capire, proprio come House. Un passo indietro e non renderebbe giustizia, un passo avanti e sarebbe senza senso: tu ti sei tenuta esattamente sul bordo, ed è complicato e confuso, ma a suo modo chiaro, e decisamente IC. Non era per niente facile, e sei stata vergognosamente brava.
C'è House appena dopo la rottura, ed è proprio come deve essere House dopo la rottura - è lui, punto. C'è il Vicodin, e c'è il piano. Tutto quello che gli è rimasto, tutto quello a cui può aggrapparsi. Quindi prende le pillole, e suona. E questo è perfetto.
Ancora complimenti.

Leggi la risposta dell'autore