Recensioni per
Blasč
di Piers

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/07/14, ore 00:19

Ciao! Sono capitata qui grazie alla tua preferenza per la mia poesia! Volendo scoprire chi fossi, mi sono ritrovata sul tuo profilo e ho deciso di recensire questa tua opera. Mi piace, amo il tono solenne e l'argomento epico, quindi apprezzo questa poesia cosė particolare. Hai solo fatto un piccolo errore di battitura "Mentre purgatori casono" , dovrebbe essere cadono. Ti consiglio di rileggerle le poesie, perchč fare errori cosė, in un testo cosė breve, ti penalizza ed č un peccato! Con questo ti saluto e ti ringrazio :) Un bacione! Shin**

Recensore Veterano
18/03/14, ore 08:28

Già che ci sono recensisco anche il secondo "capitolo", così almeno ho l'animo in pace e non ho l'ansia (?) di ricercare la tua raccolta - a proposito hai idea di quanti capitoli intendi scrivere? -
Anche questa mi è paiciuta, ma un po' meno della prima per un motivo che ti dirò successivamente, altrimenti finisco per ingarbugliarmi nelle mie stesse proposizioni - assurdo, eh? Utilizzi questi accostamenti arditi di aggettivi e nomi che, tra di loro, non hanno assolutamente nulla in comune e, lo ammetto, mi ricordano molto le poesie simbololiste francesi, in particolare Rimbaud e Baudlaire; quindi, sì, ovviamente mi piace il tuo modo di scrivere. Non è scontato, è un po' rivoluzionario, ma non troppo, rientra in una sfera di accettazione umana e mi paice le sensazioni che riesci a portare a galla nel lettore. Davvero complimenti; è qualcosa che cerco di fare anch'io, quando scrivo, ma non sempre riesco ad uscirne vincitrice. Suppongo dipenda dalla sensibilità, dalla giornata, dalla poesia stessa. 

Bella l'immagine della fine del mondo - ardita, come ho già detto - ma meravigliosa. Io, almeno, l'ho apprezzata checchè ne possano dire gli altri ^^

"E l'elfa danzava qua e la
al ritmo delle campane,
mentre il mezzogiorno filtrava di luce
e i girasoli voltavano a lei:
E le sue forme sfumavano al vento quando
occhi celesti sorrisero; orgogliosi e liberi al cielo.

Questo è un addio verso le grandi terre del nord!"

              
Ecco, qui c'è la nota che secondo me ha stonato un po'; la strofa, diciamocelo, è bellissima, quei due punti ci stanno a meraviglia (magari la "e" andava minuscola, ma magari è qualcosa d'intenzionale) e l'ultimo verso con il punto esclamativo pare urlare in confronto col resto dei versi; ma qui, quello che mi ha fatto corrugare un attimo le sopracciglia è stata l'immagine della fata; non so, leggendo la prima poesia e i primi versi di questa, mi sarei immaginata un'immagine un po' più forte e cupa. Null'altro. E' estremamente soggettivo, questo appunto. Probabilmente tu avrai avuto le tue buone ragioni per inserire l'immagine della fata. Magari l'intendi come l'illusione che si disillude? Come la fine del bello, della magia, della perfezione? Magari ha un connotato decadentista ^^  Quindi non prendertela sul personale, non è una critica - assolutamente, anche perchè la poesia mi è paiciuta davvero tanto - è solo un'annotazione a margine mia. Ecco tutto.

Complimenti di nuovo,
alla prossima,

hiccup

Recensore Veterano
18/03/14, ore 08:18

Buongiorno,
di tanto in tanto riesco a ritagliarmi un po' di tempo per entrare in sezione - oltre che per pubblicare - e passare in rassegna le nuove poesie, le leggo e vedo se mi piacciono o meno; confesso di essere stata fortunata ad entrare e leggere la tua - ultimamente non riesco a trovare qualcosa che m'ispiri così tanto o che mi colpisca, creando una sensazione abbastanza forte che mi spinga a commentare quel qualcosa. 
Ma non è il tuo caso. Ovviamente, altrimenti non sarei qui.
La tua poesia mi ha tolto il fiato e mi ha fatto storcere il naso in una smorfia; c'è angoscia, c'è disperazione, c'è umanità, c'è rassegnazione.

La prima cosa che noto in una poesia è la punteggiatura; nella tua poesia la punteggiatura è particolare e usata con perizia che, ne sono sicura, non è casuale. I versi sono corti e taglienti - o almeno io li ho avvertiti così - e devo dire che la struttura e la forma rispecchiano in parte il contenuto.

Scrivi di cose forti e non per un lettore con lo stomaco debole; e io adoro queste cose: mi provocano un brivido poesie come queste, le trovo vivide e reali; nella loro crudezza e nel loro essere "sporche" - passami il termine; rende meglio quest'aggettivo di tanti altri più aulici - sono stupende. Si fanno vivere, i tuoi versi, si fanno leggere, contorcono le viscere, arrestano il cuore e si è un po' costretti a rileggerli. 


"Il dolore, l'impotenza!
Mentre affoghiamo nelle lacrime dei nostri cari indifesi.
Urliamo, ma siamo sordi;
La lingua è troppo triste
 per ondeggiare."

Questa strofa è la mia preferita; un po' perchè mi ci rispecchio, un po' perchè ci sono questi ossimori che gracidano placidamente e queste corrispondenze lievemente nonsense che accarezzano la mente e l'orecchio perchè infinitamente musicali.

In conclusione - perdona un po' il mio divagamento confuso; tendo ad essere prolissa ^^ - è un componinmento inusuale e per questo stupendo.
Complimenti vivissimi, davvero,

alla prossima

hiccup