Già che ci sono recensisco anche il secondo "capitolo", così almeno ho l'animo in pace e non ho l'ansia (?) di ricercare la tua raccolta - a proposito hai idea di quanti capitoli intendi scrivere? -
Anche questa mi è paiciuta, ma un po' meno della prima per un motivo che ti dirò successivamente, altrimenti finisco per ingarbugliarmi nelle mie stesse proposizioni - assurdo, eh? Utilizzi questi accostamenti arditi di aggettivi e nomi che, tra di loro, non hanno assolutamente nulla in comune e, lo ammetto, mi ricordano molto le poesie simbololiste francesi, in particolare Rimbaud e Baudlaire; quindi, sì, ovviamente mi piace il tuo modo di scrivere. Non è scontato, è un po' rivoluzionario, ma non troppo, rientra in una sfera di accettazione umana e mi paice le sensazioni che riesci a portare a galla nel lettore. Davvero complimenti; è qualcosa che cerco di fare anch'io, quando scrivo, ma non sempre riesco ad uscirne vincitrice. Suppongo dipenda dalla sensibilità, dalla giornata, dalla poesia stessa.
Bella l'immagine della fine del mondo - ardita, come ho già detto - ma meravigliosa. Io, almeno, l'ho apprezzata checchè ne possano dire gli altri ^^
"E l'elfa danzava qua e la
al ritmo delle campane,
mentre il mezzogiorno filtrava di luce
e i girasoli voltavano a lei:
E le sue forme sfumavano al vento quando
occhi celesti sorrisero; orgogliosi e liberi al cielo.
Questo è un addio verso le grandi terre del nord!"
Ecco, qui c'è la nota che secondo me ha stonato un po'; la strofa, diciamocelo, è bellissima, quei due punti ci stanno a meraviglia (magari la "e" andava minuscola, ma magari è qualcosa d'intenzionale) e l'ultimo verso con il punto esclamativo pare urlare in confronto col resto dei versi; ma qui, quello che mi ha fatto corrugare un attimo le sopracciglia è stata l'immagine della fata; non so, leggendo la prima poesia e i primi versi di questa, mi sarei immaginata un'immagine un po' più forte e cupa. Null'altro. E' estremamente soggettivo, questo appunto. Probabilmente tu avrai avuto le tue buone ragioni per inserire l'immagine della fata. Magari l'intendi come l'illusione che si disillude? Come la fine del bello, della magia, della perfezione? Magari ha un connotato decadentista ^^ Quindi non prendertela sul personale, non è una critica - assolutamente, anche perchè la poesia mi è paiciuta davvero tanto - è solo un'annotazione a margine mia. Ecco tutto.
Complimenti di nuovo,
alla prossima,
hiccup |