[Contest "Holy ship!" - Recensione premio]

Come avrai notato ho seguito il tuo suggerimento, finendo per rovistare nell'armadio dei tuoi vecchi lavori (sei libera di odiarmi per questo...) ed imbattendomi in questa storia. Inizierò con i punti positivi. Tanto di cappello, in primis, per la correttezza grammaticale e sintattica. Si vede che il testo è, nella sua semplicità, molto ben curato. C'entra poco con lo stile della fic che ho valutato per il contest, ma mi è piaciuta per motivi diversi.
La storia sguazza nell'introspezione riuscendo in uno strano paradosso: risultare scorrevole nella lettura, pur dilatando all'infinito il tempo di pochi passi. Il tema dell'identità poi mi ha affascinata molto, così come l'hai trattato. Si accorda molto a riflessioni che anche a me è capitato di fare.
Se proprio devo fare qualche appunto, forse lo farei sulla carenza di contesto. Inoltre non posso esimermi dallo sbuffare un po' per la scelta di mettere una prestavolto all'inizio, ma questa è una mia idiosincrasia, non farci caso! xD
Saluti
IMma

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Grammatica, sintassi e lessico: 5/5
Originalità: 8/10
Uso della consegna: 4/5
Gradimento HollyMaster: 4/5
Gradimento MelodyFoster: 5/5
Totale: 26/30

Cosa dire?
La tua storia sfiora la perfezione.
Nel tuo racconto non abbiamo trovato un singolo errore né grammaticale, né sintattico, né, tanto meno, lessicale. Il testo, sebbene quasi interamente introspettivo, è molto scorrevole e questo permette una lettura fluida, senza intoppi, dei pensieri del personaggio.
I quattro punti che ti separano dal pieno punteggio, sono dovuti all’ancora incompleta descrizione della protagonista, che si presenta come una delle solite ragazze facenti parte del mondo dello spettacolo, forti esteriormente ma piene di insicurezze.
Ciò che invece ci ha lasciate piacevolmente sorprese è che la consapevolezza dei propri difetti non si configura come la meta della crescita della protagonista, che si evolverà nel corso della storia, come avviene solitamente, ma è propria di Emma.
Spicca in originalità il tuo stile e l’introspettività.
Ottimo lavoro!

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