Dragone 97 (Dragone97)
Con Brutus
 
Occhi azzurri e occhi neri

 
 
Grammatica e Sintassi: 10,35/15
 
Diciamo che con la grammatica non ci sono troppi problemi (hai dimenticato un paio di accenti e scritto in modo sbagliato un paio di verbi, ma nel complesso direi che ci siamo abbastanza).
Il problema più grave che ho riscontrato è la punteggiatura… lì, se devo essere assolutamente sincera, hai fatto diversi errori, alcuni dei quali piuttosto gravi.
Se posso permettermi un piccolo consiglio una volta steso il corpo del testo prova a rileggerlo ad alta voce, ti accorgerai subito della posizione ideale delle virgole.

Stile e Lessico: 6,5/10
 
Non so se è un’impressione mia o cosa, ma mi è sembrato che il tuo stile abbia subìto un calo rispetto allo scorso Turno.
Tralasciando gli errori che hai fatto e che mi hanno un po’ frenato la lettura, mi è sembrato che lo scritto fosse un po’ povero, per così dire: insomma niente descrizioni, niente riflessioni un po’ più accurate riguardo alla situazione e alle emozioni provate dai personaggi… niente.
Sono solo un elenco di azioni che si susseguono l’una con l’altra, di dialoghi e poco altro.
Si poteva ricamare qualcosa attorno, mettere qualche descrizione di Dubhe o di Sarnek, soprattutto per chi, magari, non conosce questi due personaggi, le loro sensazioni riguardo allo svolgersi degli eventi e alle confessioni. L’unica cosa che hai descritto di tutta la stanza sono stati i loro occhi, ma anche qui ti sei fermato al loro colore, senza approfondire quello che sta dietro agli occhi: emozioni, ricordi, domande, risposte; in fondo questi ultimi sono lo specchio dell’anima, no?
Credo per questo che meritassero un po’ di spazio in più.
Oltre a questa carenza di descrizioni, ho notato anche una serie di ripetizioni, in particolare l’utilizzo ripetuto e continuo sempre delle stesse parole (“splendidi occhi”, per farti un esempio) e anche molto del che.
Sembrerà assurdo, ma a trovarsi in continuazione frasi con che, che, che, che… alla lunga annoia e denuncia una poca flessibilità nell’utilizzo di sinonimi e altre congiunzioni.
Scusami per queste parole un po’ dure, la storia mi è anche piaciuta, però lo stile e il lessico particolarmente semplice mi hanno lasciato leggermente delusa.

Uso dello Zaino Mimetico Verde: 12/15
 
- Ambientazione Obbligatoria: Centro di Addestramento di Capitol City, notte prima dell’Arena (3,5/5)
Senza dubbio la storia è ambientata in una stanza del Centro di Addestramento, la notte prima dell’Arena, come anche più volte viene ricordato e sottolineato all’interno del testo.
Però non ti ho dato il punteggio pieno perché, alla fine, di quella stanza io so poco a nulla: come ti accennavo anche nello stile, un minimo di descrizione è necessaria per far capire al lettore dove ci si trova, per farlo immedesimare nella storia.
Nel tuo caso io so solo che si trovano in una stanza con un letto, fine. Ma la stanza com’è? È ovale, quadrata, rettangolare, romboidale, sferica o come? Ci sono arredi? E di che tipologia? Vasi, quadri, televisori, tappeti, mobili, ecc…?
Ecco, secondo me, queste erano domande a cui bisognava rispondere per dare almeno un’infarinatura all’ambiente. Non dico di perdersi nelle descrizioni di ogni singolo oggetto, però in due sole righe si poteva aggiungere molto.
- Genere Obbligatorio: Romantico (3,5/5)
Di romanticismo ne ho sentito abbastanza: l’ultima notte da “persona normale” di Dubhe fa da bellissimo sfondo alle sue combattute vicende amorose. In particolare mi è piaciuto il gioco di sguardi tra Dubhe e il suo Maestro, anche se, a mio avviso, si poteva aggiungere qualcosa, scendere un po’ più nei dettagli e nei sentimenti provati dai personaggi, come ho già detto.
Inoltre si poteva approfondire la storia stessa, mettere dei piccoli flashback per farci capire com’è nato l’amore tra Dubhe e Sarnek, come si è evoluto nel tempo, spiegare un po’ meglio come il Maestro abbia salvato la sua allieva e simili.
Queste piccole cose mi avrebbero fatto apprezzare ancora di più l’intera narrazione.
- Nota Obbligatoria: Cross – Over (5/5)
Qui, in realtà ho poco da dirti. Senza dubbio la storia che mi hai proposto è un Cross – Over, anzi, uno stupendo e interessante Cross – Over tra Hunger Games e le Guerre del Mondo Emerso.
La tua scelta mi ha incuriosito da subito e sei stato abile a plasmare alcuni elementi, modificandoli solo leggermente per adattarli al nuovo ambiente, e mi riferisco all’idea della Setta degli Assassini che ha in mano le redini dell’Accademia del Distretto 2.
Mi sarebbe piaciuto anche qui saperne un pochino di più, ma immagino che sarà per la prossima volta.
Bello, bello.
Mi è piaciuto, bravo!

IC Personaggio: 6,5/10
 
Il discorso della caratterizzazione dei personaggi si riallaccia (giusto per essere paranoici) al discorso dello Stile e del Lessico e anche a quello del Contest stesso.
Non posso negare che Dubhe e Sarnek siano abbastanza caratterizzati, anzi, lo sono sufficientemente: lui il Mentore, Vincitore degli Hunger Games che si è sacrificato, anche se solo per finta, per salvare l’allieva che ama da qualcosa di pericoloso che incombe su di lei. Dubhe, invece, è la bambina che fu salvata anni addietro, divenuta la forte e testarda volontaria dei Giochi di quest’anno.
Senza contare il discorso del loro amore proibito, sbocciato anno dopo anno, messo alla prova e rafforzato dalla lontananza e dal dolore che li ha divisi.
Ok… mi sono fatta un’idea di loro, però…
Le vicende dovevano essere incentrate maggiormente su Brutus: in fondo lui dovrebbe essere il protagonista (o almeno un personaggio molto importante), lui che, al contrario, appare solo alla fine del testo per scambiare due parole in croce con la sua compagna di Distretto. Di lui so relativamente poco, lo si poteva rendere più partecipe: dargli una parte di maggior rilievo all’interno della storia.
Per questo motivo il punteggio di questo punto è abbastanza basso.
Spero che non te la prenderai troppo.

Originalità: 7,5/10
 
L’idea di fondo è veramente buona, interessante, nonché intrigante.
L’idea di portare gli Hunger Games nel Mondo Emerso e di mettere l’Accademia del Distretto 2 nelle mani della Setta degli Assassini mi affascina, soprattutto perché ce li vedrei benissimo, anzi, non credo che ci sia niente di più perfetto e azzeccato per loro.
Il voto non è pieno per i motivi espressi di sopra che mi hanno un po’ guastato la lettura.
Hai detto che questa storia potrebbe diventare una Long, sì, direi che ci potrebbe stare; però, ai fini del Turno, era meglio creare una piccola storia a se stante, ma completa di tutti gli elementi che mi potessero far comprendere tutta, o almeno buona parte della trama da subito.
Oltre a questo, avrei un piccolissimo appunto: a un certo punto scrivi che i Pacificano irrompono nella stanza di Dubhe, quando la ragazza è addormentata, e portano via Sarnek senza che lei se ne accorga.
Non è proprio correttissimo questo pezzo e ti spiego il perché: essendo la storia scritta in prima persona, dovrebbe rappresentare solo quello che la nostra giovane eroina vede, sente e prova. Per questo motivo era meglio scrivere che si svegliava la mattina trovando il letto accanto a sé vuoto, piuttosto che questo passaggio.
Spero di essermi spiegata abbastanza bene.
Purtroppo tutte queste cose mi portano ad abbassarti il punteggio.

Gradimento Personale: 4/5
 
Non posso assolutamente dirti che questa storia non mi sia piaciuta, anzi è stato veramente gradevole leggerla, soprattutto perché ha un grandissimo potenziale.
Ma a causa dei passaggi che ti ho evidenziato e della mancanza di descrizioni non l’ho apprezzata del tutto: non mi sono sentita completamente partecipe della narrazione.
Mi è rimasto sulle labbra un senso di incompiuto che mi ha portato alle seguenti domande: Rekla che ha in mente per Dubhe? Come agirà la Bestia all’interno dell’Arena? Dubhe riuscirà a salvare Sarnek?
E tanto altro ancora.
E di nuovo, certe domande non dovrei pormele, visto che, in teoria, la storia dovrebbe essere incentrata su Brutus.

Titolo: 1,5/2
 
Userò un termine che va di moda in questo periodo, ovvero il nì.
Sì, il titolo non è brutto ed è stato scelto, penso, sulla base dei continui giochi di sguardi intercorsi tra Maestro e allieva.
No, non mi ha fatto proprio impazzire: perché dice tanto senza dire nulla e poi, incentra l’attenzione su Dubhe e Sarnek quando, come ti ho spiegato, un ruolo maggiore dovrebbe avere Brutus.