Recensioni per
Heal
di Fannie Fiffi

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
22/04/14, ore 14:20
Cap. 5:

Un finale splendido e commovente, la giusta conclusione ad una storia tanto bella, interessante e ben scritta. Il cambiamento di Sherlock gli ha permesso di avvicinarsi a Molly, portando così ad una fine apprezzabile per entrambi. Inoltre, mi sento in dovere di dire che la musica di Sinatra, che io adoro, non è meno che perfetta per questo capitolo. Complimenti.

Recensore Veterano
21/04/14, ore 00:39
Cap. 5:

Ciao!
Ho aspettato di leggere tutti i capitoli prima di recensire, ma devo dirti che attendevo con ansia ogni aggiornamento!
Questa ff mi ha preso da subito, uno Sherlock così fragile dal punto di vista emotivo è davvero affascinante. E il fatto che si interessi a Molly dopo aver scambiato con lei solo poche frasi, deducendo la sua bellezza pur non vedendola, è molto dolce, romantico e incredibilmente IC.
Ho amato ogni capitolo, davvero.
Quest'ultimo è stato una valangata di dolcezza, anche se forse devo dire non mi aspettavo che accadesse così velocemente. La fine, la riflessione su cosa sono l'uno per l'altra e su come si completano, è perfetta.
Davvero bella, complimenti.
Alla prossima.
M.
(Recensione modificata il 21/04/2014 - 08:24 pm)

Recensore Veterano
20/04/14, ore 22:30
Cap. 5:

Questa storia è così dannatamente perfetta.Bellissima. Stupenda. Meravigliosa.
Il rapporto fra Mycroft e Sherlock è molto realistico. La parte migliore è quando si ricordano di aver litigato, perché Sherlock aveva cominciato a fumare.
E poi sì, c'è il pezzo in cui ci sono Molly e Sherlock che cercano di stare insieme.
Dopo quelle parole un piccolo pezzettino si incastra nell'enorme puzzle che è il cuore di Molly e lei può quasi sentire il rumore degli ingranaggi che si mettono in moto insieme ai battiti cardiaci.
È come inserire la chiave giusta nella serratura giusta dopo miliardi di tentativi andati a vuoto.
 È come la scarpetta di cristallo che va a calzare perfettamente senza la minima trazione.
È come la cosa più universalmente giusta fra tutte le altre.

Avevo le lacrime agli occhi.
Scrittura sempre impeccabile.
Spero di leggere altre tue storie belle quanto questa (aspettando una OS di Heal, ovviamente u.u).
Ciao :)
Erule

 

Nuovo recensore
18/04/14, ore 20:31
Cap. 4:

Come nella recensione precedente, non posso che complimentarmi per la riuscita del capitolo. In particolare però, questa volta, ho trovato molto toccante l' ultima scena tra Sherlock e Molly. Già la cena condivisa ed i suoi preparativi, mi erano sembrati molto, molto ben descritti, ma penso sia proprio l' ultima parte la più toccante. Quel "Ma io ti vedo, Molly" è probabilmente la frase più giusta, azzeccata e sensata. In quel momento, a mio parere, Sherlock non avrebbe potuto dire altro, e non in altro modo. Inutile dire che il dialogo e le azioni seguenti mi hanno emozionata e quasi fatta lacrimare. La fuga di Molly, poi, mi ricorda Cenerentola, e trasforma tutto un po' in una fiaba. Insomma, bello, molto bello. Complimenti.

Recensore Veterano
11/04/14, ore 21:00
Cap. 4:

Questo capitolo è fantastico. 
Okay, comincio dall'inizio.
Il fatto è che a volte siamo circondati da tante persone, e sentiamo le loro voci che ci parlano, vediamo i loro sguardi, percepiamo la loro presenza, eppure c'è dentro di noi un sentimento di alienazione, come se non fosse possibile per altro fuori da noi poter minimamente comprendere quello con cui ci troviamo a fare i conti.
Ma questo non è vero, spesso ci troviamo a confondere l'essere soli e il sentirsi soli, dando per scontati quelli che ci sono sempre stati, quelli che ci hanno tenuto la mano e ci hanno accarezzato i capelli nei momenti di debolezza, e così avevano fatto Sherlock e Molly, Molly e Sherlock, sempre chiusi in se stessi, sempre in silenzio senza mai riuscire a gettare fuori la pesantezza delle loro anime vaganti, senza essere in grado di permettersi di stare meglio.
Perché a volte non si tratta di stare bene, ma semplicemente di stare meglio.

Un pezzo bellissimo e poi questa frase. Il modo in cui Molly osserva la realtà, che forse è anche il tuo, è straordinario. Riesce a vedere quello che nessun altro riesce a concepire. Probabilmente per il vuoto che sente dentro (come dice lei) o perché è abituata a stare da sola e stare da soli rende così, osservatori della realtà e più saggi degli altri.
Ecco cos'è l'amicizia fra Sherlock Holmes e John Watson: un eterno "qualsiasi cosa succeda".
Non poteva mancare un accenno all'amicizia fra questi due. Assolutamente centrato.
E di appuntamento si può parlare? Sherlock Holmes non è sicuramente il tipo che richiede appuntamenti romantici alle donne, ma forse è il tipo che invita a cena lei.
Forse è strano che mi abbia colpita proprio questa frase, ma mi è piaciuta. Molly riconosce Sherlock come uomo in generale, un "tipo" e poi come particolare nel suo genere. In molti vedrebbero solo l'uno o l'altro aspetto. Lei riesce a vedere oltre
« Stasera ho passato circa tre quarti d'ora a decidere cosa indossare, gettando sul pavimento ogni indumento che puntualmente ritenevo inadatto. Poi ho trovato questo vestito e mi sono sentita soddisfatta, come se avessi portato a termine un compito troppo arduo. Solo alla fine mi sono resa conto che tu non mi avresti vista... »
« Ma io ti vedo, Molly. »
Entrambi si accorgono di aver sussurrato fino a quel momento, ma non cambiano la situazione.
Sherlock fa lentamente scorrere la mano lungo il suo collo, percepisce le pulsazioni del cuore, sfiora con l'indice e il medio le clavicole di Molly - la quale trattiene per un attimo il respiro - poi passa ad accarezzare le spalle, scorre lungo il tessuto delle spalline e, alleggerendo ancora di più il tocco, sfiora lo scollo a cuore lungo il petto, scendendo con la mano lungo il ventre, raggiungendo poi i fianchi.
« Anche se non nel modo tradizionale, » le soffia all'orecchio, sfiorandole con la bocca leggera i capelli, « anche se non come tu vorresti. Non ho bisogno dei miei occhi per vederti chiaramente. Così come tu vedi me. »

A questo punto, sul finale, mi sono venuti i brividi. Il modo in cui lui la "vede", come si muove, quello che le dice... Riesce ad essere meraviglioso ed umano persino con questo grande dolore che gli grava sulle spalle. 
Scrittura impeccabile e capitolo stupendo!
Alla prossima!!
Erule :)


 

Recensore Veterano
08/04/14, ore 21:59
Cap. 3:

Se qualcuno le chiedeva se fosse felice, lei rispondeva che procedeva tutto per il verso giusto. Non che era felice, ma che andava tutto come doveva andare, e ciò voleva dire che andava tutto come non voleva lei.
Molly Hooper era rimasta intrappolata in quel posto in cui tutti erano stati almeno una volta nella vita, quel limbo in cui vivi sospeso fra come vorresti che andassero le cose e come vanno realmente. Gli altri, però, erano riusciti a uscirne.
 Lei non poteva dire lo stesso.
Ora è una patologa trentenne che vive con il suo gatto Toby e ha relazioni sbiadite che non durano oltre le due settimane, ha abbandonato Emily Brontë sul ripiano più alto della libreria e ha smesso di essere debole.
All'inizio è stata dura staccarsi da se stessa e da tutto ciò in cui ha sempre creduto, poi un giorno ha semplicemente smesso di chiedersi se andasse bene così.
Forse è vero che se continui incessantemente a ripeterti una bugia alla fine ci credi, e con più dettagli la infarcisci e più crederci diventa facile. Il problema arriva quando non sai più chi sei, se quella di prima o quella di adesso, se la tua è stata una semplice trasformazione in ciò che sei sempre dovuta essere o un semplice abituarsi al mondo fuori.
(capitolo 2)

So che è uno stralcio un po' lungo, ma questo pezzo mi ha colpita moltissimo. Ho letto questi tre capitoli tutto d'un fiato e ne sono rimasta affascinata. Il modo in cui descrivi Sherlock e Molly è perfetto e restano anche assolutamente IC. Quello che provano, quello che fanno, riesco a vederlo.
Scrivi benissimo e la trama mi piace molto.
Il finale di questo capitolo è esilarante ahah. Sherlock resta sempre Sherlock, seppure privato della vista. Ecco, quando hai descritto come deve sentirsi senza quest'organo fondamentale, mi sono immedesimata esattamente in qualcuno che pensa come ci si debba sentire. Non come ci si sente, perché non puoi saperlo finché non ci passi, ma come puoi sentirti. Ed è questa la rivelazione.
Bella, davvero una bella storia.
Alla prossima!
Ciao :)
Erule 

Nuovo recensore
07/04/14, ore 19:20
Cap. 3:

Ho trovato questa storia solo oggi e l'ho letta subito, tutta d' un fiato, trovandola non solo ben scritta ma anche molto interessante. Mi sento di dover dire che i personaggi ben rispettano la loro caratterizzazione. Trovo inoltre piacevolmente intrigante il fatto che Sherlock si trovi in una situazione così anomala, per lui, da sconvolgere tutto il suo precario equilibrio esistenziale. Spero tanto che Molly lo aiuti molto, e che per loro le cose vadano a finire bene. Quindi, in attesa dei successivi capitoli, lascio i miei complimenti per quelli scritti finora.