è stata molto bella, quasi commovente.
adoro troppo quando levi diventa così dole e le fa notare che lei non è un mostro perchè ha contato...woo...brava... quando lo ha detto sono rimasta con la bocca aperta perchè mi chiedevo come poteva sollevarla su di morale e guarda un po' qua ahahaha.
complimenti davvero! spero farai altre fic specialmente su loro due che li amo come coppia ahah.

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Adoro questa fic!
Di norma non scrivo molte recensioni perché sono una pigrona cronica e non trovo mai le parole per descrivere bene ciò che penso (e anche ora è così XD), ma appena ho finito di leggere questa non ho potuto resistere!!!
Devo farti i miei più sinceri complimenti, Hanji e Levi sono descritti benissimo e l'analisi introspettiva è davvero profonda... Insomma mi ha colpito davvero tantissimo!!! Spero che ne farai altre su di loro, adoro Levi e Hanji <3

Ancora complimentissimi!!!!!
Un abbraccio ^^

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Premettendo ce il cap 55 del manga io l'ho amato, devo dire che questo racconto è davvero bello!!!! I protagonisti sono caratterizzati benissimo e sono davvero loro!!! brava, davvero brava!

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Fino alla fine mi sono chiesta dove volessi andare a parare con il titolo di questa fan fiction, e poi le parole di Levi mi hanno dato una risposta più che esauriente: “c’è un abisso tra noi e lui […] tu non hai perso il conto”. Questa frase arriva all’improvviso e ti lascia col fiato sospeso. Levi ha capito benissimo che l’atteggiamento di Hanji durante la tortura non era altro che un modo per farsi coraggio ed affrontare per la prima volta qualcosa di così tremendo come la violenza su un altro essere umano. Il suo non è un banale tentativo di consolarla, ma la chiara e oggettiva verità, mostrata senza mezzi termini proprio come avrebbe fatto se questa scena l’avessimo vista nel manga. Hai colto benissimo quello che è il suo carattere senza farti prendere la mano dal fatto che adori questi due come pairing, lasciando comunque trapelare un certo legame affettivo che si deduce dai gesti e dalle parole. Mi piace come, nonostante non si sbilanci mai, Levi sia in realtà molto più sensibile di come lo vediamo, e come questa sensibilità emerga nel momento in cui si rende conto che le persone che ama hanno bisogno di lui. Dal canto suo, anche Hanji riesce a controllare le proprie emozioni, abbandonandosi ai suoi pensieri solo nel momento in cui si trova sola nella sua stanza e nessuno può vederla. Ma a differenza del caporale, dimostra una maggiore fragilità nel momento in cui, accecata da una sensazione simile al rimorso, percepisce le parole dell’altro come una provocazione. È solo con la razionalità che Levi riesce a riportarla con i piedi a terra, facendoci intuire ancora una volta quanto la sua presenza sia importante per lei.
Come sempre, anche in questa storia ci sono alcuni dettagli che ti fanno calare nel personaggio con una naturalezza tale che quasi non te ne rendi conto. Ad esempio, mi è piaciuta molto l’immagine di lei che fissa le assi del pavimento come non aveva mai fatto prima d’allora, o ancora il paragone fra la soddisfazione provata nel migliorare le sue doti di torturatrice e quella invece di una bambina che dopo tanti sforzi riesce finalmente a disegnare un otto perfetto (bella quest’ultima anche per il contrasto che si crea fra la colpevolezza di un adulto cosciente delle proprie azioni e la purezza di una bambina ancora ingenua di fronte ai mali della vita). Credo che siano proprio questi particolari a conferire veridicità alle tue storie, perché servono a rendere questi personaggi ancor più realistici e umani.

Era tanto che non leggevo qualcosa di tuo, e questa one-shot è stata davvero un’ottima scusa per farmi di nuovo viva <3 Spero di tornare presto anche come scrittrice, ma finché non succede le mie sono solo chiacchiere.
Complimenti, sei stata davvero sbrava *ç*

Strato.

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