Recensioni per
Messaggio in bottiglia
di Francine

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/03/18, ore 21:41

Come promesso, eccomi qua!
Nel complesso una lettura molto piacevole, hai sfruttato abilmente la prima persona e favorito l’immedesimazione del lettore con la protagonista. Mi devo complimentare per l’originalità di questa fiaba quasi “epistolare”, una scelta stilistica audace a cui sei riuscita a dare un eccellente apporto sia in contenuti che in struttura. Hai organizzato il racconto della sirena con un’armonia impeccabile e una stimolante ricchezza di informazioni, sia “classiche” che di tua inventiva (posso chiederti se è vera la differenza tra tritoni e i maschi delle sirene? L’ho trovato interessante!). Essendo una profana (diciamo pure ignorante) non so quanti e quali siano i nomi dei personaggi nella storia originale di Andersen, ma mi paiono tutti molto in linea con l’ambientazione favolistica originale, quindi se ne hai inventato qualcuno tu sei stata brava a mantenere questa “linearità”.
Unica cosa che mi convince poco (e questa è un’impressione puramente personale) è l’inserimento di dialoghi in forma diretta in una lettera dai toni così austeri: non che siano fuori luogo o inappropriati, semplicemente mi pare ostacolino un po’ la fluidità della narrazione. Un accorgimento minimo, rispetto alla qualità generale della storia.
Ciò detto, ti faccio ancora i miei complimenti!

Recensore Master
21/02/18, ore 06:56

Il titolo è sicuramente azzeccato. Ho scelto questa storia incuriosito dal fandom "Fiaba"e il titolo mi ha fatto subito pensare alla Sirenetta.
Ho molto apprezzato il fatto che sia stato scritto come una lettera, trovo ce questa scelta renda tutto ancora più interessante.
Lo stile è veloce e senza inutili dettagli. Non ti soffermi su inutili dettagli, questa fa ancora sentire di più la rassegnazione della protagonista.
Sulla trama fammi dire... WOW... veramente complimenti, mi ha veramente incantato dall'inizio alla fine... hai avuto un colpo di genio.
Tutta la storia sulla razza delle sirene è terribilmente credibile e straziante. La moria del loro cibo, il pericolo dei tritoni, il fatto che questi attendano in mare il momento per colpire la razza umana.
Veramente una trama che ho divorato, informazioni che ho assimilato come una spugna.
Su Raluka non saprei cosa dire...ha perso ogni speranza, è l'ultima della sua razza, ha avuto una vita d'incredibile sofferenze...un po' mi ha commosso. Quando ho letto che anche il figlio avuto dal principe era morto, mi son proprio calate le braccia...per la serie "Mai una gioia!"
Non posso dire "Mi Piace" mi sembrerebbe un controsenso, come quando su Facebook descrivi una cosa brutta che ti è successa e qualcuno mette il "Mi piace", che cavolo vuol dire?
Posso sicuramente dire che il personaggio è riuscito benissimo e risulta molto interessante.
Ancora complimenti per questo scritto.

Recensore Master
01/02/18, ore 22:05

Buonasera!
Se posso dire la mia, la fiaba originale l'ho sempre trovata molto triste nella sua accezione più totale; parla di una ragazza che, nonostante rinunci alla sua natura in nome di qualcosa di grande (e non solo per l'amore) che riceve solo in parte e non dalla persona che l'ha spinta sulla Terra.
Tuttavia è una che sceglie convinta delle sue opinioni e idee, oltre al compromesso è consapevole di ciò che fa e non intende retrocedere nei confronti delle situazioni, per cui non apprezzo quando la definiscono succube o in funzione di un uomo.
Ma comunque, comincerò questa recensione col dire che trovo che sia molto difficile riuscire a dare identificazione con la prima persona; da un lato può risultare semplice per dare immedesimazione molto facilitata (non è un caso che molti romanzi discutibili sia narrati così, tra parentesi) ma se si vuole lasciare un'impronta ben diversa e che tocca diversi punti a livello ideologic, questa è una sfida però in questo caso ben riuscita, almeno secondo il mio punto di vista.
Voglio dire, questa rivisitazione personale è narrativamente potente e mette in banco diversi elementi di descrizione a livello storico, mitologico, personale, emotivo.
Oserei dire che è un connubio calibrato che in una lettera (un pretesto coerente e ben organizzato) prende i suoi spazi, i tempi adatti per poter capire l'essenza di Raluka, il suo messaggio, la sua energia e la sua richiesta finale, come segno che tutto quel turbine di emozioni possa essere compreso una volta per tutte, a cominciare dal destinatario come (quasi) segno di fratellanza.
In Raluka alberga una sofferenza adulta che riguarda i problemi che ha incontrato il suo regno e la sua gente (con annessa famiglia, specie le sorelle), di essere una sirena che ha una missione molto importante, uno scopo per il quale vivere e fare determinate azioni: ha conosciuto la perdita, la sofferenza, le difficoltà del trasformarsi, di proteggere qualcosa dai Tritoni, come per esempio la sua integrità e coerenza, un bisogno necessario per fare qualcosa.
Quando un personaggio possiede pregi e difetti riconducibili alla gente comune si dice che è umano, ma visto il contesto direi assolutamente che è un essere straordinario che va al di là di ogni situazione, ci prova, prova ad andare dritta al nocciolo della questione anche se sa che c'è la morte dietro l'angolo in ogni momento, è ben costruito anche quando si rivolge al signor Søren Andersen nelle frasi più narrative della lettera.
I riferimenti mitologici sono assolutamente presenti e sono tutti da cogliere con attenzione, così come la rivisitazione personale di tale creature in nome della trama; personalmente il mio parallelismo preferito è quello "mitologico greco" con sirena/creatura potenzialmente malvagia, assolutamente azzecato e dà una tridimensionalità più cupa alle sirene in questo contesto.
Il linguaggio è parecchio formale e ci sta visto che è una lettera indirizzata verso qualcuno che non si conosce, forbito a tratti ma generalmente i periodi risultano scorrevoli ed eterogenei nel dare spazio ad argomenti mitologici, storici, narrativi, dando una credibilità di storia piuttosto lampante e percettiva, per cui tutto risulta essere fluido ma di facile comprensione, con un italiano agile e soprattutto corretto e vasto.
Una storia drammatica e insidiosa che può trovare uno spiraglio di luce se il signor Andersen acconsentirà a fare come indicato alla fine della lettera, sebbene Raluka sussurri un addio molto angosciante e dovuto, visto che forse non si incontreranno mai e avranno modo di confrontarsi.
La frase "Voi creature del Regno Emerso siete soliti ragionare livellando le altre realtà secondo il vostro metro" nasconde una verità imprescindibilmente sincera, che denota quanto l'uomo sia una creature piena di pregiudizi e come giostri storie e semplici parole secondo il proprio tornaconto, creando cattivi per un folklore o per pure esigenze e addolcendo pillole molto amare riguardo tutto il resto.
Tra l'altro, è un po' il fulcro dell'idea e di tutto quello che è stata questa fic, per cui ha centrato il punto con molta determinazione e schiettezza, come solo una raccontastorie sa e dovrebbe sempre fare.
Uno scritto ricco di spunti, ben esposto, a tratti conversazione in grande parte una storia misteriosa e avvincente, che affonda le proprie radici in un sentimento di rivalsa sulla verità e sulla speranza che essa possa prosperare per sempre, a cominciare dalla sua avventura.
Tanto di cappello!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
19/01/18, ore 14:56

Ciao, arrivo anche qui.
Di questa storia ho apprezzato la ricerca di originalità. Confesso che ho controllato il nome di Lucy Kinkale su internet: mi sono spuntate delle foto di una certa Lucy - la cameriera della protagonista del titanic, anche - ma non so se il nome a cui hai accennato era davvero esistito o lo ha inventato. C'è da dire, però, che gli espedienti che hai utilizzato per far sentire più realistica e probabile la storia che la protagonista stava raccontando - gli accenni continui al diario, il corallo verde, la foto - mi hanno spinto a cercare io in prima persona quegli indizi e quelle prove. In questo sei stata molto brava.
La forma di lettera, tuttavia, non è la mia preferita, così come non lo è la prima persona. Credo che questo tipo di scrittura sia facile da in maniera più debole. Cerco di spiegarmi meglio! Ho letto molto altro di tuo e l'ho amato molto - sto pensando all'incisività di "Sì" o all'alone di inquietudine che sei stata abile a nascondere in "Mosquito" - nelle tue letture sai farmi calare nelle vicende, immedesimarmi nei personaggi. Qui, forse a causa più dei miei gusti che della tecnica in generale, non ho sentito la stessa espressività. Ho trovato lo stile di scrittura molto più semplice, in alcuni punti ripetitivo (e forse era anche voluto, ma in ogni caso te lo segno). Il lessico semplice non mi è del tutto dispiaciuto, immagino sia stata una scelta fatta tenendo presente chi fosse il personaggio che scriveva la lettera. La sirena fa riferimento al fatto che ella non è molto brava con la sua lingua e che alcune sue espressioni possono apparire desuete e antiche, però questo non l'ho ritrovato nel testo. In generale, la lettura è fluida e piacevole, ma le è mancato il pathos, secondo me.
Ripeto, tratta questo commento con i guanti perché sono io che ho idee un po' strambe riguardo alla prima persona (quando la uso - ed è caso più unico che raro - cerco sempre di imprimerle espressività, di improntarla molto per far trasparire la personalità del personaggio in questione, di renderla un po' più "sporca", meno obiettiva) e che in generale la trovo molto ostica, perché vuoi per un motivo o per un altro tende a lasciare dei "vuoti" a creare delle penalità nell'equilibrio del testo(e questo proprio perché è qualcosa che tende a girare intorno al personaggio/narratore). In questo caso ho trovato il suo uso molto improntato a dare una spiegazione ai fatti, a voler mostrare la revisione dei vari miti e storie, quindi concentrato sulla struttura della trama, ed è stato penalizzato il fattore emotivo, che ho percepito più blando. C'è molta voglia di sorprendere con la trama, molta narrativa e poca introspezione; sento in minor numero le emozioni e i desideri che immagino essere forti e disperati della sirena.
Detto ciò, la trama è stata una scoperta dietro l'altra, mi hai incuriosito dalla prima all'ultima parola, perché ciò che mi ha preso di più era sapere come avevi cambiato i particolari e come avevi collegato le storie. Quella del Titanic, tra l'altro, non me l'aspettavo.
Raluka è vecchia, e forse la calma che sento nel testo è dovuto al fatto che ormai è alla fine dei suoi giorni. Parla con quel tono pacato, comprensivo, di chi ha visto molto e non ha più voglia di vedere altro, anche perché sa che c'è solo distruzione nel futuro di quel mondo. Ha solo un desiderio: il diario. Rivuole indietro la sua storia: che sia sparsa per il mondo o unica copia tra le sue braccia, che è destinata a prendere fuoco e diventare cenere insieme a lei. Il diario è quasi un ritorno a casa, il riavere le chiavi del suo mondo. In questo c'è malinconia.
Come puoi vedere, il tuo personaggio è ben caratterizzato, mi manca solo il pathos che mi facesse ben entrare nelle sue emozioni, mi facesse indossare la sua pelle.
In generale la lettura è stata piacevole e interessante, e io sono sempre felice di leggere i tuoi racconti.
A presto!


P.S. Ho trovato solo un refuso: molte volte nel corse dei quattro secoli

Recensore Veterano
16/01/18, ore 00:13

Wao. Solo una parola: wao.
Non mi aspettavo di impattare così violentemente contro questa storia, è stata proprio bella, ma non di quella bellezza che ti passa accanto e poi ti dimentichi, ma di una bellezza che mi porterò dentro per diverso tempo.
Giusto qualche tempo fa, parlando con un amico, ci domandavamo se qualcuno avrebbe mai scritto una Fanfic sulla Sirenetta, ed eccola qua!
Non solo mi sono trovata davanti un qualcosa di avvicente stesura, innovativa, orrorifica, drammatica ma di estrema dolcezza; ho avuto il piacere di stupirmi e lasciarmi suggestionare dal mondo che hai descritto e dalle vicende da te narrate.
Complimenti!

Recensore Junior
06/01/18, ore 00:59

Ci ho messo un po' a decidere quale storia leggere e recensire,ma poi mi è saltata all'occhio questa storia e non sono riuscita a trattenermi.
L'ho divorata e mi è piaciuta tantissimo.
L'escamotage della lettera per narrare questa ipotetica vera storia della Sirenetta l'ho adorato, esattamente come ho adorato la storia. Non so come ti sia venuta l'idea della sirena che va sulla terra per vendicarsi e non per amore, della peste delle alghe e le problematiche varie scatenate dal troppo ferro nel mare, ma è geniale. Sono tutte idee geniali.
Davvero, questa storia mi ha stupita molto. L'ho apprezzata davvero tanto e fra l'altro scorre che è una meraviglia: non ho trovato errori, di grammatica o di battitura che siano. Ottima anche la scelta del corsivo, che a mio parere conferisce alla lettera - e di conseguenza a tutta la storia - una specie di alone di mistero e magia.
I miei complimenti.
Alla prossima!
-Crystal-

Recensore Master
22/12/17, ore 12:10

Eccomi qui, per caso o no, non lo so. Quello che si è che questa storia è una piccola perla, una rivisitazione della favola della Sirenetta in chiave molto più triste e malinconica.
Hai saputo creare un intreccio perfetto tra il mito che non conosciamo e questa originale versione.
Molto ben descritti gli eventi, come la geografia e la civiltà del mare... molti tristi le sorti di Ariel delle sue sorelle e del principe.
Molto travagliata l'esistenza di quest'ultima sirena che si commiata dal mondo chiedendo solo che venga resa nota la verità. La vera storia della "sirenetta".
L'ultimo suo addio fa male perché si percepisce che è davvero un addio, una separazione senza ritorno.
Questa storia mi ha commosso, rattristato, emozionato ed incantato, quindi grazie per averla scritta è ancora complimenti per lo stile e per l'idea che hai saputo mettere nero su bianco.
A presto
Ladyhawke83

Recensore Master
21/05/14, ore 22:38

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Mi sono imbattuta in questa storia per caso, ma già dai primi paragrafi ne sono stata felice (si capisce subito quando si sta leggendo una bella storia) e proseguendo sempre di più. Perché è davvero raro trovare un lavoro pregiato come questo, che unisce una prosa scorrevole e una trama accattivante. Si tratta di una rivisitazione della favola della Sirenetta, una rivisitazione ancora più triste, che, se possibile, fa ancora più male. C'è tanta sofferenza in queste righe, ma sono passati così tanti anni da quando sono accaduti gli eventi narrati che alla fine si avverte solo un senso di amarezza: le cose sono andate così, ora sapete la verità, per cortesia soddisfate questo mio ultimo desiderio. La protagonista emerge dalla storia con forza: è figlia, sorella, amante e per poco anche madre; e ci coinvolge nella storia della sua vita, ci commuove. Il suo dolore diventa il nostro.
Davvero toccante, inoltre la sorte della piccola Ariel. E decisamente interessante le geografia del mondo subacqueo e le sue tradizioni.
Insomma, questa storia merita di essere inserita tra le scelte, l'autrice ha scritto un piccolo capolavoro.

Recensore Master
26/03/14, ore 15:45

A mio parere una delle cose più difficili, quando si scrive una storia, è rendere verosimile il punto di vista del personaggio. Il lettore deve potersi immedesimare in lui; deve, per la durata della storia, abbracciare la sua logica, condividere i suoi ragionamenti (non importa se giusti o sbagliati). Sono d'accordo con Raluka, molto spesso l'uomo tende a livellare le altre realtà secondo il suo metro. E lo fanno anche gli autori mediocri.
Ecco, tu sei stata magistrale in questo. Non ti sei solo limitata a fornire una tua versione della vera storia della Sirenetta, l'hai anche resa credibile, mi hai fatto immedesimare in Raluka, hai creato un mondo sconosciuto. Per lo spazio di questa storia, di questa lettera, ho guardato anche io il Regno Emerso con tristezza, rammarico, rabbia, desiderio di vendetta e sì, anche disgusto. E' una capacità che in pochi hanno, secondo me. E tu ce l'hai eccome. Lo stile e il lessico utilizzati, come in tutti i tuoi racconti, sono perfetti, si piegano perfettamente al personaggio e alla sua storia.
Come al solito sono una capra con le recensioni. Spero che il messaggio sia chiaro: la storia mi è piaciuta tantissimo e amo il tuo modo di narrare.

Recensore Master
24/03/14, ore 22:24

*decede*

Un monito tristissimo e tragico, una bellissima rielaborazione del mito della Sirenetta, una prosa evocativa che riesce a unire ogni filo della leggenda (gli umani, i tritoni, le sirene di mare e quelle d'aria) nell'unica tela che è questa storia.
Un addio che è davvero un addio, malinconico eppure senza rimpianti, un commiato ineluttabile.
Mi hai emozionato e, soprattutto, mi hai commosso: per questo ti sarò sempre debitrice.
Splendido lavoro! ♥♥♥♥♥

*porge Nutella gigante*