Recensioni per
Benvenuto all'Inferno
di ManuFury

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/11/15, ore 13:24

3°posto

ManuFury-Benvenuto all’inferno 36



Stile: 10/10

La prima cosa che ho notato leggendo la tua storia è che hai usato un registro lessicale non molto alto, non hai usato termini troppo aulici o elevati rimanendo sempre fedele al contesto .

Il fatto di usare il presente rende il tutto più vero, come se noi fossimo lì e lui dovesse spiegarci ciò che gli sta accadendo. A volte è come se non stesse parlando del suo corpo, ma di quello di qualcun’altro.

Ho notato che spesso (essendo una storia molto corta anche due volte è “spesso”) usi ripetere una frase o dei concetti, ma questo non danneggia lo scorrimento della lettura, anzi, sono come dei richiami messi in posizioni lontane ( es:… la schiena di brividi; la schiena s’irrigidisce percorsa da un brivido).

Unico appunto l’uso di “quelle stanze” senza sottolineare in qualche modo, come un corsivo “quelle”: noi non sappiamo cosa intenda dire Seneca e con una veste grafica diversa forse potevamo iettare più in sintonia con lui. Certamente questo non influisce con il punteggio è un appunto.



Originalità: 4/5

Sono stata combattuta, fino ad ora in pratica, sul giudizio datoti: avevo paura di averti dato un giudizio troppo basso.

Sinceramente non me l’aspettavo, o meglio, mi potevo aspettare tutto da Snow ma non certo che si “innamorasse” di colui che ne causerà indirettamente la rovina.

Molto probabilmente è una strana e contorta punizione che avrà per il Presidente anche dei risvolti producenti.

Quello che non mi permesso di darti il voto pieno è che da Snow questo ci si aspetta, che umilii, rapisca… hai usato con originalità un comportamento che tutti si aspettavano da lui.




Personaggi: 9/10

Devo fare una distinzione tra i personaggi e la loro interazione.

Dal punto di vista dei personaggi posso parlare solo di Seneca in quanto Snow è poco presente e mi sembra che manchi un po’ la sua presenza. Mi ha spiazzata il modo semplice con cui ha dileguato la domanda di Seneca, come se fosse inutile; mi viene quasi da ammirare la sua sfacciataggine.

Seneca invece mi è molto piaciuto, quando descrive dettaglio per dettaglio ciò che gli è successo, rivedo in lui lo stratega che era, non perde di vista nulla ma è sempre razionale, almeno tenta di esserlo perché, e qui ti devo fare i complimenti, gli hai dato quel tocco di umanità che lo rende più realistico.

Tu non parli di una relazione ma dell’inizio di essa, quindi non so come evolverà, ma conoscendo Snow non sarà una cosa semplice.



Trama: 8/10

È una storia molto corta quindi valutare se esista o no una trama e il suo sviluppo è sempre difficile, tranne in questo caso: svolgi tutto in poche righe eppure trovo che non manchi nulla, o quasi.

C’è un inizio con mistero, Seneca non sa dove si trovi, e neanche noi; il momento del ricordo è stato molto geniale, non hai dovuto inserire troppi dialoghi o personaggi, ma hai spiegato la situazione in modo pieno.

Però mi manca un finale. So che era nelle tue intenzioni lasciare al lettore l’onere dei immaginare un seguito, ma personalmente, trovo che almeno degli accenni di ciò che accadrà potrebbero essere utili.



Giudizio personale: 5/5

Appena letta la storia mi è preso un colpo, come mai Seneca muore in quel modo? La mia memoria fa cilecca così tanto? No… non avevo letto gli avvertimenti, li ho “scoperti” alla terza lettura!

Io adoro Snow, non perché ami i sadici o i cattivi, ma per la sua sicurezza, non gli interessa del prossimo basta che lui stia bene e il resto non conta. Questo suo carattere l’ho ritrovato perfettamente nella storia, anzi conosciamo un lato passionale di lui che nei libri e nei film è andato perduto. Lo rendi più umano (per quanto sia possibile)

Recensore Veterano
13/08/15, ore 11:42

Quindicesima classificata al contest Who we are

Grammatica e sintassi: 19/20 
Stile e lessico: 13,6/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,8/10 
IC: 4,2/5 
Introspezione: 8,7/10 
Eventuale bonus: - 
Totale: 55,3/60 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono eccellenti: sono molto precise, senza alcun errore. Presti grande attenzione a ogni aspetto, dall’ortografia alla costruzione delle frasi. 
Per quanto riguarda la punteggiatura, ci sono alcuni passaggi che non mi convincono fino in fondo. Te li segnalo, per potermi spiegare meglio: 
- è il sapore che sento sulle labbra, è dolce, benché abbia un retrogusto amaro. Questa frase è un po’ troppo lungha, e le due frasi che dipendono dalla principale la “sovraccaricano” un po’ troppo. Personalmente la spezzerei, in modo da togliere qualcuna di quelle virgole. Ad esempio, qualcosa come (ma è una proposta del tutto soggettiva) “è il sapore che sento sulle labbra. È dolce, benché abbia un retrogusto amaro” 
- Decido di aprire gli occhi, lo faccio lentamente perché sento le palpebre pesanti come saracinesche. Le due parti che compongono questo periodo, invece, pur avendo in comune la stessa azione risultano un po’ pesanti collegate così. Personalmente le spezzerei, sostituendo la virgola con un punto. 
- Abbasso lentamente lo sguardo e vedo una sottile catenella d’oro stringersi alla mia caviglia e fissarsi a terra. Qui, invece, non si tratta di una questione di punteggiatura ma di significato vero e proprio della frase. I verbi, messi all’infinito, danno l’idea della catena che si stringe e si fissa in quel momento, ma logicamente questo è improbabile e la frase risulta per questo un po’ confuse. Io cambierei il tempo verbale, in qualcosa come “ vedo una sottile catenella d’oro stretta alla mia caviglia e fissata a terra”. In questo modo, la frase è un po’ più chiara. 
In generale, la punteggiatura crea frasi un po’ troppo lunghe, dovute alla presenza di diverse virgole in successione, e questo “incrina” un po’ il ritmo della storia, rendendolo poco definito. Non c’è comunque mai una vera e propria violazione di regole legate alla punteggiatura, solo una questione di ritmo. 
Stile e lessico: 
Lo stile è indubbiamente molto chiaro: le frasi sono di immediate comprensione (eccetto quella frasetta che ho segnalato qui sopra). Per le molte virgole cui accennavo prima la storia non è proprio scorrevole dall’inizio alla fine, ma non è comunque mai pesante al punto da compromettere la lettura. Risulta un pochino “acerbo”, nel senso che utilizza una struttura e espressioni abbastanza comuni, abbastanza collaudate, ma comunque non è noioso e la storia rimane intrigante. Anche le scelte lessicali sono sempre abbastanza “tranquille”, mai troppo audaci, ma sono anche ben equilibrate e adatte al tipo di narrazione. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Trovo estremamente interessante e originale il presupposto su cui si basa la storia. L’idea di base è innovativa, forse la più innovativa fra tutte. Non solo è originale: è ben costruita. 
Ben costruita al punto che, se i libri avessero contemplato una gamma più realistica di possibilità (la Collins ignora completamente le tematiche slash, sigh), sarebbe tranquillamente potuta essere una svolta plausibile del canon. 
Ma la Collins sorvola completamente su certi argomenti (anche su tematiche a sfondo sessuale, a parte per la storia di Finnick) e quindi la tua storia “riempie” un buco. Dove la Collins non si avventura se non accennando pochissimo qualcosa sul destino dei vincitori attraenti, tu ti inserisci con una storia dalle tinte grottesche che “completa” il quadro di un mondo “depravato” e decadente della Collins. 
Riesci a costruire uno scenario inquietante e profondamente distorto con una grande delicatezza: le tematiche di abuso, il concetto di non-con, e le altre tematiche “difficili” che compaiono nella storia sono accennate, perfettamente comprensibili tramite una serie di suggerimenti e implicazioni che non sono mai pesanti, mai eccessive. Si comprende perfettamente cosa succederà, si capiscono in modo completo le intenzioni di Snow, e forse questa comprensione tramite elementi che si sovrappongono e si incastrano rende l’idea ancora più efficace e inquietante di quanto lo sarebbe stata se la logica continuazione della storia fosse stata resa esplicita. Così, inoltre, metti perfettamente in luce la perversione delle intenzioni di Snow; perversione perché Seneca Crane non è certo d’accordo, perché è un prigioniero, perché Snow approfitta della propria posizione e del proprio potere, perché Seneca sa e capisce e non può ribellarsi. Non può fuggire. 
È un oggetto ancor più che un prigioniero, e lo sa. 
Inoltre, mi piace moltissimo la comprensione che colpisce Seneca quando somma le occhiate, le parole di Snow e arriva alla tremenda conclusione, perché il lettore lo segue nel ragionamento e si dispera insieme a lui, si immedesima in quella terribile comprensione e condivide tutte le implicazioni, tutte le conseguenze, tutta la disperazione di un futuro che si trasforma nell’inferno 
La scelta del momento narrato, in particolare, è estremamente riuscita: prendi il momento di massima tensione, il momento in cui Seneca capisce che tutto è cambiato. Il momento della svolta. 
IC: 
Di Seneca Crane sappiamo pochissimo. Sappiamo quale fosse il suo ruolo, sappiamo che ha permesso a Katniss e Peeta di vivere e che per questo è stato giustiziato. Ma non sappiamo altro. Lo vediamo muoversi e agire pochissimo. Di lui vediamo solo i contorni, solo la sagoma. 
Mi piace moltissimo il fatto che tu abbia riempito questi contorni. 
Sei andata oltre ciò che sappiamo, costruendo un uomo. Hai ricostruito il personaggio basandoti sulle pochissime informazioni che avevamo, e l’hai fatto in modo accurato e intelligente. Forse non emerge fino in fondo una vera e propria personalità dalla storia, il punto di vista rimane un pochino generico senza tratti distintivi estremamente definiti, ma è anche vero che hai fatto un grande lavoro gestendo il punto di vista in prima persona in una situazione così difficile e anche solo per questo meriti un sacco di complimenti. Più che IC, si tratta di vera e propria capacità di ricostruire un personaggio “vuoto” (non perché la Collins non sia capace di caratterizzare i personaggi, ma perché con Seneca ha fatto una scelta precisa), di riempirlo. 
Hai preso ciò che c’era (pochissimo) e l’hai completato, in modo che secondo me risulta molto riuscito. 
Introspezione: 
Il lavoro di introspezione, soprattutto dal momento in cui Seneca comprende dove si trovi in poi, è accurato e coinvolgente. Le primissime righe forse sono un pochino dispersive, un pochino un “riempitivo” perché non possiedono una carica emotiva paragonabile al resto della storia, ma ciò non danneggia eccessivamente la lettura. 
A tratti si perde un pochino la “forza” dell’introspezione, ma riesci sempre a recuperarla e rialzare il tono in pochissime parole. E considerando la difficoltà del momento narrato, qualche piccola “scivolata” è assolutamente comprensibile: è del tutto naturale che per “costruire” il momento ogni tanto ci si ritrovi a trascurare qualche dettaglio nella serie di riflessioni, o ad abbassare involontariamente un pochino il tono. Ma, nelle ultimissime righe, sia il tono sia la vivacità della storia hanno una ripresa eccellente. Il finale è incisivo e completo nell’introspezione, abbastanza da portare il lettore a immedesimarsi e a rabbrividire. 
Il modo in cui Seneca percepisce le intenzioni di Snow, il modo in cui legge i suoi gesti e le sue parole è davvero efficace. Forse una o due righe in più da parte di Seneca su ciò che le parole finali di Snow (non l’ultimissima battuta, il mini-discorso precedente) comportano avrebbe arricchito ancora meglio l’introspezione, ma già così l’effetto che le azioni e le parole di Snow hanno su Crane è percepito con chiarezza. 
Mi piace molto, inoltre, il modo in cui si susseguono i pensieri: non sono mai caotici, mai difficili da seguire. Forse all’inizio avresti potuto sbilanciarti un po’ verso la confusione dato che racconti del risveglio, durante il quale i pensieri difficilmente sono così coerenti, ma per il resto della storia il tono “ordinato” e coerente è assolutamente appropriato. Questo, inoltre, fa sì che tutti gli “indizi” che ricostruiscono il quadro della situazione siano immediatamente visibili, e così il lettore non fa alcuna fatica a metterli insieme per comprendere cosa stia accadendo. 

Recensore Master
01/03/15, ore 15:35

Fuori classifica per un pelo al contest “Hit me with your fastest shot”: Benvenuto all’Inferno, ManuFury
 
Grammatica e stile:
“...come una vecchia marionetta a cui si sono staccati i fili.”
Suonerebbe meglio “sono stati staccati”.
“...simili a quelle che sentii anni addietro...”
La storia è scritta al presente e questo avverbio mi sembra quasi appesantire la narrazione. “Fa” sarebbe più leggero, a mio avviso.
“...per questo le mie sopraciglia si alzano...”
C’è un errore di battitura: “sopracciglia”.
... o forse, non voglio capire.”
Inserirei una virgola anche prima di “forse”, in modo che sia racchiuso in un inciso.
È un attimo prima che i miei occhi si spalanchino al ricordo: le mie conversazioni private con Snow, le sue malcelate occhiatine indagatrici che mi scuotevano la schiena di brividi; i due Tributi del Distretto 12, qualche giorno dopo, il mio ordine di lasciarli vivere. E ancora i Pacificatori che venivano a prendermi, mi portavano in una stanza come questa, di fronte a me una ciotola con delle bacche nere come la morte.”
Essendo la storia in prima persona, questi verbi starebbero bene anche al presente (quindi, in realtà, non sono sbagliati come li hai scritti). In questo modo, sarebbe come se Seneca si vedesse passare davanti agli occhi tutto ciò che è successo, in modo molto più d’impatto. Non so se mi sono spiegata, ma se rileggessi il paragrafo al presente probabilmente capiresti cosa intendo.
A sentire quella voce la schiena s’irrigidisce...”
Quest’espressione, così scritta, non è il massimo. “Sentendo” si addice di più al contesto, secondo me.
“Mi sfiora una guancia con un guanto.”
Non so quanto due articoli uguali possano essere una ripetizione, ma “la guancia” suona meglio nella frase, che così è indubbiamente pesante.
Oltre a ciò, mi sento di dirti che non avrei usato la prima persona. È la narrazione “meno elegante”, se così si può dire, e quella che più richiede abilità con la caratterizzazione del personaggio. Non hai fatto nessun tipo di pasticcio con la personalità di Seneca, e questo te lo dirò anche dopo, ma se il personaggio fosse stato più canon (in questo caso, intendo se fosse stata più chiara la sua personalità nell’opera originale) avresti corso un certo rischio. Tornando all’eleganza, è ciò che mi aspetterei da Seneca e dai capitolini in generale. Ma, a parte questo, sei stata abbastanza pulita e avrei da obiettarti solo un paio di virgole, che sono davvero soltanto soggettive.
Dovevi scrivere in modo evocativo, far immedesimare nel personaggio nel modo più diretto possibile, e l’hai fatto. Per cui, stilisticamente penso che l’obiettivo della storia sia stato raggiunto e non ho altro da aggiungere.
 
Caratterizzazione dei personaggi:
Questa flashfic è ottima per spiegare quella specie di incongruenza che si nota nei film. Alla fine del primo ci viene mostrato che Seneca è costretto a uccidersi con le bacche, mentre nel secondo, magicamente, è stato impiccato. Dai libri sappiamo che è effettivamente stato impiccato, ma ciò che hai scritto potrebbe inserirsi perfettamente in questa incongruenza e “aggiustarla”, in un certo senso. Mi è piaciuta moltissimo come idea, anche perché si ricollega a molti lati della perversione di Snow (l’accenno a Finnick è meraviglioso, davvero, e mi si stringe il cuore al pensiero che sia successo anche a lui).
Seneca è il classico capitolino che ogni tanto, e per pochi secondi, scopre di avere una coscienza, e mi piace il fatto che tu l’abbia caratterizzato in questo modo, perché senza dubbio molte delle sue azioni sono state dettate dalla paura del presidente Snow. E nemmeno lo biasimo per questo, a dire il vero. Quindi, questa sua incertezza che permea dalle tue parole è davvero adatta, perché gli si cuce addosso in modo impeccabile.
Anche Snow è caratterizzato perfettamente, perché è... insomma, perverso. Ci sono mille cose che potrebbe voler fare con Seneca prima di farlo impiccare, o di far credere al mondo che è stato impiccato, per cui questa che hai descritto, e il suo “mi piaci, Seneca”, oltre a dare i brividi è anche la cosa che più ci si aspetterebbe da un essere disgustoso come lui.
Forse, se proprio devo trovare un difetto, avrei fatto cenno all’odore di sangue e rose, che praticamente Katniss menziona ogni volta in cui parla del Presidente. Quindi dev’essere molto forte, un odore a cui non ci si abitua, e Seneca dovrebbe notarlo.
A parte questa, che è chiaramente una piccolezza, è tutto decisamente approvato.
 
Gradimento personale:
Ho i brividi. Mi immagino Snow molto diverso da Donald Sutherland – che è un signor attore ma, per quanto bravo, non riesce a farmi disgusto come lo Snow dei libri – per cui questa tua storia non ha fatto altro che accrescere la mia pelle d’oca al pensiero del rapporto con Seneca Crane. Sono rimasta molto impressionata perché non credevo che potessi presentarmi una storia del genere, e quasi mi dispiace che tu sia arrivata fuori dalla classifica perché ti saresti piazzata davvero bene. È tutto molto evocativo, tutto inquietante e adatto alla persona malvagia con cui Panem ha avuto a che fare per tutto questo tempo.
Mi dispiace solo un po’ per quella prima persona... non mi ha convinta proprio. Questo è il classico esempio in cui la seconda persona sarebbe ancor più d’effetto, perché niente rende la paura più consistente di un’accusa da parte del narratore.
Però è cosa piccola, davvero, perché è una flashfic davvero molto... mi perdoni se ti dico di non poterla considerare “piacevole”? Ho ancora i brividi.

Recensore Veterano
12/02/15, ore 17:25

Ciao Manu! Ho visto che volevi far partecipare questa storia a un contest di Giuns ma sei rimasta fuori per i pochi posti. Visto che il titolo mi ha colpita molto (moltissimo), ho deciso di fare un salto qui e leggerla. Dunque, io ho letto i libri di Hunger Games, ma la saga non mi è piaciuta granché. Per certi versi, trovo che sia sopravvalutata, ma questa non è la sede per elencare per filo e per segno tutti i motivi per cui non mi piace. Se c'è una cosa che apprezzo ancora meno della saga sono un determinato tipo di fanfiction su Hunger Games, che spesso sembrano più o meno tutte uguali, prevedibili e poco originali (in termini di personaggi, pairing e dinamiche). Questa lunghissima premessa negativa serve per dirti che invece della tua storia ho apprezzato tutto: i protagonisti (ho letto davvero pochissime fanfic su Seneca e sul Presidente Snow, che qui mi sembrano anche ben caratterizzati e adatti alla situazione che hai scelto di raccontare), l'escamotage delle bacche che in realtà è un modo di appropriarsi del povero stratega, i toni cupi e l'angst <3 insomma, ADORO con le maiuscole.

Recensore Junior
06/05/14, ore 23:22

Wow xD
Molto intrigante questa storia, complimenti!
L'ho letta in un soffio e il fatto che Snow lo immagini pervertito mi fa sorridere. Più che pervertito io lo vedo come pedofilo :P
Ti è riuscita molto bene questa flashfic, senza dubbio.
E' scritta bene, con un bello stile, nessun errore e moooolta fantasia.
Povero Seneca, chissà che fine farà! :P
Beh complimenti e alla prossima!

-Kia

Recensore Master
17/04/14, ore 22:47

Non conosco Hunger Games. Probabilmente sono ooc, ma ho adorato come hai reso il prigioniero e il vecchio pervertito. Solo la frase iniziale sulla testa a palloncino mi pare stonare in questo lavoro praticamente perfetto. Prompt rispettato.
Correzioni:
dovrei essere morto. Ma (morto, ma)
a casa mia. Ma (mia, ma) non succede
(Recensione modificata il 06/05/2014 - 02:49 pm)

Recensore Junior
15/04/14, ore 00:02

RECENSIONE PREMIO PER "The Civil War Games"

Premettendo che Seneca è un personaggio che intriga molto anche me (prima o poi riuscirò a scrivere una cosina su lui), trovo molto interessante questa flash. Hai rivisitato la sua morte con una tortura più lenta, più in stile Snow: prima ti distruggo psicologicamente e poi ti uccido!
Veramente niente male! L'accenno a Finnick fa intuire subito la piega della situazione e per quanto non sia una fan dell slash non posso fare a meno di apprezzare il mix. Poi Snow è un bastardo punto e basta, quindi me ce lo vedo in una situazione del genere!
Poi il tuo stile è favoloso, quindi non puoi che farti apprezzare! Veramente bella, complimenti!
Sono curiosissima di sbirciare la tua pagina autore, eheheh :)
Ciara

Recensore Junior
06/04/14, ore 19:31

Ohhh *-*

No, okay, aspetta, provo a scrivere qualcosa di sensato e articolato:
… Ohhhh *-*
Niente, le mie facoltà intellettive si sono appena azzerate~
No, ma vogliamo parlare dell’adorabile sadismo di quel vecchio bastardo? *^*
Questa è probabilmente la cosa più bella che io abbia mai letto su questo fandom: amo profondamente l’idea di questa “fine” alternativa di Seneca, insomma, è canon! Perché limitarsi ad ammazzare qualcuno quando lo si può usare ed umiliare?~
Mi chiedo che fine farà il povero Seneca quando Snow si sarà stufato di lui…
Ghghgh, quando mi piacerebbe leggere un seguito *^* Per il momento, tanto amore per te e per questa storia <3

Recensore Junior
04/04/14, ore 14:37

- Grammatica: 3/3
Non ci sono errori, la storia è molto scorrevole , lo stile è ottimo!
- Originalità: 5/5
Più originale di questo non si può!
Chi lo avrebbe mai detto, Seneca che diventa l’amante di Snow!
Da quello che hai scritto mi fa pensare che forse Seneca preferirebbe la fine che gli è riservata nel libro.
- Apprezzamento personale 5/5
Mi è piaciuta tantissimo! È stata sorprendente, curata nei minimi dettagli e mi è piaciuto anche l’accenno alla vita che Finnick era costretto a fare.
Complimenti!
-punti sottratti:0
La storia è di 508 parole!
Totale punti: 13/13

Recensore Master
31/03/14, ore 14:18

Buonsalve!
Era da un bel po' che non recensivo qualcosa, però devo dire che la tua storia mi ha attirata già dal titolo - lo trovo molto significativo e d'impatto! 
Non è la prima volta che recensisco qualcosa di tuo su Seneca, vero? By the way, mi piace molto come lo rappresenti e lo fai tuo *__*
Personalmente condivido la tua opnione su Snow: è sicuramente un pervertito e per me anche uno dei primi che si approfittava dei Vincitori particolarmente avvenenti - Finnick Odair in primis -  ma l'ho sempre trovata anche malvagiamente affascinante come personaggio, sia per il suo modo di porsi sia perché è rimasto fedele alla sua politica fino alla fine. Tutto queso per dirti che mi piacciono molto le storie incentrate su Snow, ecco... Poi ce ne sono talmente poche che leggerne di così interessanti e ben scritte è un piacere *^*
Infatti anche se non amo molto i "What if..." devo ammettere che è stato bello leggere una versione alternativa, chiamiamola così, della punizione di Seneca. Anche se penso che lui avrebbe preferito la morte xD
Mi è piaciuta tantissimo la battuta finale, ma quello era scontato, e soprattutto come hai rappresentato bene i pensieri del nostro Stratega preferito (?), la sua paura nel ritrovarsi in quella stanza che alla fine si rivela una prigione e anche il disgusto nel ritrovarsi davanti la faccia rugosa di Snow. Brr, mi verrebbe da vomitare al posto suo ^^
Niente, volevo solo farti sapere che mi è piaciuta molto! Complimenti!
Alla prossima, un bacio

Recensore Junior
31/03/14, ore 00:28

Heheheheh ... quando si parla di slash e vecchi pervertiti non puoi non avvisarmi ... e infatti ... eccomi qui a recensire! >:P
Mi piace molto che dici: "Spero che non sia troppo orribile come sembra" ... io lo spero, anzi ... spero sia pure peggio! u.u ... (capitoletto a parte dettagliato ... ? *u*)
No va bene, sto buona ... ! u.u *mette a cuccia gli ormoni da fujoshi*
Ehh, però mi hai messo una catenella d'oro stretta alla caviglia ... questo è MOOOLTO allettante ... davvero ... classico ... ma super allettante ... ! *q*
Ci piace! u.u
*LunA*