Recensioni per
Sixteen
di Nahash

Questa storia ha ottenuto 171 recensioni.
Positive : 162
Neutre o critiche: 9 (guarda)


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Nuovo recensore
18/09/16, ore 21:53
Cap. 15:

Ciao,
è la primissima volta che recensisco una tua storia è ho un po' di ansia da prestazione ma cercherò di fare del mio meglio.
In generale la storia mi piace, mi ha presa dal primo capitolo e aspetto sempre con impazienza gli aggiornamenti, soprattutto ora che la trama si è infittita e inizia la fase di "investigazione" che probabilmente porterà a degli interessanti risvolti nella trama e ad un'evoluzione dei personaggi, già comunque interessanti e ben caratterizzati!
Questo capitolo mi è piaciuto molto, mi piace vedere come Saul si senta messo in difficoltà e che stia cercando un modo per sfuggire a questa situazione che gli sta sempre più stretta ma soprattutto mi è piaciuto questo approfondimento sul rapporto tra Aris e Sven. Sven si sta evolvendo in una maniera spettacolare, dall'inizio che sembrava uno che se ne frega di tutto e di tutti ora sta dimostrando quanto tiene alle persona a lui vicine e lo apprezzo davvero tantissimo! Aris è un patato carinissimo, si preoccupa sempre un sacco per Sven e spero che dopo quel che ha letto il loro rapporto faccia un ulteriore passetto in avanti, anche se il loro rapporto è molto bello già così!
Non so quando recensirò di nuovo qui ma sicuramente continuerò a leggere ad ogni aggiornamento~
Buona serata <3

Recensore Master
12/09/16, ore 18:52
Cap. 14:

Ciao!
Direi che questo capitolo mi è piaciuto molto. Hai saputo gestire la situazione in modo davvero elegante, se così si può definire, passando da una scena all’altra senza lasciare troppi vuoti temporali. Nel caso specifico, poi, devo darti merito per l’atteggiamento di Busan, perché è vero che ognuno reagisce a modo proprio dinanzi a una situazione particolare – che sia essa di tensione o lutto. Credo che quest’uomo nasconda un profondo dolore e che sia solo una mera facciata quella che mostra – cinismo e distacco, armi che servono per non ferirsi più di quanto non lo si è già.
Nel caso di Björn, invece, potrei dire che dimostra tutta la sua impulsività anche solo correndo a casa di Saul e presentandosi senza preavviso. Il fatto che abbia incontrato Ludmilla, che per poco non sia arrivato alla risposta del caso, che si sia fatto intortare da Saul e condurre allo studio è indice del suo voler continuare ad avere i paraocchi. Ma è comprensibile, perché credo che si sia davvero innamorato – e come abbia fatto in così poco tempo lo sa solo lui… Ma non lo giudico, anzi: mi fa tenerezza.
E Sven. Oh, Sven mi ha fatto battere il cuore. Lui e la sua dolcezza infinta, lui e il suo affetto per Saul, lui e il suo voler nascondere il possibile. Soffre, punisce se stesso, ingoia amari bocconi e tutto per Saul. Io davvero non ho parole, ecco perché mi piace questo personaggio ed ecco perché continuo a dire che secondo me sta davvero bene con Aris.
Complimenti, un capitolo davvero bello ♥
Alla prossima,
xoxo

Nuovo recensore
02/09/16, ore 21:41
Cap. 13:

Bellissima, amo le storie così, mi sono appassionata subito e l'ho ritenuto uno scritto fatto davvero bene! Complimenti, ottima scrittura, ottima storia, ottimo davvero tutto! 👏🏻

Recensore Master
25/08/16, ore 14:37
Cap. 13:

Ciao!
Inizio subito con il dirti che questo capitolo si fa interessante dalla prima riga, perché vedere Saul alle prese con le indagini della polizia è oltremodo strano. Dai dialoghi taglienti alla tensione palpabile, dalla mania per l’ordine e il palese disordine cui viene catapultato. Tutto, in sostanza, è un buon fulcro per il personaggio e ciò che ha in mente di fare. Tra l’altro ha fatto il possibile per porre l’accento laddove necessario e sottolineare come le indagini fossero ancora a Carissimo amico ti scrivo. Mi piace l’atmosfera che hai saputo creare, non è divertente, ma pertinente. Ammetto, però, che vedere come Saul avesse modo di zittire Busan. Insomma, hai dosato bene il colloquio in una sorta di botta e risposta degna di nota. E per questo non poso non farti i miei complimenti!
Björn lo vedo un po’ sulle nuvole, credo che debba ancora comprendere cosa significhi avere Saul nello staff investigativo. Ma d’altronde non mi stupisce – su di lui non dubita, vi è troppo legato!
La seconda parte mi ha fatto navigare nei feels angst, lo ammetto. Io shippo Aris e Sven, perciò vederli così ai ferri crti mi ha stretto un po’ il cuore. Certo è che la lingua tagliente di Sven dovrebbe moderarsi, perché molte sue frasi hanno fatto scattare la molla-Aris a piena potenza. Mi compiaccio della loro complicità, tuttavia: anche nel silenzio esistono le parole. E del buon cuore di Sven, ovviamente, perché so a chi si riferisce e so che desidera aiutare suo nipote anche a costo di farsi dare della marchetta da Aris. Insomma, bella anche questa parte, seppur ho preferito la prima dal punto di vista narrativo.
Mi hanno preso entrambe. Bel capitolo!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
15/08/16, ore 22:22
Cap. 12:

Ciao!
Devo dire che questa volta mi sono ritrovata ad adorare in particolar modo la prima parte del capitolo, perché è stata molto più scorrevole e fluida della seconda. Tuttavia è proprio nella seconda che, come al solito, sono riuscita a sorridere grazie a Sven.
Ormai si sa, adoro Aris e il suo modo di fare, nonché le interazioni che ha con Sven. Non so, è come se riuscissi a vederli, come se fossi presente. Rendono tutto molto più realistico e vicino al lettore – più fruibile del classico noir o thriller, insomma.
Ed è proprio questa peculiarità che rende Sixteen una storia davvero particolare e sopra le righe – diversa dalle altre, particolare.
Ammetto che non mi sarei mai aspettata tanta brutalità. Quando ho letto occhi cuciti mi sono quasi venuti i brividi. Devo farti i complimenti per la scelta, sì. Non hai reso il modus operandi di Saul semplicemente unito al far morire di fame le sue vittime, ma lo hai anche associato a un importante dettaglio che immagino sarà rilevante per il caso in sé. E le domande che dovrebbe farsi Björn sono: Perché hanno gli occhi cuciti? Come mai non tutte le vittime li hanno? Cosa spinge un killer metodico a uscire fuori dai propri schemi, almeno apparentemente, solo per alcuni casi? Insomma, spero proprio che non sia uno sprovveduto! Ho fiducia in lui (?) malgrado auspichi che Saul e Sven la scampino – in particolar modo di quest’ultimo, perché essere accusato di ostacolare le indagini deve essere una vera rogna!
P.s.
Posso ridere per Lady Oscar? *rool* Conoscendo Silas mi viene da ridere, sì!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
08/08/16, ore 15:28
Cap. 11:

Ciao!
Non so se tu l’abbia fatto intenzionalmente o meno, se mi abbia pensata oppure no, ma ho notato una tensione ultra-positiva per la mia ship interiore ♥ pertanto grazie, grazie davvero! Aver citato ancora Sven e Aris in un contesto quasi casalingo mi ha emozionata e raddolcita. Detto questo, ovviamente, continuo a sottolineare l’ironia di Sven. E sì, lui è la nota comica ed estremamente buona di tutta la storia – nulla da togliere a Saul, ovviamente, ma sto adorando letteralmente la mentalità protettiva, ironica e giovanile di Sven!
La parte sui nomi mi ha fatto battere i cuore, ebbene sì, quindi complimenti anche per la scelta azzeccata che ha a che vedere con i tuoi personaggi e la loro psicologia.
Ammatto che l’illuminazione di Björn mi ha fatto un po’ tremare. Temo che lui sospetti davvero di Sven o che lo far presto. Spero che non sarà così – e se fosse diversamente non so proprio come potrei reagire, come potrebbe reagire Saul, come potrebbe esplodere il mondo (?)
Il finale del capitolo mi ha lasciata un po’ in sospeso. Non so proprio cosa aspettarmi, ma sono certa del fatto che un’interazione dall’interno possa essere tanto pericolosa quanto utile – e mi riporta a Hannibal, me lo fa collegare inconsciamente!
Insomma, complimenti per le belle idee intrecciate e spesso contrastanti. Sono curiosa di leggere il seguito.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
02/08/16, ore 19:53
Cap. 10:

Ciao ♥
Questo capitolo l’ho letto molto velocemente, anche se ha avuto alcuni intoppi. Non voglio sindacare sulla sintassi, perché in alcuni punti mi ha frenata, ma vorrei dirti che, tutto sommat, mi è piaciuto.
Mi è piaciuto soprattutto perché inizia in modo buffo, sulla scia di ciò che ho già detto in merito a Sven, e perché lo scambio di battute pre-cena e post-cena non mi ha delusa. Tutto molto comico – o, come hai voluto precisare tu, tragicomico.
Non ho molto da dire in merito, solo che mi sono nate tantissime idee contrastani e una voglia matta di snaturare Aris per una fan fiction a sé. Sì, lo shippo pesantemente con Sven e non posso farci niente! Poco m’importa se sia etero o meno, lol. Lo shippo e basta. Tra ‘atro shippo anche Sven e Saul: si completano, farebbero di tutto l’uno per l’altro. In questo capitolo hai fatto ben vedere come Sven sia disposto a prendersi colpe inimmaginabili pur di non far star male o far soffrire Saul, quindi dieci più per un po’ di incest implicito che non guasta mai.
Complimenti per il final del capitolo. Mi è piaciuto il contrasto tra inizio e fine. Se non altro hai assecondato inconsciamente il mio “il triangolo no, non lo avevo onsiderato”.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Veterano
31/07/16, ore 18:09
Cap. 10:

Il capitolo è un vero e proprio approfondimento sul personaggio di Sven, del quale si cominciano finalmente a intuire molte cose: il passato terribile in manicomio, il legame che ha col fratello - e al contempo l'ansia che il rapporto con lui gli procura, tanto che necessita dell' 'àncora emotiva' fornita da Aris per incontrarlo - e soprattutto vengono messi alla luce i suoi disturbi psicologici, molto piu vicini a quelli di Saul di quanto venisse da pensare a un primo acchito (data anche la loro grande differenza caratteriale).
È evidente che Sven soffre di diassociazione, ma l'entità del suo disturbo (e le conseguenze che ciò ha su di lui)sono ancora tutte da verificare.
Certo è che la sua crisi, nell'ultima parte del capitolo, è stata descritta davvero bene, e l'ho trovata angosciante e destabilizzante.
Non avendo mai vissuto nulla del genere in prima persona, mi è venuto spontaneo empatizzare con Aris - e con le sensazioni che deve avere provato nel vedere Sven in quello stato. Inoltre, se non gli avesse impedito di stordirsi con il cocktail pazzesco di antipsicotici e cocaina, non so cosa sarebbe successo.
Anche Aris si sta delineando come un personaggio ricco di sfumature: pragmatico, con la testa sulle spalle, ma anche capace di intuito ed emptia. Il suo rapporto con Sven sta prendendo connotati molto profondi e Sven sembra davvero fidarsi di lui, nonostante una certa reticenza di Aris - che però non si tira indietro nel momento del bisogno.
Ho poi molto apprezzato il monento dedicato ai due fratelli, in finale di capitolo - che mette in luce la profondità del loro legame, nonostante il controverso rapporto che condividono, e di cui percepisco ancora molto da scoprire, come se si fosse intravista solo la punta dell'iceberg.
In definitiva, un capitolo tutto giocato sulle sottigliezze psicologiche (che è un po' il leitmotiv di questa storia) e su un filo costante di tensione che sembra pervadere tutto: i personaggi, la loro psiche e le loro complesse interazioni.
Ben fatto.

Recensore Veterano
29/07/16, ore 00:10
Cap. 9:

Il capitolo l'ho trovato davvero avvincente e ben scritto, e la.storia adesso sta veramente decollando; i personaggi si stanno delineando, così come le loro dinamiche - e la complessa psicologia delle loro menti e dei loro caratteri. A questo punto sono davvero catturata da questa tela di ragno che stai intessendo - e non uno a caso questa metafora. Come per la tela di un ragno, questa è una lettura dai risvolti pericolosi e isidiosi, ma è proprio quello che mi fa restare apiccicata alla lettura - sì, è un complimento, in tutto e per tutto. :)

Come al solito, Sven ruba la scena nella parte iniziale: sta venendo fuori un lato davvero brillante e un po' 'canaglia' del suo carattere che me lo fa adorare, e sto cominciando ad amare le sue battute. ^^
Tanto il fratello è contorto e tormentato, tanto lui sembra fargli da contraltare: scanzonato, edonista, con una grande propensione all'ironia. La sua presenza alleggerisce la storia, (ma non la rende 'leggera') anche se resta sempre un personaggio imprevedibile. Ogni volta che entra in scena (e interagisce col fratello) mi chiedo sempre cosa farà e in che direzione evolverà la loro complicata interazione.
Anche Aris si sta delineando; sta mostrando un acume non indifferente, dato che sembra avere intuito alcune cose su Saul a un livello istintivo; mi chiedo perchè Sven abbia insistito così tanto per assicurarsi la sua presenza, nonostante le rimostranze dell'amico. Ma suppongo che lo scoprirò ben presto.

Ho trovato davvero interessante (e inquietante) la scena di Saul con la ragazza: la sua misoginia qua è ai massimi livelli e non ti nascondo che la sua totale mancanza di empatia e pietà mi ha messo i brividi. Ma sa quello che si sa su molto serial killer, la carenza empatica è uno dei tratti distintivi di certe patologie, e tu sei molto brava ad esplorare questa devianza psicologica, rendendo Saul un soggetto estremamente credibile nel suo ruolo.
Forse avrei fatto durare la scena un po di piu (mostrando anche parte delle torture). Come ti ho già detto in altra sede, arrivata a questo punto non devi temere di 'sporcarti le mani' se necessario.

Infine, l'interazione tra i due fratelli è stata molto interessamte: sono trapelati dettagli agghiaccianti sul passato di Flavien e al contempo si è percepito il profondo legame che Lucifero ha nei suoi confronti (accentuato anche dal senso di colpa di essere il privilegiato) mentre Flavien sembra avvelenato dal risentimento.
Non vedo l'ora di capire meglio cosa sia successo esattente e perchè. Per ora hai seminato l'amo, e io sono agganciata.
Un ottimo capitolo, che mi sono 'bevuta' senza letteralmente riuscire a staccare gli occhi dallo schermo - e questo, in un thriller, è fondamentale.

Recensore Master
25/07/16, ore 17:06
Cap. 9:

Ciao!
Questo capitolo mi è piaciuto molto, forse anche più degli altri, perché è iniziato subito con il piede giusto e ha mostrato un lato di Sven che noi lettori non potevamo conoscere se non fino ad arrivare a questo punto. È un personaggio molto ironico e autoironico, cosa che mi spinge ad amarlo ogni secondo di più e che mi ha fatto anche sorridere – okay, ammetto di aver proprio riso! – nella sua interazione con Aris. Devo quindi farti i miei complimenti per aver creato un personaggio del genere e per averlo inserito in una storia completamente al di là del suo temperamento – perché sì, è talmente buffo che lo vedrei bene come un protagonista di una commedia, lol.
La seconda parte del capitolo mostra invece come Saul sia alienato dal mondo, e lo si nota addirittura nell'aggancio con la terza parte. Ma non è di questo che voglio parlare, non adesso! Tornando al discorso sulla seconda parte, infatti, c'è da dire che Saul mostra il suo lato misogino e brutale, da perfetto assassino quale che è nella sua dissociazione. Ottima scelta, dunque, quella di aver fatto cambiare tipologia di vittima per far comprendere al lettore che non è così facile capire il suo modus operandi. Però è proprio al modus operandi che tu fai riferimento nella seconda parte e quindi è ovvio che ti riferisca al prologo nonché al passato di Saul.
Infine, altro applauso per l'interazione dei due fratelli nella parte finale del capitolo, perché mi è sembrata davvero naturale e al contempo assurda. Perfettamente in linea con la storia, la trama e via discorrendo. Non voglio scendere nei dettagli, perché neppure tu li hai mostrati nella parte al loro dedicata. Tuttavia penso che Lucifero sia molto affezionato al fratello e che per lui nutra un grande amore, nonché una grande preoccupazione.
Per ora resto con la curiosità di vedere cosa accadrà nella fantomatica cena a casa di Sven.
Complimenti, perché la lettura di questo capitolo è risultata più scorrevole degli altri!
Alla prossima,
xoxo
(Recensione modificata il 25/07/2016 - 05:12 pm)

Recensore Veterano
27/06/16, ore 08:51
Cap. 8:

Non mi aspettavo proprio questo sviluppo e... mi piace!!!*^*

Al di là del fatto che questo è un capitolo dove Sven gigioneggia alla grande - e quindi sono felice a prescindere - mi ha proprio colto di sorpresa che Saul abbia portato Bjorn da lui. Questo è un elemento importante nell'ottica della dinamica tra i due fratelli, e fa capire una volta di più quanto, al di là dell'antagonismo di facciata, il loro rapporto sia fondamentale per Saul.
Non mi sono ancora del tutto chiare le motivazioni per cui Saul l'abbia fatto ma mi viene da pensare che possa essere un modo per proteggere Bjorn da se stesso; ci sono andata molto lontana?
Inoltre sono sbalordita dall'intuito di Sven e non solo per aver sgamato immediatamente il rapporto tra i due, ma per avere inquadrato le dissociazioni di suo fratello con tale precisione. È molto affascinante il concetto delle personalità ferme ai vari stati e bloccate da un 'trauma'; non vedo l'ora di capirne di piu, e devo dire che stai facendo davvero un buon lavoro in questo scavo psicologico. Si sente che sai il fatto tuo, e inoltre a livello narrativo funziona egregiamente per agganciare il lettore alla storia e al personaggio. Davvero complimenti.
Mi ha fatto sorridere l'ansia di Aris quando Bjorn ha chiesto del bagno; immagino ci fosse droga di là, ma ornai sarà finita con tutta probabilità giù per lo scarico. XD
Un capitolo davvero interessante, dove continui a delineare passo passo sia i personaggi che le dinamiche che li legano, e che risultano sempre piu complesse e sorprendenti. Non avevo capito che Sven avesse vent'anni meno di Saul, e questo la dice lunga su come Sven appaia piu 'avanti' della sua età; sembra una persona straordinaria e sono sempre piu intrigata dal rapporto tra lui e suo fratello - e ora anche curiosa di scoprire in che modo si inserirà nella dinamica tra Bjorn e Saul.
Ottimo capitolo, dunque, sotto tutti i punti di vista.

Recensore Veterano
22/06/16, ore 18:35
Cap. 2:

Hai iniziato questo capitolo con la parola Misoginia, che mi ha fatto subito “drizzare le antenne” perché ho pensato “che bello, scoprirò qualcosa su Saul”. Poi, sì, hai detto qualcosa di lui, ma che credo fortemente sia in contrasto con tutto quello che racchiude l’aspetto della Misoginia. Non ti nego che ho letto l’inizio del capitolo due giorni fa e dopo aver concluso la prima parte, prima che arrivasse la moglie nella stanza, mi son dovuta fermare. Qualcosa non quadrava e così ho riletto di nuovo e poi ancora una volta. Questo per farti capire che non sto parlando a caso o puntando il dito, ma che prima ci ho riflettuto bene, mi son letta un paio di cose per rinfrescarmi la memoria e ho capito che il tuo ragionamento non va bene, e adesso ti spiego il perché.
Il misogino è un individuo che odia/disprezza il genere femminile, perché può aver subito traumi nell’infanzia, come una madre che gli ha negato il suo amore, ha subito atti di bullismo/violenza da donne, o anche per una relazione finita male, o per cause culturali/educazione. Vede le donne come un qualcosa di inferiore, da prendere e distruggere. Il fatto che lui abbia amato sua madre e che da sempre abbia visto il genere femminile come un qualcosa di intoccabile mi fa storcere il naso, perché va contro il profilo del misogino. Anche il fatto che sia gay non è una scusante. Apprezzava sua moglie prima di sposarla, prima che lei si facesse detestare e questo è, per l’appunto, il motivo chiave.
Non dovrebbe trovare aspetti positivi in una donna, non avere un ideale con il quale possa pensare di trascorrere la vita, perché questo implica che, in un modo o nell’altro, apprezzi la donna. Invece, la detesta e basta. Questa faccenda dell’essere misogino mi sembra inserita con prepotenza, come per avere altri elementi di psicologia nella storia. A parte che troppi elementi, a parer mio, possono creare confusione, mentre sarebbe buona cosa averne uno e approfondire quello (ma questo è un mio pensiero). Anche quando parli che la moglie lo distrugge mentalmente è errato. Il misogino, come tale, non permetterebbe mai ad una donna di fargli del male – fisico o psicologico – perché è lui che lo farebbe a lei. E questo mi conduce anche alla parte in cui entra in scena la moglie. Non le permetterebbe mai di parlargli così, di darle la possibilità di avere quel che vuole. Anche se lui non vuole uscire per comprarle il vestito, le concede di andarselo a comprare da sola. Non so, ma credo che questa parte debba esser rivista, e credo semplicemente basti togliere l’accenno alla misoginia. Può detestarla semplicemente perché essendo omosessuale, si è incastrato in quella vita che non gli appartiene. Spero di esser stata chiara, come sempre è una mia opinione, ma sono sicura di quel che sto dicendo. Avevo letto il primo capitolo con molto entusiasmo e ammetto di non essermi soffermata troppo sugli aspetti “tecnici” della storia (per quanto riguarda la psicologia), ma adesso mi sono presa il tempo necessario per poter valutare le cose in modo più approfondito. E bella sfiga, starei pensando!
Detto questo, spero tu non ti offenda o altro...
A presto,
Arte.

Recensore Master
19/06/16, ore 17:19
Cap. 1:

Bonjour c:

Allora, partiamo dal fatto che io amo profondamente la criminologia, la psichiatria, la psicologia e qualsiasi cosa sia ad esse annessa; ritrovarmi fra le mani una storia del genere puoi ben capire che sensazione mi dia, soprattutto dal momento che non ci sono molte storie su efp che trattino questo genere di racconti.
Quindi perdonami ma sarò una spina nel fianco in questa recensione e probabilmente mi odierai: purtroppo però sono peggio di un inquisitore spagnolo e tengo tantissimo sia ai concetti espressi sia alla grammatica.

Partiamo comunque dal capitolo in sé per sé.
La vicenda in generale si prospetta interessante: abbiamo una situazione che solitamente è quella che ci viene propinata dai thriller con una stanza buia, la vittima legata e il killer nascosto nell'ombra che sembra quasi soffrire di sindrome di Lima (SEMBRA) dato che non si affretta ad uccidere la vittima ma la lascia intervenire in un discorso che tocca anche argomenti filosofici (in senso lato).
Soffre di doppia personalità e questo è palese sin dall'inizio: non sono molti i Killer affetti da questa patologia pertanto all'inizio ho storto un po' il naso, perché in gergo si è soliti pensare che i killer soffrano di personalità multipla, quando l'unico caso tristemente noto e accertato come vero è quello di William Stanley Milligan (o Billy Milligan).
Solitamente le patologie maggiori riscontrate in personalità omicide sono quelle Borderline, Schizoide, Sadica ecc... e tu mi dirai: che c'entra?
Ti rispondo: stai attenta a gestire un personaggio del genere, perché è semplice cadere nel banale o non riuscire a gestire un Killer con cui non puoi avere un ampio riscontro nella realtà.
Mi pare ci fosse un altro caso di omicida con FORSE personalità multipla, tale Donna Perry, ma lei è un enorme BOH.
Quindi, attenta.

Poi, per quanto riguarda l'utilizzo dei termini, fai un po' confusione fra le parti (e le funzioni) dell'apparato psichico scoperto da Sigmund Freud.
C'è una parte del capitolo in cui dici:

"probabilmente era l'inconscio."

Riferendoti, però, alle funzioni che assume il Super Ego, quelle di REPRESSIONE. Pertanto è il Super-Ego che schiaccia l'Ego con quei valori e quelle giustificazioni che vengono soppiantate dall'inconscio. L'inconscio, per fartela breve, è “il dionisiaco” di Nietzsche, è tutto ciò che è irrazionale, pulsione, che non deve essere giustificato. Per cui è improprio parlare di "inconscio" quando parli di Repressione.

Per quanto riguarda la grammatica, c'è da fare un discorso molto più ampio perché hai fatto un bel po' di errori di grammatica (e li chiamo così perché hai perseverato nel farli, quindi non sono distrazioni) e utilizzi TROPPE virgole che sono superflue e che dividono cose che dovrebbero rimanere unite (per esempio i soggetti coi verbi).
Te le elenco di seguito, partendo dall'inizio del testo fino alla fine.

1) "quel rifugio, dal quale, molto[...]" = entrambe le virgole vanno tolte, non servono e appesantiscono solo la lettura.

2) "domande banali o propriamente, non interessanti per l'assassino." = propriamente si riferisce all'aggettivo, quindi NON serve la virgola.

3) "Per tanto io li libero, così attraverso il sangue." = a seconda del tono che vuoi dare alla frase la virgola va dopo COSì, non prima. Altrimenti se è un discorso unico la virgola non serve.

4) "«Oh si che ce l'ha." = il "sì" va accentato.

5) "La vittima, si era accigliata nell'oscurità" = questo è il caso clamoroso: il soggetto e il verbo NON vanno MAI separati da nessun segno di interpunzione A MENO CHE non sia un caso particolare in cui fra soggetto e verbo c'è un ablativo assoluto (latino docet).

6) "quei discorsi deliranti e privi di alcun senso" = alcun è ridondante. La doppia negazione afferma, quindi la frase non tornerebbe con quel che vuoi esprimere. "Privi di senso" è la forma corretta da utilizzare.

7) "parole che, a suo avviso, avrebbe dovuto sollecitare l'altro a scomparire" = ti sei dimenticata un "ro" dopo "avrebbe" --> "avrebbeRO"

8) "lui è debole, lui ha paura, se ne sta li," = lì va accentato.

9) "quel tono così cantilenante, che ormai, gli infastidiva le orecchie da giorni." = la prima virgola va dopo "che".

10) "«È così spaventato dal mondo, che spesso, mi lascia uscire più che volentieri." = togli le virgole.

11) "È così debole da non riuscirmi a combattere.»" = "non riuscire a sconfiggermi" è esteticamente più bello.

12) "stava dando delle spiegazioni, alla costante ricerca di una giustificazione" = non serve la virgola

13) "La vittima, continuava su quella scia di disapprovazione, nei confronti di una creatura, che ancora non era chiara ai suoi occhi." = leva tutte le virgole, hai di nuovo separato soggetto e verbo e tutte le altre appesantiscono e basta la narrazione!

14) "«Analizziamo il significato della parola me stesso" = è una locuzione "me stesso" non una parola.

15) "per tanto io sono me stesso" = pertanto si scrive attaccato. http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/unite-separate

16) "Quindi se per me, soffocare una parte inutile è necessario" = la virgola non serve.

17) "ma gli venne istintivo, di allontanarsi da una persona che sapeva" = la virgola non serve;

18) "movimento delle sue braccia, grazie al lieve spostamento d'aria." = la virgola non serve;

19) "Così, rischiò nuovamente a rincarare la dose, cercando di smontare quella schermaglia di brutalità che si trovava davanti: aveva dinanzi a se un muro gelido, nel quale percepiva una lava bollente, ballare." = leva le virgole dopo "dose" e "gelido". In più, sé va accentato.

20) "scopo di compiersi, per tanto, come ti ho" = pertanto va tutto attaccato.

21) "L'omicida era così in preda della sua vittima, senza neanche rendersi conto: gli aveva permesso di ribattere, cosa che non concedeva mai." = meglio dire "L'omicida era così in preda ALLA sua vittima che senza neanche rendersi conto gli aveva permesso di ribattere, cosa che non concedeva mai."

22) "per tanto vuoi eliminarlo?" = pertanto va attaccato.

23) "Si faceva sempre più impavido, mentre dai spostamenti d'aria riusciva a capire i suoi movimenti e il suo nervosismo" = daGLI spostamenti...

24) "Lui stesso ci ha provato più volte a suicidarsi, ma i suoi stessi parenti lo hanno salvato da morte certa"  = non ci vuole la virgole e "morte certa" è ridondante e superflua. È attestato che nei suicidi la morte è certa (salvo alcuni casi in cui sono stati mal pianificati).

A parte tutto, comunque, la storia mi intriga e l'avevo già adocchiata tempo fa grazie ad una mia amica.
L'unico consiglio che ti do è quello di rileggere, rileggere e rileggere fino alla nausea, perché non si finisce mai di sbagliare (e te lo dice una che di sbagli ne ha fatti tantissimi e che da quelli però qualcosa ha imparato).

I n t e r f e c t r i x
(Recensione modificata il 19/06/2016 - 08:03 pm)

Recensore Veterano
15/06/16, ore 15:25
Cap. 1:

Ciao!
Allora, ho letto con piacere questo preludio, che sembra già promettere bene. Ho fatto la scelta giusta scegliendo il thriller (genere che mi piace molto).
In questa storia ho già trovato svariati elementi che mi piacciano e di cui mi interesso, diciamo per diletto, in modo particolare la psicologia.
Quindi, ho alzat già molto le mie aspettative per i prossimi capitoli, che non mancherò di leggere, tempo permettendo.
Ho trovato subito l'assassino molto interessante e per chi di psicologia ne mastica poca, le sue parole mandano in una totale confusione (anche se dopo un po' si riesce a cogliere il filo del suo discorso/ragionamento).
Bene, non voglio dilungarmi con commenti futili,
quindi, al prossimo capitolo!
Arte

Recensore Master
10/06/16, ore 22:48
Cap. 8:

Ciao!
Immagino che Saul abbia portato Björn a casa di Sven per metterlo in qualche modo alle strette, per farlo cadere nella sua ragnatela. Tuttavia è già bello che intrappolato, sembra una farfalla con le ali appiccicate. Chissà che prima o poi non venga divorato da una delle frammentazioni di Saul…
E per quanto riguarda questo discorso, ammetto che s’intuiva tanto quanto ammetto che vedermelo spiattellato davanti mi ha sorpresa. Non immaginavo che Sven avrebbe potuto intraprendere un discorso simile, una strada tanto pericolosa, con Saul. Soprattutto quando aveva un poliziotto in bagno, quando aveva perso la droga e quando il suo coinquilino era ancora presente – perché era presente, vero? O mi sono persa qualcosa?
Al posto di Aris sarei andata a comprare delle birre, avrei lasciato la faccenda ai tre. Niente apocalisse, lol.
E mi fa piacere che pian piano si mostrino gli affetti distorti, le connessioni malate, le simbiosi di queste due figure distanziate vent’anni.
Tuttavia c’è da dire che sono curiosa: perché Björn non ha battuto ciglio nel sentirsi appellare in quel modo? Non so, forse avrebbe potuto negare, svignarsela, minimizzare in qualche modo. Ma probabilmente non è nella sua indole, no – è così buono, cavoli!
Forse è per questo che piace a Saul!
Alla prossima,
xoxo