Recensioni per
Un mese di tè
di icered jellyfish

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/11/18, ore 22:40

Una storia veramente stupenda! Hai un modo di scrivere che mi ha trasportato letteralmente nel mondo che hai descritto, perché si, avrai scritto anche 1000 parole ma c'è molto di più dietro, davvero un risultato perfetto, devi andarne molto fiera! Devo essere sincera però, sono rimasta delusa quando ho letto che si tratta solo di un capitolo ahahah, vorrei tanto che avessi continuato questa bellissima storia! Davvero complimenti, ne ho lette rare di storie così!

Recensore Master
07/12/16, ore 23:05

dunque la ff è molto carina anche se hiccup qua è1filo stalker(x lo meno s"limita"a guardarla&basta x1mese buono prima d avvicinarsi)!cmq l'idea d riusare il nome d ql locale reale ke cm dici tu richiama1pò londinese e/o d hp è molto carina(sempre rimanendo sul tema hp&locali lo sai che esiste 1pub,ke poi fa pure altro ma vabbè,che s chiama binario9¾?)

Recensore Veterano
06/06/15, ore 22:56

4 cose 1 Adoro il tuo modo di scrivere come in un giornale londinese 2 Ben mi ha ricordato molto Skarakkio 3 Anch'io abito a Milano e 4 La storia é bellissima la consiglierò ad un amica

Recensore Veterano
04/01/15, ore 18:48

Dopo aver letto una tua storia,fantastica,mi sono detta che una persona che scrive bene una storia,le scrive bene tutte,e quindi perseguitata dalla curiosità ho dato uno sguardo al tuo profilo leggendo storia per storia, finché non ho trovato questa.
Leggendola,ho capito che queste righe sono intrise della tua passione per della scrittura e del tuo amore per la coppia.
E' una storia che quando vedi la fine,ti dispiace, come se dovessi abbandonare una cosa bellissima, le ultime righe,anche le altre, ti fanno sognare, sembra di essere con Hiccup quando si avvicina ad Astrid, poi leggendo tutta la storia, sembra che Hiccup,quasi, veneri Astrid come una dea,come se per lui,lei fosse la medaglia d'oro da raggiungere,il gradino più in alto, come se la sua vittoria fosse quella,cioè, conoscere Astrid e scoprire il tè che tutti i giorni,alla stessa ora beveva al posto del tè offertole dalla caffetteria.
E poi ho sorriso quando ho letto "Binario 11" perché è il bar a Milano in cui andavo sempre, e la storia delle piastrelle trasmette un aria familiare a chi è stato in quella caffetteria, perché in effetti ci sono le piastrelle bianche e nere.
Ti garantisco che non sembri né superba né arrogante, perché hai ragione, è una storia bellissima, è una conchiglia,che rimane bella oggi,bella per sempre, senza difetti; e poi l'importante è che la storia venga amata prima dall'autore, e dopo dai lettori,secondo me.

s u n
(Recensione modificata il 06/01/2015 - 07:44 pm)

Recensore Veterano
03/07/14, ore 15:19

Mi sto attualmente chiedendo come non abbia letto e recensito questa, fantastica, fan fiction. Me la sono tenuta, involontariamente, all’oscuro per un bel po’ di tempo, e l’unica ad averci perso sono stata io, ahaha!
Però per fortuna gironzolando nell’ambito Hiccstrid (coppia che va oltre il TUTTO, secondo me <3 ) l’ho pescata, l’ho aperta e… voilat! Eccoti una recensione.
Cominciò col dire che hai reso tutto alla perfezione. L’ambientazione, i personaggi, i loro pensieri e le loro bizzarre abitudini.
Ho apprezzato tantissimo i continui studi privati e discreti di Hiccup su Astrid, tutti gli apprezzamenti che le rivolgeva dentro di sé per l’acconciatura, il colore degli occhi (che hai descritto da brividi, l’ho semplicemente amato) e i particolari del suo viso, come l’incisivo leggermente sporgente. Ti odio, perché è tutto perfettissimo! xD
Mi piace lo studio che hai attribuito ad Hiccup, trovo che gli calzi a pennello e soprattutto rispecchia la realtà del film, che tu hai traslocato in una società contemporanea e più verosimile. Non ce lo vedo mare mentre progetta un nuovo condominio, esattamente come nel film progetta la coda per Sdentato!
Le trecce. Sembra una banalità, ma questo elemento che li accomuna mi piace, me li fa sentire più intimi e complici, e non so perché visto che anche altri personaggi –come Ruffnut- presentano questo tipo di acconciatura!
Considero carino il rievocare alcune tue esperienze tramite questa shot, immagino che la faccia sentire più tua e ti capirei, perché anche io proverei una cosa simile.
Il rituale di Astrid è assurdo e affascinante, una piccola manovra che la caratterizza nelle sue visite puntuali al Binario 11, in compagnia del suo inseparabile tablet.
Non mi stancherò mai di ripetere –e spero che tu non ti stancherai mai di sentirtelo dire- ma amo alla follia il tuo modo di scrivere e descrivere, perché arricchisci il contenuto delle tue storie senza appesantirlo troppo.
E niente, buh, se non ho capito male è una raccolta, quindi continuala, o ti mando Grattanuvole –deheh- a casa!
Ucha

Nuovo recensore
26/06/14, ore 18:49

Sono una brutta persona, perché ho messo la shot tra i preferiti circa... ieri? O è stato due giorni fa?... e poi mi sono ripromessa di commentare e non l'ho più fatto. Potrei dire che è stato per via degli esami - e in effetti, un po' è così dal momento che ne avevo uno proprio il giorno dopo, ovvero oggi - ma la verità è che sono una gran pigrona. Ma ora lo sto facendo, sto scrivendo la recensione e dovrei ricevere un premio per qualcosa che avrei dovuto fare ieri!
Sono rimasta sinceramente colpita, devo dire. Premessa: io non bazzico molto i fandom italiani, infatti ho storto un po' il naso quando la mia amica mi ha lasciato questa shot in chat. Però sono rimasta contenta! Mi piace come hai sviluppato il tema, soprattutto apprezzo un sacco l'idea che Hiccup sia un laureato in architettura. Mi avevi già conquistata però con la dicitura 'ambientata in un coffee shop'. E io ho un debole per le storie ambientate in un ambiente del genere. Mi piace molto il tuo stile: è descrittivo, ti soffermi molto sulle descrizioni - ambienti, dettagli particolari - ma non rendi mai il testo troppo pesante. Ci sono pochi dialoghi e quei pochi li rendi verosimili, piacevoli, mai artificiali. E' una struttura equilibrata che a me sinceramente è piaciuta molto! Forse ho trovato leggermente spiacevole il particolare dell'aggettivo prima dell'oggetto, un po' all'inglese ([...] scuotendo leggermente i suoi castani capelli), ma sono sottigliezze su cui io non mi soffermerò oltre, anche perché sono scelte stilistiche.
Non voglio essere rindondante, però non riesco a smettere di dire che l'idea in generale a me è piaciuta: il fatto che lui torni alla stessa ora e si sieda allo stesso posto solo per vedere lei, il fatto che tu mostri quanto lui desideri sapere di più - il tentativo di scorgere ciò che sta leggendo, cos'è quella bustina che tira fuori dalla borsa tutte le volte, questo desiderio di avvicinarsi per spiare e non poterlo fare... è strutturato a meraviglia, questa storia si è veramente meritata di finire tra i preferiti.
E poi il finale. Io adoro i finali così. Che non implica niente, c'è solo un saluto, ci potrebbero essere un sacco di variabili possibili da lì in poi, quindi... sì, ancora una volta, dirò che mi è piaciuta un sacco!
Spero sinceramente di vedere uscire altre cose dalla tua penna, perché se saranno tutte così, penso avrai molto presto una nuova fan. Nel frattempo, mi limiterò a bazzicare il tuo profilo di EFP.
Passa una buona giornata!

Recensore Master
22/04/14, ore 22:30

Molto dolce, riesco quasi a visualizzare Hic così! Fradicio come un gattino, infreddolito, secchione e tenero...
In un universo alternativo, in effetti, Astrid potrebbe non dover essere scontrosa e scorbutica, compensando invece con una personalità molto particolare, dai tratti misteriosi e dalle abitudini singolari.
Ce la vedrei molto a bere caffè forte.
Potresti ampliarmi la "visuale" sul barista? Mi ha interessato moltissimo, tanto come personalità autonoma quanto come figura all'interno della narrazione.
Era parecchio che volevo leggerla e commentarla, finalmente ne ho avuto il tempo!
Complimenti come sempre, adoro il tuo stile!
Alla prossima,
Laura.

Recensore Master
15/04/14, ore 00:20

Eheh!
Lo conosco il Binario 11... ci sono andata solo un paio di volte, ma non ho potuto fare a meno di ridacchiare nel momento in cui ho visto che non solo il nome, ma anche la descrizione combaciava con quella del locale vicino a Cadorna XD
Comunque u.u Ho apprezzato molto la storia, mi piace l'idea di Hic che diventa un cliente affezionato del posto perché lì c'è Astrid. Amo molto questo elemento, l'affezionarsi a un luogo per una ragione che alla fine è tutta nella testa del protagonista... rende bene seconod me quelle che sono le ragioni per cui alla fine torniamo sempre negli stessi posti, può essere una qualunque, ma la scelta che ci porta a ripercorrere le strade e tornare nei luoghi in cui siamo andati per caso è molto affascinante.
Mi è piaciuto tantissimo anche vedere Astrid e il suo rituale del tè - ops, dell'infuso u.u - perché è una cosa che per chi ama il tè è perfettamente comprensibile (tant'è che io ad esempio giro con una bustina in cui ci sono le mie miscele preferite, da quelle più classiche alle marche più di nicchia) e quindi ho trovato il fatto di portarsi il proprio infuso da casa, essere in fin dei conti anche lei una cliente abituale di un luogo per ragioni ben diverse da quelle da Hic, un elemento che caratterizza ottimamente il personaggio, nonostante di lei sappiamo comunque ben poco.
Ben è un personaggio che ci sta, funziona e ha il suo perché... mi piace che tu abbia caratterizzato più lui che Astrid ma in fondo quest'ultima - così come la laurea - sono i due traguardi di Hic e, in qualche modo, quel "ciao" finale vuol dire che è prossimo ad entrambi. O almeno, a me piace leggerla cosi. E' questo il bello dei finali aperti.
Bella storia, complimenti =)

Recensore Junior
06/04/14, ore 10:10

Un'altra Hiccstrid yeaaaah! Adoro le Hiccstrid, e questa di sicuro va ad aggiungersi ad una delle mie preferite in assoluto. Partiamo dalla prima cosa che ho apprezzato: modern verse! Nei nostri giorni i personaggi hanno più libertà di muoversi e fare tante diverse cose che a Berk non possono fare x) L'immagine di un Hiccup che sta lì lì per prendere la laurea, impegnato a studiare tutti i giorni è perfetta. Poi, il fatto del bar. Binario 11 mi da delle sfumature di Harry Potter miste a Sherlock Holmes. Non so perchè ma è così :)  E' stata troppo ingegnosa l'idea di una Astrid silenziosa, riservata e soprattutto minuziosa. Però, il dettaglio che mi ha colpito maggiormente è stato quello che caratterizza Hiccup; lui è curioso, è attento all'ambiente intorno a sè, è un ottimo osservatore e quindi l'idea che abbia contato il numero delle piastrelle o che comunque cerchi in tutti i modi possibili di leggere l'aroma del tè è azzeccata! Inoltre, anche la sua goffaggine e la sua timidezza verso la ragazza mi hanno fatto sorridere come un ebete. Lui è così! E' come lo vediamo nel film! E nonostante sia cresciuto, non è cambiato molto caratterialmente. Al contrario, il fisico lo è un po' ;) Trovo carinissimo il fatto che si sia fatto le treccioline da solo durante un noioso e afoso pomeriggio estivo! Devo dire che non è da me fare lunghissime recensioni, però questa ff come posso dire, mi trasmette troppi Hiccstrid feels. :3 In più, hai aggiunto anche il personaggio del barista che tira frecciatine visive a Hic ed io non posso fare a meno di ridere x) 
Concludendo, (se no qua si fa sera e non voglio annoiarti) ho amato questa ff. Il tuo vocabolario è così vasto e ricco che a leggere le tue storie mi sento immersa completamente in un altro mondo. Complimenti per la perfezione!
«Ciao». ;)

Recensore Junior
05/04/14, ore 20:32

Ma guarda chi sbuca fuori a provare a farti una recensione! Massì, quella malsana persona che ti ci ha portato al Binario 11, esattamente, e che sta provando a sopportare il proprio mal di denti leggendosi belle storie e che meritano tanto amore - e anche se uso il plurale, tragicamente mi rivolgo unicamente a te poiché nelle sezioni su cui bazzico di solito non c'è proprio nulla di lontanamente accettabile. Sto facendo la mia solita parte da strafottente, ma un po’ sticazzi, ho appunto male e non mi va proprio di usare un linguaggio politically correct - che non mi appartiene nemmeno quando sono sana.
Comunque, qui non stiamo parlando del mio caratteracci ma di questa meraviglia, giusto? Giusto. Ah, tra parentesi stavo dicendo storia e non fanfiction, perché ridurre codesto scritto a una semplice fanfiction – soprattutto visto lo standard medio – mi pare rasentabile a un insulto, quindi è una storia.
Cerchiamo di venire a un dunque e analizzare questo gioiellino. Parto dalla cosa più banale, ma dato che mi è così difficile trovare anche solo lontanamente una persona che abbia uno stile almeno vagamente meraviglioso come il tuo, devo per forza di cose elogiarti su questo punto. Tu non hai la minima idea di quanto mi faccia male non avere più fandom in comune con te unicamente per il fatto di non poterti leggere regolarmente. È una cosa brutta questa, perché io pagherei oro colato per leggere una tua storia su Loki – ti costringerò a scrivermela, tanto – solo per poter ammirare il tuo stile, la tua narrazione e le tue descrizioni. L’atmosfera del bar è semplicemente magnifica, l’hai reso così reale, caldo, accogliente, ricco di dettagli che lo caratterizzano talmente bene da riuscire a immaginarlo con incredibile semplicità, come se ci si potesse alzare dalla propria sedia ed entrarci per prendere posto tra Hiccup e Astrid.
E a tal proposito, le descrizioni in cui ti sei lanciata su Astrid? Ne vogliamo parlare? Parliamone. Mi sono piaciute immensamente, hai dipinto i suoi occhi. Giuro che ho amato incredibilmente il mondo in cui li hai resi, il modo in cui hai voluto farli apparire allo sguardo di Hiccup. Altrettanto ho adorato come lui l’abbia analizzata, carpendone ogni più piccolo dettaglio, più piccolo elemento che la compone, imprimendoselo in mente come se fosse di importanza non vitale, di più. Uno studio curato, preciso, in cui si è cimentato con incredibile cura, mai avuta in nessun altra attività da lui intrapresa fino a quel momento – nemmeno per l’università. Giuro che ho davvero adorato questo particolare, perché rende insieme più strano e più romantico questo suo innamorarsi a distanza di lei – irrazionalmente, senza logica, ma in un modo che lo fa apparire giusto e unico, come se mai potesse essere diverso.
Hiccup è semplicemente lui. No, davvero, potrei addentrarmi in una fitta analisi di come hai reso tutti i suoi gesti straordinariamente suoi, muovendolo con una maestria da farlo apparire come se fosse davvero una scena What if? fatta appositamente dalla DreamWorks, ma è del tutto inutile, perché tu già sai quanto sei brava a maneggiarlo e io non posso fare altro che confermare che sì, effettivamente sembra che Hiccup sembra un tuo personaggio da quanto ti viene naturale scrivere di lui. Sappi che poi ho apprezzato terribilmente il minuscolo dettaglio di come e quando si sia fatto le treccioline, che è tipo una stronzata, ma rende l’idea di quanto tu abbia curato nei dettagli questa tua storia, volendo dare a tutto una sua logica, una sua collocazione senza trascurare il più piccolo elemento.
A tal proposito, devo complimentarmi anche per esserti cimentata in una caratterizzazione accurata di Ben. È da questo tipo di attenzioni che si vede chi ama veramente scrivere, chi ne è non solo portato, ma ci mette una passione viscerale, maniacale e forse malata che non posso che condividere e apprezzare. Insomma, sei riuscita a dare spessore a un personaggio secondario, creato unicamente perché doveva esserci un proprietario del bar, ma incastonandolo talmente bene nel contesto, da farlo quasi apparire come se dovesse esserci di per sé e non perché ce l’hai messo tu – non so se ho reso l’idea di questo mio pensiero, nel caso non lo sia, mi dolgo, proverò a rimediare su Facebook x°D
E infine vorrei soffermarmi sull’intera vicenda. A parte essere geniale il titolo e il doppio senso, ma poi l’ho trovata talmente strutturata magnificamente da apparire come un pezzo di una storia più ampia, una storia realmente avvenuta, una storia raccontata per essere raccontata a sua volta. I sentimenti e pensieri di Hiccup sono intessuti ovviamente magistralmente, un’introspezione come io le cerco disperatamente rimanendo a bocca asciutta, rendendolo reale, plausibile, verosimile, concreto. Insomma, brava, semplicemente, perché alla fine che altro ti devo dire se non questo? Ah, sì, ti devo dire che la prossima volta che mi devi fare un regalo, regalami una storia – non una fanfiction! – su Loki e Sigyn, ecco cosa. Questa è ovviamente una minaccia, non una richiesta – sai che ti voglio bene, vero? ♥
Comunque, sono giunta alla fine di questa recensione che passa da scemenza a serietà a minacce come se fosse del tutto naturale, ma in realtà lo è trattandosi di me, quindi non ti lamentare, che effettivamente non potevi attenderti cose del tutto sensate – e poi il nonsense ci piace!
Ora mi dileguo seriamente, almeno da questa recensione, che non ho riletto e non ho intenzione di rileggere perché mi sento in diritto di rivendicare tale possibilità stando male.

Mania
(Recensione modificata il 05/04/2014 - 08:37 pm)

Recensore Junior
04/04/14, ore 19:05

Ma quanto è perfettamente curata questa storia? xD Come hai dipinto Astrid ed Hiccup nell'era moderna è davvero lodevole. La minuziosità di ciò che faceva Astrid, la mastodontica timidezza di Hiccup, la stravagante personalità di Ben,... Tutto ciò insieme ha formato una storia armoniosa e allo stesso tempo molto riflessiva e accurata. Continua così!!!
Alla prossima,
Jane Black

Recensore Veterano
04/04/14, ore 18:28

Giuro, se Ben in realtà fosse stato Skaracchio io avrei riso fino a cadere dalla sedia (plausibile, vista la mia "grazia" nei movimenti).
Ora che devo uscire passo dal supermercato e cerco l'infuso, me lo sono scritto. Anche se non credo lo comprerò; ogni centesimo è destinato all'ultimo Divergent.
Anyway...
Devo dire che questa one shot mi è piaciuta veramente molto... E all'inizio sono rimasta di sasso perché ho pubblicato giusto un paio di giorni fa una fanfiction su Frozen in cui Elsa è una studentessa universitaria che va in un bar per studiare, il locale è proprio quello in cui lavora Kristoff... E il resto segue. Ma non stiamo parlando di me, l'ho detto perché mi è sembrata divertente questa piccola similitudine.
Ora, permettimi di dire che Hiccup è un imbranato assoluto, questo lo sappiamo tutti. Ma è un imbranato carino, che ha comunque qualche speranza di recupero e soprattutto viene descritto in modo credibile, cosa che ho molto apprezzato. Somiglia quasi al mio alter ego, ma questa è un'altra storia.
Onestamente non so per certo cosa dire, questa è una recensione piuttosto lunga per i miei standard, che si limitano a un paio di complimenti buttati lì perché la cosa mi è piaciuta ma non so come spiegarlo. Imbarazzo totale. Specie perché dato l'impegno con cui tu mi recensisci volevo fare una cosa carina. Ti imploro, apprezza il pensiero.
Aggiungo che la fluidità con cui è scritta è davvero piacevole, non ho fatto il minimo sforzo ad andare avanti e mi ha aiutato a trovare il racconto interessante.
Detto ciò mi conviene chiudere, prima di allungare troppo il brodo con risultati disastrosi.
Alla prossima!!

Vic