No ma, BEL CAZZO DI RINGRAZIAMENTO, davvero! Mi sento proprio lusingata. Pft, ti sembra questo il modo di ringraziare quella rompipalle della sottoscritta e Vittoria? (Presumo sia lei, magari ora mi sbaglio e faccio una figura di merda, d'oh)
Noi ci siamo sempre state, noi siamo trù fanzzzz xd
Penso che dovrei smetterla e passare alla mia alta e paffuta (probabilmente fin troppo) recensione. Sono contenta che la scorsa ti sia piaciuta, è importante per me dare un parere giusto e che rispecchi quello che penso veramente, per cui sappi che ogni cosa che scrivo riguardo a questi capitoli e al tuo modo di scrivere è autentica. Questi incipit non servono ad una beata menghia, ma non importa, veniamo al capitolo.
Mi ricordavo perfettamente lo svolgimento del libro, il fatto che il protagonista avesse il cancro e le conseguenze che quella malattia ebbe con la sua famiglia. Mi ha colpito tanto il fatto che sua figlia smise di parlare, ricredendosi poi sul fatto che, molto probabilmente, non avrebbe più potuto rivolgergli la parola.
Quindi penso che la mia prima parte preferita sia questa:
"Mary è una bambina di 8 anni. Mentre Edmund ha capelli ed occhi particolarmente scuri, Mary ha dei sottili capelli biondi ed un paio di occhi azzurri.
Per la sua età è una bambina parecchio silenziosa. Ama fare collane con le perline da regalare a sua mamma e abbraccia molto spesso le persone, anche se le conosce da qualche ore, non importa chi siano, Mary le abbraccerà.
È una bambina sveglia, quanto suo fratello, ma ama andare a scuola, al contrario di Edmund.
Per quanto siano simili, su molti punti di vista, hanno preso la mia malattia in una maniera completamente diversa.
Ciò che spaventa i bambini non è la frase 'Papà ha il cancro', è ciò che gira attorno alla frase 'Papà ha il cancro', ovvero 'A papà resta meno di un anno' e 'Papà non può guarire'.
Mary non mi ha rivolto la parole per più di un mese, probabilmente ha pensato che potesse essere una mia scelta, una mia decisione, ma poi deve esserle balenato in testa che dopo la mia morte non mi avrebbe mai più potuto parlare, quindi si è rassegnata ed ha ricominciato a farlo, e da quel giorno mi chiede di abbracciarla più spesso."
Mi ha colpito soprattutto per la definizione che dai sulla frase "Papà ha il cancro", non solo perché l'appoggio pienamente, ma anche perché sei riuscita a spiegarlo molto bene e solamente in una riga.
Continuo comunque a pensare che questo libro possa averlo scritto lui, o qualcuno a lui vicino. Ho persino pensato al suo professore. Sicuramente sto totalmente sbagliando strada, ma mi ha dato quell'impressione.
Poi, che dire. Mi è sembrato di vedere qualcosa di te nel personaggio di Michael, e mi ha fatto veramente piacere.
Ti ho detto svariate volte che adoro il suo personaggio, mi piace il modo in cui pensa e si sofferma sulle cose, mi piace come fa notare ogni passaggio ed ogni pensiero, e questo ovviamente è opera della scrittrice, per cui complimenti.
Poi mi è capitata una cosa strana: io in una fan fiction generalmente non ho mai dei personaggi preferiti, non so precisamente un motivo ma mi è capitato solamente con la Frerard (io so già che la odierai, lo so) e con la tua fan fiction. Io amo Jordan, davvero, credo sia costruito perfettamente e se non ricordo male ho ammesso la mia profonda ammirazione anche nella recensione che scrissi quando questa fan fiction era in tempi remoti (mi piace esagerare) qui, su Efp. Ma intanto ora c'è nuovamente, per cui no prob.
Stavo dicendo, mi piace il fatto che sia impulsivo, quasi senza pensieri. Fa le cose perché deve, sembra proprio che tenga a Michael e alla sua storia. Anche il fatto che lo chiami con il suo nomignolo (ed io sono sicura che lui sappia quanto non piaccia a Michael) quando lo saluta: l'ho trovata come una promessa; il fatto di uscire dalla finestra e non dalla porta; non guardarlo in faccia; essere fin troppo sfrontato.
Mi piace sommessamente, davvero. E te l'ho già scritto: mi piace esagerare.
Però questa è tutta colpa della tua testa: inventi personaggi strabilianti, sul serio. Non smetterò mai di dirti quanto sei brava, che questa storia merita millemila recensioni e che il tuo modo di scrivere è stupendo, perfetto. Non mi stancherò mai di leggere cose scritte da te.
Sono sicura di aver commesso degli errori di battitura, ma non importa.
Me ne vado citando la mia seconda parte preferita:
"Una figura, alta circa un metro e settanta, leggermente chinata, si trova proprio lì fuori.
Mi alzo in piedi avvicinandomici lentamente, socchiudendo gli occhi e cercando di capire chi si trovi lì fuori, col fiato corto e la sudorazione che tende ad aumentare.
Quando mi trovo proprio lì davanti mi rendo conto che è quel ragazzo, Jordan.
Per quello che so di lui potrebbe essere un teppista, un assassino fuggito dal carcere, uno psicopatico in cerca di carne fresca ed io potrei essere la sua prossima innocente vittima. Lui potrebbe uccidermi, farmi a pezzi e buttarmi in un cassonetto, oppure potrebbe mangiarmi e lasciare i resti nel cassonetto, o potrebbe anche seppellire i resti, in ogni caso si parla di resti, quindi solo di una parte di me, quindi, di conseguenza, ciò che resterebbe di me tende a fare una brutta fine.
Appoggia la mano sul vetro e col lo sguardo spento, gli occhi stanchi e le labbra rosse mi implora di aprirgli, e lo fa senza dire una parola.
La sua mano resta lì, mezza sudata e appiccicata al vetro.
Tutto ciò che riesco a fare è guardare la mia, di mano, poi la sua, e poi un'altra volta la mia, e vederla toccare il vetro nello stesso punto in cui lo sta toccando Jordan, come se fosse stato un impulso, del tutto automatico, ho appoggiato la mano sul vetro senza pensarci.
Rimango lì fermo per qualche secondo, ma appena mi rendo conto che quel ragazzo è lì fuori, al freddo, e probabilmente sta gelando, gli apro la finestra facendolo entrare.
Balza dentro alla mia camera, facendomi chiudere velocemente la finestra.
Non so precisamente perché l'ho fatto entrare, qualcosa nel suo viso mi ha detto che dovevo fidarmi, e quindi l'ho fatto."
Ho amato questa parte, ogni riga, davvero. Era come se fossi in Michael, se provassi le sue emozioni. E' stato come se fossero le mie mani a toccare il vetro e ad osservare lo sguardo vuoto di Jordan.
Sto amando questa fan fiction, forse fin troppo, ma non importa. Ancora complimenti, davvero.
Spero che tu continua presto, altrimenti verrò a rapirti e ti porto nel Fantabosco, muahaha.
Credo di aver finito, un bacio. (Recensione modificata il 16/05/2014 - 11:02 pm) |