Recensioni per
10 Frittate
di Francine

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/09/19, ore 21:54
Cap. 2:

Ciao cara!
Scusa se passo solo ora a lasciare questa recensione e se sarà più corta rispetto al solito, ma purtroppo è un periodo molto caotico e non ho avuto molto tempo per stare al pc.
Come la precedente, trovo che anche questa flash sia geniale. Adoro quando il narratore o comunque la storia viene vista con gli occhi di qualcuno o qualcosa d’insolito, che non ti aspetteresti mai. In questo caso, se ho capito bene, le protagoniste nella prima parte della storia sono due confezioni di granita che, rendendosi conto di essere rimaste le sole nel freezer, sanno che sta per arrivare la loro ora e iniziano a chiedere se farà male. Questo scambio di battute mi ha fatto proprio pensare a quello che potrebbe essere la conversazione tra due condannati a morte nei minuti prima che venga eseguita la pena.
Nella seconda parte, invece, ci troviamo questo scambio di battute tra una moglie che chiede al marito di prendere due granite in più nel freezer, ricordandogli che hanno ospiti a cena. Il marito non sembra molto felice visto che non gradisce né gli ospiti né le granite al caffè. Devo ammettere di non essere una grande amante della granita e di non averla mai presa al caffè, quindi capisco che non sia molto felice all’idea.
Penso che scrivere una flash sia molto più difficile che preparare una long perché si ha un numero davvero limitato di parole per descrivere una storia e mandare il proprio messaggio al lettore, quindi non posso che farti i complimenti perché hai centrato in pieno l’obiettivo. L’idea della conversazione tra le granite è stata una vera genialata.
Continua così!
Un abbraccione,
Sharpey


(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal ‘Giardino di EFP)

Recensore Junior
12/09/19, ore 21:51

Ciao mia cara!
Stavo cercando una tua storia da leggere e recensire per lo ‘scambio a catena’ e sono rimasta subito colpita da questo titolo, quindi ho dato uno sguardo alla trama per capire di che cosa parlasse e la mia curiosità è cresciuta ancor di più, quindi ho deciso di aprirla e leggerla.
Diciamo che, a inizio storia, pensavo che Azzurra avesse incontrato Stefano in metro o una stazione o qualche posto simile, ma, quando ho letto “…Ben arrivata un corno! Avrei fatto volentieri a meno di finire quassù” mi si è acceso un lampadario in testa e iniziato a pensare che invece si trovassero in Paradiso, o comunque in qualche luogo ultraterreno. La certezza assoluta, però, l’ho avuta solamente con il “… neanche noi ci aspettavamo che te ne andassi così… all’improvviso.”
Mi è piaciuto molto il dialogo tra Azzurra e Stefano, rivedo in loro lo stesso modo impacciato che ho io quando incontro qualche compagno di classe che non vedo da anni, che magari una volta era tra i miei migliori amici, ma che ormai è poco più di un perfetto sconosciuto. Ed ecco che si chiede che cosa fanno i pochi amici che ancora l’uno o l’altro frequentano e/o sentono. Unica differenza tra me e i miei amici è che noi massimo massimo ci raccontiamo del lavoro e dell’eventuale famiglia, non di certo di com’è avvenuta la nostra morte XD Ed ecco che scopriamo che Stefano se ne è andato proprio dopo una cena di classe, che coincide anche con l’ultima volta che Azzurra lo ha visto. Era una sera durante il mondiale del ’90 (unico mondiale che non ricordo visto che avevo sei mesi XD), era alla guida di una macchina nuova ed ha avuto un colpo di sonno, quando si è ‘svegliato’ si è ritrovato lì. Diciamo che la morte di Azzurra invece è stata molto più turbolenta, visto che è stata accoltellata e buttata dal Tevere da uno sconosciuto con il quale si era appartata per amoreggiare (eh brava Azzurra XD) Finiti questi racconti dolorosi, Azzurra chiede a Stefano che effetto fa avere le ali e lui le chiede informazioni sull’Italia, finendo così a parlare di calcio.
Ora, da brava italiana, ricordo perfettamente gli eventi calcistici di quell’estate del 2006, ma ammetto di avere da parte la prima pagina del giornale che riportava una delle due notizie che Azzurra dà a Stefano, ma non dico quale per non sentirlo bestemmiare ancora una volta ahahahhaha.
Ho davvero adorato questa storia che è riuscita contemporaneamente a farmi ridere e piangere, visto che tratti con quel solito sono sarcastico che adoro un tema piuttosto particolare come la morte. Ho apprezzato la tua scelta di narrare la storia in prima persona e al presente, come se i fatti narrati si svolgessero proprio davanti agli occhi di chi sta leggendo. Mi è piaciuta anche la scelta di inserire anche i pensieri di Azzurra, scrivendoli naturalmente al corsivo per differenziarli dal resto del testo. La narrazione scorre velocemente, senza ostacoli noiosi o errori grammaticali o di punteggiatura.
Ho trovato molto carina l’idea di un Paradiso visto come una stazione piena di persone che vengono e vanno, dove si possono rincontrare amici e familiari che avevamo in vita.
Continuerò sicuramente a leggere questa tua long, anche se, da quanto ho capito, si trattano di tutti capitoli autoconclusivi.
Ti mando un grande saluto,
Sharpey


(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal ‘Giardino di EFP)

Recensore Veterano
05/04/18, ore 16:01

Dopo la nostra escalation (eh?) a tema cavalleresco  e ​ignorando bellamente il capitolo di storia medievale da finire​, eccomi qui a recensire un' altra tua storia!
​Ho scelto questa petché mi hanno molto attratta titolo, descrizione e genere: chissà come sono, queste frittate soprannaturali (è un genere che non bazzico affatto, come forse si potrà intuire). Ed ora eccomi qua, di fronte a questa bella scenetta melanconica. Due vecchi amici che si reincontrano dopo anni, le chiacchiere di circostanza, l' imbarazzo e la gioia della voce narrante (l'ho adorata!) nel ritrovarsi di fronte la vecchia cotta e fare della sana auto-ironia: insomma, tutti gli elementi per una dolcissima ​slice of life​... Ma con la menzione alla coltellata e a quella delle ali di lui ho cominciato a capire. Inutile commentare la cantonata metaforica che ho ricevuto con la chiusa.
​E anche qui non posso che farti i miei complimenti, perché parlare del Paradiso in maniera tale da farlo sembrare una scena di vita comune (anche con l' ausilio delle scale mobili e delle bestemmie) presuppone un' abilità non da poco: sei riuscita a trasmettere perfettamente quell' idea, quel sapore di quotidianità che hanno momenti di questo genere per poi spiazzarci tutti verso la fine, come saprebbe fare un certo Marziale di nostra conoscenza.
Bravissima davvero.
​Non mi pare di aver notato errori di grammatica o sintassi; lo stile è adorabile (nel senso che l' adoro), semplice ed efficace... che altro dirti, se non ancora "Brava?"
Alla prossima!
-ONO
PS: Scusami per la brevità delle recensioni. 

Recensore Veterano
05/03/18, ore 15:15
Cap. 4:

Ciao, eccomi qua (di nuovo), per la tombola.
Ho colto l'occasione per continuare la lettura della tua storia.
Ho letto anche i capitoli precedenti e in nessuno ho trovato errori o altro. Mi sono piaciuti tutti... Questo nello specifico é molto particolare e alla fine mi ha strappato un sorriso, mi é piaciuto come hai reso il tutto, e non mi aspettavo un finale, una situazione del genere... Mi ha stupito sicuramente in positivo.
Ho trovato solo un problemino in questa frase: "Sempre va sempre così.", secondo me c'é un "sempre" di troppo, oppure manca una virgola dopo il primo...
Detto questo tu faccio i miei complimenti.
Alla prossima.
Alex
Questa recensione partecipa all'iniziativa 10.000 recensioni in un anno

Recensore Veterano
08/02/18, ore 23:14

Ciao, sono qui per la tombola.
Ho deciso di recensire questa storia perchè il titolo mi ispirava molto, l'ho trovato davvero simpatica, soprattutto dopo aver capito di cosa tratta la raccolta.
Questa prima storia mi è piaciuta molto, è una visione molto particolare... insomma nessuno sa cosa (e se) succede dopo la morte, quindi credo non sia facile scrivere qualcosa di simile a quello che hai fatto tu, in modo molto semplice e anche divertente, ci sono anche momenti dove ti domandi se hai capito bene dove si svolge il discorso o se non hai capito niente, fino a che poi hai la conferma quando raccontano le loro morti, che ho trovate ben esposte, anche se inizialmente pensavo che fosse Stefano a guidare, invece poi leggendo che aveva tredici anni quando è morto, ho pensato che magari era uno dei suoi genitori...
Ho trovato un piccolo errore di battitura probabilmente: "Certo che e ne sparava di paranoie, all'epoca!" direi che o c'è una "e" di troppo oppure manca una "m" che farebbe diventare: "Certo che me ne sparavo di paranoie, all'epoca!"
Leggerò sicuramente anche i successivi capitoli.
Complimenti e alla prossima.
Alex
Questa recensione partecipa all'iniziativa 10.000 recensioni in un anno

Recensore Junior
18/01/18, ore 22:02

Ehilà! Comincio dicendoti che sono stata subito attratta da questa storia per il titolo particolare che le hai dato. Mi intrigava moltissimo l'idea delle 10 frittate e non vedevo l'ora di capire meglio di che cosa si trattasse. Ho deciso di recensire il primo capitolo perchè è forse la storia che mi ha colpito di piú. Sarà per il "colpo di scena" finale, che mi ha preso un po' alla sprovvista; o forse per il generale tono malinconico e agrodolce che a me piace moltissimo. Non ti so dire come mai, ma mi è rimasta davvero impressa. L'ho riletta piú e piú volte, ogni volta cogliendo un dettaglio in piú, un indizio in piú che mi facesse dedurre il suo finale. Sono molto soddisfatta; ti faccio i miei piú cari complimenti! Finisco scusandomi per il ritardo; sono stata imperdonabile.
A presto!
-Elizabeth

Recensore Veterano
17/12/17, ore 19:51

Fattelo dire con simpatia, ma quanto diamine scrivi?!
Mi sono dispersa nel tuo profilo per ORE, non sapevo davvero che cosa leggere perché pur escludendo i fandom che conosco poco o niente, avevo davanti agli occhi altre mille storie.
Ho scelto questa solo per un semplice motivo, ma quasi mi sono pentita perché ne sono rimasta agghiacciata; il titolo mi ispirava, mi immaginavo una storia un po' sarcastica magari con un qualcosa di filosofico.
Poi leggendola - lo ammetto - pensavo di essermi incappata in qualche storiella di persone che si rivedono dopo un sacco di tempo e basta; invece no, e l'ho trovata così genialmente assurda che non so che cosa dovrei dirti.
Sei riuscita a creare delle spettative che alla fine della storia fanno sentire il lettore un vero idiota, come se avesse letto fino a poche righe prima un racconto normalissimo, ma nell'ultima parte inizi a realizzare e ti si apre un mondo che, davvero, definire geniale è dire poco.
Sarei curiosa (sempre che tu me lo voglia dire) come ti è venuta l'idea di una storia come questa, o meglio, come sei riuscita a strutturarla e rendere l'effetto "sorpresa" così bene.
Eccellente, davvero, non sono una persona che si stupisce facilmente, ma in questo caso davvero sono rimasta senza parole; direi anche dispiaciuta perché il ritmo iniziale suggerisce davvero una storia semplice e felice, ma sapere che Azzurra e Stefano si incontrano in un mondo sì, ma non il nostro, mi ha trasmesso un senso di tristezza davvero difficile da spiegare.
Sei comunque riuscita a rendere la storia anche divertente, il che la rende doppiamente più assurda; sei una maga o qualcosa del genere, ammettilo.
Complimenti!

Recensore Master
17/12/17, ore 01:23

Le fragole sono una metafora, se ho ben inteso e la stanchezza della giornata non m'inganna. 
Le fragole sono buone, dolci e appaganti, e ne vogliamo una stanza intera - ma non ne conosciamo la misura esatta - e saggiamente scegliamo di averne un po' al giorno, che tutte in colpo ci andrebbero di traverso. 
Come dice il genio, se voi imparaste un po' ad arrangiarvi, noi potremmo passare al livello successivo, quello dei miracoli - e sarebbe bello, davvero. 
Mi è piaciuta molto come storia - sia per la struttura, un po' simbolica e, a suo modo (passami il termine) anche ermetica, sia per il concetto di fondo e la prosa con la quale lo esprimi. 
Tutti vogliamo qualcosa, sempre: è nella nostra natura. Però è bello anche condividerlo, perché no: in fondo, il significato davere è, a volte, proprio questo. 

*tè caldo? 

Recensore Master
15/12/17, ore 19:11

Ciao!
Ero indecisa tra quale, delle tue originali, scegliere. Ero molto attratta da "Karma" ma questa è una long recente e ancora in corso, così mi son detta di leggere questa.
Devo dire che ho decisamente ritrovato la stessa autrice di "Ansia da prestazione", solo che qui hai utilizzato la narrazione in prima persona (che onestamente detesto).
Sei stata incredibilmente originale anche questa volta: avevo intuito una mezza cosa - sospettato forse -, ma è stato bello vedersi la verità "sbattuta in faccia" quasi verso la fine.

Azzurra e Stefano, due vecchi amici che si rincontrano dopo tanti anni. Azzurra che non si aspetta di rivederlo, lui che l'aspettava sperando in qualche giorno (anno?) di ritardo. Hai descritto questa scena senza rancore, senza ripensamenti, senza un minimo di dolore, che all'inizio illude il lettore che si tratti davvero di un incontro tra vecchi amici e che alla fine fa gridare un "COOSA??!".
Sul serio. Azzurra e Stefano sono morti, ma nessuno soffre per questa consapevolezza... e a pensarci bene è normale, no? Quando si muore, quando arrivi "in Paradiso" dovresti essere in pace. Per sempre.
Non c'è più spazio per il dolore, per la nostalgia, per le vibrazioni negative.

Mi sento di criticare solo una cosa - non a te, sia chiaro, ma alla tua protagonista: non mi piace che pensi che sia colpa sua se è morta. Mi spiego meglio: non bisognerebbe dare tutta questa confidenza agli sconosciuti (e adesso sembro una vecchia di ottant'anni), ma quel tizio col quale ti stai baciando non dovrebbe neanche pugnalarti senza ragione. Quel ragazzo poteva essere uno sconosciuto, ma anche un compagno di classe, un collega, il vicino di casa... Non credo che lei sia colpevole della sua morte, se non in minima parte.
So che magari non è ciò che intende lei, so che magari potresti non pensarla allo stesso modo... però mi andava di dirti la mia su questo. D'altronde, se una storia riesce a far reagire in questo modo un lettore è una cosa positiva, no?

Inutile dire che l'ultima frase è la chiusura perfetta. *Digressione time*
Devi sapere che sono una napoletana che simpatizza per la Juve - non che me ne freghi qualcosa del calcio, però... se proprio devo scegliere... - e vengo sempre sfottuta per questo. xD Insomma, è stato bello ritrovare una sorta di alleato in Stefano che, ovviamente, DEVE sapere se la sua Juve è riuscita a realizzare il sogno di quel ragazzino di tredici anni...


Ho notato una sola svista:
Certo che e ne sparavo di paranoie, all’epoca!
Poi nient'altro. Brava!

Quanto allo stile... è singolare: non ho letto molto di tuo, quindi prendi questi miei giudizi con le pinze; non ti soffermi mai su quei piccoli particolari che a me tanto piacciono. Sei solita mostrarci la situazione così, di getto, come una doccia fredda e poi pian piano ci fai abituare al gelo dell'acqua. Non so se per te ha un senso ciò che ho detto, ma spero di sì.
La mia, ovviamente, è solo un'osservazione e non intende essere altro: è uno stile che può piacere e che può non piacere. Però è quello che è.
Diciamo che riesco a riconoscerti tra quelle righe, ecco. Posso dire con tutta tranquillità "ah, questa storia è stata scritta da Francine. Ci metto la mano sul fuoco!"

Ma adesso sto divagando.
Se trovi degli errori ti prego di scusarmi: il mio pc ha deciso di darmi il tormento.
Mi eclisso, ripromettendomi di tornare su queste frequenze. Mi piacerebbe comprendere al 100% il titolo e vedere cosa hai in serbo per noi lettori.
Bandierina verde, of course.
Alla prossima!

Ps. Il titolo del capitolo è sarcasticamente delizioso. In questo sei davvero brava!

Recensore Junior
09/03/15, ore 12:23
Cap. 6:

Ancora ancora ancora!!!!
Adoro questa raccolta!!!
È leggera è divertente è umana è simpaticissima, mi è piaciuta proprio di pancia, e, ti giuro potrei esprimermi solamente attraverso versi inarticolati per manifestare il mio godimento.
Perché me la sono proprio goduta, fino a qui almeno.
Ora, potrei dire che Apocalisse ha acquistato un posto speciale nel mio cuore (così allusiva e precisa, cribbio), ma tutta la simpatia, l'umorismo, la benevolenza e l'ironia che pervadono tutto quanto l'insieme, davvero, conquistano e fanno bene.
Davvero, brava brava brava brava brava.
Sul serio, non ho parola :-)

Recensore Master
07/11/14, ore 12:38
Cap. 6:

Adorabile e gustosissima, come tutte le frittate di questa raccolta.
Parto dalla fine, notando un dettaglio per nulla marginale. L'angioletto e il diavoletto dell'uomo sono in perenne disaccordo, non fanno che battibeccare tra di loro e quindi spingono il loro "protetto" verso l'inevitabile figuraccia. Invece il diavoletto e l'angioletto della donna sembrano trovarsi sulla stessa lunghezza d'onda. Nella donna bontà e malvagità sono perfettamente calibrate, le due parti convivono armoniosamente. Un caso? Io non credo.
Ed è proprio la figura di lei che emerge di più, nella storia. Attraverso la gelosia di lui, abbiamo modo di conoscere questa donna un po' eccentrica e per questo ancora più vera. Mi sono piaciuti tutti i dettagli che hai inserito su di lei, soprattutto quella vena un po' nerd che si intravede appena appena tra le righe.
Come ho già detto, un'altra frittata gustosissima.
Complimenti.

Recensore Master
05/11/14, ore 13:29
Cap. 6:

Bella bella bella! Ho iniziato a sorridere all'inizio e sono ancora qui che sorrido. Credo sia la mia preferita della raccolta.
Una frittata girata e rigirata con maestria. Perché si capiva subito che non poteva essere un amante, ma era anche impossibile che non fosse niente, dato che c'erano troppi indizi per dire che parlava da sola.
Nonostante non abbiano nomi, sono due personaggi profondi e ben descritti.
Ho trovato un refuso "un'immancabile" che stavolta è maschile quindi non vuole apostrofo.
Tutto impeccabile, compreso il tocco alla romana (e te lo dico da milanese) dello stile.

Recensore Master
09/08/14, ore 16:36
Cap. 5:

Inizio a vedere delle costanti nelle "frittate". Ambientazione romana (con riferimenti a luoghi o suoni, parole dialettali) punti di vista insoliti, colpo di scena finale.
Tutto il resto è sempre totalmente imprevedibile. Più avanti ti dirò quale sarà la mia frittata preferita, per adesso non mi sbilancio...
Sì, il genere è sovrannaturale, ma non tanto per la sovrannaturalità in sè, correggimi se sbaglio, più nel senso di "impossibilia"
Non mi dilungo sui complimenti per la scrittura, ritienili acquisiti :)

Recensore Master
07/08/14, ore 16:46
Cap. 5:

Non mi stancherò mai di ripetere quanto le tue idee siano originali e mai banali.
Luigi.
Ho capito subito che si trattava di un animale, solo che inizialmente pensavo fosse un cane. Spero che Luigi non si offenderà, anche perché mi son ricreduta subito, grazie a un paio di indizi inconfondibili.
E' stato interessantissimo vedere il mondo con gli occhi di un gatto e tu sei stata bravissima a gestire un punto di vista così complesso. Magari mi sbaglio di grosso, ma secondo me sei una amante di gatti. In ogni caso devi averne avuto almeno uno in casa. Sono cresciuta circondata da gatti (mia madre è praticamente una gattara XD) e il ritratto di Luigi è incredibilmente realistico.
I miei complimenti.

Recensore Master
25/07/14, ore 17:45

Stavolta l'avevo capito. Da quando Filippo dice che è nato per fare il barista e Moira risponde accennando al suo lavoro. Terza storia della serie, terza morte, contando l'apocalisse di ghiaccio... la serie si fa tosta.
Complimenti per tutto: la resa, i personaggi, i dialoghi, tutto. Qui abbiamo a che fare con una Scrittrice con la s maiuscola. Mi ha fatto ridere - riso amaro - che all'amministrazione delle Parche (posso chiamarla così?) si siano preoccupati dell'arrivo dell'euro. Difetti in questa storia non ne trovo. Hai persino camuffato bene il cliché della signora di nero vestita con una bella ragazza mora, perché di cliché ormai si tratta.
Giù il cappello.

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