Sono rimasta con le dita a mezz'aria sulla tastiera e i lucciconi che manco quando mi sono schiacciata il dito nel cassetto.
Perché sì e tu lo sai, bene, meglio di tante altre persone.
Perché il dolore si trasforma in paura, la paura in freddezza, la freddezza in distacco, e poi non importa quante volte ti dicano "ti amo", tu non ci credi più.
E tra cedri e limoni vedi solo quello che hai perso quello che hai sofferto e qui sorrisi che non torneranno mai più. Quella luce speciale negli occhi che avevi scelto, quella scintilla che faceva splendere anche i tuoi. E ti chiedi quando è successo, quando è stato che tutto è crollato. E hai perso di vista la persona che eri.
E se ci hai creduto e se hai lottato, poi è difficile continuare a volare su ali spezzate.
Ma la vita va avanti e non chiede il permesso e tu puoi solo ballare e sperare di essere all'altezza.
E po capisci che le uova strapazzate sono anche meglio....
Ti voglio bene!

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*sviene*

HABEMUS STORIA su Milo e Françoise!

*sbudina senza decenza*

Mi è piaciuto tutto, TUTTO, di questa one-shot: dalla bellissima rappresentazione del Kallistê, al gatto grassoccio che si fa spettatore muto (ma molto eloquente) alle frasi pensate da Mia e al suo modo di relazionarsi con Françoise, nonché all'unghia rossa, in onore della cuspide scarlatta.
Devo dire che dopo avervi letto in sequenza è un piacere vedere come l'una gestisce i personaggi dell'altra, perché questa dinamica permette di sfumarli entrambi e di cogliere pieghe inaspettate, eppure così maledettamente reali.
Al solito, invidia fortissima per come le ambientazioni si facciano solide e diventino percepibili ai sensi: complimenti, davvero. ♥♥♥♥♥♥

*invidia fortissima per Milo*

(Recensione modificata il 14/04/2014 - 03:29 pm)

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Sembrerò di parte, ma la verità è che non la sono.
Questa storia racconta Françoise in modo completo, come donna. Alla decisione che dimostra quando combatte, si contrappone il terrore puro di una storia d'amore.
E se dovessi fallire?
Le certezze che ti offre un cloth non valgono nei sentimenti. In questa storia è racchiusa la parte più umana di Françoise, l'essere donna e innamorata - dunque - vulnerabile. Una debolezza che se combatti, forse non puoi (o non vuoi) concederti. C'è il passato che si affaccia in un battito d'ali grigio contro un cielo terso d'estate, c'è la tua Atene - torrida, calda, avvolgente eppure bellissima, un dipinto che si schianta sulla tela e sulla retina - e una donna che brilla come un girasole. Una chiazza di bianco che si staglia contro il cielo e il mare, pura eppure contaminata, in un certo senso. Nella frenesia iniziale ci mostri un terrore acuto, l'eccitazione e la paura di lasciarsi andare, di perdere la libertà e le certezze e dunque il passare all'incertezza che concede l'amore.
Durerà? E se si, quanto?
Affida pensieri e ricordi a una ragazzina, ma fa differenza davvero l'età, quando si tratta di cuore e di avere un passato comune?
No.
Tratteggi i personaggi con maestria, anche quelli che non ti appartengono, come Mia.
Nel dono di quel limone è racchiusa una delle scene più belle dell'intera storia.
Profuma e sa di mare, estate e voglia di essere capiti.
Odora di Atene, di Mia e di sole. Di voglia di vivere, con quel giallo che inchioda.
A Milo, va il merito di essere un seduttore, un adulatore e l'uomo perfetto per Françoise. Gioca al gatto e al topo, ma darebbe la vita per lei, non fossero entrambi votati a una dea. E forse, in caso di vero pericolo, se ne fregherebbe senza problemi.
Sono la tua coppia perfetta, e lo ribadisco, riesci ad amalgamarli così bene da rendere Françoise un personaggio a tutto tondo, uscito dalle pagine del manga (l'avesse creata Kurumada, sarebbe stato un disastro, credimi).
Grazie per questo spicchio d'estate anticipata.
Ora, ho voglia di fragole con panna.
Grazie <3
 

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