Recensioni per
Persona
di Smeralda Elesar

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/03/15, ore 20:04
Cap. 1:

Mi è piaciuta molto , soprattutto la descrizione dei sentimenti di Saga ! è vero che quel Nisan stona ma per me neanche troppo. L'ho trovata una storia scorrevole e piacevole , davvero carina ! Complimenti! ☺

Recensore Junior
26/04/14, ore 23:20
Cap. 1:

Per Saga è difficile accettare nuovamente la parte di questa immensa tragedia che è stata la Scalata delle 12 case. Diffiicile riprendere la maschera del cattivo, ma grazie al insistenza di Seiya e alle parole di Kanon riesce a accettare il compito che il destino (alias Kurumada) gli è stato imposto. L'ho trovata una fanfic veramente stupenda e le parole messe in bocca ai protagonisti sono azzeccate.
Un altro che ha problemi con il film, mi sembra che sia Milo ... il poverino non ha ancora capito se sarà maschio o femmina nel film XD Povero!
Bellissima fanfic ciao
(Recensione modificata il 26/04/2014 - 11:23 pm)

Recensore Master
18/04/14, ore 19:06
Cap. 1:

Tu non sarai solo Saga dei Gemelli: tu sarai anche il professore antipatico, il genitore autoritario, sarai la paura del buio, sarai il mostro che si nasconde sotto il letto, sarai la parte cattiva che ogni essere umano si porta dentro, e sarai tutti gli ostacoli della vita che sembrano insormontabili. E quando sarai sconfitto da un ragazzino che è oggettivamente inferiore a te, tutti tireranno un sospiro di sollievo, e penseranno “Allora anche io ce la posso fare”. Ti sembra poco, Saga? Il nostro ruolo è quello più ingrato, certo, ma è anche il più importante.-

Hai afferrato esattamente il concetto dell'attante proppiano dell'antagonista.
Che seduce il lettore, perché il male è più bello ed ambiguo del bene, ha più luci ed ombre da cui possono riaffiorare i mostri che ci portiamo dentro e, vedendoli in scena, ci liberiamo di quei mali che ci avvelenano l'anima (sei soddisfatto, Aristotele?).
L'antagonista è l'avversario che sembra una montagna, che sfida il protagonista dall'alto della sua onnipotenza... che poi viene annichilita in un colpo solo. L'ultimo. Il più micidiale. Dove ci si mette tutto: anima, corpo, cuore, vita, sangue.
Mi è piaciuto il metateatro. L'ho apprezzato davvero, ed hai reso in modo magistrale Kanon, quell'aiutante (dell'antagonista, ma non cavilliamo), che soffia dove deve soffiare per farci andare avanti. E fare ciò che si deve. O ciò che vuole lui, non importa.

Non mi è piaciuto quel nii-san. L'ho trovato gratuito come una passata di evidenziatore su un quadro ad acquarello, perché sia Kanon che Saga sono greci. E ad essere sincera, avrei trovato ridoclo anche che l'uno si fosse rivolto all'altro apostrofandolo adelphos. Perché si presuppone che, tra di loro, parlino la stessa lingua. Il greco, lingua madre di ambedue. (E questo davvero è un duale)

Ho trovato tirato per i capelli il discorso dei Tarocchi: che Lama sarebbe il Peccatore?! È più calzante il discorso dell'attante proppiano, o delle maschere (a proposito: maschera e basta. Non c'erano maschere, s enon teatrali.) in senso stretto, perché il simbolismo dei Tarocchi, credimi, è tale e tanto da far prendere strade tortuose.

Recensore Master
18/04/14, ore 18:30
Cap. 1:

Detto francamente sono rimasta delusa dalla piega comica della frase finale. La one shot, prima della chiusura, è davvero bella e fa pensare. Quella battuta invece... beh, farò finta che non esista, perché sinceramente non mi piace, mi fa sembrare che il tutto sia andato in vacca, come si dice.
I personaggi dei gemelli sono stati trattati magnificamente e in modo profondo, dando ancora una volta un profondo significato ai loro ruoli di antieroi e allo stesso tempo di vittime. Perché è vero che entrambi sono stati ben più importanti degli stessi protagonisti sempre positivi, all'interno di tutta la storia.
Un appunto però te lo devo fare, essendo Saga e Kanon di origine greca, l'aver usato il termine giapponese "nii-san" per fratello, stona parecchio. Avrei preferito il termine italiano o meglio ancora il corrispettivo greco. Oppure ancora che tu lo giustificassi in qualche modo. Così non ha affatto senso. Ci credo che quella è l'ultima parola che Kanon dice, prima di morire, ma lo dice in giapponese solo per i giapponesi, così come lo direbbe in italiano nell'adattamento italiano.
E' un piccolo dettaglio che però stona, mi dispiace.