Ok, premetto subito che non mi è tutto chiarissimo: hai usato uno stile molto elevato e, lo ammetto, io non sono un genio, quindi in qualche punto mi sono persa (soprattutto alla fine). Detto ciò, la tua storia resta comunque bellissima. Sirius ha una caratterizzazione perfetta, a 360 gradi, e ti giuro che sono rimasta oltremodo impressionata da ciò: non è il Sirius malandrino che crea casini in giro e si comporta da playboy; è un Sirius frastagliato, questo, che si tormenta internamente, che non ha il coraggio di mostrarsi, che preferisce indossare una maschera. Ed è perfetto sotto tutti i punti di vista, perchè Sirius è così, non è felice, non è soddisfatto, non pienamente.
Ma sopratutto mi ha colpito il modo in cui sei riuscito, attraverso lui, a parlare d Remus. Wow. Se già è difficile fare una buona caratterizzazione, ancora di più lo è farla di un personaggio descritto solo attraverso un altro. E invece il tuo Remus è lì, che aleggia, intorno a Sirius, dentro a Sirius, ed è perfetto anche lui.
Complimenti, hai scritto davvero un piccolo capolavoro, spero di leggere ancora qualcosa di tuo.
Con affetto,
D.L.H.

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Molti sono gli aspetti che mi hanno compito di questa storia d'esordio: dalle più labili sfumature ai particolari più importanti. Soprattutto, però, tre sono state le cose che ho amato maggiormente.
La prima è la caratterizzazione di Sirius, io narrante che si confida a cuore aperto. La sua voce fa trasparire una parte di lui che esiste, ma che la Rowling non ha potuto - per questioni narrative - approfondire. Il monello di cui ci fai ascoltare il triste lamento da una parte scopre l'ebrezza di un amore scandaloso (secondo la sua famiglia, è chiaro) e continua a nascondersi dietro una maschera di spavalderia; dall'altra, invece, cita il mito di Amore e Psiche. Questa controluce sotto forma di parole è bellissima e potente.
La seconda cosa che mi è particolarmente piaciuta è la descrizione che Sirius fa di Remus. L'aria di intelletto, l'alone di saggezza e responsabilità che costituisce la sua essenza, è sì meraviglioso, ma allo stesso tempo pesante da sopportare. Quando Remus si dichiara all'Amato amico si spoglia di queste caratteristiche e si lascia andare ai sentimenti. Fa finalmente qualcosa per essere felice, e non per essere saggio. Momento a dir poco emozionate! Il terzo aspetto che mi ha fatto tanto riflettere è stata l'amara considerazione di Sirius sulla sua famiglia. Traspare un dolore così forte e un'indignazione tale da quest'ultima, che mi sono sentita male per lui. Quanto può ferire la paura (in questo caso malsana e ingiusta, perché nessuno dovrebbe provarla) di non essere abbastanza? Di non essere amato per chi si è e si vuole essere? Questa OS offre tanto spunti e per questo ti faccio i miei complimenti. Bravo, Khaal! E benvenuto su EFP. Dai, scrivine ancora!