Ciao Gommy, si, paradossalmente sto utilizzando ancora questo soprannome che tu stessa ti sei data, probabilmente non sono nemmeno in grado di idearne uno che abbia un maggiore senso compiuto e quindi temo proprio che ti dovrai accontentare della mia scarsa immaginazione, che però, a detta mia vedo che a te non manca affatto.
Sì, lo so che dovevo recensire questa storia, lo dovevo fare, e lo dovevo fare prima, me ne rendo conto, solo che in queste vacanze non ho avuto mai un vero e proprio momento libero in cui potessi mettermi lì e fare le cose con calma e pazienza, pensa che devo ancora rispondere a un sacco di recensioni e via dicendo, quindi beh, mi spiace solo di non essere passata prima, perché è questa la storia di cui mi parlavi, giusto? No, perché non vorrei rischiare di essere entrata per sbaglio nella fic sbagliata, già è parecchio imbarazzante tutto questo mio ritardo, figuriamoci poi se nemmeno prendo la fic giusta >.<
Bene, ho potuto ben notare che sei molto legata alla figura di Saru, ti vedo spesso affiancarla a quella di Fei e di conseguenza capisco a pieno il tuo dolce amore per questo personaggio, devo dire che mi piace molto il modo in cui lo rappresenti, è quasi come se tutto per lui stesse crollando e si ritrovasse alla fine di una salita, sfinito da tutto, non vuole parlare con nessuno, e giustamente non vuole che nessuno si rivolga a lui, sai che amo troppo il modo in cui descrivi? È sublime, maledettamente sublime e allo stesso tempo evidentemente entusiasmante, malinconico in fondo, e dona quasi un tocco di oscurità all’intera storia, ma non mi riferisco solo a questa fiction, parlando in generale proprio mi è capitato di imbattermi spesso in questa sensazione, devo dire che è particolare, e personalmente non l’ho mai trovata in nessun scritto, anzi sei la prima che mi da questo piacevole senso di angoscia pian piano che leggo le parole, ma angoscia perché ho voglia di leggere, andare a fondo e capire soprattutto, capire meglio, e scavare nell’immaginazione e nel sovrannaturale.
Perché è un po’ questo il tuo genere giusto?
“Notte, era una notte cupa, buia, senza la dama d’onore, la luna, che doveva illuminare quel mondo così distrutto.” Ti spiace se cito le tue frasi? Vedi non l’ho mai fatto se non per segnalare degli errori, e mi sembra un pretesto un po’ mediocre per tentare di allungare la recensione, e invece io voglio solo analizzare in ogni sua parte questa frase, gli aggettivi che dai trasportano direttamente il lettore nell’atmosfera tetra e certamente alquanto sinistra della storia, è magnifico, a parer mio il parallelismo che fai tra una bella dama e la luna, perché in fondo mi pare così romanzato e malinconico da rendere il tutto maledettamente intrigante, ecco, lo vedi che mi tocca fare? Di questo passo andrò ad analizzare ogni tua singola frase, ogni virgola e ogni punto, e non finirò mai più questa recensione XD cosa che però devo assolutamente fare, dato poi che so quanto tu ci tenga, a proposito, mi scuso ancora per non aver recensito la storia, ma certe cose proprio non so nemmeno da che punto di vista trattarle, e non mi piace lasciare una recensione con poco significato e priva di senso logico.
Passo a un altro punto che mi sembra importante se non essenziale nella fic, la musica, ho letto che suoni il piano, non è una cosa magnifica? Anche io suo nicchiavo qui è la qualcosa, ma di certo non al tuo livello, equivalgo pressappoco un bambino di prima media per quanto riguarda la musica, e nemmeno tanto visto che mio fratello che frequenta quella classe è pure più bravo di me, ma indipendentemente da questo, a una persona non è mica impedito di suonare nonostante non sia brava giusto? E io personalmente amo muovere lente prima e poi veloci le dita in una sorta di danza accompagnata dalla stessa melodia prodotta dal piano, è qualcosa di mistico, e appunto come ci ricorda il tuo testo anche un po’ magico, è qualcosa di diverso, sentire le flebili note di una melodia essere prodotte dalla stessa pressione delle nostre medesime mani a parer mio è qualcosa che non avrà mai il valore che il mondo di oggi ingrato gli attribuisce.
La musica, quello stacco dalla realtà, quel momento in cui è il cuore a cantare le proprie emozioni, e quest’ultime non vengono prima analizzate del cervello per poi essere introdotte in un contesto normale, no, queste viaggiano libere e felici di potersi manifestare nel modo che ritengono più opportuno, la musica, quella cosa che ci lega tutti indipendentemente dalle differenze.
Che dire, la storia è semplicemente magnifica, si vede che ti sei impegnata e anche tanto, con maggior piacere avendo considerato l’affermazione di prima sono lieta d’informarti che sono sicura al novantanove virgola nove periodico per cento che tu non abbia commesso nessun tipo di errore, la presentazione è semplice, bianca e nera come i tasti di un pianoforte, il distacco totale dei due colori è “ammorbidito” dalla presenza di altre tonalità nel titolo, che lo rendono più semplice e tranquillo, non so che altro dire, se non che questa fic sia davvero suggestiva e ti lasci addosso un senso di completazione, che spesso non ritrovo in altre storie.
In poche parole brava ancora, sono felice di essere tua amica e di avere un’amica tanto speciale che mi dedica anche fic tanto belle sia dal punto di vista del lessico che da quello del significato, grazie!
Alla prossima!
Kisses <3
Angy |
