salve, Savannah, noto solo ora che il vostro saluto è rivolto ad un pubblico femminile, ma nonostante questo non mi ritiro dall'impegno di recensire ogni capitolo, qualora riesca a trovare il tempo di leggere. ordunque, veniamo alla storia. questo episodio ha descritto un incontro - e un flash back - fra un ragazzo e una ragazza, e trovo che sia davvero ben riuscito, nelle ambientazioni interessanti e non descritte talmente nel dettaglio da costringere il lettore a sacrificare l'immaginazione. anche i dialoghi, sebbene molto romanzati, sono costruiti con maestria, e lasciano scorrere la vicenda in maniera fluida e appassionante. unica pecca è il modo, forse un poco sbrigativo, in cui i due ragazzi passano da uno stato di allegrezza a uno di contrasto. non ho riscontrato la reazione di Felicity nella caratterizzazione che hai ideato per lei. ma il tutto viene poi giustificato dalla necessità di un piccolo litigio per poi giungere alla dichiarazione di Alasdair. nel complesso la vostra storia continua a dilettarmi, anche perché non è così semplice trovare un racconto d'avventura che mi aggrada, e questo, in parte per la contestualizzazione storica, in parte per lo stile, ci riesce egregiamente. non appena avrò tempo recensirò anche il terzo capitolo. distinti saluti.

salve. devo dire che come inizio non può fare altro che spingermi a leggere il capitolo successivo. hai dato molte speranze a un lettore che ama l'avventura (nella faida fra i fan dell'Iliade e quelli dell'Odissea militavo fra i secondi), e già vedo esotici paesaggi, già incontro personaggi ai quali mi saprò affezionare, e già vivo avventure che non vedo l'ora di affrontare attraverso gli occhi dei fratelli Oldham. ora veniamo allo stile: rapido e che non sacrifica nulla, e che non pretende nulla, ottimo per l'avventura. sono certo che le descrizioni poetiche e grandiose arriveranno una volta sbarcati in America. gli elementi per inquadrare la storia ci sono tutti, e ben riassunti in un primo capitolo ermetico e incisivo. mi impegnerò a recensire ogni episodio. ave atque vale