Ciao, innanzitutto ti ringrazio per il commentino a "Butterfly", quindi, come ti avevo detto, sono venuto a recensire qualcosa di tuo e, visto che mi intendo pochissimo di Harry Potter, ho preferito scegliere questa drabble dal titolo misterioso quanto affascinante.
Essendo questa una storia, e non una poesia, anche se, in certi versi, la ricorda, seguirò questi punti: grammatica, ortografia, contesto, evitando l'impostazione che non è importante.
Mi piacerebbe anche dare dei voti, ma credo di aver letto troppo poche storie esterne alla poesia per poterne dare.
Allora, partiamo dalla grammatica: leggendola, dall'impostazione, mi sembra un mezzo tra una poesia e una storia drammatica, purtroppo, essendo postata in questa sezione, suppongo che non si parli più di stile, quanto di regole. E, qui, l'unico lato negativo di questa storia è la mancanza di "virgole" nei punti in cui dovrebbero essere messe per dividere due periodi, come nella parte: "hai guardato i miei occhi spenti, le mie mute proteste, i lamenti del cuore".
Dall'altro lato, non ci sono errori e, prendendola come poesia, nemmeno l'impostazione dovrebbe essere messa in discussione.
Passiamo ora all'ortografia: generalmente - e fortunatamente - non mi dilungo molto da questo punto di vista perché non c'è mai molto da dire, anche qui non vedo niente di minimamente errato. Quindi perfetto, brava!
E, infine, la parte più importante di una storia, il contesto: l'idea, di per sé, è un'idea che io trovo affascinante, ma anche rischiosa poiché si trovano varie storie con l'argomento principale, il suicidio, perciò è difficile essere originale; ma, prima di dire qualsiasi cosa, fammi dire che sei riuscita a rendere l'idea tua, senza cadere troppo nel cliché, quindi un punto positivo in partenza.
Sicuramente ho trovato carino il fatto che sia una "morta" a parlare, e non perché io sia sadico, ma perché tutti gli argomenti psicologici mi affascinano, e non poco! Successivamente, il testo è facilmente leggibile, ma, per l'appunto, avrei messo qualche virgola in più per dividere le frasi semplici, e, almeno per me, sei riuscita a esprimere bene i dolori, le sofferenze di una persona che giunge a un atto estremo in un momento di sofferenza talmente forte che ti porta a delirare e a compiere un atto estremo, quindi complimenti, anche se credo che, una volta "lucidi", si capisca facilmente quanto sarebbe stato stupido buttare via la propria vita, lo dico per esperienza.
E, adesso, mi chiedo? Se ho scritto così tanto per dieci righe, quanto avrei scritto se avessi recensito il capitolo di Harry Potter? :D
Non è che passeresti a lasciarmi dieci paroline sotto Butterfly? Mi farebbe piacere, intanto aspetto che tu scriva qualche altra poesia per poter recensire, alla prossima!
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