Recensioni per
Dietro un sorriso cieco
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/14, ore 11:32

Eccomi qui!!
One-shot molto molto bella e interessante, soprattutto il finale, meraviglioso come solo tu sai fare.

Perché sotto poteva non esserci niente e quella essere la sua vera pelle, biacca e sangue e follia.
A volte, in alcuni rari momenti di lucidità, ti chiedevi se non fossi solo l'ennesima scimmia ammaestrata in quel circo senza luce e senza futuro che era Gotham.
Poi il clown sorrideva e capivi che non c'era più tempo per le domande: solo per entrare in scena e camminare sul filo del proprio destino.


Credo che Joker sia uno dei pochi, anzi, forse l'unico cattivo di qualsiasi universo (cinema, libro, fumetto) che è davvero cattivo. Non c'è niente oltre la sua maschera: c'è solo lui, lui e solo lui. Come se si trovasse in mezzo a due specchi e la sua immagine si riflettesse all'inifinito. È lui e non c'è modo di cambiarlo.

Un abbraccio!

Harley

Recensore Master
08/05/14, ore 15:07

Mi dicono che il vintage non passa mai di moda e tu sai già a cosa mi riferisco.
Perché sei brava e lo sai, perché scrivi introspezioni bellissime e sai pure questo, perché come riesci a rendere tu i personaggi di Gotham non ci riesce nessuno. Insomma, mi sto ripetendo, ma lo faccio molto volentieri :3
Sei eccezionale con Batman e Catwoman, ma anche Joker con la sua follia e il suo volto di biacca e sangue ti riesce particolarmente bene. In particolar modo ho apprezzato questo tuo essere in bilico tra sarcasmo e introspezione, tra la risata e la serietà. Non posso che rinnovarti i complimenti e sommergerti di ammmore, gatti e cioccolata <3 <3 <3

Recensore Master
08/05/14, ore 14:25

"Perché sotto poteva non esserci niente e quella essere la sua VERA pelle"

Una cosa che ho sempre trovato splendida di Joker è il fatto che sia costretto a ridere anche quando ha la morte dentro...

Non può farci niente, per quanto possa sforzarsi la sua faccia non gli risponde, il ghigno è perennemente allargato in quel sorriso statico con le guance contratte in una smorfia dolorosamente ironica.

L'incidente l'ha trasformato in un clown e l'unico modo per non impazzire è riderci sopra!
(E affrontare uno che non ride affatto...)

Mi piace quando dici "aveva lasciato solo un morso a ricordare chi fosse il predatore tra tutti loro."
Ricorda il modo in cui viene disegnato da Tim Sale: niente sorriso, solo denti...

Brava come sempre!
Baciotti :)

Recensore Master
07/05/14, ore 22:41

Il pagliaccio vi aveva guardato un'ultima volta, sul viso un rictus paralizzato e paralizzante, la geografia contorta di una maschera che non sapevi se considerare tale.

Joker in una frase - e se è difficile racchiudere l'essenza di un carattere in una manciata di parole, con personaggi complessi come Joker diventa addirittura proibitivo.
Generalmente il tema della maschera (che io adoro) si presta alla costruzione e all'analisi di dicotomie e contrapposizioni, mentre con questo personaggio, come tu hai giustamente sottolineato, da vita ad un rapporto identificativo: Joker è la maschera che indossa, e forse è proprio questo a renderlo così inquietante e terribile.
Avevo trovato splendida l'introspezione che gli avevi dedicato in "Fai un bel sorriso" e altrettanto splendido trovo questo quadro, che non lo mostra dall'interno ma attraverso gli occhi degli altri, e grazie a questa prospettiva esterna ne mette in risalto la natura grottesca e quasi inumana.
Il tuo stile è di quelli che preferisco; secco, privo di inutili orpelli, straordinariamente comunicativo. Te lo invidio da morire, non smetterò mai di ripetertelo ♥♥♥♥
Brava!

*lancia biscotti alla crema e mini Selina da pettinare*

Recensore Junior
07/05/14, ore 18:17

Bella bella bella bella.
Cribbio, arriverò a esprimermi in versi inarticolati, prima o poi. Ché, a pensarci bene, manco saprei dire con precisione cos'è che mi piace in questa storia, ma mi sono veramente divertita a leggerla.
Esterno e interno combaciano, in Joker come in chi lo segue: un vuoto angoscioso e reale (quasi filosofico, a pensarci). Insomma, al solito, complimenti :-)

A presto
MissD

Recensore Master
07/05/14, ore 18:01

Perché sotto poteva non esserci niente e quella essere la sua vera pelle, biacca e sangue e follia.

"A volte, in alcuni rari momenti di lucidità, ti chiedevi se non fossi solo l'ennesima scimmia ammaestrata in quel circo senza luce e senza futuro che era Gotham.
Poi il clown sorrideva e capivi che non c'era più tempo per le domande: solo per entrare in scena e camminare sul filo del proprio destino."
Superba. Una chiusura superba. D'altra parte ormai mi stai abituando a questa scrittura fantasticamente graffiante, metallica e sottile proprio come un equilibrista che cammina sul filo. Sono monotona, lo so, ma complimenti, anche stavolta hai fatto centro!