Bella, bella, e ancora bella.
Sinceramente non trovo aggettivo migliore per descrivere questa storia.
O forse potrei usare anche originale. Sì, originale sta bene. Per diversi motivi.
Prima di tutto la canzone utilizzata, probabilmente una delle canzoni più leggere dei Beatles. Una filastrocca in effetti, una per bambini. E tu hai scelto proprio questa. Una scelta anche abbastanza pericolosa, poteva uscire qualcosa di totalmente diverso dall’atmosfera della canzone. Ti dirò che all’inizio ero un po’ incerta, ma dopo ho capito benissimo perché l’hai scelta. Il testo un po’ cantilenante ricorda tante diapositive che scorrono una dietro l’altra, a tempo con la musica e qui le diapositive sono rappresentati da piccoli momenti di vita di John e Paul.
Anche la scelta dei momenti è azzeccata, sono i momenti più importanti degli early days di John e Paul, soprattutto l’incontro, dio mio, dovrebbe essere festa mondiale quel giorno.
Quindi, ecco, questo susseguirsi rapido, senza tanti fronzoli, dei loro primi giorni insieme mi è piaciuto moltissimo. E qui arrivo a parlare dello stile. Molto interessante, lo devo ribadire, è semplice, ma era necessario che fosse così, per il carattere che hai dato alla storia. Ed è anche delicato, le parole sono scelte con cura.
Insomma, mi è piaciuta moltissimo e spero di leggere presto qualcos’altro di tuo.
Ah, aspetta, il tocco slash alla fine… me ne stavo dimenticando (perdonatemi, voi, John e Paul). Mi stavo sciogliendo. Lo scambio di battute finale, scherzare sulla dichiarazione, oddio, sono cose così da loro, cose che mi fanno impazzire. Io lo dico sempre, lo slash è come lo zucchero a velo su una torta, o la panna montata sul gelato. Una delle meraviglie del mondo.
Un piccolo consiglio, probabilmente sarebbe più giusto inserire songfic tra i generi, al posto magari di generale. Alla fine hai costruito la storia intorno al testo della canzone.
Alla prossima e complimenti |