Ciao!! Sono Aida87. :) :-)
Rieccomi in pista e tornata! Devo ammettere che le descrizioni
del paesaggio (le nuvole e la pioggia, poi un accenno alla stanza
se non sbaglio, di un orfanotrofio) le hai fatte con metafore che
facevano intendere il clima di quel momento. Questo pezzo è molto
fluente, e si legge davvero tutto d'un fiato, perché poi, hai aggiunto, ad esempio:
" (...) Schizzi di sangue, su un pavimento di un legno scuro, attirano la mia attenzione.
Sono stesa a terra.
Urla soffocate alle mie spalle.
Solo l'idea di voltarmi mi fa mancare il fiato.
Ma il mio corpo già si muove.
I miei occhi incontrano quelli grigi di un uomo, molto probabilmente di mezza età, mi guardano come per implorarmi.
Inizia ad urlare disperatamente.
Urlo anche io.
Mi sveglio con quell'urlo ancora in gola, che in pochi istanti si spegne nella carta da parati grigiastra dei muri tristi della stanza.
Mi rendo conto di essere seduta e affannata. (...) "
Uno dei suoi tanti incubi, incentrando quindi la trama un po' sui
suoi pensieri... Naturalmente questo è il primo capitolo. Ancora
non ho elementi per trarre conclusioni su questa Mary, ma mi sembra che voglia liberarsi da questi incubi, anche se ne sembra soggiogata. In effetti, ancora bisogno vedere chi è, cosa fa, ecc..
Il pezzo è facile da leggere, non ci sono errori, e belle anche le
metafore. Un buon approccio alla scrittura,
A prestissimo cara!
Aida87 |