Non si vede roba del genere qui in giro tutti i giorni... no, proprio no. Con tutto il rispetto per tutte le altre autrici, me compresa naturalmente, ma da queste parti nessuno scrive così. Comprendo bene, nonostante in questo io sia all'opposto tuo, il non voler condividere le proprie storie perché sono molto più che dei figli, è quasi una parte di sé e in questo c'è chi è molto restio nel condividere. Però, figlia mia santissima, noi siamo sì brutte e cattive, ma quando arriva roba del genere nel fandom, cosa vuoi che facciamo se non gongolare?? Sul serio. Partiamo da? Bah, Jim?
Ok, condivido appieno il tuo disappunto per questo Jim poco approfondito nel reboot e sento la nostalgia della profondità caratteriale del Kirk della serie classica, quel capitano dal carattere complicato e sfaccettato. Complesso, come ha detto una volta Bones. E pensare che quel Jim aveva avuto una vita felice e serena, in una famiglia stabile, questo invece offre molti spunti per una caratterizzazione profonda e complessa, per un introspezione che va a fondo e scava nel personaggio, per via di tutti quegli argomenti che tu stessa hai trattato in questa storia... e invece niente! Niente di niente. Ma d'altra parte cosa aspettarsi da un film che assomiglia più a Star Wars che a Star Trek? E che è pieno di accenni e ammiccamenti alla saga, ma che non si prende la briga di approfondirne uno che sia uno? Io non mi aspetto niente se non altra fuffa dal prossimo film, per questo è meglio buttarsi a capofitto nelle fanfiction... specie se sono come questa.
Non tutti sono in grado di scrivere storie introspettive (parlo in generale e per massimi sistemi, of course) di questo ne sono più che convinta. Prima di tutto è necessario avere la giusta sensibilità, anzi è fondamentale. Poi occorre un'idea dei personaggi che sia chiara (e personale) e ovviamente avere la voglia di farlo, perché bisogna andare a scavare in una personalità e bisogna volerlo davvero. Perché spesso sai dove inizi, ma non sai dove vai a finire. Qui hai preso un momento tragico della vita di Jim: la perdita di Pike. E hai detto bene, quando affermi che è come la morte di un secondo padre. Ma forse di più... perché se il discorso di George alla fine riguardava la morte di qualcuno che Jim non ha mai conosciuto, con Pike era diverso. Lui lo ha spinto ad arruolarsi, gli è stato vicino quando ne ha avuto bisogno... la sua perdita è forse più dolorosa del non aver mai conosciuto suo padre. Almeno secondo me. Poi naturalmente, il non aver mai incontrato il padre e l'essere stato praticamente abbandonato da sua madre hanno naturalmente influito sul carattere di questo Jim. Ma riguarda più il fatto di non avere una famiglia, forse non ha mai pianto il fatto di non averne avuta una, non come ha pianto la morte di Pike, ma è ovvio che il fatto d'essere solo abbia creato come un solco dentro di lui che pare incolmabile. Va beh, ho detto abbastanza pirlate...
Non preoccuparti per la spirk! In questa storia, obiettivamente, non c'entrava poi tanto. Dato che è un racconto che parla di un dolore profondo e del senso dell'abbandono, potevi anche non prendere in considerazione Spock e questo va più che bene, anzi io penso sia meglio così ^-^
Ci sarebbe ancora qualcosa da limare, a livello grammaticale, ma in generale lo stile è molto buono. Scorrevole e si adatta molto bene al carattere introspettivo perché il tutto risulta ora della fine sì emotivo, ma leggero al tempo stesso. Insomma, secondo quello che è il mio modestissimo parere, continua così perché mi piace molto quello che ho visto. Spero in futuro deciderai di pubblicare dell'altro perché ne varrebbe davvero la pena e non ti preoccupare troppo, perché non hai nulla che non vada.
Alla prossima
Koa |